
Fuoco e polvere nera
Dall’Indonesia al Cile…
Una proposta per la Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale
Testo dei membri imprigionati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco
Ascoltiamo la canzone del fuoco che giunge da lontano. Le parole hanno l’odore della polvere nera. In un altro angolo del mondo, dei compagni nonsottomessi bruciano le notti e liberano spazi e momenti. Li ascoltiamo… Cospirano, pianificano, attaccano… Non c’è bisogno che ci diciamo altro, lasciamo che i nostri fratelli parlino per noi:
“Siamo tutti Cospirazione delle Cellule di Fuoco. La CCF non è un’organizzazione o semplicemente un gruppo. Al contrario, è l’espressione antagonista della rabbia e del disprezzo di fronte al Potere ed alle sue strutture. Per ampliare la CCF, le uniche cose di cui hai bisogno sono benzina, fiammiferi e il desiderio di lottare per la libertà totale. Abbiamo iniziato la guerra contro l’ordine esistente.
CCF México/FAI”
Il testo che segue è dedicato alla CCF del Messico ed ai nostri fratelli della FAI nel mondo.
i) Il vento soffia contro*…dall’Indonesia al Cile
Negli ultimi mesi da ogni angolo del mondo, con sempre maggior frequenza, alcuni messaggi esplosivi fatti di fuoco e polvere nera attraversano le frontiere, solcano i mari fino a giungere qui, nelle carceri greche, in cui noi ci troviamo imprigionati, ma non sconfitti.
Le parole si mischiano col fuoco dalle ceneri di banche, veicoli statali, pattuglie, laboratori di nanotecnologia, antenne di trasmissione televisiva, furgoni dei vigilantes e lussuosi centri commerciali, esse divengono una promessa per gli amici ed una minaccia per i nemici. Diventano la vita proposta della Federazione Anarchica Informale (FAI). Un Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI) si sta già organizzando in Italia, Inghilterra, Cile, Messico, Argentina, Russia, Olanda, Perù, Bolivia, Indonesia, Australia, Grecia…
Una idea che ha intrapreso il suo viaggio 10 anni fa in Italia, avviata dai nostri fratelli e sorelle della FAI-Informale ed oggi più forte che mai. La FAI non è certamente un teorico gioco di parole o un simbolo per pericolosi, ma un’idea sul come vivere in maniera pericolosa ed anarchica in tutti i sensi, senza tempi morti e senza codardi scuse.
Spesso i testi che giungono nelle nostre mani, come quello della FAI italiana, quello dei compagni inglesi della FAI dal titolo “Pioggia e fuoco“, il comunicato della FAI della Russia, l’appello firmato da 11 organizzazioni anarchiche del Messico e molti altri, ci riempono di una curiosa perplessità. Si tratta di quell’indescrivibile gioia che proviamo quando individualità e gruppi che non si conoscono giungono alle medesime conclusioni e provano le stesse emozioni, esattamente allo stesso momento.
Quest’emozione scoppia in ciascuna parola che precede la successiva e registra un comune percorso insurrezionale. Si tratta di una quelle poche volte in cui non abbiamo molto da dire. La gran parte dei temi sono già stati affrontati dai compagni. Tuttavia non vogliamo ridurre questo testo ad un elenco di complimenti.
Sappiamo che abbiamo del lavoro da fare ed un percorso difficile pieno di battaglie da affrontare. Adesso, vogliamo divenire ancor più pericolosi, ancor più essenziali, ancor più anarchici. Per questo stiamo scrivendo tanto dalle carceri, è perché vogliamo agire sempre più.
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