Arresti Bologna – Scarcerata Madda

da: informa-azione.info

riceviamo e diffondiamo:
Il pomeriggio del 30 luglio Madda, una delle compagne indagata nell inchiesta “Outlow” di Bologna, è stata scarcerata dal carcere romano di Rebibbia con obbligo di dimora nel comune di residenza più la restrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle 22 alle 6.
Di fatto Madda tiene la residenza anagrafica in un luogo in cui non ha più un abitazione, ma nonostante aver informato il G.I.P. bolognese, subito, dal carcere, dell’impossibilita di stare ad una restrizione del genere e proposto, quindi, un luogo alternativo – il tutto documentato da carte – ha ricevuto un rigetto dal giudice competente.
Lasciata in mezzo alla strada, quindi, ha dovuto passare due giorni in un albergo del comune di residenza (non pagato di certo da chi in questa condizione l’ha messa!) con rispettivi controlli delle autorità locali! Ora la compagna, dopo l ennesima richiesta (per fortuna accolta!) di esser tolta da una situazione a dir poco allucinante, sta scontando questa restrizione in un paesello di transito, da un compagno, in attesa dell’accoglimento della richiesta di dimora definitiva.

 

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Torino – Luca trasferito in carcere

da: informa-azione.info

Luca è di nuovo in carcere. Il compagno anarchico arrestato il 27 maggio 2011 in seguito all’operazione repressiva riguardante gli scontri avvenuti durante l’inaugurazione di un circolo di Casapound, successivamente trasferito agli arresti domiciliari, è da qualche giorno nuovamente in carcere per “violazione delle restrizioni” (leggesi accanimento della sbirraglia).
Per scrivergli e far sentire la nostra vicinanza e complicità:
Luca Ghezzi
c/o C.C. via Pianezza 300
10151 Torino

 

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(es/it) Argentina: Otra sentencia a favor de Benetton ordena desalojar a Mapuche


Comunicado de la comunidad Santa Rosa Leleke

Santa Rosa Leleke 30 de julio de 2011

A los pu peñi

A los pu lamien

Y a la sociedad en Gral

El día 7de julio de 2011 aprovechando la feria judicial el juez Omar Magallanes dicto la sentencia de desalojo nuevamente para la comunidad SANTA ROSA LELEKE, tal como lo hizo en el mes de marzo, siguen ignorando nuestros derechos como comunidad mapuche y como pueblo originario.

Una vez más, la justicia desconociendo totalmente el derecho indígena, beneficia con su decisión al magnate italiano Luciano Benetton, quien a través de la “Compañía Tierras del Sur” lo venia solicitando.

En el petitorio del abogado de Benetton piden que la policía de la provincia del Chubut sea la encargada de realizar el desalojo, piden colaboración y auxilio policial para llevar adelante esta medida.

Una vez más nos preguntamos donde queda el reconocimiento a nivel provincial por medio de la Personería Jurídica, el reconocimiento del INAI y el relevamiento que se llevo a cabo en la comunidad Santa Rosa Leleke mediante la ley 26.160, si el juez en vez de reconocer nuestros derechos, ampara a los terratenientes y latifundistas que vienen a usurpar nuestros territorios… Exigimos el cumplimiento de los Derechos Indígenas.

POR TERRITORIO JUSTICIA Y DIGNIDAD

MARICI WEU! MARICI WEU!

Por cada desalojo, diez recuperaciones habrán…

Contacto: (02945) 1541 – 7481 Rosa Nahuelquir

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Argentina: Un’altra sentenza a favore di Benetton ordina di sgomberare i Mapuche

Comunicato della comunità Santa Rosa Leleke

Santa Rosa Leleke 30 luglio 2011

A los pu peñi (ai fratelli)

A los pu lamien (alle sorelle)

Y a la sociedad en Gral (alla società in generale)

Il 7 luglio 200, il giudice Omar Magallanes ha nuovamente dettato una sentenza di sgombero per la comunità SANTA ROSA LELEKE, come aveva già fatto nel mese di marzo, ignorando i nostri diritti come comunità mapuche e come popolo originario.

Ancora una volta la giustizia, disconoscendo totalmente il diritto indigeno, beneficia con la sua decisione il magnate italiano Luciano Benetton, che per mezzo della “Compañía Tierras del Sur” ha sollecitato lo sgombero.

Nella istanza dell’avvocato di Benetton si chiede che la polizia della provincia del Chubut si faccia carico dello sgombero, chiedendo collaborazione e assistenza poliziesca per portare avanti questa misura.

Ancora una volta ci chiediamo dove siano il riconoscimento a livello provinciale ottenuto attraverso la personalità giuridica, il riconoscimento dell’INAI ed i rilievi effettuati nella comunità Santa Rosa Leleke facendo ricorso alla legge 26.160 se il giudice, invece di riconoscere i nostri diritti, protegge i possidenti ed i latifondisti che sono venuti ad usurpare i nostri territori… Esigiamo l’adempimento dei Diritti Indigeni.

