Hors Service – La conquista della Libertà – Libia : Guerra o Insurrezione?

* sysiphus-angrynewsfromaroundtheworld.blogspot.com

# cenere

Tratto dal giornale anarchico belga Hors Service N. 17

VOGLIAMO LA RIVOLUZIONE

In un periodo dove le parole sembrano perdere i loro significati, dove il linguaggio del potere cerca di penetrare in tutte le nostre conversazioni, pensiamo che sia sempre più indispensabile tentare di parlare chiaramente. Smettiamo di ripetere come dei pappagalli quello che ci dicono i giornalisti, quello che mostra la televisione, quello che il potere vuole farci credere. La questione non è di voler concordare ad ogni accosto, né di convertire chicchessia, ma almeno di parlare con la nostra bocca, con le nostre parole, con il nostro dolore e la nostre speranze. Continua a leggere

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Cile – Aggiornamento sul processo contro i compagni e le compagne sequestrati/e il 14a

Il 2 maggio è iniziata a Santiago del Cile la preparazione del dibattimento, una fase in cui vengono prese in esame le prove e le testimonianze e si decide se poi saranno discusse in aula. Ebbene, al primo giorno di preparazione-esposizione delle prove ne sono state rigettate oltre 1.000 e sono state considerate vane ben 25 testimonianze dell’accusa. Con tale morìa di prove è alta la possibilità che dei compagni possano esser prosciolti prima del dibattimento.

maggiori informazioni:

materialanarquista.blogspot.com

 

 

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México – Marcha, mitin y plantón y de paso un buen raspón que avala el martirologio libertario

 

El perro siempre regresa al vómito”

Viejo proverbio chino

texto de la Coordinadora Informal Anarquista

Otra vez un comunicado con el mismo tema. Año con año se repite la misma historia.

Se refrenda la condición de mártires de un sector del anarquismo. Tal vez, influenciad@s por el reciente e impresionante crecimiento del santoral mexicano con incontables beatificaciones y canonizaciones a su haber, resulta imposible contener ese espíritu de religiosidad latente y, sin duda alguna, inconsciente, que les motiva y domina. Lo más curioso del problema es que no nos referimos a l@s anarco-guadalupan@s que, seguramente, hoy por ser domingo, se debatirán entre asistir a misa y hacer una que otra obra caritativa por Ecatepec o, desfilar como todos los años con el contingente del Frente Auténtico del Trabajo (FAT), codo a codo con sinarquistas, pejelagartistas, anarco-pacifistas y demás fauna afín; ¡no!

Se trata de compañer@s que se asumen “del otro bando”. Es decir, contrarios al opio

religioso y al inmovilismo pacifista. Sin embargo, en la práctica, cautivos por la gloria del espectáculo, caen en el trillado sacrificio, en la ineludible religiosidad en la que se encuentra sumida la sociedad entera y se prestan a “poner la otra mejilla” y sumarse al listado de l@s mártires. Peor aún: reclaman su condición de mártires haciendo un profundo hincapié en que “al contingente anarquista” se le reprime a pesar de “que de manera pacífica se manifestaba en la marcha del primero de mayo”[1]. Poniendo en evidencia la innegable contaminación liberal que les obliga, en primer término, a jugar con las reglas del sistema, reconociendo el “derecho a manifestarse”; en segundo lugar, a hacerlo “pacíficamente”; dando lugar a lo que inevitablemente le sigue: probar la “inocencia” de l@s compañer@s detenidos (si ese fuera el caso, hasta el momento continúan con la dramatización sin contratiempo alguno). Es decir, la reafirmación y consolidación del sistema de opresión a través de la dicotomía: “inocentes” y “culpables” y la implícita condena a aquell@s que nos negamos a jugar con las reglas del sistema, a quienes no aceptamos las fórmulas impuestas de marcha, mitin, plantón, a l@s que llamamos a actualizar las luchas y a superar la protesta y la resistencia, a quienes convocamos a la confrontación permanente, al ataque directo al sistema de dominación, no en abstracto, no en el discurso, no en letra muerta, sino al embate concreto contra sus madrigueras y contra sus personeros.

¡Por la extensión de la Guerra Social!

¡Por la destrucción total de todo lo que nos domina!

¡Que se ilumine la noche!

¡Por la Anarquía!

Planeta Tierra, a 1 de mayo de 2011.

Coordinadora Informal Anarquista

 

[1] Ver comunicado “Urgente. Represión a contingente anarquista en la marcha del

Primero de Mayo”, difundido de forma electrónica por “Arte Libertario”.

 

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Grecia – Lettera del compagno Rami Syrianos

* thisisourjob.wordpress.com

# cenere

La scorsa settimana, il compagno Rami Syrianos – arrestato a Salonicco il 31 Gennaio dopo una rapina ad un’asta pubblica – ha diffuso la sua prima lettera aperta.

Senza dubbio, stiamo vivendo un altro periodo contrassegnato dell’aggiustamento delle condizioni di vita di questo mondo. La vetrina lucente del capitalismo si è rotta e ha rivelato cosa sta dietro: un processo di putrefazione e decadenza. Le speranze democratiche e le promesse capitaliste sono scivolate via velocemente lungo la fittizia prosperità (tramite prestiti) dei decenni-periodi d’oro del capitalismo. La “terra promessa” – completa di piscine private, due macchine e quattro televisori – è scomparsa, rimpiazzata da un grigio deserto di depressione, disperazione, insicurezza e paura. Il dominio, mostrando una adatta flessibilità, si sta ritirando in un nuovo tipo di totalitarismo digitale – rafforzandosi con nuove unità poliziesche, database biometrici, e più nuovi ed elastici gruppi di leggi “antiterroriste” – tutto nel tentativo di corazzarsi contro il nemico, il quale sta minacciando la già così fragile pace sociale. L’”invisibile” campo sociale di lavoro forzato è diventato una prigione di massima sicurezza, mentre la coesione sociale costruita negli anni sta di nuovo cambiando le regole sulla quale è basata e si interroga sull’accesso al benessere e al consumo; si interroga sulle promesse e le speranze dell’ascesa sociale e del riconoscimento; interrogandosi sul ruolo del lavoro salariato come mezzo per soddisfare necessità e desideri, come un biglietto per la soddisfazione in un mondo di sogni e sensazioni consumistici. Continua a leggere

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Galizia – Attaccata sede del sindacato UGT a Ferrol

* thisisourjob.wordpress.com

# cenere

Nelle prime ore del 27 aprile, sconosciuti hanno rotto una finestra nella sede della venduta UGT (Unione dei Grotteschi Traditori) a Ferrol, a La Coruña, lasciando due dispositivi incendiari che esplodendo hanno rotto alcune finestre e hanno causato un piccolo incendio nell’area d’ingresso.

Nessuno ha ancora rivendicato l’attacco, ma tutto punta ad un’azione realizzata nel contesto del rifiuto dei sindacati mafiosi alle soglie del 1 Maggio, giornata internazionale delle lotte lavorative contro l’oppressione (mimetizzata dal numero di differenti sigle, forme, sistemi politici e strutture) dell’élite borghese.

Non è la prima azione di questo tipo in Galizia, dove i sabotaggi contro sedi UGT e CCOO sono diventati più frequenti dopo il clamoroso fallimento dello sciopero nel Settembre 2010.

 

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Francia – Novità giudiziarie su Rouillan e Cipriani

* thisisourjob.wordpress.com

# cenere

La corte d’appello di Parigi ha respinto l’appello dell’accusa contro il rilascio parziale di Jean Marc Rouillan, stabilendo che Rouillan sarà rilasciato il 19 maggio. Ogni giorno feriale potrà lasciare la prigione indossando un braccialetto elettronico e andare a lavoro alla casa editrice Agone a Marsiglia. Comunque, dovrà trascorrere i weekend in prigione, e non potrà parlare dei motivi della sua condanna. Dopo un anno da questo rilascio parziale, potrà godere della condizionale.

Georges Cipriani, il compagno di Rouillan in Action Direct, aveva ottenuto la libertà condizionale a metà marzo ma l’accusa si è appellata. Visto che Cipriani ha terminato il suo anno di rilascio parziale prima della fissazione di un’udienza d’appello, è dovuto tornare in prigione a tempo pieno. L’udienza d’appello si terrà il 28 aprile e si aspetta una decisione per il 3 maggio.

 

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Belgio – Azioni di fine Aprile

* suieetcendres.blogspot.com

# cenere

26 Aprile

Hofstade – Mentre migliaia di visitatori si godevano il bel tempo, qualche centinaio di giovani, molti di Bruxelles, s’è scontrato con la polizia. Sabato, residenti e negozianti erano stati disturbati, lunedì si è scatenato l’inferno. Prima hanno iniziato a scontrarsi tra di loro – come esca, usata frequentemente – e quando è arrivata la polizia, si sono scontrati con essa, gettando pietre e bottiglie. Circa 300 giovani hanno circondato la polizia, che ha dovuto arretrare. Hanno chiamato la polizia federale, la stradale e tutti i rinforzi vicini, ma sono riusciti solo ad arrestare una persona, due poliziotti sono rimasti feriti. La polizia ha scortato i giovani verso Bruxelles e Vilvord, con autobus da De Lijn. La polizia è rimasta presente nella zona per alcuni giorni, facendo controlli sugli autobus dopo gli incidenti. Una vetrina è andata distrutta. Su richiesta della polizia, il parco Bloso installerà recinzioni, videocamere e una quota d’ingresso in futuro.

