Bologna, operazione “Outlaw” – Interrogatori di garanzia

Agenzie di stampa dell’ 8 aprile informano che oggi, a Bologna, si sono tenuti gli interrogatori di garanzia per i 5 compagni e compagne arrestati/e in quella che -con scarsa fantasia!- viene denominata Operazione “Outlaw”. I compagni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Parallelamente a Ferrara s’è tenuto l’interrogatorio dell’unico in stato di fermo che, a differenza degli altri, ha risposto alle domande. In seguito all’interrogatorio è stato scarcerato e adesso ha l’obbligo di dimora.

Il recapito dei compagni e delle compagne arrestate:

Martino Trevisan
Robert Ferro
Nicusor Roman
Stefania Carolei
Pistolesi Anna Maria

c/o
casa circondariale
via del Gomito 2
40127 Bologna

 

 

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Cile – Comunicato dei compagni in sciopero della fame dalla sezione di massima sicurezza


* libertadalos14a

Giunti al 45° giorno della nostra mobilitazione sotto forma di Sciopero della Fame contro l’assurda montatura repressiva (creata ed avallata dal pubblico ministero e dal ministero degli Interni), come anche per porre fine alla ley antiterrorista, strumento giuridico utilizzato dallo stato per perseguitare ed annientare tutti quelli che organizzano il malcontento sociale, possiamo sottolineare che i nostri corpi iniziano ad evidenziare dei cambiamenti:

– Perdita del peso corporeo, tra gli 11 ed i 13 chili

– Alterazione dei segni vitali (alta pressione arteriosa)

– Crampi

– Aritmie cardiache

– Prolungate cefalee

– Secchezza della pelle

– Dolori muscolari ed alle articolazioni

– Nausea

– Stanchezza fisica

E’ un dato di fatto che, col trascorrere delle settimane, i problemi fisici aumenteranno, ma siamo consci del lato trascendentale di questa lotta con la speranza di tornare di nuovo per le strade. Per questo il nostro sciopero della fame è a tempo indeterminato.

Riconosciamo che con quest’azione, che pian piano travalica le sbarre e le frontiere, non è solo in gioco il porre fine alle pretese dello stato, incarnate nella figura del p.m.Peña, che vuole mantenerci sequestrati per lunghi anni all’interno delle sue sinistre celle, ma ha anche la pretesa di allertare tutti gli organizzati per la liberazione dei popoli, gli antiautoritari e gli anarchici, gli studenti ed i lavoratori che si scontrano con i modelli di dominazione per rivendicare i propri diritti, che la campagna del terrore a livello politico e mediatico continuerà in maniera spietata e senza etica contro qualsiasi resistenza al sistema di sfruttamento e di depredazione capitalista, e le armi che lo stato di diritto utilizzerà saranno le menzogne poliziesche (prove) e la ley antiterrorista.

Con questo nostro arresto il potere ha voluto dare uno sfacciato messaggio teso ad impartire una lezione a quelli che dubitano dei loro impegni di mutuo appoggio, così come a debilitare progetti di emancipazione. E’ la stessa faccia della moneta che lunedì 4 aprile hanno mostrato il terrorista Peña ed i suoi seguaci con tutto quel parafernale mediatico, di cui è l’attore principale, in spregio della giustizia con l’obiettivo di consegnare -secondo lui- “numerose prove in 600 pagine accusatorie che permettano di continuare con la fase investigativa. Sono oltre 7000 prove, 880 testimoni (quattro di essi ‘senza volto’), tutte prove contundenti per accreditare l’esistenza di una associazione illecita terrorista“, che a quanto pare sono solo il frutto della contorta mente del magistrato. Questo personaggio s’è persino permesso il lusso di affermare che così “si chiudono 5 anni di indagini“. Risultano sorprendenti queste dichiarazioni dal momento in cui noi siamo accusati della collocazione di 29 tra gli oltre 120 attentati esplosivi avvenuti in questo paese.

Il suo spettacolo, le sue condanne all’inferno che vanno dai 10 anni all’ergastolo, non ci sorprendono più, né ci terrorizzano. Siamo consci che fino ad ora s’è trattato di un processo politico in cui diversi poteri di fatto hanno permesso ed hanno giustificato tutto questo show, imbastito settimane prima delle destituzione del precedente p.m., Javier Armendáriz, il quale con le stesse prove non è mai riuscito ad individuare alcun illecito.

Abbiamo la speranza che tutta questa farsa cadrà grazie alle nostre difese e soprattuto grazie all’impegno solidale di tutti quelli che non si lasciano intimidire dalla persecuzione delle forze di polizia, che fanno della strada uno spazio per spingere gli individui a contagiarsi per recuperare la memoria della lotta. Quest’intenzionalità compromessa deve aiutarci a mantener deste, potenziare e moltiplicare le reti d’appoggio necessarie per affrontare l’attuale situazione.

Le nostre forze ed il nostro spirito sono fermi. Ogni azione di protesta, corteo, presidio, occupazione di ambasciate, dichiarazioni pubbliche sulla giustezza della nostra rivendicazione di libertà immediata e che sia un compromesso fraterno con lo sciopero della fame sono uno stimolante alimento per proseguire con il nostro obiettivo. Non ci spaventa nulla. Vogliamo solo esser liberati presto, orgogliosi della nostra storia.

SOLIDARIETA’ COSCIENTE ED IMPEGNATA CON LO SCIOPERO DELLA FAME!!

FINE DELLO STATO TERRORISTA!!

FINO A DISTRUGGERE TUTTE LA GABBIE!!

Prigionieri imputati per il denominato caso bombas.

Modulo di massima sicurezza, Santiago del Cile, 5 aprile 2011

 

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BIRDI KE SU PORRU n° 14 e ATOBIU


E’ uscito il numero 14 de BIRDI KE SU PORRU, gazetinu de novas in sardu e italianu, mensile autoprodotto di critica sociale.

Per scaricare questo ed i precedenti numeri di Birdi ke su porru:

http://romperelerighe.noblogs.org/post/2011/01/25/birdi-ke-su-porru/

E’ stato anche aperto il blog di ATOBIUGruppi Autogestiti per lo Smantellamento del PISQ (poligono interforze del salto di quirra):

Il blog di ATOBIU è: smantellamentopisq.blogspot.com

 

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Santiago del Cile – Sui compagni fermati durante il corteo del 6 aprile

I 12 compagni e compagne sequestrati/e durante il corteo del 6 aprile sono stati rilasciati nella mattinata del giorno successivo.

Alcuni sono stati liberati alle 4.45 della mattina, altri 3 che hanno subito pestaggi più pesanti sono stati rilasciati in seguito, dopo esser stati denunciati per presunte aggressioni alle forze di polizia. Questi ultimi 3 compagni saranno processati e per ora sono sottoposti all’obbligo delle firme ed al divieto d’espatrio.

Immagini e video relativi ai fermi su: materialanarquista

 

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Cile – Sull’udienza del 7 aprile e sullo stato di salute delle compagne imprigionate

* libertadalos14a

L’udienza di giovedì 7 aprile aveva come obiettivo quello di ottenere il trasferimento dei compagni dal modulo o sezione di massima sicurezza (luogo in cui si trovano dal 14 agosto, sottoposti ad un regime punitivo che li mantiene rinchiusi ed isolati per 22 ore al giorno, all’interno di celle di 2 metri x 3, con forti restrizioni ai colloqui concessi solo ai familiari più stretti ed ai/alle loro compagni/e affettivi/e, con colloqui di 3 ore la settimana e senza diritto a quelli coniugali), al modulo o sezione di alta sicurezza all’interno della stessa unità speciale di alta sicurezza.

Alla fine è stato concesso questo trasferimento per gli 8 compagni in sciopero della fame, richiesta che rientrava nei punti di rivendicazione dello sciopero stesso. Entro un massimo di 48 ore saranno trasferiti all’interno della sezione di alta sicurezza, meglio nota come C.A.S.

Sebbene siamo coscienti che si tratti solo di un palliativo per la loro condizione di sequestrati dallo stato terrorista, si tratta un passo in avanti per le esigenze della mobilitazione sui diritti carcerari.

Quanto alle compagne, abbiamo appreso che Andrea e Mónica sono state dimesse dall’ospedale penitenziario e sono tornate nel centro penitenziario femminile, in cui possono continuare ad avere i colloqui, dai quali speriamo di avere maggiori e migliori informazioni sul loro delicato stato di salute.

LIBERTA’ IMMEDIATA AI/ALLE SEQUESTRATI/E DELLA MONTATURA “CASO BOMBAS” AL LORO 46° GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME

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Cile – Appello per una settimana internazionale di solidarietà, dal 14 al 21 aprile


* liberta14a

* testo originale: hommodolars

Sono ormai passati quasi 8 mesi, da quando la polizia ha rinchiuso i nostri corpi, e lo stato ha rispolverato tutti i suoi trucchi e burattini per un nuova ondata repressiva.