PER TERRITORIO GIUSTIZIA E DIGNITA’

MARICI WEU! MARICI WEU!

Per ogni sgombero, ci saranno dieci recuperi territoriali…

Contacto: (02945) 1541 – 7481 Rosa Nahuelquir

 

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1 agosto – Bari: rivolta al centro CARA

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Non dite che siamo pochi [Comunicato FAI/Fronte Rivoluzionario Internazionale]

fonte: http://www.informa-azione.info/comunicato_non_dite_che_siamo_pochi

riceviamo e pubblichiamo:


Non dite che siamo pochi

Alle nostre sorelle e fratelli della FAI/Fronte Rivoluzionario Internazionale un contributo ragionando su comunicazione, organizzazione e lotta armata, all’alba di una nuova epoca

Non dite che siamo pochi
E che l’impegno è troppo grande per noi.
Dite forse che due o tre ciuffi di nubi
Sono pochi in un angolo di cielo d’estate?
In un momento si stendono ovunque…
Guizzano i lampi, scoppiano i tuoni
E piove su tutto.
Non dite che siamo pochi
Dite solamente che siamo.
Lee Kwang Su


Noi i compagni della “FAI/Cooperativa artigiana fuoco e affini (occasionalmente spettacolare)/ Fronte Rivoluzionario Internazionale” e della “FAI/Brigata 20 luglio/ Fronte Rivoluzionario Internazionale” rivendichiamo in questo scritto frutto di un incontro a più voci, a nome delle compagne “FAI/ Sorelle in armi nucleo Mauricio Morales/Fronte Rivoluzionario Internazionale” i pacchi bomba che nel marzo 2011 hanno portato al grave ferimento del tenente colonnello della folgore Alessandro Albamonte, il pacco bomba che ha leggermente ferito le impiegate degli uffici della Swissnuclear, ed il pacco bomba al carcere di Koridallos in solidarietà con le nostre sorelle e fratelli delle “Cospirazione delle cellule di fuoco/FAI/ Fronte Rivoluzionario Internazionale”. Continua a leggere

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CCF – Carta de Mihalis Nikolopoulos


Mihalis Nikolopoulos estaba en busca y captura desde septiembre de 2009, acusado de
pertenecer a
Conspiración de Células del Fuego. Fue detenido el 26 de enero de 2011 en zona de Nea Kifissia (norte de área metropolitana de Atenas), mientras que un otro compañero que lo acompañaba logró huir. Principalmente tendría que ser juzgado en el llamado “caso Halandri”, puesto que el orden de captura contra su persona fue emitido a base de sus huellas dactilares encontradas en casa de Haris Hadzimihelakis, pero ya que lo arrestaron después de que el dicho juicio empezó (había comenzado el 19 e enero de 2011), será procesado en futuro, además por totalidad de la obra de CCF (al ser detenido asumió la pertenencia). En mayo pasado publicó la siguiente carta (en griego está aquí: https://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1295443) :

CCF – Carta de Mihalis Nikolopoulos

La verdadera derrota en una guerra no es cautiverio en las manos del enemigo, sino capitulación, degradación de consciencia, entrega, arrepentimiento, declaraciones de observación de la ley. Porque ahí está el juego del Poder, en intimidar y despreciar moralmente a sus rivales que luchan contra el régimen. Quiere hacer los revolucionarios agacharse, arrodillarse, reconciliarse, para de este modo pasar el mensaje que ¨cada lucha está perdida, cada resistencia está en vano¨. Pero la única lucha perdida es esta que nunca había empezado”.
O.R. Conspiración de Células del Fuego

El 23 de septiembre de 2009 la Sección Antiterrorista realiza un asalto a la casa de H. Hadzimihelakis. Ahí quedan detenidos el mismo Haris, M.Giospas y M.Panteloglou, al mismo tiempo queda arrestado también P.Masouras, y en colaboración con la mafia judicial se emiten ordenes de busca y captura contra un gran número de personas, incluyendo a mi mismo.
Ya a partir de aquel día llegaron las respuestas a las preguntas que puso y sigue poniendo la cuestión de “una combativa huida de la justicia”. Respuestas a las preguntas que yo mismo hice, y que a pesar de que fueron puestos y elaborados en pasado, ese era el momento de convertirlas en hechos. Continua a leggere

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$hile – Situación de castigo para Marcelo Villarroel

por Red de Apoyo por la Libertad de Marcelo Villarroel

Hoy nos enteramos que nuestro compañero Marcelo Villarroel, recluido en la Cárcel de Alta Seguridad (CAS), ha sido trasladado a la Sección Especial de Máxima Seguridad (MAS) como medida ejemplificadora y de venganza ante el indómito espíritu libre del “Negro”, este castigo se verá reflejado en al menos 10 días de un agobiante encierro de 23 horas diarias dentro de una fría y húmeda celda, con prohibición de visitas y encomiendas.