25 Aprile

Ath – Domenica mattina, gli edifici del Free Tchnical Institute in Ath sono stati dati alle fiamme. La scuola sarà chiusa fino a venerdì 29 aprile. Il danno è così grande che gli edifici dovranno essere riparati.

25 Aprile

Anversa – Attivisti hanno tagliato i pneumatici di centinaia di veicoli e hanno lasciato un volantino dove incoraggiano a usare biciclette e macchine meno tossiche, richiedendo un gratuito trasporto pubblico e l’interdizione ad usare tutti i veicoli di terra. Circa 50 possessori di questi veicoli hanno sporto denuncia.

19 Aprile

Namur – Intorno alle 4, un sabotaggio elettrico ha causato qualche ora di ritardo per i treni che trasportano merce, soprattutto sulla linea Charleroi Sud-Bruxelles. Intorno alle 21, i trasporti sono tornati normali. Ad Hasselt (Flanders) si è verificato un altro problema: un disturbo nella linea elettrica ha causato un’ora di ritardo sulla linea 36 in direzione Bruxelles.

 

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Comunicato dei compagni e delle compagne sulla fine dello sciopero della fame

* libertadalos14a.blogspot.com

Il 21 febbraio abbiamo intrapreso uno sciopero della fame a tempo indeterminato per protestare e esercitare una pressione sulle istituzioni repressive che ci tengono arrestati/e per la farsa denominata “caso bombas”, dopo 65 giorni di inanizione abbiamo deciso di porre fine a questo radicale strumento di lotta.
Frutto di questo prolungato digiuno, meriti della difesa, della solidarietà incondizionata da parte di compagni e di diversi settori, crediamo di aver ottenuto un esito su alcuni punti in modo completo e parziale su altri. Dobbiamo esser chiari, la fine della legge antiterrorista non passa perché alcuni compagni possano morire di fame nelle celle. Non confondiamo la situazione repressiva, questo è un problema collettivo che non riguarda solo noi, gli attuali prigionieri, ma è una figura combattiva di tutti noi che accettiamo la lotta anticapitalista.
E’ per questo che la vostra solidarietà è intrecciata con i vostri stessi interessi rivoluzionari.

1) L’uscita dal carcere di 5 degli accusati, 2 di essi indicati come “leaders” di questa fittizia associazione illecita terrorista, ai quali la corte d’appello ha modificato le misure cautelari mettendo in discussione l’applicazione della stessa legge antiterrorista (18.314).
2) La fine del periodo riservato alle indagini e quindi la riduzione dei tempi per lo svolgimento del dibattimento.
3) La concessione di benefici carcerari per i prigionieri e per i colloqui.
4) La denuncia mediatica della montatura, in diverse fasi durante lo sciopero è stata messa in mostra la farsa della procura, con dichiarazioni e tensioni all’interno dello stesso potere ovvero da parte di deputati, istituti dei diritti umani, chiesa, ecc. che denunciano come il “caso bombas” cada come un castello di carte.
5) in merito al punto che chiede la fine della ley antiterrorista, la fine dei testimoni senza volto e l’unanimità dei voti nella corte d’appello per la revoca della carcerazione preventiva: ci sono 3 progetti di legge che modificano la legge 18.314 e la costituzione di un tavolo che cerca di evidenziare la montatura durante il processo e di denunciare le manovre del ministero degli interni e della sicurezza assieme alla Fiscaía sur per annientare qualsiasi tentativo di ribellione.
Questa mobilitazione non è esente da autocritica, considerando che lo sciopero s’è svolto all’interno di un regime di isolamento con soli pochi istanti di conversazioni, con un vai e vieni di analisi e di risposte, non solo all’interno di un carcere, ma tra il M.A.S. (modulo di alta sicurezza) e la S.E.A.S (sezione speciale di alta sicurezza) e viceversa; un altro ostacolo è stato rappresentato dalla diversità di posizioni sullo sciopero e su alcuni obiettivi che per alcuni erano prioritari e per altri no. Ciò ha portato ad un comportamento ondivago e complesso, pieno di dubbi, e fino all’ultimo minuto le diverse posizioni ci hanno fatto discutere se continuare o meno con lo sciopero della fame. Tuttavia. malgrado le differenze, s’è giunti ad un accordo tra i compagni con la decisione della fine della mobilitazione il 26 aprile.

Rivolgiamo un appello a continuare a mobilitarvi per tutti i compagni prigionieri in tutti gli angoli del pianeta, ad essi la nostra forza ed i saluti rivoluzionari.

Infine, riconosciamo ognuna delle azioni solidali in tutto il pianeta come un sincero contributo al conflitto contro l’autorità.
Comunque sia, dobbiamo stare in allerta, il “caso bombas” non è finito per cui crediamo che non dobbiamo abbassare la guardia.

Un abbraccio a tutti quelli che si ribellano contro la sottomissione.

Andrea Úrzua
Vinicio Aguilera
Carlos Riveros
Omar Hermosilla
Francisco Solar
Mónica Caballero
Rodolfo Retamales
Camilo Pérez
Felipe Guerra
Pablo Morales

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1 – 28 maggio – sciopero della fame a staffetta

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Monica ed Andrea sulla fine dello sciopero della fame

* Libertadalos14a

Un po’ più recuperate, avvertiamo il bisogno di comunicare che il 26 aprile, alle 21, abbiamo terminato lo Sciopero della Fame avviato il 21 febbraio.
Ripassando la storia di questa reclusione dall’inizio: le continue menzogne della procura, l’inesistente associazione illecita, le grossolane prove con le quali siamo accusati/e, il ricorso ai media per creare nell’immaginario collettivo la figura del nemico interno, la “ascesa” del p.m. ad un incarico all’interno del dipartimento della sicurezza appartenente ad uno che ci ha denunciati/e (ministro degli Interni), la condanna a priori da parte di portavoce del governo, la complicità di poliziotti per criminalizzare qualsiasi accenno di dissidenza, la repressione subita da quelli che meravigliosamente gridano per le strade slogan per la nostra libertà, le alte condanne richieste… tutto ciò ha fatto sì che noi accusati/e ed arrestati/e iniziassimo una mobilitazione sotto forma di Sciopero della Fame a tempo indeterminato. Per quelli che ci conoscono, è noto che qui si agglutinano idee ed -ismi diversi e che l’unica cosa che ci unisce è la costante ricerca della libertà. All’interno di quelli che conosciamo sono pochi quelli che, senza appartenere ad un’organizzazione, un gruppo o un partito, hanno intrapreso una lotta con tali caratteristiche, ma siamo stati capaci di unificare un discorso ed esigere degnamente, esponendo i nostri corpi e le nostre esistenze, in qualche modo la visualizzazione della nostra anelata uscita per le strade.
Esigere all’interno delle rivendicazioni cambiamenti, modifiche e abrogazioni di leggi create dalla borghesia è ben lungi dalle idee per la continuità della lotta che si vuole affrontare, mette in discussione ogni giorno se quanto richiesta era ciò di cui avevamo veramente bisogno. In tal senso, rispondiamo in maniera netta con un NO!! Cadere nel gioco delle leggi significa cadere tra le mani del nemico e questa non è mai stata la nostra intenzione.
Questi punti sono parte della lotta della prigione politica, non siamo i primi a chiederli ed è noto che la Ley Antiterrorista è stata creata per “punire” tutti quelli che orgogliosamente assumono la dissidenza da questo sistema criminale. Chiederne l’abrogazione è un’idea trasversale per tutti quelli che sono contrari al capitale. E’ per questo motivo che in maniera ineludibile tali punti dovevano esser presenti nella nostra rivendicazione. Se ciò porta alla costituzione di un tavolo di lavoro composto da familiari, avvocati, parlamentari, preti e portavoce, in cui tutti si impegnano a continuare ad incontrarsi una volta a settimana, a presentare progetti di legge, ad emanare lettere rivolte al governo e soprattutto a denunciare pubblicamente sui mezzi di disinformazione borghesi quest’assurda montatura: che continuino, mettendo in chiaro che non è il nostro motore di lotta anticapitalista.
La pressione esercitata da questa mobilitazione ha fatto sì che il 24 marzo si chiudesse la fase delle indagini e successivamente uscissero dal carcere 3 imputati, 2 con sentenza della corte d’appello ed 1 da parte del tribunale (in attesa di un appello della procura), tutti si trovano ai domiciliari lontani dalle telecamere e dalle uniformi.
Per noi il gran risultato di questo prolungato digiuno è stato quello di sentire quotidianamente la solidarietà complice dimostrata in tutte le parti del pianeta, ascoltare come siano aumentate le grida che esigevano la nostra libertà, i meravigliosi striscioni dispiegati sul cemento di luoghi diversi ed appesi in punti nevralgici di questa città caotica sono stati il nostro alimento, la nostra energia che ci ha permesso di resistere per ben 65 giorni senza ingerire alcun tipo di alimento.
L’immaginazione è volata e s’è moltiplicata, abbracciamo ogni gesto, ogni azione, ogni fiammata che ci ha accompagnate giorno per giorno, senza qtale ferrea solidarietà questa mobilitazione non sarebbe mai stata ascoltata.