I 5 anni di indagini per gli oltre 100 attentati manifestavano “risultati concreti”.

Il “caso bomba” è un processo politico che potrebbe adattarsi a qualsiasi nemico del capitale, casi simili si sono verificati in altri territori (e si stanno verificando proprio ora in italia -ndt), gli artigli del Panottico continuano a sottrarre esseri per le sue lugubri fauci, una misura esemplare per tutti coloro che provano a mettere in discussione l’apparentemente pacificato ordine cittadino.

Per noi che ci troviamo dietro le sbarre gli strumenti sono scarsi, per questo dal 21 febbraio abbiamo iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato, richiedendo come primo punto la fine di questa montatura giuridica-poliziesca, e con essa la nostra desiderata libertà.

Ogni punto di questa dichiarazione non avrebbe senso se non tradotto in azione.
La solidarietà è un esercizio che rompe la logica del dominio, una bellissima arma che può essere utilizzata in tantissime forme.

Per questo motivo chiediamo la solidarietà in tutti i luoghi, i territori e le aree dove continuano in vita le menti inquiete, per una giornata di agitazione e di propaganda dal 14 fino al 21 di aprile per la fine della galera per gli imputati e le imputate nel denominato “Caso Bombas” arrestati/e il 14 agosto 2010

Giù le mura delle prigioni
Libertà per i prigionieri e le prigioniere del “caso bombas” in sciopero della fame

Prigionier* del “Caso Bombas”
detenuti nel centro Penitenziario Femminile
e nell’Unità Speciale di Sicurezza – del Carcere ad Alta sicurezza di Santiago

 

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es – Comunicazioni di servizio in merito a Klinamen e Liberación Total (ospitata su LaHaine.org)

KLINAMEN ESTARÁ FUERA DE SERVICIO

Hace apróxidamente dos meses sufrimos un ataque informático, intuimos que sin ninguna motivación política, donde nos modificaron, borrarón una parte importante de la información y usaron nuestros recursos para rebotar spam. Tras intentar reemprender el vuelo poco a poco nos hemos visto obligados a revisar toda la web.

Por este motivo y tras valorar esta segunda etapa con la nueva web, queremos tomarnos un mes para afinar la seguridad y depurar algunas funcionalidades de la web que no nos terminaban de convencer, esperamos esta vez cumplir con los tiempos marcados y así arrancar a primeros de mayo con la web al 100%.

El servidor de correo tampoco nos funciona así que en principio no podremos recibir correos, pero os dejamos este email editorialklinamen [arroba] gmail.com

Sentimos las molestas y esperamos estar de una vez operativos.

Salud, autoorganización y anarquía

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– Colectivo Editorial de La Haine

Desde el pasado lunes 4 de Abril el portal www.lahaine.org ,al igual que otros medios alternativos, es inaccesible desde la red.
Desde el pasado lunes 4 de Abril el portal www.lahaine.org ,al igual que otros medios alternativos, es inaccesible desde la red. Esto es debido a un problema con el servidor donde están alojadas todas estas páginas. Desde el Colectivo Editorial de La Haine estamos trabajando por volver a la red lo antes posible. Pedimos tanto a lectores como a colectivos y organizaciones albergadas en la web paciencia mientras solucionamos esta situación.
Colectivo Editorial de La Haine

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(es/it) COMUNICADO PUBLICO PRESOS POLÍTICOS MAPUCHE EN HUELGA HAMBRE

* wichaninfoaldia

Los Presos Políticos Mapuche, miembros de la CAM, condenados por ley antiterrorista bajo el uso de testigos secretos. Informamos a la opinión pública nacional e internacional a 22 días de huelga de hambre que:

1. Seguimos con nuestra firme voluntad de perseverar en nuestras peticiones; Anulación del juicio, nuevo juicio en un tribunal independiente, imparcial quedando la responsabilidad de hacer verdaderamente justicia a los años de despojo, de miseria y condenas injustas, arbitrarias y descabelladas en manos de la Corte Suprema como última instancia a niveles internos y nacional para cambiar el curso de una parte más de las injusticias que hemos sufrido por el solo hecho de creer y proyectar, nuestro mundo y nuestra vida como Mapuche.

2. Que con esta nueva huelga de hambre en desarrollo llamamos a nuestro pueblo a dejar el miedo y el temor a la cárcel o que cualquier sacrificio nos arrebate el legítimo derecho a vivir como hombres libres parte de un pueblo digno, el pueblo Nación Mapuche.

3. Así también los llamamos a generar movilización y lucha permanente.

Presos Políticos Mapuche Cárcel de Angol

José Huenuche

Jonathan Huillical

Ramón Llanquileo

Héctor Llaitul

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Comunicato dei Prigionieri Politici Mapuche in Sciopero della Fame

Noi, Prigionieri Politici Mapuche, membri della CAM, condannati dalla legge antiterrorista mediante l’uso di testimoni segreti, informiamo l’opinione pubblica nazionale ed internazionale al 22° giorno di sciopero della fame che:

1.Continuiamo con la nostra ferma volontà di perseverare con le nostre richieste: annullamento della sentenza di condanna, nuovo processo in un tribunale indipendente ed imparziale che abbia la responsabilità di fare veramente giustizia ad anni di spoliazione, miseria e condanne ingiuste, arbitrarie e senza senso, fino a giungere alla corte suprema quale ultima istanza a livello interno e nazionale, per cambiare il corso di una ulteriore parte delle ingiustizie che abbiamo sofferto per il solo fatto di credere e prospettare il nostro mondo e la nostra vita come Mapuche

2. Con questo nuovo sciopero della fame in corso rivolgiamo un appello al nostro popolo a lasciar da parte la paura ed il timore verso il carcere o che qualsiasi sacrificio che possa strapparci dal legittimo diritto di vivere come uomini liberi è proprio di un popolo degno, il popolo Nazione Mapuche.

3.Invitiamo anche a generare mobilitazioni ed alla lotta permanente.

Prigionieri Politici Mapuche Carcere di Angol

José Huenuche

Jonathan Huillical

Ramón Llanquileo

Héctor Llaitul

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Santiago del Cile – Brutalmente represso il corteo solidale con i compas in sciopero della fame

* solidaridadporlxspresxs

Oggi, mercoledì 6 aprile, si è giunti al 45° giorno di SCIOPERO DELLA FAME da parte dei prigionieri e delle prigioniere della montatura “caso bombas” per richiedere:
-LIBERTA’ IMMEDIATA
-NO AL PROCESSO CON LA LEY ANTITERRORISTA
-CAMBIAMENTO DELLE MISURE CAUTELARI (FINE DELLA CARCERAZIONE PREVENTIVA)
-FINE DELLA LEY ANTITERRORISTA E DEI SUOI TESTIMONI “SENZA VOLTO”
-FINE DELL’ARTICOLO 7 COMMA 19 DELLA COSITUZIONE (VOTO UNANIME PER OTTENERE LA LIBERTA’ CONDIZIONALE)
-RIVENDICAZIONE DEI DIRITTI CARCERARI

Purtroppo le condizioni di salute delle compagne Andrea Urzua e Monica Caballero sono peggiorate. Oggi, per andare al colloquio con gli avvocati, le compagne hanno dovuto usare delle sedie a rotelle. Inoltre, nel corso del pomeriggio le condizioni di salute delle due compagne sono peggiorate e sono state trasferite nell’ospedale penitenziario. Non avendo il permesso di vederle, non sappiamo qual è il loro attuale stato di salute.

DENUNCIAMO
Come ogni mercoledì, s’è tenuto un corteo solidale partito dall’incrocio tra Arturo Prat e Alameda e diretto verso le calles Alonso de Ovalle e Santa Rosa. Stavamo propagandando e leggevamo l’ultimo comunicato dei compagni dalla sezione di massima sicurezza, diffondendo la loro situazione, scandendo slogan per la libertà dei compagni e denunciando la montatura che li mantiene rinchiusi.
Ma al momento di giungere all’incrocio tra la
Alameda e Mc. Iver siamo stati BRUTALMENTE REPRESSI da agenti delle forze speciali dei carabineros, che si sono slanciati su di noi e ci hanno propinato colpi con le loro armi.
Sottolineiamo il modo d’agire ESAGERATO da parte dei carabineros che hanno provveduto a fermare delle persone senza alcun motivo, picchiandone altre, cercando di strappare gli striscioni, sequestrando megafono, biciclette, ecc… il tutto con la VIOLENZA e l’ABUSO DI POTERE concesso da una ridicola divisa, che li fa sentire padroni delle strade, capaci di vessare coloro che levano in alto la voce e manifestano.
Sono giunti al punto di ammanettare delle persone al recinto della biblioteca nazionale, anche degli anziani, ed a pestarle mentre erano a terra.
Dopo questo primo attacco, alcuni di noi ci siamo concentrati all’esterno del primo commissariato per chiedere informazioni sui fermati. Siamo rimasti in 20-30, fino a che sono giunti agenti delle forze speciali che senza dire nulla ci hanno spinti con gli scudi, picchiandoci con calci e pugni, oltre che con i manganelli.
DENUNCIAMO IL TERRORISMO POLIZIESCO col quale siamo stati repressi, ribadiamo che eravamo liberamente riuniti sul marciapiede e che sono stati gli agenti a colpirci. Per via di un calcio allo stomaco, una compagna è rimasta incosciente. Un altro compagno ha subito un principio di soffocamento mentre veniva caricato sul cellulare. Alla fine circa una decina di persone è stata costretta a salire sul cellulare.
DENUNCIAMO L’ESIBIZIONE DI ARMI DA GUERRA parte degli agenti delle forze speciali, al punto che delle munizioni sono cadute a terra.
Dopo il pestaggio, i compagni sottoposti a fermo sono stati trasferiti al terzo commissariato, noto per avere del personale più volte denunciato per aver abusato e pestato i detenuti.