La situación que viven los compañeros que habitan los distintos módulos de la Cárcel de Alta Seguridad es un constante hostigamiento por parte de los carceleros, con allanamientos excesivos, continuos y vejatorios. Es por esto que nace la necesidad urgente de propagar la situación que en aquel centro de exterminio se respira….

Muchas veces, dentro de nuestro lenguaje, de nuestra cotidianidad está inmersa la palabra solidaridad, ésta, para que no quede plasmada sólo en el fanzin debe ser concreta, persistente, permanente y efectiva con todxs quienes segundo a segundo ven pasar su vida entre rejas.

Hacemos el llamado a informarse y difundir.

La solidaridad es un arma: Cárgala y Dispara!!!

Abajo los muros de las prisiones!!!

 

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México – Hasta el Final! no desaparecerá hasta que los compas presos afines estén fuera de la institución carcelaria y así pueda alcanzar su autonomía individual en el medio natural!

* grupohastaelfinal

Con el paso del tiempo y desde ya hace varios meses el Grupo de Apoyo a Presos Anticivilizacion de México, Hasta el Final! se ha plantado diversas críticas y autocriticas hacia este proyecto, las cuales, puntualmente expondremos en este texto, pero primero algo de historia.

Comienzos

Hasta el Final! se constituyo oficial y públicamente en el mes de Agosto del año 2010, y se formo para dar un apoyo solido, sincero y real a los presos eco anarquistas (ahora presos anticivilizacion) que en ese entonces nadie (o solo sus cercanxs) se atrevían a apoyar y/o a reivindicar.
La razón más fuerte que nos llevo a alzar este proyecto fue la imperante necesidad y el deseo de poderles proporcionar ese apoyo que muy pocxs dentro del “movimiento” anarquista en México les quisieron dar y que hasta les denegaron, tachando a los compas de vándalos y provocadores, haciendo el papel de jueces, cayendo en los valores del sistema, multiplicándolos y reforzándolos. En estas líneas no queremos para nada, poner a los presos anticivilizacion como mártires ni como victimas, pues no lo son y ni necesitan serlo, los reivindicamos pues creemos en sus iniciativas, en sus fuerzas y concordamos en sus ideas con una fuerte afinidad. No creemos en las casualidades, nada pasa por azar, todo tiene su razón lógica de ser y los compas que están presos por acciones ilegales en México tuvieron fuertes razones para llevar a la práctica sus ideas y no quedarse en la crítica vacía que muchxs pregonan como la mas segura y la “apropiada”. Continua a leggere

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México – CONSPIRACION ACRATA #12. JULIO DEL 2011.

1.EDITORIAL

2.BREVES NOTICIAS DE MEXICO Y EL MUNDO

3.AUTONOMIA DEL INDIVIDU@: ALFREDO MARIA BONANNO.

4.NI MARTIRES NI MARTIRIZAD@S: C.A.C.P.

5.CON DESPRESIO CONTRA EL FASCISMO “ NO PASARAN”.

6.UNA BREVE BIOGRAFIA DE : LUIGI GALLEANI.

7.REPORTES MUNDIALES DE LA GUERRA SOCIAL.

8.ENTRE TRAICION Y TRAICION.

9.CONTRA PORTADA “NO HAY MOMENTO MAS PRECISO”POR: LUIGI GALLEANI.

 

CONSPIRACION ACRATA ES UNA PUBLICACION DE AFINIDAD ANARQUISTA

INSURRECCIONAL QUE APARECE PERIODICAMENTE HASTA AHORA REALIZANDO 12 NUMEROS. ESTA PUBLICACION APARECE COMO UNA FORMA ESCRITA Y VISUAL DE DAR UN APORTE A LA GUERRA SOCIAL QUE SE LIBRA TANTO EN MEXICO COMO EN DIFERENTES PARTES DEL MUNDO. CONSPIRACION ACRATA ES REALIZADA POR UN GRUPO DE AFINES PARTIDARI@S DE LA ANARQUIA EN MEXICO. NO TIENE ABSOLUTA RELACION

CON NINGUNA ONG Y NINGUN PARTIDO POLITICO ASI COMO TAMPOCO CON ALGUNA ORGANIZACIÓN VANGUARDITAS O DE ESPERA. ESTA ES UNA PUBLICACION POR LA EXPANSION DEL CONFLICTO CONTRA LA AUTORIDAD, ESTA ES UNA PUBLICACION DE CONFRONTACION CONTRA EL ESTADO/CAPITAL.