LA SOLIDARIETA’ E’ UN’ARMA CHE TRAVALICA LE FRONTIERE

LIBERI/E TUTTI/E I/LE PRIGIONIERI/E DELLE MENZOGNE DEL POTERE!!!

MÓNICA CABALLERO Prigioniera Politica Anarchica
ANDREA URZÚA Prigioniera politica libertaria

CPF SEAS

giovedì 28 aprile 2011.

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Comunicado de lxs compañerxs respecto al fin de la huelga de hambre

* libertadalos14a.blogspot.com

El día 21 de febrero iniciamos una huelga de habre indefinida para protestar y presionar a las instituciones represivas que nos mantienen encarceladxs por la farsa denominada “caso bombas”, después de 65 días de inanición hemos decidido dar término a esta redical herramienta de lucha.
Producto de este prolongado ayuno, méritos de la defensa, la solidaridad incondicional de lxs compañerxs y de diversos sectores, creemos haber obtenido alguns puntos de forma completa y otros parciales: Aquí tenemos que ser clarxs, el fin de la ley antiterrorista, no pasa porque algunxs compañerxs mueran de hambre en las mazmorras. No confundamos la situación represiva, este es un problema colectivo que no sólo atañe a nosotrxs, lxs actuales presxs, sino que es una figura combativa de todxs quienes asumen la lucha anticapitalista.
Es por esto que su solidaridad con nosotrxs esta enlazada a sus propios intereses revolucionarios.

1) La salida de la cárel de 5 de los acusads, 2 de ellos sindicados como “lideres” de esta ficticia asociación ilícita terrorista a quienes la corte de apelaciones cambio las medidas cautelares cuestionando abiertamente la aplicación de la ley antiterrorista (18.314)
2) El término de los lazos investigativos y por ende, el acortamiento de los tiempos para la realización del juicio oral.
3) La obtención de beneficios carcelarios paras lxs presxs y nuestras visitas.
4) La denuncia medíatica del montaje, en varios instantes dentro de la huelga se ha visibilizado la farsa de la fiscalía, pronunciamiento y tensiones dentro del mismo poder como diputados, instituto de derechos humanos, iglesia, etc. quienes denuncian que el “caso bombas” se cae como un castillo de naipes.
5) Con respecto al punto del fin a la ley antiterrorista, el término de los téstigos sin rostro y la unanimidad de votos en la corte para la revocación de la prisión preventiva; se logró el envío de 3 proyectos de ley para la modificación de la ley 18.314 y la constitución de una mesa de trabajo que busca evidenciar el montaje a lo largo del proceso y denunciar las maniobras del ministerio del interior y seguridad en conjunto con la fiscaía sur para aniquilar cualquier intento de rebelión.
Esta movilización no puede estar excenta de autocrítica, teniendo en cuenta que la huelga se llevó a cabo en un régimen de aislamiento con sólo pequeños instantes de conversación, en un ir y venir de análisis y respuestas, no sólo dentro de la cárcel sino entre el M.A.S. (módulo de alta seguridad) y el S.E.A.S (sección especial de alta seguridad) y del S.E.A.S y el M.A.S., otro obstáculo es la diversidad de posturas dentro de la misma huelga, algunos objetivos que para algunxs era prioridad para otrxs no y viceversa. Esto nos llevó a un comportamiento errático y complejo llenó de inconsecuencias y cuestionamientos, hasta el último minuto las distintas posturas nos hicieron discutir el continuar o no la huelga de hambre, sin embargo, a pesar de las diferencias se llegó a un acuerdo entre compañerxs determinando el fin de la movilización el día 26 de abril.

Hacemos un llamado a seguir agitando por todxs lxs compañerxs presxs en cada rincón del globo, vaya para ellxs nuestra fuerza y saludos revolucionarios.

Por último queremos reconocer cada uno de sus gestos solidarios en todo el planeta como un aporte sincero al conflicto contra la autoridad.
Sin embargo, debemos estar alerta, el “caso bombas” no ha terminado por lo que creemos que no debemos bajar la guardia.

Un abrazo a todxs lxs que se rebelan contra la sumisión.

Andrea Úrzua
Vinicio Aguilera
Carlos Riveros
Omar Hermosilla
Francisco Solar
Mónica Caballero
Rodolfo Retamales
Camilo Pérez
Felipe Guerra
Pablo Morales

 


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Olympia (USA) – Sabotato il nuovo municipio

*waronsociety.noblogs.org

# cenere

Ieri siamo entrati nel nuovo municipio ad Olympia Washington e abbiamo danneggiato le tubature nei bagni maschili e femminili con cemento a presa rapida. Questa azione arriva alle soglie del Primo Maggio. Una giornata in cui gli anarchici dovrebbero ricordare la lotta di tutti quelli che sono venuti prima di loro, e pensiamo che questo ricordo dovrebbe arrivare nella forma della continuazione della lotta. Non dobbiamo mai dimenticare tutti quelli che ci sono stati tolti dallo stato, e dobbiamo continuare i nostri attacchi. Realizziamo questi attacchi perché siamo anarchici e vogliamo l’immediata distruzione dello stato e del capitale. Questa azione è stata fatta in solidarietà con i cinque anarchici della rivolta di Haymarket uccisi direttamente o indirettamente dallo stato. E con tutti quelli che continuano a lottare contro tutte le forme di dominio.

Solidarietà Totale con gli Anarchici di Haymarket!

A Morte i loro Re e a Fuoco i loro Regni

Anarchici

 

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Las compañeras escriben sobre el fin de la huelga de hambre

* Libertadalos14a

Ya un poco más recuperadas, nace la necesidad de comunicar que el día 26 de abril a eso de las 21:00 hrs. dimos fin a la prolongada Huelga de Hambre líquida iniciada el 21 de febrero del presente año.

Repasando la historia de este encierro desde el principio: las continuas mentiras de la fiscalia, la inexistente asociación ilicíta, las burdas pruebas con las qee se nos acusan, la utilización de lo mediático para crear en el imaginario colectivo la figura del enemigo interno, el “ascenso” del fiscal acusador a cargos dentro del departamento de seguridad de uno de los nuestros querellantes (ministerio del interior), la condena a priori por parte de voceros del gobierno, la complicidad de policias para criminalizar todo atisbo de disidencia, la represión sufrida a quienes hermosamente gritan en las calles por nuestra libertad, las altas condenas requeridas… nos llevo a todxs lxs acusadxs encarcelados a iniciar una movilización con características de Huelga de Hambre indefinida. Para quienes nos conocen saben que aquí se aglutinan distintas ideas e ismos y que sólo nos une la búsqueda constante de libertad. Dentro de lo que conocemos son pocxs lxs que sin pertenecer a una organización, agrupación o partido han emprendido una lucha con estas características, pero fuimos capaces de unificar un discurso y exigir dignamente, exponiendo por medio de nuestros cuerpos y nuestras vidas, de alguna manera, la visualización de nuestra anhelada salida a la calle.
Exigir dentro del petitorio cambios, modificaciones y derogación de leyes creadas por la burguesía lejos esta del ideario por la continuidad de la lucha por si así se quiere tomar, cuestionándonos cada día si lo exigido era lo que realmente necesitamos, a lo que rotundamente respondimos que NO!! Caer en el juego de las leyes es caer en el ajedrez del enemigo y eso jamás ha sido nuestra intención.
Estos puntos son parte de la lucha de la prisión política, no somos lxs primerxs en pedirlo y esta demás decir que la Ley Antiterrorista fue creada para “castigar” a todxs quienes orgullasamente asumen la disidencia a este sistema criminal. Pedir su derogación es idea transversal para todxs quienes son contrarios al capital. Es por esta razón que de manera ineludible debían estar en nuestro petitorio. Si esto se resuelve en una mesa de trabajo que la componen familiares, defensa, parlamentarios, curas y vocería, donde se comprometen a seguir trabajando semanalmente, presentar proyectos de ley, emanar cartas al gobierno, y sobre todo denunciar públicamente por los medios de desinformación burgueses este absurdo montaje. Que continue, dejando en claro que no es nuestro motor de lucha anticapitalista.
La presión que ejerció esta movilización logró q el día 24 de marzo se diera fin al cierre de la investigación y la salida de la carcel de 3 imputados, 2 por medio de la corte y 1 por el tribunal (esperando apelación de la fiscalía), todos se encuentran con arresto domiciliario lejos de cámaras y uniformes.
Para nosotros el gran logro de este prolongado ayuno fue sentir diariamente la complice solidaridad demostrada en todas partes del globo, escuchar como se multiplicaron los gritos de exigencia de libertad, los hermosos lienzos desplegado en el hormigón de diferentes lugares y colgados en punto neurálgicos de esta caótica ciudad fue nuestro alimento, nuestra energía que nos permitió resistir 65 largos días sin ingerir alimento alguno.
La imaginación voló y se multiplicó, abrazamos cada gesto, cada grito, cada acción, cada llama que nos acompañó cada día, sin esta ferrea solidaridad esta movilización jamás habría sido escuchada.