Adesso, a mezzanotte, non abbiamo alcuna informazione sullo stato dei fermati; sappiamo solo che il fermo è avvenuto con il PEGGIOR SCENARIO DI TERRORSIMO POLIZIESCO.
Con i pestaggi pretendono seminare la paura, ma il fuoco solidale non si spegne così facilmente.
FORZA E SOLIDARIETA’ PER I FERMATI NEL CORTEO SOLIDALE
LIBERTA’ PER I E LE PRIGIONIERI/E IN SCIOPERO DELLA FAME PER LA MONTATURA “CASO BOMBAS”!

 

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Ultime azioni dirette anarchiche in Grecia


La notte del 1 aprile, a Salonicco sono state attaccate con ordigni incendiari: la sede della ong “Centro per la Democrazia e la Riconciliazione nel sud-est europeo” localizzata nel quartiere Ano Poli e la sede locale della Camera di Commercio Greco-Britannica, nel centro della città. Oltre al fatto che si tratta di propaggini del capitalismo, c’è stata una ragione in più per attaccare tale Camera di Commercio: il suo principale dirigente è tal Rigas Tzelepoglou, ovvero il console onorario del Cile nella città di Salonicco. L’ong in questione, come la gran parte delle organizzazioni non governative, ha le mani sporche di sangue e di merda della politica nei Balcani. E, sorpresa, il tesoriere di detta ong è lo stesso signor Tzelepoglou! Le azioni sono state dedicate
ai compagni ed alle compagne cileni/e in sciopero della fame, ai 5 nuovi arrestati e membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e gli altri detenuti. La firma è del Fronte Rivoluzionario Internazionale / Cellula di Solidarietà Internazionale / Cellula di Solidarietà “Fuoco alle Frontiere”. Il comunicato in greco è su: athens.indymedia


Ad Halandri (Atene), nella notte di domenica 27 marzo, il fuoco ha completamente distrutto gli uffici della ditta “Eurocopters” che con la filiale chiamata “Aeroservices” si occupa degli elicotteri dell’esercito e della polizia della Grecia. Come spiegato dai compagni nel loro lungo comunicato, dopo aver rotto una porta un potente ordigno incendiario è stato collocato all’interno degli uffici. L’azione è stata dedicata agli arrestati del 14 marzo e membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. La firma è del Fronte Rivoluzionario Internazionale / Condotte Divergenti per la Diffusione del Terrorismo Rivoluzionario / Cellula d’Azione Anarchica.

 

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Grecia – El juicio contra CCF y otras noticias


Pequeña resumen de los últimos días.

El juicio contra Células del Fuego
Lunes, 4 de abril

Declaran el padre de Haris Hadzimihelakis y la madre de Giorgos Karagiannidis.
La presidenta del tribunal Maria Varela preguntó al padre de Haris sobre la carta con cual su hijo asumió la pertenencia a Conspiración de Células del Fuego. El padre dijo que: “Haris se refería a la responsabilidad política por su propia pertenencia al asunto, en grado en que ese existió, y solamente hasta la fecha de su arresto“. Expresó la opinión que el hecho de nombrar su hijo como “El Jefe” de la organización y así atribuirle el papel del autor/perpetrador ético de todos los ataques reivindicados por CCF es “venganza por parte de la Justicia griega”. Dijo también: “La responsabilidad política no es lo mismo que la autoría ética. Una persona sin experiencia, en una edad post-adolescente y que está desde casi dos años en la cárcel puede que utiliza ciertas palabras queriendo decir otra cosa.
Anteriormente, la presidenta preguntó también si Haris formaba parte del ámbito anarquista. El padre respondió: “Mi hijo fue un alumno muy leído y sobresaliente, se encontraba en un periodo de búsqueda y descubrimiento de las ideas políticas”. Subrayó que “la anarquía es una palabra con sentido bastante amplio y cada uno la percibe de manera diferente”. Luego, la jueza Varela le preguntó también:”¿Que es el terrorista?” provocando unos estallidos de protesta por parte de la defensa, que insistió en que se trata de una “pregunta crítica”, la cual está prohibido hacer al padre de un acusado. Sin embargo, el padre de Haris se limitó a decir que “terrorista es una persona que ejerce la violencia contra mucha otra gente sin razón concreto” y añadió que no está presente en el juicio para hacer análisis políticas, sino para hablar sobre hechos bien concretos.
El padre de Haris es ingeniero químico, entonces hablo sobre el improvisado artefacto explosivo supuestamente encontrado en casa e su hijo. Explicó que la pólvora no estandarizada (pues la que no fue fabricada industrialmente), así la mencionada como esa utilizada por lxs acusadxs, desde el punto de vista de la termodinámica es el material explosivo de lo más débil, puesto que no provoca la ola de empuje y por tanto no implica peligro para la vida humana. Se refirió a las declaraciones de los testigos de acusación P. Hinofotis y G. Arsenis (delante de portas de cuales estallaron artefactos de Células), que también hablaron sobre unas explosiones muy débiles.
Después declaro la madre de Giorgos Karagiannidis diciendo que su hijo no tiene nada que ver con lxs anarquistas ni con el grupo en cuestión. Debemos añadir, que a Giorgos se está señalando como persona que ha comprado las dos ollas de presión utilizadas en dos de los ataques de CCF, el recibo de compra fue encontrado en casa de Haris y, según las autoridades, la grabación de las cámaras del centro comercial donde fueron adquiridas esas ollas también lo verifica. No obstante, la madre de Giorgos presentó unos papeles que demuestran que en dicho centro comercial fueron compradas dos ollas del tamaño diferente a los que fueron utilizadas en esos ataques en concreto. El juicio seguirá el viernes, 8 de abril.

 

Compañeros Kortesis, Nikitopoulos y Stathopoulos en libertad
El martes 5 de abril fue examinada petición de encarcelamiento presentada por 3 detenidos hace un año compañeros acusados de pertenecer a Lucha Revolucionaria. Recordamos que Hristoforos Kortesis, Sarandos Nikitopoulos y Vagelis Stathopoulos siempre declararon de ser anarquistas pero, a diferencia de lxs tres restantes acusadxs del mismo caso Maziotis, Roupa y Gournas, negaron su pertenencia a la dicha organización. En frente del Tribunal Supremo de Atenas donde fueron llevados los compañeros unos 50 solidarixs y familiares realizaron una concentración. A cabo de un día hubo decisión: los tres serán soltados en libertad condicional con cargos. Todos 3 tienen que firmar dos veces en mes en la comisaria e su barrio y les está prohibido salir del país. Sarandos salió ayer y no tiene que pagar fianza, los dos restantes saldrán hoy bajo fianza de 3.000 euros cada uno.
El jueves 7 de abril habrá también una concentración en frente del mismo Tribunal, puesto que los compañeros Mihalis Traikakis y Aleksandros Kassivas, encarcelados desde 17 de septiembre de 2010 y acusados, junto con dos compañeros más: Maria I. y Vagelis P. , de un atraco al banco realizado en localidad de Psahna (isla de Evia), tras sus abogados de defensa presentarán peticiones de encarcelamiento.
El juicio del compañero Aris Seirinidis seguirá lunes, 11 de abril y el de Simos Seisidis martes 12 de abril.