link descarga: http://www.mediafire.com/?e7w5zb25l52841y

 

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Filippine – Protesta anarchica contro lo State of Nation Address

* actforfreedomnow

# cenere

Lunedì 25 luglio

Circa 40 anarchici mascherati e quasi tutti vestiti di nero hanno vandalizzato e creato disordini nell’area di Commonwealth Avenue dove si teneva lo State of Nation Address. Individualità anarchiche, senza leader e con idee e visioni chiare, erano in minoranza rispetto agli 8000 autoritari di sinistra che avevano reclutato la gente per sfilare per cibo o soldi visto che era stata concessa dallo stato una zona autorizzata per protestare, facendo le proprie richieste e per una rivoluzione in collaborazione con i media e le istituzioni statali che fottono le vite di milioni di persone nell’arcipelago. Esse si riflettono ogni giorno nella diffusione senza precedenti di povertà, distruzione ecologica, mancanza di case, disoccupazione, fame e altre condizioni miserabili per la maggior parte degli abitanti del paese che le sopporta. Continua a leggere

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$hile – Ataque incendiario contra dos casetas de Seguridad Ciudadana en Santiago

desde la prensa $hilena…

La noche de este jueves 28 dos casetas de Seguridad Ciudadana de la Municipalidad de Santiago fueron atacadas.

El primer ataque ocurrio cerca de las 22:00 horas, en la caseta de vigilancia ubicada en la intersección de las calles Erasmo Escala con Maipú, donde encapuchadxs lanzaron bombas molotov. El fuego causo daños parciales por fuera de la caseta. Además el guardia municipal que se encontraba en el lugar resulto con heridas leves al cortarse con la ventana de la caseta.

El segundo ataque ocurrio 20 minutos después, a pocos metros del primero, otra caseta de Seguridad Ciudadana en la intersección de las calles Martínez de Rosas con Maturana. Ahí, lxs encapuchadxs echaron al guardia municipal de la caseta donde luego habrían rociado bencina para luego lanzar bombas molotov al interior del puesto de vigilancia. Producto del fuego el lugar quedo completamente destruido.

Al lugar de los hechos llegaron agentes de “inteligencia policial” de Carabineros y PDI que realizaron pericias para intentar dar con lxs responsables de ambos ataques. A cargo de la investigación quedó el fiscal Humberto Vásquez quien realizo un llamado a través de la prensa para que la ciudadania colabore entregando información en especial grabaciones de videos para dar con lxs responsables.

También se hizo presente el alcalde de la Municipalidad de Santiago, el ultra-derechista Pablo Zalaquett, quien catalogo el hecho como un acto anarquista y que “a los responsables había que pudrirlos en la cárcel” como medida ejemplificadora contra quienes se atreven a subvertir la autoridad.

En el lugar de los ataques se encontraron panfletos reivindicativos que decian:

ATAQUE POR VENGANZA

Repudiamos y vengamos el atropello de un compañero anónimo por parte de Seguridad Ciudadana en la marcha del 23 de junio.

Hemos presenciado como Seguridad Ciudadana, en complicidad con Carabineros, hostiga y persigue a vendedores ambulantes.
Estos funcionarios municipales se han transformado en la policía de Zalaquett, y si son policías los atacaremos como tales.

Ninguna agresión sin respuesta.” Continua a leggere

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29 luglio, perquisizioni a Torino e Valsusa

Dopo un’altra notte movimentata in Valsusa, la Digos di Torino avrebbe compiuto 7 perquisizioni a Torino, in Valsusa e nel Canavese.

Impossibile riportare le veline della questura, attendiamo comunicati da parte dei compagni sottoposti alla rappresaglia.

fonte di regime!, 29.07.11

 

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Gustavo Rodríguez – Hartazgo e Indignación: Límites de la protesta ciudadana

Es innegable que la protesta ciudadana sí ha sido televisada. Las acampadas y marchas de “la indignación” en el Estado español y el “estamos hasta la madre” del sufrido ciudadanismo que se ha venido manifestando por estas latitudes, han disfrutado de una suspicaz cobertura mediática. Todos los medios, sean impresos o electrónicos, comerciales o alternativos, han dado cuenta puntual de ambas movilizaciones. Pero, definitivamente, éste no es el único paralelismo que podemos establecer entre estas espectaculares protestas. Tras las aparentes diferencias –centradas en las particularidades de las reivindicaciones que dan cuerpo a cada protesta– subyace un discurso común que se esfuerza en liquidar todo intento de elaboración crítica del poder que plantee, de forma radical, la necesaria reformulación de estrategias contra el actual sistema de dominación que desemboquen en luchas reales conducentes a la ruptura definitiva con todo lo existente.