LA SOLIDARIDAD ES UN ARMA QUE TRASPASA FRONTERAS

A LA CALLE TODOS LXS PRESXS DE LAS MENTIRAS DEL PODER!!!

MÓNICA CABALLERO Presa Politica Anarkista.
ANDREA URZÚA Prisionera politica libertaria.

CPF SEAS

jueves 28 de abril 2011.

 

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(es/it) Polonia: acción en solidaridad con lxs presxs en Grecia y en Chile desde Lublin

* vivalaanarquia.wordpress.com/2011/05/01/polonia-accion-en-solidaridad-con-lxs-presxs-en-grecia-y-en-chile-desde-lublin/

No importa que nunca alcances los cielos. Lo más importante es que nunca debes dejar de soñar con ello.”

Por la noche del 27 de abril, realizamos una pequeña acción simbólica de solidaridad con bombas de pintura. Atacamos el banco que se encuentra a unos 100 metros de la estación de policía. A través de esta acción queremos expresar nuestra Solidaridad y respeto a cada preso político anarquista, especialmente en Grecia y Chile. Aquellos que afrontan fuertes consecuencias por sus propias decisiones políticas con orgullo y honor y no se doblan bajo la represión penitenciaria. Los que probablemente sufren la dolorosa tensión entre su vida familiar y el camino de sublevación que decidieron seguir.

También llevamos a cabo esta acción para conmemorar el Día del Trabajador, en lugar de las manifestaciones ineficaces de propia debilidad por marchar en pequeños grupos de activistas en las calles de Polonia ese día. Continua a leggere

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Comunicato iniziativa 1-28 Maggio 2011 di Silvia, Costa, Marco, Billy – 1 maggio 2011

Dal 1 al 28 maggio intraprendiamo un nuovo sciopero dei pasti a staffetta di 7 giorni ciascuno, come nuova iniziativa collettiva per dare continuità ai legami e rapporti già intrecciati con altri scioperi e molte iniziative solidali e di lotta fuori dal carcere, e anche come risposta ai tentativi della procura federale svizzera e della repressione internazionale di denigrare, isolare e stroncare le lotte.

Tentativi che rimarranno sempre vani davanti alla nostra determinazione di non spezzare quel filo che ci unisce a voi compagni/e fuori ma di invece continuare a tesserlo insieme, come parte del movimento rivoluzionario, del movimento di Liberazione Animale e della Terra.
Un anno fa, l’inizio dell’enorme catastrofe BP-Deep Water-Horizon conferma il principio della società tecnoindustriale che i suoi rimedi tecnologici alle catastrofi della tecnologia saranno sempre peggiori del male che pretendono di curare, aggiungendo invece a ogni distruzione un’altra e più grande distruzione. In questo caso con l’agente chimico a composizione nanotech e segreta dalle conseguenze ignote irrorato in modo sperimentale in quantità enormi nell’ambiente marino.
A composizione segreta come il composto chimico immesso ad alta pressione insieme a sabbia ed acqua nelle profondità del sottosuolo, per, grazie a nuove tecnologie, la perforazione estrazione del gas sciste, vale a dire non più del gas naturale in grandi bolle in via di esaurimento, ma del gas contenuto in miriadi di bollicine racchiuse negli strati scistosi come l’argilla. Con ben immaginabili conseguenze disastrose come i terremoti e l’ulteriore inquinamento chimico in superficie e delle falde acquifere. Emblematica è la proliferazione nei media corporativi delle pubblicità del gas come energia verde che con Fukushima ha soppiantato quelle per l’energia nucleare come energia pulita…
E le immagini del nord del Giappone sono entrate nelle nostre case e celle con tutta la loro forza impressionante di un evento difficile da immaginarsi.
L’indomabilità degli elementi naturali mette a nudo tutta la presunzione antropocentrista del progresso tecno-scientifico e, insieme alla vita di migliaia di persone, spazzano via in un pomeriggio tutte le certezze di una società urbana.
Tutt’intorno a noi scienza, economia e governi hanno modellato l’esistente ponendoci tutti in sospeso su di un’impalcatura autoreggente artificiale tutt’altro che solida: appunto la società tecnologica e industriale.
Da millenni di civilizzazione ora condensata nella sua espressione più totale e globale che è il Capitale multinazionale, siamo forzati/e tutti/e ad affidare le nostre vite alle sue nocività e illusioni. Con la stupida arroganza che lungo tutta la storia ha caratterizzato ogni dominante, il potere non può permettersi una messa in discussione di sé e del presente in cui ci ha costretto. Disposto ai ritocchi, comunque sempre false soluzioni, solo se possono rafforzare la sua legittimità, non può però che continuare a riprodursi in una spirale continua i cui cerchi asfissianti vanno sempre più restringendosi attorno a noi. Dove le bio- e nanotecnologie interne a questa spirale nociva che è il sistema in sé, non sono affatto semplici ed ulteriori sviluppi tecnologici tra i tanti, ma sono invece la tecnologia chiave con cui tutta l’impalcatura su cui siamo deportati/e lontani/e dal nostro mondo naturale si sta restaurando e, all’interno della spirale tecno-industriale, rappresentano quell’anello della catena che va a chiudere il cerchio d’acciaio del dominio delle nostre vite e su tutto l’esistente.
Dove a preoccupare i profitti dei padroni e delle loro multinazionali non sono più tanto quelle masse divenute succube del progresso materiale, bensì i “limiti” stessi di
questo pianeta. Nasce l’esigenza allora di ottenere nuove materie prime, nuovi materiali e sostanze con nuove proprietà, nuove forme di produrre energia, nuove specie vegetali e animali “migliorate”, nuove applicazioni alimentari, industriali e mediche ottenute con la manipolazione del vivente e della materia. Innovazioni che, come d’altronde tutte le cruciali innovazioni tecnologiche della civilizzazione, nascono dalle esigenze militari per la guerra imperialista verso l’esterno e l’interno per la trinità conquista, controllo e sfruttamento.
Guerra, che oggi più che mai trascende l’ambito militare e ha allargato il suo fronte, appunto, a ogni espressione del vivente e della materia sia nano sia macro e supera
finanche il pianeta terra per sé.
Così ogni settore produttivo investe in queste tecnologie, ma non accontentandosi più della ristrettezza dei laboratori di ricerca ma trasformando, dopo averlo trasformato finanche insieme allo spazio in un unica discarica mortifera e nauseabonda, l’intero pianeta in un laboratorio, un nuovo mondo vivente, o meglio agonizzante, ingegnerizzato.
Non per -come vogliono far credere le grandi campagne di <<green-washing>> del terrorismo mediatico e statale delle corporazioni- risolvere i disastri sociale e ambientali originati dal sistema, ma per poter continuare sempre e ancora a riprodurre questo sistema di dominio e di sfruttamento fino a chiudere definitivamente l’accerchiamento tecno-industriale.
Attraverso questa iniziativa vogliamo trasmettere uno specifico sentire rivoluzionario anarchico ecologista, che ci porta a contrastare con una priorità d’intervento le biotecnologie, le nanotecnologie e la ricerca nucleare poiché nocività pilastro su cui il sistema va ricombinandosi. Ecco perché cogliamo l’occasione anche e soprattutto per un appello al rilancio della lotta all’ingegneria genetica e in particolare alla continua diffusione, articolata dall’EFSA a Parma come passaggio obbligatorio, degli OGM in Europa sostenuta dalle multinazionali chimiche e agro-alimentari, che puntano ad una liberalizzazione delle sementi OGM. Anche questo è parte, e parte cruciale, del tentativo d’estendere il controllo e dominio totale e assoluto in tutti i processi biologici (come per quelli sociali ed economici con la nanotecnologia/tecnologia informatica) riducendo l’essere vivente ad un mero aggregato di geni da plasmare a convenienza della produzione.
Lotta che non passa delegando ad esperti/e o politici/he sempre complici ma organizzando iniziative ed agendo diffusamente per fermare queste necrologie.
Con questo sciopero ribadiamo la nostra volontà di rimanere soggetti attivi in un più vasto percorso di lotta a lungo termine, abbattendo muri, sbarre e frontiere del potere e rinnovando complicità attiva a tutti/e coloro che lottano contro l’oppressione dell’uomo sull’uomo, sulla donna, sugli altri animali e sulla terra tutta!
Complicità e solidarietà incondizionata ai ribelli che il 7 febbraio si sono opposti a un trasporto della morte in Val Susa!
Complicità e solidarietà incondizionata ai/alle 5 compagni/e sequestrati/e il 6 aprile 2011 e a tutti/e colpiti/e da questa ennesima repressione basata sui fascistissimi articoli associativi d’Italia!
Solidarietà ai/alle compagni/e della guerriglia sociale ostaggi in Grecia, in Cile, in Argentina, in Messico, e dappertutto nel mondo!
Solidarietà ai/alle compagni/e della montatura “caso bombas” ed ai quattro prigionieri politici Mapuche, tutti/e in sciopero della fame e ostaggi dello stato fascista in Cile!
Nonché a tutti/e i/le prigionieri/e rivoluzionari/e ostaggi della guerra sociale qui in Europa come nelle Americhe e ovunque nel mondo!
E non per ultimo, un caloroso saluto rivoluzionario a voi compas riuniti/e in questo 1. Maggio qui a Zurigo e nel resto della Svizzera, dove nella convergenza delle vostre specificità ci sappiamo vivamente presenti, dove, come prigionieri/e rivoluzionari/e, ci sappiamo vivamente presenti anche nella forte mobilitazione e partecipazione internazionale contro la repressione e per la liberazione di noi prigionieri/e rivoluzionari/e !
Con la solidarietà in movimento, la repressione non fermerà le nostre lotte! La passione per la libertà è più forte di ogni autorità!