 

Ataques
Por la madrugada de 1 de abril en Tesalónica fueron atacados con artefactos incendiarios: la sede de ONG “Centro por Democracia y Reconciliación en Sud-Este Europeo” ubicada en el barrio Ano Poli y la sede local de Cámara de Comercio Griego-Británica (centro de la ciudad). Aparte de ser una pandilla capitalista, hubo un razón más de golpear la dicha Cámara de Comercio: su ejecutivo fundamental es tal Rigas Tzelepoglou, pues el cónsul honorario de Chile en Tesalónica. El ONG en cuestión, como la mayoría de esas organizaciones no-gubernamentales, tiene manos manchados en sangre y mierda de la política en los Balcanes. Además, existe una sorpresa: el tesorero de dicho ONG no es nadie otro que el mismo señor Tzelepoglou! Acciones fueron dedicadas a lxs compañerxs chilenos en huelga de hambre, lxs 5 recién detenidxs miembros de CCF y otros presos y firmadas por Frente Revolucionario Internacional/ Célula de Solidaridad “Fuego a las Fronteras”. El comunicado en griego:
http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1279254


Por la madrugada del domingo de 27 de marzo el fuego destruyó por completo las oficinas de la, ubicada en Halandri (Atenas), empresa “Eurocopters” que con filial llamada “Aeroservices” se ocupa de los helicópteros del Ejército y de la Policía griega. Como explican lxs compañerxs en su largo comunicado, después de romper la puerta un fuerte artefacto incendiario fue colocado dentro de las oficinas. La acción fue dedicada a lxs detenidxs 14 de marzo miembros de CCF y firmada por Frente Revolucionario Internacional/ Conductas Divergentes por la Difusión del Terrorismo Revolucionario/ Célula de Acción Anarquista.
Lunes 4 de marzo por la tarde unxs 40 compañerxs se acercaron a la, situada en barrios burgueses del norte de Atenas, vivienda del fiscal responsable por el caso de Células del Fuego, K.Baltas y hicieron una intervención simbólica: se pintó paredes, miles de octavillas fueron esparcidas por la zona, se pegaron algunos carteles en contra de Baltas y gritaron consignas (e insultos). Al retirarse 14 de lxs compañerxs resultaron detenidxs por maderos motorizados de la brigada DIAS y soltadxs en libertad con cargos leves (faltas por “daños”, etc.) sin fianza unos 24 horas después. La cosa es que justo después de la dicha acción simbólica llegó a “lugar de los hechos” un equipo de la TV “ANT1” y, seguramente apresurándose para hacer un reportaje “caliente”, ocurrió un accidente aboral: uno de los técnicos murió electrocutado cuando la antena que manejaba toco los cables de alta tensión. Obviamente la prensa no dudó en conectar esos dos hechos separados y totalmente independientes uno del otro en artículos con titulares como “Un técnico de la TV muere después del ataque de los anarquistas a la casa del fiscal”. Sin comentarios.

 

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Bologna – La lotta non si arresta! Terrorista è chi rinchiude e bombarda!!!

* informa-azione

Dopo le perquisizioni e i 6 arresti (5 a Bologna, 1 a Ferrara) di mercoledì 6 aprile un nutrito gruppo di solidali ha presidiato la questura in attesa di notizie fin dalla mattina.
Successivamente, dopo un’assemblea in zona universitaria un corteo ha attraversato le vie del centro per comunicare i fatti avvenuti e rilanciare una mobilitazione contro la guerra e la repressione dello stato, ovunque esse colpiscano.
Dopo una sosta in piazza verdi in cui è stato bloccato il traffico il corteo ha proseguito per raggiungere in autobus il carcere Dozza. Si è cercato di raggiungere con cori e megafonate i cuori dei compagni rinchiusi per ribadire che ovviamente non saranno lasciati soli.
La solidarietà è stata tanta e generosa, in questo momento quanto mai necessaria perché la repressione non riguarda sempre i soliti ma si estende a tutti quelli che potrebbero potenzialmente portare instabilità a questo sistema. La solidarietà è un’arma che dà forza per non arretrare, attenua la paura e accresce il coraggio nella lotta.
Per decidere le prossime iniziative in vista del corteo di sabato 16 aprile
domani, 7 aprile alle ore 16.00 ci sarà un’assemblea in Aula C a Scienze Politiche, Strada Maggiore 45

LIBERTA’ PER ANNA, MARTINO, NICU, ROBERT, STEFI e STREGO!!!

I FUORILUOGO

 

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$hile – Nosotros y los muertos que se los llevó el viento


* rojoscuro

N. de R: Al conmemorarse otro 29 de marzo, en que las barricadas volvieron a iluminar los territorios y muchos recordaron en la calle a los combatientes caídos, un compañero nos envió este escrito a nuestro correo electrónico. En el, se narran los trágicos días de la muerte y el funeral de nuestra querida compañera Claudia López, en septiembre de 1998.

¡JUVENTUD COMBATIENTE, INSURRECCIÓN PERMANENTE!


Nosotros y los muertos que se los llevó el viento

Viviendo del recuerdo, amamantándome
del recuerdo, el recuerdo me envuelve y al retornar a la gran soledad de la adolescencia,
padre y abuelo, padre de innumerables familias,
rasguño los rescoldos, y la ceniza helada agranda la desesperación
en la que todos están muertos entre muertos,
y la más amada de las mujeres, retumba en la tumba de truenos y héroes
labrada con palancas universales o como bramando.
¿En qué bosques de fusiles nos esconderemos de aquestos pellejos ardiendo?
porque es terrible el seguirse a sí mismo cuando lo hicimos todo, lo quisimos
…………..todo, lo pudimos todo y se nos quebraron las manos,
las manos y los dientes mordiendo hierro con fuego

Pablo de Rokha

…todavía te veo en mis pesadillas con la cabeza reventada en aquella cuneta roja de sangre. Intento sacarte la cara del agua. No tengo fuerzas para levantarte y tú me dices, en un soplo: «Déjame, que ya estoy muerto.»
Jean Marc Roullian, Odio las mañanas.

Nuestra larga cuenta pendiente…
Recuerdo que el teléfono sonó temprano ese día para dar la terrible noticia: mataron a la chica Claudia…anoche…estaba en una barricada en La Pincoya… la mataron los pacos. El día se vino de pronto, como un golpe helado, directo al pecho. Ahora ella se explicaba los intensos dolores de estomago que prácticamente no la dejaron dormir. Y yo que le había echado la culpa al remedio que a veces cae mal, a unas cervezas que nos tomamos que estaban muy heladas, que esto y que lo otro. Cómo explicarlo, se supone que somos materialistas, que no creemos en esas cosas, pero eso casi sobrenatural, esa transmisión de energía te indicaba que a la misma hora que te retorcías de dolor era porque la policía asesinaba a nuestra amiga y hermana por la espalda y se desangraba lentamente sobre el frío pavimento. Tiempo después me acordé de algo que tenía como borrado. La misma noche que te mataban el 11 de Septiembre de 1998, habíamos ido a una barricada…otra barricada, no tan lejos de ahí. Al retirarnos e ir a comprar una cerveza, descubrimos a unos tipos de la Fach, puesto que había una población de la Fuerza Aérea cerca de ese lugar. Tenían una radiotransmisor scanner y escuchaban las frecuencias policiales y de bomberos, estaban atentos a una comunicación radial en que pedían una ambulancia para una persona gravemente herida, los tipos se metían a la comunicación y decían que le pegaran un balazo, se cagaban de la risa… ¿habrás sido tu? ¿A kilómetros escuchábamos como morías por la radio y una frecuencia policial? Tal vez no, tal vez era otro caso, nunca lo sabremos, pero coincidían las horas y las circunstancias.
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Caso bombas – Rinuncia all’incarico il Marini cileno

Il 6 aprile il procuratore Alejandro Peña, Fiscal Regional Metropolitano Sur, ossia il p.m. titolare delle indagini nel denominato “caso bombas” ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico. A partire dall’11 aprile lascerà la magistratura per entrare nel ministero degli Interni. A riprova della “indipendenza” della magistratura dal potere politico!

L’emulo dell’italiota Marini lascia l’indagine denominata “caso bombas” prima ancora che venga fissata la prima udienza del processo.

Il p.m. ha chiuso “in bellezza” chiedendo condanne pesantissime per i compagni arrestati il 14 agosto: due ergastoli ed altre condanne che vanno dai 10 ai 25 anni di carcere.

Per saperne di più, per conoscere meglio questo schifoso personaggio, vi lasciamo ad un articolo tratto da El Ciudadano.

Un abbraccio solidale ai nostri compagni e compagne cileni/e in sciopero della fame dal 21 febbraio!

Culmine

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http://www.elciudadano.cl/2011/04/06/fiscal-alejandro-pena-renuncia-al-cargo/

 

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Macerie – Un appuntamento a Bologna (a maggior ragione)

* autistici.org/macerie

Cinque arresti, sessanta perquisizioni in tutta Italia (di cui due a Torino), sette misure cautelari, un circolo di compagni messo sotto sequestro. Questo sembra il primo bilancio di una grossa operazione repressiva contro i compagni di “Fuoriluogo” di Bologna. L’accusa è quella, che già conosciamo, di associazione a delinquere e i fatti specifici tirati in ballo sono una serie di iniziative e attacchi contro i Cie, la guerra, il nucleare, e contro le aziende che ci lucrano sopra – o che direttamente ne sono i mandanti (tra tutte l‘Eni, ma pure la Misericordia di Giovanardi e l’Unicredit) – e pure contro chi la guerra e la detenzione di massa la propaganda ogni giorno a spron battutto (la Lega).
Secondo alcuni lanci d’agenzia, al centro del “sodalizio crinimoso” ci sarebbe pure un “giornale clandestino”: è quell’«
Invece» del quale abbiamo pubblicato qualche estratto (1, 2). I poliziotti questa mattina lo cercavano affannosamente nelle nostre case, voi lo potete trovare comodamente in buona parte delle distribuzioni di movimento, oppure scrivendoci.