Continua a leggere

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(es/it) $hile – Ataque a restaurant y bombas de pintura a sucursal de banco BCI en Antofagasta

Comunicado:

Acciones directas en Antofagasta

Día miércoles en la madrugada fueron blanco, una vez mas, de toda la ira acumulada dos instituciones del poder (burguesía). El banco BCI fue atacado con bombas de pintura y piedras, reventando así ventanales.

Mientras esto ocurría, en otro sector, se atacó un restaurante llamado Madero (espacio de entretención y, por que no, de unas cuantas reuniones ilícitas terroristas de de la explotadora burguesía/patronal) Este restaurante es característico por su peculiar decoración de pieles y esqueletos de animales, etc… Sentimos en nuestras carnes la burla de toda esa sangre derramada. Fue así que reventamos todo lo que se nos cruzo en ese asqueroso lugar.

Nuestro ataque fue una advertencia de que seguiremos luchando y seguiremos atacando sus propiedades, propiedades que nos esclavizan, nos endeudan y explotan.

Esa noche nuestro descontento se vio en la calles de Antofagasta, esa noche se quebró una vez más el buen despertar de los poderosos y sus perros guardianes. Estamos en todos lados, atacando y saboteando.
Seguiremos por el mismo camino y las mismas acciones ya no hay vuelta atrás, el momento ha llegado y es hora de actuar…

¡Ni un paso atrás!
¡Contra toda representación del poder venga de donde venga!

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Cile – Attaccato un ristorante e bombe di vernice contro filiale della banca BCI ad Antofagasta

Comunicato:

Azioni dirette ad Antofagasta

Mercoledì notte, ancora una volta l’ira accumulata si è riversata contro due istituzioni del potere (borghesia). La banca BCI è stata attaccata con bombe di vernice e pietre che ne hanno distrutto le vetrate.

Mentre accadeva questo, in un altro settore s’è attaccato un ristorante chiamato Madero (spazio d’intrattenimento e, perché no, di alcune riunioni illecite terroriste della sfruttatrice borghesia/patronale). Questo ristorante è caratteristico per la sua peculiare decorazione di pelli e scheletri di animali, ecc… Abbiamo provato sulla nostra carne lo scherno nei confronti di tutto questo sangue sparso. Ed è stato così che abbiamo messo a soqquadro tutto quel che ci siamo trovati davanti in quel luogo schifoso.

Il nostro attacco è stato un avvertimento: continueremo a lottare e ad attaccare le loro proprietà, proprietà che ci schiavizzano, ci indebitano e sfruttano.

Quella notte il nostro malcontento s’è visto nelle strade di Antofagasta, quella notte s’è di nuovo turbato il buon risveglio dei potenti e dei loro cani da guardia. Siamo dappertutto, attaccando e sabotando.
Continueremo lungo la stessa strada e le stesse azioni. Non c’è via di ritorno, è giunto il momento ed è ora di agire…

Né un passo indietro!
Contro qualsiasi rappresentazione del potere, venga da dove venga!

 

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Mosca – Fiamme ad una stazione di polizia

* blackblocg.info

# cenere

Nella notte del 6 luglio 2011 un gruppo di guerriglieri urbani ha dato fuoco all’entrata della stazione di polizia, che si trova sulla ul.Sindacato, ecc Bldg. 130. 4. Questa stazione ha diverse caratteristiche: si trova in un edificio non residenziale, ed è rivestita con materiale da costruzione combustibile, che ha notevolmente facilitato l’incendio. Inoltre, essa è un covo di banditi comuni in uniforme grigia. La corruzione dilagante non regolamentata dei poliziotti, a causa del loro potere e privilegi – è ben nota. Nulla di nuovo nuovo in questo in dettaglio – per ogni persona ragionevole i motivi delle nostre azioni sono chiari. Unisciti alla lotta per la libertà, giustizia e dignità! ACAB

 

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Berlino – Solidarietà con Detlef

* actforfreedomnow

# cenere

Nelle prime ore del 10 giugno 2011, due compagni in bicicletta sono stati fermati da dei poliziotti in borghese (in bicicletta) a Moabit, distretto di Berlino, Germania. Dopo essere stati perquisiti e trovati in possesso di vestiti neri e da pompiere, come anche residui di cenere sulle mani, entrambi sono stati portati alla caserma di Tempelhof. L’accusa è di aver incendiato alcune macchine di lusso in alcuni distretti di Berlino.

Entrambi i compagni si sono rifiutati di testimoniare contro le domande assillanti della polizia LKA (Landersrkiminalamt), e si è visto che al momento non c’erano sufficienti prove a loro carico. Un compagno è stato rilasciato, mentre l’altro, Detlef Maag, è stato trattenuto, e ora accusato di un altro tentato incendio avvenuto alle 7 del mattino del 16 maggio, contro una BMW in Friedrichshain. La prova a carico di Det sta in alcune fotografie scattate da un condomino che si è affacciato. Nel giorno dell’arresto di Det, la polizia ha perquisito la sua casa e presumibilmente ha trovato dei vestiti compatibili con quelli delle foto.