Inizio maggio, dal carcere svizzero
Silvia, Costa, Marco, Billy

 

 

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Ventimiglia – Mobilitazione sciopero fame migranti

Contro razzismo e frontiere

Solidarietà ai migranti tunisini in sciopero della fame a Ventimiglia
Da alcune settimane, la situazione dei migranti tunisini, bloccati al confine tra Francia e Italia dalle politiche razziste della “Fortezza Europa”, non è cambiata. Per questo, da lunedì 2 maggio, i migranti hanno deciso di fare un passo avanti iniziando uno sciopero della fame ad oltranza, con l’obiettivo di squarciare il velo dell’indifferenza e ottenere le carte valide per muoversi legalmente.
Riaffermando, come nemici di ogni frontiera e autorità, che non sarà un permesso di soggiorno a garantire la libertà di scegliere dove poter andare e dove stabilirsi, un buon segnale di solidarietà da parte nostra potrebbe concretizzarsi in iniziative di pressione davanti ai consolati francesi più vicini (il più possibile in concomitanza con l’inizio della mobilitazione indetta dai migranti).
alcuni solidali

 

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Argentina – ABRAZANDO EL CAOS N° 2

Publicacion Anarquista

Marzo – Abril 2011, Buenos Aires, Argentina

Indice:

Palabras que buscan complicidad

El desvio de la normalidad

Reflexiones sobre el alcohol

No podran pararnos

Al respecto de la solidaridad (CCF)

Presxs del caso bombas en Huelga de Hambre

La memoria como arma

Cronologia de acciones


“En esta guerra sin tregua que hemos declarado a la burguesía, no queremos ninguna piedad. Nosotros damos la muerte y sabemos sufrirla, y por eso espero su veredicto con indiferencia. Sé que mi cabeza no será la última que caiga, porque los muertos de hambre comienzan a interrumpir las calles que conducen a los Terminus y a los restaurantes Foyot; ustedes añadirán más nombres a la lista sangrienta de nuestros muertos. Ahorcados en Chicago, decapitados en Alemania, agarrotados en Jerez, fusilados en Barcelona, guillotinados en Montbrisson y en París, han muerto muchos de los nuestros, pero no habéis podido aniquilar la anarquía. Sus raíces son muy profundas; ha nacido en una sociedad putrefacta y que se desgaja y se derriba; es una reacción violenta contra el orden establecido, y representa las aspiraciones de igualdad y de libertad, con que venimos a batir en la brecha al autoritarismo actual. Es indomable, y concluirá por vencerle y matarle. Emile Henry

en pdf

abrazando el caos

 

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Italia – Interrogazione parlamentare in merito alle azioni della Federazione anarchica informale – Rete internazionale avvenute in Svizzera, Italia e Grecia


riceviamo e diffondiamo:

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.2

(Elementi in merito alla matrice degli attentati di natura politica compiuti negli ultimi anni e iniziative per intensificare il sistema dei controlli al fine di tutelare la sicurezza di chi ricopre incarichi «sensibili» – n. 3-01612)

PRESIDENTE. L’onorevole Paglia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01612, concernente elementi in merito alla matrice degli attentati di natura politica compiuti negli ultimi anni e iniziative per intensificare il sistema dei controlli al fine di tutelare la sicurezza di chi ricopre incarichi «sensibili» (Vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

GIANFRANCO PAGLIA. Signor Presidente, dopo l’attentato avvenuto il 31 marzo scorso presso la caserma «Ruspoli» che ha colpito il tenente colonnello Alessandro Albamonte, capo di Stato maggiore della brigata Folgore, chiedo al Ministro cosa si sta pensando di fare e quali possano essere le iniziative per evitare che episodi del genere possano ripetersi. Per quanto mi riguarda questo è un vero e proprio attacco al sistema.

PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha facoltà di rispondere.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, rispondo all’onorevole Paglia sulla base degli elementi forniti dal Ministro dell’interno.
Alle ore 16 circa del 31 marzo scorso a Livorno, presso il Comando brigata dei paracadutisti della Folgore in viale Marconi, è deflagrato un plico esplosivo indirizzato al comandante dello Stato maggiore. Lo scoppio ha provocato il ferimento alle mani e al volto del tenente colonnello Alessandro Albamonte che si accingeva ad aprire la busta con all’interno un volantino a firma FAI-Rete internazionale. Sull’episodio sono in corso indagini del ROS di Firenze delegato dalla DDA del capoluogo.
La sigla FAI – Federazione anarchica informale – era già stata utilizzata in precedenza per rivendicare tre attentati commessi tra dicembre 2009 e marzo 2010 presso un Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia, presso l’Università Bocconi, e presso l’ufficio postale di piazzale Lugano a Milano.
Il Ministero dell’interno assicura che l’operatività di tutte le strutture investigative, di
intelligence e degli apparati di prevenzione e di vigilanza è ai massimi livelli.
Nella stessa giornata del 31 marzo episodi analoghi si sono verificati in Svizzera, ove è esploso un ordigno giunto per posta con affrancatura italiana nei pressi della sede della Federazione dell’industria nucleare svizzera, e in Grecia, vicino ad Atene, dove un’altra busta esplosiva, indirizzata al direttore del locale carcere di massima sicurezza veniva intercettata dalla polizia greca.
In entrambi gli episodi veniva rinvenuto un comunicato, contributo al dibattito delle Sorelle in armi – Nucleo Mauricio Morales, seguito dalla medesima sigla FAI – Rete internazionale.
I fatti evidenziati e i contatti virtuali che quotidianamente avvengono tramite le inserzioni su siti Internet ed
alias secondo la Direzione centrale della polizia di prevenzione segnalano una progressiva internazionalizzazione della lotta che coinvolge oltre i Paesi comunitari tradizionalmente interessati da episodi definiti di ribellismo insurrezionale – come Italia, Grecia e Spagna – anche realtà extraeuropee quali Cile, Messico e Argentina in cui è considerevole la presenza dei gruppi anarchici.
Con riferimento agli episodi criminosi del 31 marzo sono stati intensificati i contatti fra gli uffici di polizia dei Paesi interessati anche attraverso riunioni
ad hoc finalizzate allo scambio di informazioni utili a fini investigativi.
Il Ministero dell’interno infine segnala – onorevole Paglia – i contatti in corso tra la polizia postale e Poste Spa per garantire migliori standard di sicurezza, e soprattutto il potenziamento delle misure preventive di cautela e di controlli radiogeni sui plichi più a rischio.

PRESIDENTE. L’onorevole Paglia ha facoltà di replicare.

GIANFRANCO PAGLIA. Signor Ministro, sono contento che comunque qualcosa si stia muovendo in tal senso, anche perché si è dato poco spazio all’episodio e all’importanza di quanto accaduto il 31 marzo.
Spero obiettivamente che il Ministero dell’interno e il Ministro Maroni (che da questo punto di vista ha la mia piena fiducia) non abbassino mai la guardia in modo tale che episodi del genere non avvengano più. Quindi, ancora grazie.

 

 

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México – Actividad solidaria e informativa sobre el caso bombas y lxs presxs chilenxs

* conflictividad.wordpress.com

 

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Zürich – Internationaler Kampf – Hungerstreikstaffete von Silvia, Costa, Billy & Marco

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Grecia – Picchiato di nuovo lo sbirro assassino Korkoneas

* actforfreedomnow.wordpress.com

# cenere

27 aprile

Nel pomeriggio di oggi è avvenuto un incontro fortuito di prigionieri dei bracci D ed E della prigione di Domokos, il compagno Damiano Bolano si è trovato per la seconda volta faccia a faccia con lo sbirro assassino Korkoneas. Il resto è più o meno prevedibile. E sebbene stavolta Korkoneas avesse con sé un altro infame suo amico, e sebbene il compagno li abbia affrontati entrambi da solo, è riuscito a farlo scappare via con la faccia rotta.