Maggiori notizie ve le daremo man mano che i contorni esatti di questa vicenda si saran chiariti. Inutile dirvi, però, è che il modo migliore di star vicini ai nostri compagni bolognesi che si son ritrovati impigliati in questa vicenda giudiziaria e che per ora hanno le mani legate è utilizzar le nostre per proseguirne la lotta. I temi, del resto, sono quelli di tutti, e le occasioni non mancheranno un po’ dappertutto. Tra tutte, anche il corteo che gli arrestati prevedevano per il 16 aprile, a Bologna, del quale vi parlavano giusto ieri.

macerie @ Aprile 6, 2011



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(es/it) Madrid – Incendiada furgoneta de Centro Farmaceutico Nacional en solidaridad con compañerxs detenidxs en Chile y Suiza

* madrid.indymedia

Esta madrugada fue calcinada, en el centro de Madrid, una furgoneta del Centro Farmaceutico Nacional, Porque no queremos seguir soportando esta agonia, porque preferimos seguir locxs antes de vernos atados a la locura de los ansioliticos y demás basura quimica y alienante, porque no soportamos este mundo moderno ni sus barbaries, ni sus guerras, porque queremos parar de una vez por todas esta máldita máquina que nos empuja al abismo y sabemos que debemos hacerlo por nosotrxs mismxs y que mejor momento que AHORA y que mejor lugar AQUI.

Que se extienda la revuelta, salgamos de los guettos. A la calle!!!!

Esta acción va dedicada a nuestrxs compañerxs en huelga de hambre en el Estado chileno y a Billy, Silvia, Costa y Marco. En nuestros corazones.

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Madrid – Incendiato furgone del Centro Farmaceutico Nacional in solidarietà con i compagni e le compagne imprigionati/e in Cile e in Svizzera.

Questa mattina è stato dato alle fiamme, nel centro di Madrid, un furgone del Centro Farmaceutico Nacional, perché non vogliamo continuare a sopportare quest’agonia, perché preferiamo continuare ad esser folli prima di vederci legati alla pazzia degli ansiolitici ed all’altra spazzatura chimica ed alienante, perché non sopportiamo questo mondo moderno né le sue barbarie, né le sue guerre, perché vogliamo fermare una volta per tutte questa maledetta macchina che ci spinge nell’abisso e sappiamo che dobbiamo farlo per noi stessi e che il miglior momento è ADESSO ed il miglior luogo è QUI.

Che si diffonda la rivolta, usciamo dai ghetti. Per le strade!!!

Quest’azione è dedicata ai nostri compagni e compagne in sciopero della fame nello Stato cileno ed a Billy, Silvia, Costa e Marco. Nei nostri cuori.

 

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5 ANARCHISTS ARRESTED IN BOLOGNA

RAIDS AGAINST ANARCHISTS IN MANY OTHER CITIES OF ITALY

* actforfreedomnow

A new police and judiciary raid against anarchists in Italy has hit the city of Bologna, and in particular the comrades of ‘Fuoriluogo’. The charge is ‘organized crime with aims of subversion’ and refers to both public campaigns and attacks against banks, ENI (the Italian energy multinational involved in nuclear activities and in business with the Libyan regime), structures linked to the Bologna migrants detention centre and other centres of economic and political power.

The investigation is alleged to date back to 2006. Searches have been also carried out in 16 towns all over Italy, where material especially linked to the Bologna comrades has been seized.

5 comrades of ‘Fuoriluogo’, whom the investigators consider the ‘promoters of the association’, are being held in prison whereas another 7 have been inflicted restrictions of various kinds.

It is the usual way of the Italian repressive forces: wherever there is an active presence of anarchist comrades who stand up against power and its many manifestations, spectacular judicial frame ups are set out, comrades considered as interesting targets by power are arrested and dozens of searches are carried out all over the Italian territory against those who are viewed as accomplices or simple friends of the arrested.

The comrades of ‘Fuoriluogo’, like many other anarchists in many Italian places, are among those who do not stay silent in front of the misery of this society, speak out loudly and carry out activities with anarchist means in the struggle for freedom and against exploitation. Everything our comrades do becomes therefore a target for the inquisitors: leaflets, anarchist papers, meetings, demos, the most disparate initiatives. Needless to say, there is no evidence linking the arrested anarchists to the actions they are accused of as the reason for this nth repressive wave is to be found in the mere nature of anarchist struggle, in the generosity and tenacity of our comrades and in their resolute and unshakable struggle for freedom.

Unconditional solidarity to the anarchists of ‘Fuoriluogo’. Fuck the Italian judiciary and its pigs in uniform or in plain clothes.

An accomplice of ‘Fuoriluogo’

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Buenos Aires – viernes 8/4 Actividad solidaria por las presas de Ezeiza


Viernes 8/4 19hs
Actividad solidaria por las presas de Ezeiza


charla informativa

proyecciones

acustico con le Viejo…..

comidas y bebidas economicas!!!

En C.C. La Sala Avellaneda 645, Caballlito.
Colaboracion Solidaria 5pe (que seran destinados a cubrir el costo de la publicacion Oasis, realizada autogestivamente por las presas de Ezeiza).

Oasis es una publicacion realizada por mujeres detenidas en la unidad numero tres de Ezeiza. Hecha integramente por ellas mismas, emprincipio para circulacion interna, con Oasis encontraron una manera de transmitir informacion, recursos legales, poemas, pensamientos, denuncias etc. Rompiendo asi el aislamiento, la incomunicacion, y la apatia a las que el servicio penitenciario busca someterlas.
Entendiendo la importancia vital de esta iniciativa, es que decidimos aportar desde el otro lado de los muros para que la misma siga adelante, dado que actualmente el problema economico y la propia realidad carcelaria imposibilitan su edicion con cierta constancia.
Para nosotrxs esta claro que lxs verdugxs intentaran evitar toda forma posible de organizacion dentro de las carceles. Siempre con aislamiento, tortura, miedo…esta vez queriendo crear mas muro dentro del muro.
Porque Oasis contribuye al vinculo y de esta forma evita la violencia entre ellas, aporta conocimientos para poder defenderse solas de la burocracia del penal y sus leyes, ofrece noticias de otras carceles, invita a la lectura y el autoconociemiento. avasalllado dia a dia por lxs carcelerxs.
Hoy es necesario que la solidaridad se concrete de forma directa, y asi contribuir con quienes se enfrentan al encierro.

LA SOLIDARIDAD ES UN ARMA: DISPARA
ABAJO LOS MUROS DE LAS PRISIONES

 

 

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Grecia – Tre anarchici accusati di partecipazione a Lotta Rivoluzionaria terminano la carcerazione preventiva

* occupiedlondon

Oggi, 6 aprile, per tre dei sei anarchici accusati di partecipazione al gruppo di guerriglia urbana Lotta Rivoluzionaria è stato decretato il rilascio, non essendoci alcuna prova che dimostri le accuse contro di essi – anche se saranno processati a breve.
Per
Christoforos Kortesis, Sarantos Nikitopoulos e Vaggelis Stathopoulos è stato decretato il rilascio dal carcere secondo le modalità stabilite per la libertà condizionale* (divieto d’espatrio, cauzione monetaria e obbligo di firma in un posto di polizia).

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* Christoforos Kortesis e Vaggelis Stathopoulos devono pagare 3.000 euro, hanno il divieto d’espatrio e l’obbligo delle firme 2 volte al mese; Sarandos Nikitopoulos non ha dovuto pagare niente, ma ha le altre due misure cautelari.

Compagni, bentornati per le strade!
actforfreedomnow!

 


 

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Atene – Protesta fuori l’abitazione del procuratore che segue il caso della CCF

* actforfreedomnow

# cenere

Un gruppo di circa 50 individui su delle moto si è fermato fuori l’abitazione del procuratore degli appelli speciali Konstatinos Baltas, che segue il caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, nella parte nord di Atene, ha urlato e scritto con vernice slogan sui muri, gettando vernice e volantini. Come riportato dai media i manifestanti sono stati arrestati dopo la fine dell’incursione.

I 12 compagni arrestati sono stati portati al GADA (stazione di polizia) dove non gli è stato concesso di avere visite dei parenti o di contattare gli avvocati.

Altri compagni si sono riuniti in solidarietà fuori dall’edificio in Alexandra street con uno striscione, che dice “Lo stato è l’unico terrorista”.

Dopo una lunga attesa dei poliziotti, gli arresti si sono trasformati in accuse per 2 reati minori.

Gli arrestati si sono presentati al tribunale di Evelpidon oggi 5 aprile alle 10. Dopo l’udienza dei compagni è stata rinviata al prossimo mercoledì 13 aprile.

Si chiarisce che tutti i 13 arrestati sono stati liberati!