Dopo esser stato rilasciato a causa del suo “stabile ambiente sociale”, Det è stato quasi subito ricondotto in cella, dove ora è chiuso nelle segrete di Moabit. 23 ore al giorno in una cella doppia con non più di 9 metri quadrati. Patetici pranzi, colazioni e cene, e non più di un’ora d’aria. Gli sono permesse due telefonate a settimane, e visite per tre persone alla volta, due volte al mese.

Det ha una figlia di quindici anni, e con le sue condizioni di prigionia come quelle di ogni altro, può vederla solo due volte al mese, dietro un lungo tavolo e il vetro che rendono molto difficili i contatti fisici.

Lui può, comunque, ricevere senza restrizioni cartoline, lettere e pacchi in ogni lingua, e da quando è dentro, ha scritto circa duecento lettere. Il suo inglese scritto e parlato è ottimo, e ha richiesto testi e opuscoli di Jean Weir e Alfredo Bonanno.

 

Scrivetegli a:

Detlef Maag

Buchnummer: 1593/11

Alt-Moabit 12°

10559 Berlin

Deutschland

 

 

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(es/it) Información del estado de salud del compañero Tortuga

por Compañer@s y amantes de Tortuga

Un poco para poner al tanto de lo que esta sucediendo con el compañero Luciano (Tortuga) en el aspecto clínico, se le han hecho desde el comienzo numerosas intervenciones quirúrgicas para tratar el tema de sus quemaduras, las cuales eran de mayor gravedad en las zonas de piernas, muslos y nalgas, re-injertando estas partes con piel que le fue sacada a el mismo de la espalda y estomago; al principio, estas tuvieron algunas complicaciones de infección, pero que finalmente, se están recuperando.
También se le hicieron re-injertos de piel en los parpados. Las quemaduras en el rostro que van desde los ojos hacia la frente, no fue necesario el re-injerto de piel, ya que eran de tipo C (exceptuando los parpados). Continua a leggere

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Trento – Incendiato ripetitore in solidarietà con lotta No Tav e prigionieri in Svizzera

fonte: stampa locale

Una lingua di fuoco alta decine di metri. Così l’incendio ha distrutto, nella notte fra domenica e lunedì, l’antenna della Vodafone in via Fersina, a pochi passi da Dolomiti Energia e dalle case. Fiamme dolose, alimentate da una bottiglia di benzina e sul terreno, fra vigne e pannocchie, il biglietto con la rivendicazione: «l’imprevedibilità della vita vi coglierà col fuoco». E poi ancora «No Tav», «No nocività» (già lasciato come una firma sul muro del cantiere delle ferrovie a Rovereto nell’attentato incendiario di dieci giorni fa), e «contro il dominio e contro il controllo» ed infine «libertà per Billy, Costa e Silvia». Un volantino scritto a mano con una calligrafia spigolosa che ricorda le scritte degli anni del terrorismo. Una scrittura, soprattutto, che rende praticamente inutile una possibile perizia calligrafica. Le indagini dei carabinieri sono, come sempre nelle fasi iniziali, a 360 gradi, ma la pista anarchica è la più probabile. Anche perché già in passato i ripetitori della telefonia mobile erano finiti nel mirino. L’allarme è stato lanciato attorno alle 2 di notte da un passante che ha visto l’antenna trasformata in una enorme torcia. Quindi l’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri. I primi impegnati nel cercare di limitare il più possibile i danni, i secondi alla ricerca di elementi che possano aiutare ad arrivare all’identificazione degli autori del rogo. La zona scelta è a pochi passi dalla sede di Dolomiti Energia ma anche a poca distanza dalle case anche se l’antenna è immersa in un vigneto. In base ad una prima ipotesi, chi ha appiccato l’incendio ha lasciato l’auto lungo la strada e poi è entrato in campagna. Con sé, a quanto pare, aveva una bottiglia di plastica che poi è stata ritrovata con ancora qualche goccia di benzina all’interno. Poi è stata tagliata la recinzione che corre attorno al ripetitore che, successivamente, è stato bagnato con il liquido infiammabile. A questo punto è bastato una piccola fiamma per far partire l’incendio che in breve ha conquistato tutta l’antenna. Il calore ha bruciato la gonna che ricopriva i fili rendendo di fatto inutile il ripetitore e provocando migliaia di euro di danni. Ieri dopo il sopralluogo dei carabinieri sono arrivati i tecnici incaricati di cercare una soluzione in tempi rapidi, ma sembra che l’intervento non sia semplice. Malgrado ciò non si sono registrati grandi disagi per i cellulari della Vodafone per quanto riguarda la copertura. Dell’incendio doloso è stata avvisata la procura che ora dovrà chiedere una serie di accertamenti per cercare di ricostruire l’accaduto.