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Revocan prisión preventiva a 2 imputados en caso Bombas

Los jueces del Tribunal Oral acogió parte de la solicitud de la defensa de los imputados, revocando la prisión preventiva a Carlos Riveros y Camilo Pérez, quienes quedaron con arresto domiciliario total.

En tanto a Felipe Guerra y Francisco Solar, acusados de la colocación directa de artefactos explosivos, se les mantuvo la prisión preventiva.

Tanto la defensa como la Fiscalía manifestaron que apelarán a la decisión de la justicia.

fuente: biobiochile.cl, 29.04.11

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Bologna – Esito del riesame per gli arrestati del 6 Aprile

* informa-azione.info

Il 26 Aprile, i compagni arrestati e quelli colpiti da vari obblighi o divieti di dimora a seguito dell’operazione “outlaw”, avevano l’udienza per il riesame.
Oggi, 29 Aprile il tribunale ha emesso il suo responso rapido quanto impietoso: l’istanza di scarcerazione è stata respinta, solo l’aggravante (cioè la finalità eversiva) è caduta. Per il resto la tesi di associazione a delinquere dell’accusa, rimane intatta.
Non dobbiamo farci intimidire da tali risposte giudiziarie che del resto sono le uniche che un mondo di repressione come quello in cui viviamo può riservare a tutti coloro che urlano la propria rabbia contro le strutture di dominio. Anche per questo continuiamo a rilanciare la solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione a Bologna come ovunque.
Sabato 30 Aprile alle 13.00 saremo sotto il carcere della Dozza per cercare di scavalcare, anche se solo con la musica e le parole le mura infami che ingabbiano i/le nostri/e compagni/e e far loro sentire che non sono soli.
ANNA, MARTINO, NICU, ROBERT, STEFI LIBERI!
LIBERI TUTTI!
anarchici e solidali

 

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(it/es/en) Pacco bomba contro la nanotecnologia in Messico


es – culmine.noblogs.org

en – waronsociety.noblogs.org

Pacco bomba al responsabile della División de Ingeniería en Nanotecnología, Universidad Politécnica del Valle de México

comunicato delle Individualidades tendiendo a lo salvaje

Se pensate che si è pessimisti, non avete capito nulla

La nanotecnologia è uno dei tanti rami del Sistema di Dominazione. In questi ultimi anni ha avuto dei progressi significativi in paesi americani come gli USA, il Canada, il Brasile e perfino il Messico, in cui s’è verificato un accumulo di capitali nazionali e stranieri per la creazione di tecnologia a nano-scala.

La nanotecnologia è l’aspetto più avanzato che sia presente adesso nella storia del progresso antropocentrico. Essa consiste nello studio, nella scelta della manipolazione e della dominazione di quel che è più piccolo, invisibile agli occhi umani. Con essa gli umani arrivano a controllare tutto, proprio tutto, dai cambiamenti climatici al più piccolo atomo. La Civilizzazione, oltre a minacciare la nostra libertà come Individui, quella degli Animali e della Terra, adesso giunge a minacciare su una scala minore di un micron.

Le istituzioni nazionali e le multinazionali che effettuano gli studi e la rigorosa ricerca per lo sviluppo commerciale della Nano-bio-scienza sono diverse, vanno dall’Instituto Mexicano del Petróleo (IMP) con l’aiuto di Pemex e CFE; l’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), l’Universidad Autónoma Metropolitana (UAM), l’Universidad Iberoamericana, l’Instituto Potosino de Investigación Científica y Tecnológica (tra gli altri) con il suo Proyecto Universitario de Nanotecnología Ambiental; Glaxo SmithKline, Unilever, Syngenta, tra le altre.

Questo tipo di tecnologia è in crescita, i rami che ha affrontato sono ancora pochi (medicina, militare, cosmesi, petrolchimica, nucleare, elettro-informatica), ma è solo l’inizio delle sue prospettive. Dinanzi a tale “evoluzione” in aumento, sono state spese belle parole sulla Nanotecnologia. I tecnocrati hanno dichiarato che sarà un bene per l’ambiente, che si risolveranno i problemi dell’inquinamento attraverso dei nano-catalizzatori per pulire l’acqua e l’aria, dichiarano che debelleranno molte malattie, per ora incurabili, dichiarano che ci saranno nuove utilizzazioni dei derivati del petrolio in modo da creare nuove fonti energetiche, dichiarano che ci sarà cibo più ricco a livello nutrizionale e che si manipoleranno gli anticorpi per rendere gli uomini più forti e sani, insomma uno sterminato elenco di “meraviglie” sono state fantasticate da quelli che si ostinano a sviluppare in maniera nanotecnologica un “modo migliore di vivere”. Tali promesse assomigliano a quelle dette agli albori della rivoluzione industriale. Dissero che saremmo vissuti meglio, che avremmo risolto i problemi che angustiavano l’umanità in quegli anni. Cosa ne è stato? Questo mondo sintetico, senza splendore, concreto e di metallo. Cosa possiamo attenderci dai nuovi scienziati che ripetono le stesse promesse?

Ma il lato gli scienziati non mostrano è che per ora la nanotecnologia ha torturato milioni di animali sequestrati da una serie di Selvaggi nei loro laboratori, provando nuovi prodotti, esperimenti così aberranti che non siamo nemmeno capaci di immaginarli.

Le potenze mondiali si stanno preparando per le guerre biochimiche e nucleari. Per finirla definitivamente con nemici-politici-diplomatici hanno messo a disposizione la nuova tecnologia capace di auto-intelligenza e di causare danni irreparabili al copro umano ed all’ambiente. La nano-particelle viaggiano ad una velocità molto elevata all’interno del corpo, possono invadere il sangue e penetrare in organi come il cuore, il fegato, il cervello, la milza o i polmoni, dove distruggeranno membrane cellulari, o possono diffondere del materiale tossico e creare una reazione molto più violenta e letale di quella causata dalla contaminazione nucleare. Queste particelle manipolate possono essere inalate sia dagli umani che dalle piante e dagli animali, il che provocherebbe un preoccupante squilibrio ecologico ed a grande scala. Respirare provocherà malattia o morte, ci saranno nuove allergie, epidemie e pesti con diagnosi impossibili da decifrare, le ditte farmaceutiche faranno il loro ingresso trionfale (creando malattie come hanno fatto sino ad ora) per il “benessere” dell’umanità, fino all’estinzione di tutto ciò che è potenzialmente libero. Esse trarranno dei grandi profitti con i loro affari e così termina il rompicapo della Civilizzazione. E’ come un circolo che non termina mai. Domani vivremo in un mondo già di per sé malato a causa del progresso tecnologico e l’espansione della Civilizzazione.

I nano-motori per ora sono uno dei progetti più innovativi, con essi si cerca con bassi livelli di consumo d’energia di dar vita a dei nanocyborgs. Con questo la robotica e la nanotecnologia lavorano assieme per la creazione dell’intelligenza artificiale (quel che molti pensavano di poter vedere solo in un film di fantascienza), ci saranno macchine che produrranno macchine, si auto-ripareranno e si auto-replicheranno senza alcun problema. La dominazione totale sarà giunta al suo punto massimo quando si creeranno dei cloni umani, quando questi ultimi verranno pianificati attraverso la nanotecnologia come modelli interamente manipolati, senza alcun impulso o istinto Selvaggio, modellati per la ripetitiva sottomissione quotidiana. Creeranno questo ed altro, ma le conseguenze saranno alte. La latente minaccia di un’esplosione con relativo inquinamento di nanoparticelle fabbricate che si diffondono in aria, acqua e terra, è così altamente realistica se solo questa tecnologia proseguisse nel suo corso. Le reazioni chimiche saranno serie e le nano-catastrofi saranno un avvertimento per l’umanità per quel che hanno perso per esser più civilizzati e moderni.

Senza dubbi, la Civilizzazione (l’invenzione umana) s’è appropriata di tutti gli aspetti della non-vita, al punto che le armi biochimiche computerizzate con dispositivi intelligenti sono già state provate nei conflitti medio-orientali, eccellenti pretesti per appropriarsi dell’oro nero (petrolio) delle nazioni arabe.