Gli stati sono gli unici terroristi.

La solidarietà è la nostra arma

 

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(it/es) Cinque compagni arrestati a Bologna, 60 perquisizioni in diverse città

* informa-azione.info

riceviamo e diffondiamo:

26 compagni indagati di cui 5 arrestati a Bologna considerati promotori di “associazione a delinquere con finalità eversive”.
a presto aggiornamenti

per scrivere agli arrestati che per ora sono alla Dozza (BO)

Martino Trevisan
Robert Ferro
Nicusor Roman
Stefania Carolei
Pistolesi Anna Maria

c/o
casa circondariale
via del Gomito 2
40127 Bologna

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Italia – 5 anarquistas presxs, 26 investigadxs y 60 allanamientos.

El 6 de abril la fiscalia de Bologna ordenó 60 allanamientos en distintas ciudades italianas. 26 son lxs compañerxs investigadxs, 5 de ellxs fueron detenidxs y ahora se encuentran en la cárcel de Bologna, mientras otrxs 7 recibieron unas medidas cautelares.

La acusación es la de siempre “associazione a delinquere con finalità eversive”, o sea la asociación ilícita.

La dirección de lxs presxs:

Martino Trevisan
Robert Ferro
Nicusor Roman
Stefania Carolei
Pistolesi Anna Maria

c/o
casa circondariale
via del Gomito 2
40127 Bologna

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Perquisizioni ed arresti in ambienti anarco-insurrezionalisti

Bologna, 6 aprile – Oltre trecento uomini impegnati in sedici città, dall’Emilia alla Puglia e alla Campania, in una operazione anti-terrorismo, partita da Bologna, che ha nel mirino militanti anarco-insurrezionalisti. La polizia del capoluogo emiliano ha condotto dalle prime ore del giorno sessanta perquisizioni nei confronti di esponenti dell’ala insurrezionalista del movimento anarchico. I provvedimenti sono eseguiti nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, svolta dalla Digos del capoluogo felsineo e dalla direzione centrale della Polizia di Prevenzione (Ucigos).
Molotov e raid incendiari. L’inchiesta parte da lontano, dal 2009, ed è stata aggiornata fino alla fine del 2010, con recenti fatti. Riguarda, per esempio, campagne anarchiche di pubblicistica ma anche episodi come quelli contro il centro di identificazione ed espulsione di Bologna, l’Unicredit (per una campagna ambientalista, perché finanziatrice di Impregilo), contro l’Eni (per le attività in Paesi sottosviluppati).
Cinque arresti e altre sette misure cautelari. Nel mirino i frequentatori del circolo bolognese “Fuoriluogo”, che è stato oggetto di sequestro penale. La Digos ha eseguito 12 misure cautelari disposte dal Gip del capoluogo: si tratta di cinque arresti e sette misure di obbligo o divieto di dimora, per episodi di eversione, danneggiamenti, incendi e altri reati. Fermato un sospettato per l’attentato incendiario alla sede dell’Eni. E’ finito in carcere per attentato per finalità terroristiche. E’ stato incastrato da una intercettazione telefonica, da cui si evinceva che il giovane avesse a che fare con il raid all’Eni.
Secondo gli inquirenti il gruppo aveva dato vita a un sodalizio interessato ad aggredire “antagonisti” politici e sociali, individuati nelle forze di polizia, in centri di potere economico (banche ed altre aziende), in esponenti di opposte formazioni politiche, in simboli di politiche governative avversate (Centri per l’identificazione ed espulsione). Il peso della misura cautelare dipende dal presunto ruolo giocato nell’associazione: in carcere è finito chi è ritenuto essere promotore del sodalizio, mentre gli altri, che hanno avuto una misura più lieve, sono considerati semplici partecipi.
“Associazione per delinquere con finalità eversiva”. Gli indagati sono accusati di appartenere ad una associazione per delinquere aggravata dalla finalità eversiva, diretta al compimento di azioni delittuose di natura violenta contro persone e cose, realizzate a Bologna: nei giorni scorsi in città un raid incendiario contro uffici commerciali dell’ENI e dell’IBM.
Operazioni in 16 città. Sono oltre 300 gli uomini della Polizia di Stato impiegati nell’operazione. I provvedimenti vengono eseguiti, oltre che a Bologna, anche nelle città di Ferrara, Modena, Roma, Padova, Trento, Reggio Calabria, Ancona, Torino, Lecce, Napoli, Trieste, Genova, Teramo, Forlì, Ravenna e Milano: questo perché il gruppo bolognese aveva contatti con altre realtà tramite una rivista clandestina, “In vece”. In tutta Italia è stato sequestrato materiale ritenuto interessante.

fonte:  agenzia italiana, 06.04.11

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(it/en) I prigionieri di Lotta Rivoluzionaria sull’uso del nome di Lambros Foundas

COMUNICATO DEI TRE PRIGIONIERI MEMBRI DI LOTTA RIVOLUZIONARIA SULL’USO DEL NOME DI LAMBROS FOUNDAS NELL’INCENDIO DELLA FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA DI ATENE.

* actforfreedomnow.wordpress.com

# cenere

Marzo 2011

Lambros Foundas ha dato la sua vita combattendo tra le fila di Lotta Rivoluzionaria, un’organizzazione di guerriglia urbana che ha operato tra gli sfruttati e gli oppressi.

Ha dato la sua vita diffondendo un progetto politico che ha mirato al contrattacco proletario e popolare nelle condizioni del moderno totalitarismo, nel quale viviamo.

La nostra opinione come anche quella di Lambros Foundas e come membri di Lotta Rivoluzionaria è che la lotta armata è uno strumento essenziale della lotta di classe per rovesciare il capitalismo e che la rivoluzione sociale è piuttosto che un mezzo un’affermazione esistenziale dell’esperienza individualistica e insurrezionale di alcuni.

Questo dovrebbe essere compreso da tutti quelli che abusano del nostro compagno defunto in presunte azioni “rivoluzionarie” come l’incendio della facoltà di giurisprudenza ad Atene. Le azioni di Lotta Rivoluzionaria non hanno niente in comune con queste azioni e i motivi antisociali e individualisti che stanno dietro.

Sfortunatamente alcuni non hanno capito il nostro ultimo avvertimento di Dicembre quando dei pacchi bomba vennero inviati alle ambasciate a Roma dove un impiegato venne ferito, e noi sottolineammo di non attaccare cosiddetti “bersagli politici” usando il nome del nostro compagno defunto.

Sfortunatamente alcune persone ci costringono a ripeterci per preservare la memoria politica e l’onore del nostro compagno defunto. Speriamo che questa sia l’ultima volta che qualcuno usi in modo abusivo il nome di Lambros Foundas in azioni indegne, che non gli rendono onore e non connesse alle azioni del nostro compagno.

Inoltre dobbiamo specificare che quando le azioni sono state rivendicate dal “Commando Lambros Fountas” – un nome che è stato usato ripetutamente dopo la morte del compagno – perché esso dà al compagno il ruolo di chi agisce, visto che il suo nome è il nome del gruppo che agisce, ed è richiesto avere un collegamento circa le scelte di azioni e il linguaggio politico che le riguarda e un riscontro delle risorse usate.

Ciò è lo stesso quando un’azione in onore del compagno viene accompagnata dallo slogan “Onore a Lambros Foundas”.

Ovviamente ogni compagno può rendergli onore nel rispetto delle scelte di lotta che lui ha fatto e delle caratteristiche politiche che noi crediamo siano ben conosciute.

I tre prigionieri membri di Lotta Rivoluzionaria

P. Roupa, K. Gournas, N. Maziotis

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ANNOUNCEMENT OF THE THREE IMPRISONED MEMBERS OF THE REVOLUTIONARY STRUGGLE CONCERNING THE USE OF LAMBROS FOUNDAS IN THE ARSON OF THE LAW SCHOOL IN ATHENS.

* actforfreedomnow.wordpress.com

march 2011

Lambros Foundas gave his life fighting on the lines of the Revolutionary Struggle, an urban guerilla organization that operated alongside the exploited and oppressed.

He gave his life promoting a political project that aimed at the popular and proletarian counterattack on the conditions of modern totalitarianism, in which we live.

Our opinion as well as Lambros Foundas as members of the Revolutionary Struggle is that armed struggle is an essential tool of social-class struggle to overthrow capitalism and social revolution rather than a means to an existential affirmation of the individualistic insurrectionary experience of some.

This should be understood by all those who misuse the name of the our dead comrade in supposedly 1.“revolutionary” actions such as the arson of the Law School in athens. The actions of the Revolutionary Struggle has nothing in common with such actions and the antisocial individualistic reasoning that is behind them.

2.and 3. Unfortunately some did not understand our warning last December when parcel bombs were sent to embassies in Rome where a low ranked embassy employee was injured, and where we stressed not to carry out such so-called “politically targeted” actions using the name of our dead comrade.