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(es/it) B$.A$. – Ataques incendiarios a patrulla policial y autos de lujo.

* vivalaanarquia

Recibimos y Difundimos: Dos Autos de Lujo y una patrulla de la policia quemados por Amigxs de la Tierra

Amigxs de la Tierra es un grupo anarquista que no solamente lucha por la liberacion mediante la destruccion de automoviles, pero dadas las circunstancias de la vida se nos hace neceasario reivindicar estos actos de rebeldia para determinarnos en un aspecto de la guerra social contra la autoridad que se erigge en los barrios de la ciudad mas importante de esta region que llaman pais. No somos ecologistas, aunque nos interesa “lo verde”, somos anarquistas a secas, y no aceptamos a quienes se dicen anarquistas y nada hacen por vivir de la forma que tanto hablan, tampoco a quienes dicen que la libertad se pude conseguira traves del trabajo o el control obrero de la produccion, ni la autogestion de la miseria, ni la autonomia de este sistema, estamos por la destruccion de toda sociedad que coarte la libertad individual y el libre desarrollo de la naturaleza. Tampoco somos puros, pero tratamos de ser lo mas consecuentes posible, no por demostrar algo a los demas, sino por demostarnos a nosotros mismos que podemos hacer mas.

Reivindicamos los ataques incendiarios a automoviles. Un coche de lujo en Joaquin V. Gonzalez y Pedro Moran en pleno Villa Devoto, un coche de lujo en Obispo San Alberto y La Blanqueada en Villa Pueyrredon. Y por ultimo una patrulla de la Policia Federal Argentina de la comisaria 47.

Amigxs de la Tierra.

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Buenos Aires – Attacchi incendiari contro una pattuglia della polizia e delle auto da lusso.

* vivalaanarquia

Riceviamo e diffondiamo: Due auto da lusso ed una pattuglia della polizia bruciate dagli Amigxs de la Tierra

Amigxs de la Tierra è un gruppo anarchico che non solo lotta per la liberazione attraverso la distruzione di auto, ma viste le circostanze della vita dobbiamo rivendicare queste azioni di ribellione per determinarci in un aspetto della guerra sociale, contro l’autorità che si mantiene nei quartieri della città più importante di questa regione che chiamano nazione. Non siamo ecologisti, anche se c’interessa il “verde”, siamo anarchici e basta, e non accettiamo quelli che si dicono anarchici e non fanno nulla per vivere nella maniera di cui tanto parlano, nemmeno quelli che dicono che la libertà si può ottenere dal lavoro, o dal controllo operaio della produzione, né l’autogestione della miseria, né l’autonomia di questo sistema, siamo per la distruzione di qualsiasi società che limiti la libertà individuale ed il libero sviluppo della natura. Non siamo nemmeno puri, ma cerchiamo di esser il più possibile coerenti, non per dimostrare qualcosa agli altri, ma per dimostrare a noi stessi che possiamo fare di più.

Rivendichiamo gli attacchi incendiari contro auto. Un’auto da lusso tra Joaquin V. Gonzalez e Pedro Moran ia Villa Devoto, un’auto da lusso tra Obispo San Alberto e La Blanqueada a Villa Pueyrredon. Ed infine una pattuglia della Policia Federal Argentina del 47° commissariato.

Amigxs de la Tierra.

 

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(es/it) Barcelona. Solidaridad con Billy, Costa y Silvia

fuente: http://barcelona.indymedia.org/newswire/display/427469/index.php

Miercoles 20 julio, 11.30h aviso de bomba en Consulado Suizo de Barcelona en solidaridad con Billy Costa y Silvia detenidxs por el Estado Suizo

Desde abril de 2010 Silvia, Costa y Billy estan sequestradxs en las cárceles Suizas, acusadxs de querer atacar con explosivos un laboratorio de IBM de investigación nanotecnológica.
El miercoles 20 de julio 2011 fueron condenadxs a mas de tres años y medio de prisión habiendo ya cumplido 15 meses en preventiva.
A las 11:30 de este mismo día quisimos hacer un pequeño guiño a nuestrxs compañerxs en lucha llamando al consulado Suizo en Barcelona comunicando la presencia de un artefacto explosivo en su interior. Desconocemos las medidas tomadas por el Consulado,pero esperamos haber sido una buena molestia!
Contra el sistema de explotación y dominio, y las multinacionales del control hipertecnológico…
Libertad para Billy Costa y Silvia.