Giorno per giorno, terrorizzati dall’irresponsabile atteggiamento dell’umanità sulla Natura Selvaggia, ci rendiamo conto che viviamo all’interno di un incubo tecnologico. Il nasci-consuma-crepa è la tortuosa ruota all’interno delle città, gli ultimi requisiti dell’ambiente silvestre sono convertiti in “zone ecologiche protette” e la distruzione avanza di ora in ora. Lo possiamo vedere negli sversamenti di petrolio in Amazzonia ed in America del Sud e nel golfo del Messico, nella fuoriuscita di acqua radioattiva nel mare del Giappone, la devastazione di boschi interi in Russia, il super-sfruttamento di minerali in Africa, la produzione di auto a grande scala in Europa, l’estinzione di migliaia di animali ogni anno, la costruzione di autostrade, metropolitane e complessi residenziali che attraversano zone boscose, il progresso tecnologico sta finendo il mondo in cui sopravviviamo, di per sé già decadente.

In Messico, come detto, la tecnologia a nano-scala continua a crescere, il governo del Estado de México vuole mantenersi all’avanguardia del progresso e della modernità (anche per la morbosa e mediocre meta di arrivare alla presidenza nazionale) e per questo ha dato vita alla Universidad Politécnica del Valle de México in cui, tra gli altri corsi complici dello sviluppo tecnologico, c’è la laurea in Nanotecnologia. Le ragioni per attaccare qualsiasi tipo di crescita di questa nano-scienza sono abbastanza forti e per questo abbiamo fatto pervenire un pacco bomba a detta istituzione, il 14 aprile di questo anno, in particolare al responsabile della División de Ingeniería en Nanotecnología, il professor Oscar Alberto Camacho Olguín. Non esiteremo nell’attaccare tali persone, le quali sono pedine fondamentali per il climax che la tecnologia vuole raggiungere. Preferiamo vederli morti o mutilati invece del loro contributo scientifico a tutta questa merda, alimentando in tal maniera il Sistema di Dominazione.

Lo facciamo per gli umani (quella enorme e travisata massa di alienati che pullulano dappertutto), lo facciamo per la Natura Selvaggia e la ragione ci ha spinti all’azione radicale e, che sia chiaro, non ci tremeranno le mani per attaccare con tutti i nostri mezzi questa realtà imposta e quelli che sostengono e la difendono.

Con quest’azione che abbiamo realizzato non abbiamo colpito in maniera forte la mega-macchina e siamo consci che non abbiamo cambiato nulla (magari, adesso la polizia statale o quella federale vigileranno l’Università, forse la comunità nano-tecnologica si renderà conto che noi siamo dei suoi nemici, forse si avvieranno indagini più a fondo nell’Estado de México, ma null’altro), e lo diciamo perché sappiamo che tutti gli sforzi contro il Sistema Tecno-Industriale resteranno inutili, abbiamo visto l’immensità di questa grande massa di metallo e di concretezza e ci siamo resi conto che tutti quel che abbiamo fatto o faremo non fermerà il progresso, ancor meno se continuano ad esserci dei falsi radicali e lotte sinistrorse che puntano alla distruzione di qualche obiettivo, ma che non si rendono conto che tutto ciò non serve a nulla, alcuni penseranno che ciò è pessimismo, pensano che siamo caduti nella sconfitta. Invece no, se fossimo caduti in queste trappole della Civilizzazione, non staremmo fabbricando ordigni esplosivi diretti alle personalità tecnologiche, lo diciamo perché è la verità e la verità fa male. Perché si deve colpire forte (all’interno di una ottica da Unabomber) il Sistema? Porre nel mirino la nano-bio-tecnologia, l’industria delle telecomunicazioni, dell’elettricità, dei computer, del petrolio? E se colpissimo allo stesso tempo con i nostri affini in diversi paesi, cosa accadrebbe? Fermeremmo qualcosa? Collasserebbe la Civilizzazione e nascerebbe un mondo nuovo attraverso gli sforzi dei guerrieri anti-civilizzazione? Ma, per favore! Vediamo la realtà, torniamo con i piedi in Terra e smettiamola di volare con la mente illusa e sinistrorsa. La rivoluzione non è mai esistita e quindi nemmeno i rivoluzionari, quelli che si percepiscono come “potenzialmente rivoluzionari” e che cercano un “cambiamento radicale contro la tecnologia” sono dei veri idealisti ed irrazionali perché tutto ciò non esiste, all’interno di questo mondo moribondo c’è solo l’Autonomia dell’Individuo ed è per essa che lottiamo. Ma è comunque qualcosa di inutile e resta sterile. Preferiamo batterci in una guerra contro qualsiasi dominazione che restare inerti, in attesa e passivi. Preferiamo prender posizione al lato della Fauna e della Flora Selvagge che restano. Preferiamo tornare alla Natura, rispettarla in assoluto ed abbandonare le città mantenendo le nostre rivendicazioni come Guerrieri Anticivilizzazione. Preferiamo continuare la Guerra che c’è stata dichiarata da anni, sapendo che perderemo, ma promettendoci che daremmo il nostro maggior sforzo.

Perché nonostante alcuni fattori all’interno della Civilizzazione ci indichino che siamo addomesticati anche a livello biologico, noi continuiamo ad avere Istinti Selvaggi che ci portano a difendere tutto ciò di cui siamo parte: la Terra.

Non finisce qui…

Appoggio totale ai prigionieri Anticivilizzazione in Messico, ai solidali cileni ed ai furiosi italiani e svizzeri.

Ho vissuto la mia vita senza arrendermi mai e mi addentro nell’ombra senza proteste né lamenti…

Individualidades tendiendo a lo salvaje

 

 

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Salio el Motin! Nº19 – Publicación de la Cruz Negra Anarquista de Bs. As

[extraido de cruznegraanarquista.net]


Salio el nuevo número de nuestra publicación.
Pueden conseguirlo en los diferentes espacios anarquistas o contactando al mail (
cruznegraanarquista_bsas@yahoo.com.arTodo lo recaudado sera en beneficio de lxs compas presxs)

Motin 19 – [DESCARGAR EN FORMATO A4][DESCARGAR EN FORMATO A3]

En este número:

  • Mañana será tarde (Por Juan Aliste Vega)
  • Fugarse del olvido, primera parte
  • La informalidad organizativa
  • La política y su cárcel
  • Juicio a militares, ridículo, lamentable y miserable
  • Compañerxs en Huelga de Hambre en chile
  • Fukuyima, pensamientos sueltos sobre japón
  • La gran patria socialista latinoaméricana
  • Sobre brigadas y otros cuentos

 

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London – SOLIDARITY GATHERING FOR THE ANARCHISTS ACCUSED IN THE “CASO BOMBAS” IN CHILE

actforfreedomnow.wordpress.com

28/04/2011 – A few individuals gathered yesterday at the Chilean Embassy in central London as a small token of solidarity to the Anarchist comrades in Chile (on their 65th day of hunger strike).

A banner was opened that read FREEDOM TO THE ANARCHIST COMRADES IN CHILE, ACCUSED IN THE “CASO BOMBAS” ON HUNGER STRIKE SINCE 21/2/11-. Some went into the embassy and threw flyers into most offices and entrance area while screaming IMMEDIATE FREEDOM TO THE CHILEAN ANARCHISTS ACCUSED IN THE CASO BOMBAS CASE!. Fliers were also given to passersby and workers in hard hats on the scaffolding of a building opposite, who broke into a shout of FREEDOM! with fists raised (for them it was a bit of a joke) along with the comrades.
Staying outside with the banner raised for a while, after a pointless (obviously) talk with the ambassador we walked down the street with the banner and did a lightening demo through Scotland yard and Westminster Abbey area, past the media of the world to give them a nice backdrop for their interviews of followers/slaves of the monarchy camped out to await the royal circus on Friday, throwing fliers behind us.
After that we all went our separate ways.
FREEDOM TO ALL IMPRISONED FIGHTERS
DESTROY ALL PRISONS
rand