Unfortunately some people forced us to revert to preserve the political memory and honour of our dead comrade. We hope this is the last time some people use in such an abusive manner the name Lambros Foundas in unworthy actions and non related to the actions of our comrade which do not honour him.

Also we should note that when actions are taken as “Commando Lambros Fountas” – a name which has been used repeatedly after the death of the comrade – because it gives the comrade the role of who acts, since his name is the name of that group which acts, it is required to have a link concerning the choices of action and the political word surrounding them and a match of the resources used.

It is of course the same when an action in honor of the comrade accompanied by the slogan “honour to Lambros Foundas.

Obviously every comrade can honour him while respecting the choices of struggle he made and the political characteristics that we believe in are well known.

The three imprisoned members of Revolutionary Struggle

P.Roupa, K.Gournas, N.Maziotis

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translated: by boubourAs actforfreedomnow!

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PERQUISIZIONI DI MILITANTI ANARCHICI IN TUTTA ITALIA

Vasta operazione in tutta Italia nei confronti di militanti anarco-insurrezionalisti. Questa mattina oltre 300 uomini della polizia hanno svolto perquisizioni a Bologna, Ferrara, Modena, Roma, Padova, Trento, Reggio Calabria, Ancona, Torino, Lecce, Napoli, Trieste, Genova, Teramo, Forlì, Ravenna e Milano. Gli indagati sono accusati di appartenere ad una associazione per delinquere aggravata dalla finalità eversiva, diretta al compimento di azioni delittuose di natura violenta contro persone e cose. I provvedimenti sono eseguiti nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, svolta dalla Digos del capoluogo felsineo e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos).

fonte: agenzia italiana, 06.04.11

 

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Argentina – Abrazando el Caos N° 1 (publicación anarquista)

Enero/Febrero 2011

– Editorial

– La Libertad Como Valor Generalizado para la Anarquía
– Una Brigada Anarquista
– Carta de Gerasimos Tsakalos
– Comunicado CCF comando Horst Fantazzini
– Federación Anarquista Informal
– Otro Integrante de las CCF
– Juicio a las C.C.F al 15/2/2011
– Walter Bond
– La Memoria Como Arma
-Cronología Acción en Latino América
-Reflexión Liberación Animal
– Presxs del 14-A, reseña, audiencia y cronología de acciones
DESCARGAR AQUÍ

 

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(en/it) Indonesia – International Conspiracy for Revenge burns another Bank Central Asia ATM in solidarity attack


* 325.nostate.net

4 April 2011

International Conspiracy for Revenge’ (ICfR) have taken responsibility for burning another BCA (Bank Central Asia) ATM in Indonesia, in an action against the capitalist exploitation of Indonesian resources and state repression. BCA are handling finances for the industrial development of Kulon Progo. The actions are directly revindicated by flyers which were left at the scene which were the same as in a number of other incidents around the country.

The communique situates the actions in the context of revenge for the brutal oppression inflicted upon the people of Kulon Progo, Bima, Takalar, Padang Raya, Makassar, Jogja, Persil IV Medan, Buyat and Papua by the Indonesia state and multi-national corporations such as PT Indomines and BCA. The claim also denounced the role of the mainstream media, bureaucrats, police and the military.

The ATM was completely destroyed with the money inside, CCTV system burned out, and ATM unit gutted. There were no injuries reported and it was only witnessed when several people drove past the ATM noticing a fire.

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Indonesia – Azione incendiaria dell’International Conspiracy for Revenge

# cenere

L’International Conspiracy for Revenge ha rivendicato l’incendio di un bancomat della BCA (Bank Central Asia) in Indonesia, un’azione contro lo sfruttamento capitalista delle risorse indonesiane e contro la repressione statale. La BCA sta finanziando lo sviluppo industriale di Kulon Progo. Le azioni vengono direttamente rivendicate da volantini che vengono lasciati sul posto così come in altre azioni nel paese.

Il comunicato colloca le azioni nel contesto di vendetta per l’oppressione brutale inflitta alla gente di Kulon Progo, Bima, Takalar, Padang Raya, Makassar, Jogja, Persil IV Medan, Buyat e Papua dallo stato indonesiano e da multinazionali come PT Indomines e BCA. La rivendicazione inoltre denuncia il ruolo dei media mainstream, burocrati, polizia e militare.

Il bancomat è stato totalmente distrutto incluso il denaro all’interno, le telecamere sono state bruciate, e un altro bancomat è stato distrutto. Non ci sono stati feriti e l’unica testimonianza è di alcune persone che passavano vicino l’ATM e che hanno notato il fuoco.

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Al setaccio ambienti anarchici

Gli ambienti anarchici dell’area di Firenze e quelli dell’area tra Pisa e Livorno sono passati al setaccio in questi giorni da un puntiglioso lavoro d’archivio degli investigatori di carabinieri e polizia. E’ quanto emerge dall’inchiesta, coordinata dalla procura di Firenze, sulla busta esplosiva scoppiata a Livorno nella caserma della Folgore il 31 marzo scorso, attentato che ha causato il grave ferimento del tenente colonnello Alessandro Albamonte.

In particolare, secondo quanto si apprende, sarebbero all’attenzione degli investigatori sia documenti e materiali emersi da alcuni processi in Toscana, sia i risultati di inchieste in corso su azioni messe in atto a firma anarchica negli ultimi tempi, specie a Firenze.

E’ il caso, per esempio, delle minacce e degli insulti contenuti in volantini abusivi trovati affissi di recente su muri di Firenze contro il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi, la pm Angela Pietroiusti, il gip del tribunale Michele Barillaro e l’ex vicesindaco Graziano Cioni. Da capire se nelle frange anarchiche toscane si siano potuti determinare elementi anarchico-insurrezionalisti disposti ad andare oltre la critica estrema, finora espressa in scritti e messaggi.

Anche gli eventuali collegamenti tra anarco-insurrezionalisti toscani ed esteri, rapporti già emersi in passato con la Francia, potrebbero costituire un altro versante dell’analisi degli investigatori che, peraltro, stanno aspettando i rapporti dei colleghi greci e svizzeri sui pacchi bomba spediti all’agenzia per l’energia nucleare di Olten in Svizzera e al penitenziario di Koridallos, in Grecia. In Italia proseguono analisi del Ris dei carabinieri sui reperti e sui frammenti recuperati nella caserma di Livorno dopo lo scoppio.

Risposte che potrebbero dare nuova linfa alle indagini. Oggi i magistrati della procura di Livorno e della Dda di Firenze hanno tenuto un vertice per fare il punto sulle indagini. Alla riunione, fatta a Livorno, hanno partecipato il procuratore capo Francesco De Leo, il sostituto livornese Fiorenza Marrara e il sostituto procuratore della Dda di Firenze, Ettore Squillace Greco. L’incontro ha permesso ai magistrati di scambiarsi le informazioni raccolte finora.

fonte: stampa toscana, 04.04.11

 

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Cile – Le accuse contro i compagni e le compagne sequestrati/e il 14 agosto

In Cile la procura formula le accuse e richiede le condanne in una fase che precede il vero e proprio processo. Ieri l’accusa, rappresentata dal procuratore Peña della Fiscalía Sur, ha richiesto pesanti condanne contro i/le compagni/e. Questo il comunicato dei compagni/e cileni/e de libertadalos14a

* * *

Il 4 aprile 2011, la Fiscalía Sur ha presentato le accuse con le quali pretende condannare i nostri fratelli e sorelle sequestrati da più di 7 mesi, e che sono in sciopero della fame da 44 giorni (avendo iniziato il 21 febbraio) in richiesta della loro libertà.

Lo sbirro di turno, Alejandro Peña, crede di avere tutto dalla sua parte ed ha minacciato con pagine di indagini in cui sostiene di avere prove irrefutabili delle accuse fittizie con le quali sono imputati i/le compagni/e. Il p.m. ha affermato di contare su 794 testimonianze, 221 periti e 6744 prove materiali, documenti e perizie.

Adesso, bisogna attendere una ulteriore udienza prima del processo, udienza in cui verranno messe a confronto le tesi dell’accusa e quelle della difesa.

Ecco le accuse richieste per ciascun/a dei/delle 14 compagno/a, in modo da capire a cosa mira la procura.

– Mónica Caballero: IN SCIOPERO DELLA FAME(dal 21 febbraio). Si trova sequestrata nel C.P.F., nella SEAS (centro penitenziario femminile – sezione di alta sicurezza). Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita più 10 anni ed 1 giorno per un vincolo specifico con un attentato esplosivo (bomba del 21 settembre 2009 presso la chiesa Los Sacramentos)

– Andrea Urzúa: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 21 febbraio). Sequestrata nel CPF, nella SEAS. Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita.

– Pablo Morales: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 23 marzo). Sequestrato nel MAS del CAS (modulo di alta sicurezza del carcere ad alta sicurezza). Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: ergastolo come leader della associazione illecita, che si traduce in una condanna ad un minimo di 20 anni di carcere prima di poter accedere ad un qualsiasi beneficio carcerario.