text of leaflet:
SOLIDARITY WITH THE CHILEAN ANARCHISTS ARRESTED IN THE “BOMBS CASE” FRAME UP, ON 64TH DAY OF HUNGER STRIKE. FREEDOM NOW! DESTROY ALL PRISONS!
IN CHILE THERE HAS BEEN A CONTINUOUS CLIMATE OF SOCIAL UNREST and conflict from the Pinochet dictatorship to the present day. Masses of people never expected anything to change with the arrival of REAL EXISTING DEMOCRACY and to a great extent their suspicions have been confirmed by hard real-life facts. This explains why an increasing number of people have chosen to take a revolutionary path and fight against the new demo-fascist tyrants. From 2005 until today around 130 explosive devices have targeted some of the public and private enterprises that are in the forefront of exploitation. Four prosecutors have dealt exclusively with the attacks, handing over investigations to the intelligence units of the carabineros and the BIPE and DIPLOCAR investigative police. 8 lines of inquiry were initiated, against the GAP-BLP, ex subversives, CRA, organised sectors of Villa Francia, Occupied Social Centres, popular libraries, Anti-capitalist Brigade and the Mapuche. Millions of pesos in resources were spent on investigations and spying on hundreds of suspects, none of which produced any evidence, so the Chilean State in the person of Minister of the Interior, Hinzpeter, petitioned the federal prosecutor Sabas Chahuan in June 2010, indicating that “we need concrete results in the investigation”, and that a “new approach is necessary”. This led to a redesigning of the repressive strategy, making use of well worn State terrorist practices inherited from the military dictatorship and the planning of a powerful police-media show that would point to supposed suspects and presumed culprits. Other dirty tricks were pulled out of the repressive baggage such as “protected witnesses” and the need for a unanimous vote for a release to be granted by the appeals court.
On 14th of August 2010, 9 days after 33 miners were buried alive and still without contact when the mine they were working in collapsed, public prosecutor Ricardo Peña gave the order to set in motion “Operation Salamandra”, in which agents of the BIPE (Investigation Police) the ERTA, the GOPE (Special Forces of the Normal Police), LABOCAR (CSI) and a series of helicopters and police cars were used to carry out 17 spectacular dawn raids in Santiago and Valparaiso.14 anarchists were arrested in Santiago and accused of being involved in the bombings. Statements were later released by several clandestine groups claiming responsibility for the attacks, while since the very beginning of this charade the arrested anarchists have denied any involvement. The evidence presented against them by the prosecution could not be more ridiculous; from magazines and newspapers to common household items apparently intended for the manufacturing of “explosive devices”, anything was welcome to bolster paranoia. With the inestimable help of the mass media which created a climate of guilt around those arrested, the temporary imprisonment of 8 out of the initial 14 people was ordered until the final trial takes place. The other 6 were released and banned from leaving the country or from establishing any sort of communication among themselves or with the people on remand. The arrested men were taken to the CAS (maximum security prison) and the women to the “Centro de orientacion femenina” (Centre for Female orientation). All of them are being held on separate wings. On Monday 6 September another 2 people were arrested supposedly in connection with the so-called “Caso bombas”.
21/02/2011 – eight of the arrested anarchists start a hunger strike.
The comrades’ demands are as follows:
-IMMEDIATE FREEDOM
-NO APPLICATION OF THE ANTI-TERRORIST LAW
-CHANGE TO THE PRECAUTIONARY MEASURES (AN END TO PREVENTATIVE DETENTION)
-AN END TO THE ANTI-TERRORIST LAW AND ITS SECRET WITNESSES
-AN END TO ARTICLE 7 SECTION 19 OF THE CONSTITUTION (REQUIRING A UNANIMOUS VOTE FOR CONDITIONAL LIBERTY)
– REVINDICATION OF PRISONER’S RIGHTS
Inside the same they have pointed and demanded:
-THE PRESENTATION OF A PROJECT TO MODIFY THE ANTI-TERRORIST LAW 18.340 WHICH DIRECTLY INFLUENCES ITS PROCESS AND INCLUDES THE FOLLOWING POINTS:
-AN END TO SECRET AND COVERT WITNESSES
-MODIFICATION OF ARTICLE 7 SECTION 19 OF THE CONSTITUTIONAL WHICH REFERS TO THE UNANIMOUS VOTE OF THE COURT OF APPEALS TO OBTAIN A CHANGE TO PREVENTIVE MEASURES TO CONDITIONAL RELEASE RATHER THAN PREVENTATIVE DETENTION.
-AN END TO TRIPLING THE PENALTIES
may fear not destroy solidarity…
may solidarity destroy prison
hostages of the State in the streets!
IMMEDIATE FREEDOM TO THE IMPRISONED ANARCHISTS!
STATE REPRESSION KNOWS NO BORDERS, NEITHER DOES SOLIDARITY!
random anarchists in London

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Okupación del consulado de $hile en Karcelona


* barcelona.indymedia.org

Hoy jueves 28 de abril en la ciudad de Barcelona, un importante grupo de individuos solidarixs, llevamos a cabo una okupación del consulado de $hile, con el propósito de hacer llegar un mensaje al Estado terrorista de $hile, básicamente exigimos el envío de faxes al ministerio del interior, ministerio de justicia, de relaciones exteriores y a la prensa burguesa de $hile. Además se colgaron dos pancartas en el frontis del edificio, mientras lxs compas que estaban afuera cortaron la calle y se gritaron proclamas por la libertad de nuestrxs compas presxs. Es importante resaltar el exagerado despliegue policial, la histeria de la policía nacional, los mossos de esquadra y sus antidisturbios que acudieron al lugar gracias al llamado del cónsul, identificando a algunxs de lxs solidarixs y manteniendo a varixs compañerxs retenidos al interior del edificio del consulado por más de una hora. (Al parecer la policía estaba bajo el efecto de algún narcótico dado su exagerado comportamiento). Durante la okupación el cónsul ejerció la violencia contra los manifestantes, llegando a empujar a una compañera, demostrando así su absoluta incapacidad para gestionar una situación que en principio se estaba llevando a cabo de forma tranquila (le sugerimos a Piñera y al embajador de $hile en España que le de unas “muy largas vacaciones” al cónsul a ver si se calma un poquito). Finalmente, con este pequeño gesto pretendemos enviar un cariñoso saludo a lxs compas presxs por el montaje caso bombas y a lxs prisionerxs mapuche y a todxs quienes resisten a esta sociedad carcelaria que tortura y asesina. Queremos decir también que mientras redactamos esto llevamos en nuestros corazones a Patricia, presa del montaje 4F, de cuyo suicidio el 26 de Abril, responsabilizamos directamente al Estado español con sus políticos, policías y jueces.

¡ Presxs a la kalle¡

 

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(de) CHILE – SOLIDARITÄT MIT DEN GENOSSiNNEN, DIE AM 14. AUGUST IN GEISELHAFT GENOMMEN WURDEN libertadalos 14a

trad. Marco Camenisch

AUFRUF ZU EINER INTERNATIONALEN SOLIWOCHE

14.- 21. April

Nun sind fast 8 Monate vergangen seit dem die Polizei unsere Körper eingesperrt hat und der Staat hat alle seine Tricks und Marionetten aus der Mottenkiste heraus geholt für eine neue repressive Welle.

Die fünf Jahre Ermittlungen für die mehr als 100 Attentate ergaben „konkrete Resultate“.

Der „Caso Bomba“ ist ein politischer Prozess und könnte auf jeden Feind des Kapitals passen ähnliche Fälle hat es in anderen Gebieten gegeben (auch jetzt gerade in Italien – d. Üb.). Die Klauen des Panoptikums ergreifen immer Wesen für ihre finsteren Mäuler, um Exempel zu statuieren für alle, welche die scheinbar befriedete bürgerliche Ordnung in Frage zu stellen wagen.

Für uns hinter Gittern stehen wenige Mittel zur Verfügung darum stehen wir seit dem 21. Februar im unbestimmt lange dauernden Hungerstreik und fordern als erster Punkt das Ende dieser juristisch – polizeilichen Konstruktion, und damit unsere ersehnte Freiheit. Jeder Punkt dieser Erklärung hätte keinen Sinn, wenn er nicht in Aktion umgesetzt wird.

Solidarität ist eine Übung die mit der Herrschaftslogik bricht, eine wunderbare Waffe, die in den verschiedenen Formen umgesetzt werden kann.

Darum fordern wir in allen Orten, Territorien und Gebieten, wo immer noch unruhige Geister leben, zu einem Soli- und Propagandatag im Zeitraum 14. – 21. April auf, für ein Ende von Knast für die Angeklagten des sog. „Caso Bombas“, die am 14. August 2010 verhaftet wurden.

Nieder mit den Knastmauern

Freiheit für die Gefangenen des „Caso Bombas“ im Hungerstreik

Die Gefangenen des „Caso Bombas“

Gefangen im Frauenabteil und im Sondersicherheitsabteil des Hochsicherheitsknastes von Santiago Continua a leggere

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(en/it) Montreal, QC – Desjardin Bank Attacked in Solidarity with Chilean Anarchists

* anarchistnews.org

Over the week of April 14th -21st, a Desjardin bank had its windows smashed out. This was done as an act of solidarity with the imprisoned anarchists on hunger strike in Chile.

The strength and courage shown is a great inspiration. We are with you in struggle.

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Montreal – Attaccata Desjardin bank in solidarietà con i prigionieri cileni

# cenere

Nella settimana dal 14 al 21 Aprile, le vetrine di una filiale di Desjardin bank sono state rotte. Ciò è stato fatto come azione solidale con gli anarchici prigionieri in sciopero della fame in Cile.

La forza e il coraggio mostrati sono di grande ispirazione. Siamo insieme a voi nella lotta.

 

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UK – Anti-anarchist raids in London

* 325.nostate.net

April 28th, 2011

Breaking news, more updates as we receive them:

Metropolitan police have raided several squatted autonomous centres in London, in a media-spectacle in which the pigs promise more raids. The raids are apparently in connection with the 26 March demo and the pathetic Royal wedding this weekend.

The Ratstar squat in South London was amongst those raided, as was a nearby squat. Also Offmarket squat in Hackney and Grow Heathrow squat were raided. Current reports are that at least 9 people are arrested so far, and 3 are also preliminarily detained. No one has been charged. The arrested are being held at Harrow Road Policestation.

 

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