– Rodolfo Retamales: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 21 febbraio). Sequestrato nel MAS del CAS. Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: ergastolo come leader della associazione illecita, che si traduce in una condanna ad un minimo di 20 anni di carcere prima di poter accedere ad un qualsiasi beneficio carcerario.

– Vinicio Aguilera: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 21 febbraio). Sequestrato nel MAS del CAS. Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita.

– Felipe Guerra: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 21 febbraio). Sequestrato nel MAS del CAS. Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita più 10 anni ed 1 giorno per un vincolo specifico con un attentato esplosivo (esplosione presso la Escuela de Gendarmería nel maggio 2009)

– Carlos Riveros: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 21 febbraio). Sequestrato nel MAS del CAS. Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita più 3 anni per essere un presunto finanziatore dell’associazione.

– Camilo Pérez: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 21 febbraio). Sequestrato nel MAS del CAS. Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita.

– Francisco Solar: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 21 febbraio). Sequestrato nel MAS del CAS. Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita più 15 anni ed 1 giorno per un vincolo specifico con un attentato esplosivo (esplosione presso il Consejo de Defensa del Estado, Agencia Nacional de Inteligencia nel gennaio 2006 e Chilectra La Cisterna nell’ottobre 2007)

– Omar Hermosilla: IN SCIOPERO DELLA FAME (dal 21 febbraio). Sequestrato nel MAS del CAS. Ha già scontato 180 giorni ed 1 mese in attesa della ri-formalizzazione e del processo.

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita più 3 anni per essere un presunto finanziatore dell’associazione.

– Cristián Cancino: In “libertà”, ma sottoposto a misure cautelari*

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita.

– Diego Morales: In “libertà”, ma sottoposto a misure cautelari*

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita.

– Candelaria Cortez: In “libertà”, ma sottoposta a misure cautelari*

Condanna Richiesta: 10 anni di carcere come membro di un’associazione illecita più 10 anni ed 1 giorno per un vincolo specifico con un attentato esplosivo (bomba contro la concessionaria Automotora Atal Autos nel marzo 2007)

– Iván Goldenberg: In “libertà” ma sottoposto a misure cautelari*

Condanna Richiesta: 540 giorni di carcere per porto e detenzione illegale di arma da fuoco.

*Misure cautelari: Divieto d’espatrio, divieto di comunicazione tra i co-imputati, obbligo settimanale delle firme, divieto di colloqui con i detenuti e di avvicinarsi ai centri sociali ed alle case occupate sottoposte a perquisizione.

Dinanzi a tale panorama, in cui i compagni e le compagne stanno rischiando la vita per ottenere la libertà, mentre la procura non fa altro che inventarsi milioni di scuse pur di farli restare in prigione… è doveroso, è urgente che si faccia qualcosa. Non è possibile che desideriamo vederli liberi senza far nulla per aiutarli in tal senso. Adesso, come sempre e come non mai, dobbiamo sostenerli in tutte le maniere possibili, non facciamo che possano credere di esser soli/e.

Non si tratta di un lotta specifica, incentrata in un solo caso come se non accadesse null’altro, bensì si tratta di una lotta per tutti e ciascuno di noi e di tutti quei compagni e prigionieri politici perseguitati per far parte di una dissidenza che conosce perfettamente quali sono i suoi nemici; nemici che sperano di vederci sconfitti dentro e fuori le carceri. E’ anche una lotta per la memoria combattiva, quella che ha a cuore le vite di molti compagni e molte compagne che non ci sono più fisicamente, o perché son morti o perché devono ancor camminare lontano dalle fauci di quelli che li perseguitano.

  1. LIBERTA’ IMMEDIATA
  2. NO AL PROCESSO CON LA LEY ANTITERRORISTA
  3. CAMBIAMENTO DELLE MISURE CAUTELARI PER I/LE COMPAGNI/E (FINE DELLA CARCERAZIONE PREVENTIVA)
  4. FINE DELLA LEY ANTITERRORISTA E DEI SUOI TESTIMONI “SENZA VOLTO”
  5. FINE DEL’ARTICOLO 7 COMMA 19 DELLA COSTITUZIONE (VOTO UNANIME PER LA CONCESSIONE DELLA LIBERTA’ CINDIZIONALE)
  6. RIVENDICAZONE DEI DIRITTI CARCERARI

Che la paura non distrugga la solidarietà…

che la solidarietà distrugga la reclusione

SEQUESTRATI/E DALLO STATO LIBERI !!

 

*libertadalos14a

 

Pubblicato in 14 de agosto | Contrassegnato | Commenti disabilitati su Cile – Le accuse contro i compagni e le compagne sequestrati/e il 14 agosto

Santiago del Cile – Scritte sulle mura del Centro Penitenziario Femminile


*libertadalos14a

Non è raro che il potere ci perseguiti, ci sequestri e cerchi di fare quel che è alla sua portata (e non è poco) affinché le nostre idee e pratiche di libertà siano annientate. Non è raro, proprio perché ci troviamo in un costante scontro con i suoi muri mentali e fisici, protetti da leggi e istituzioni, che conformano questa società-carcere.

Quel che è raro è che, trovandoci in questa battaglia, in cui il potere ha sequestrato fratelli e sorelle per le loro idee e pratiche di libertà, essi/e debbano patire la fame per incentivare e promuovere l’urgenza della libertà che riguarda noi tutti/e. Diceva un compagno in Grecia: bisogna spezzare con quelle dinamiche tese ad intensificare le mobilitazioni nell’attesa o durante un processo, lasciando poi “i/le condannati/e” alla propria sorte.

Se siamo tutti/e prigionieri/e, allora sta a cuore a noi tutti smettere di usare le manette. Cosa cavolo aspettiamo per non smuoverci? A noi son bastati solo dei secchi vernice, dei pennelli e dei rulli per verniciare le mura del carcere in cui sono sequestrate Monica e Andrea.

Con quest’azione salutiamo fraternamente anche i solidali del mondo che hanno smesso di attendere ed hanno fatto volare l’immaginazione – come dicono le compagne.

Nella lotta contro qualsiasi forma di Dominazione: NESSUNO/A E’ SOLO/A!!!

Autoconvocati/e in solidarietà con i prigionieri e le prigioniere

 

 

Pubblicato in 14 de agosto, azioni dirette | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Santiago del Cile – Scritte sulle mura del Centro Penitenziario Femminile

(video) A Burning Rage- Rabia Ardiente Subtitulado al español

* sinmiedoalasruinas

“Tiene que haber alguna forma de revertir el legado del Green Scare hacia
nuestro terreno. Un punto de partida es usarlo como una oportunidad para
aprender cómo investiga el estado la actividad clandestina y asegurarnos
que ese aprendizaje pase a la siguiente generación.”

Para alimentar las luchas antiautoritarias que se gestan en el mundo hispanohablante, es que gustosamente ponemos a vuestra disposicion la traduccion/subtitulacion del documental A Burning Rage/Rabia Ardiente (2005) realizado por Indymedia Portland.

El documental surge como una defensa de las Ideas y Prácticas del Frente de Liberacion Animal y el Frente de Liberacion de la Tierra, despues dedesatada la Operacion represiva Black Fire, más conocida como “Green Scare” en el año 2005 (que azoto mayoritariamente la Costa Pacifica de los EE.UU.).
En estos tiempos de tanta represion, recomendamos encarecidamente a lxs luchadores que siguen en las calles, el siguiente analisis sobre el “Green scare”, traducido por La Cizalla Ácrata, titulado “
Sobre el Green Scare y las diferentes caras de la represión y las formas de hacerle frente” (http://lacizallaacrata.nuevaradio.org/index.php?p=50)
¡Libertad a lxs ecoanarquistas presxs en Mexico y Suiza,
a lxs presxs de la campaña SHAC,
a lxs presxs del “Caso bombas” en Huelga de Hambre en $hile
y todxs lxs antiautoritarixs secuestradxs por el Poder!

Para ver el documental online: Opcion 1 (Vimeo)


Para descargar el documental:Opcion 1 (Megaupload)


Para mas info sobre lxs presxs por la liberacion animal, de la tierra y humana, visita:

http://lacizallaacrata.nuevaradio.org/ (En español, desde E$paña)
http://grupohastaelfinal.wordpress.com/ (En español, desde Mexico)
http://www.animalliberationpressoffice.org/ (En Ingles, desde Norteamerica)
http://libertadalos14a.blogspot.com/ (Desde $hile, sobre el “Caso bombas”)
http://informa-azione.info/ (En italiano)

“Hay miles de caminos disponibles para aquellxs que quieran tomar las
riendas, y cada persona debe escoger la que le sea más apropiada según su
situación. Dejemos que el coraje de lxs que no cooperaron en el Green
Scare, que se atrevieron a actuar según sus creencias y rechazaron
traicionar sus ideales aun cuando les amenazaron con que pasarían su vida
en la cárcel, nos sirva como recordatorio de cuántas cosas la gente normal
como nosotrxs puede llevar a cabo.

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