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Barcellona.- Solidarietà con Billy, Costa e Silvia

fonte: http://barcelona.indymedia.org/newswire/display/427469/index.php

Mercoledì 20 luglio, 11.30 allarme bomba al consolato svizzero di Barcellona in solidarietà con Billy, Costa e Silvia detenuti dallo Stato svizzero

Dall’aprile 2010, Silvia, Costa e Billy sono sequestrati nelle carceri della Svizzera, accusati di voler attaccare un laboratorio dell’IBM di ricerca sulla nanotecnologia.
Mercoledì 20 luglio 2011 sono stati condannati a più di 3 anni e 6 mesi di carcere, avendo già scontato 15 mesi in carcerazione preventiva.
Alle 11.30 dello stesso giorno abbiamo voluto fare un piccolo cenno ai nostri compagni in lotta chiamando il consolato svizzero di Barcellona, comunicando la presenza di un ordigno esplosivo al suo interno. Non sappiamo quali misure abbiano preso al consolato, ma speriamo esser stati un buon fastidio!
Contro il sistema di sfruttamento e di dominio, e le multinazionali del controllo ipertecnologico…
Libertà per Billy, Costa e Silvia.

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Svizzera – Attacchi a Zurigo in solidarietà a Silvia, Billy e Costa

fonte: http://switzerland.indymedia.org/de/2011/07/82663.shtml

Dal 19 al 22 luglio si è tenuto a Bellinzona il processo contro Silvia, Billy e Costa, che ieri sono stati condannati rispettivamente a 3.8, 3.4 e 3.2 anni di carcere. A loro la nostra solidarietà: le nostre lotte non possono certo venir processate!
Nella notte fra il 22 e il 23 luglio abbiamo visitato sia AXPO che il tribunale di Zurigo. Alla sede di AXPO, Zollstrasse 62, Zurigo, vetri rotti e una scritta sprayata: Silvia, Billy e Costa!
La Axpo Holding AG (prima NOK, Nordostschweiz. Kraftwerke e CKW, Centralschweiz Kraftwerke) è una società per azioni posseduta fra l’altro da diversi cantonidella svizzera nord orientale. Axpo produce, commercia e distribuisce elettricità in tutta Europa. E’ inoltre una delle aziende leader in Svizzera con un importante ruolo nella costruzione e nelle attività delle centrali nucleari. Nel 2007 era la prima, assieme ad altre società di energia, a fare pressioni per ottenere il mandato per la costruzione di tre nuove centrali nucleari in Svizzera. E’ così che i cospicui profitti del commercio di elettricità continuano a rimanere nelle mani di poche aziende, fra cui AXPO.
Il tribunale di Zurigo, sede della giustizia borghese, dei giudici e dei potenti del capitale. Luogo dove nel 2004 si è tenuto il processo contro l’anarchico rivoluzionario Marco Camenisch!
E ancora un saluto a Walter Wüthrich (giudice penale federale) e allo stronzo procuratore federale Stadler:
Wüthrich, Stadler aus der Traum, bald liegt ihr im Kofferraum!
La lotta contro questo sistema non si lascerà certo arrestare dalla vostra repressione!
Solidarietà!

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Svizzera – Vetri tintinnanti da Alpiq a Zurigo

A Zurigo, durante la notte fra il 24 e il 25 luglio, le finestre dell’entrata della sede di Alpiq in Hohlstrasse sono andate in frantumi.
Il consorzio Alpiq, assieme a Axpo, BKW, CKW e EGL ed altre società fa parte del gruppo Swissnuclear e fa uso di carbone come di energia nucleare.
Questa azione è stata compiuta in soliderità con Silvia, Billy e Costa, che la settimana scorsa sono stati trascinati davanti alla giustizia borghese per essere condannati a tre anni di carcere.
Che la solidarietà diventi la nostra arma migliore per combattere la repressione.
Un bacio a Silvia, Billy, Costa e Marco Camenisch!
Libertà per tutti/e!

 

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(es/it) $hile – Carta del compañero Viejo Loco desde el arresto domiciliario

Carta en solidaridad con lxs compañerxs de la CCF, lxs acusadxs en el “caso halandri” y con otrxs compas presxs.

Que las sombras del eclipse no oculten la solidaridad, ¡Que el sol siga amaneciendo!

(…) Vamos acumulando odio,
hasta que esplote (sic) y arrolle a toda la canalla.
Y mientras tanto seguiremos luchando,
las prisiones no aminoran nuestras fuerzas, las acrecientan.
Sepa señor juez y sepan todos, la mascarada solo nos ha dado asco y risa,
más asco que risa, asco contra todos porque sois unos vampiros”.

“Hazañas gubernamentales”, Periódico “La batalla” 1913.

La información me golpea como una feroz bofetada, durísimas condenas para lxs enjuiciadxs por pertenecer a la Organización Revolucionaria “Conspiración Células del Fuego en Grecia, y no voy a dejarme amordazar simplemente por estar procesado y enjaulado en mi casa/cárcel por el “caso bombas”, no voy a ser cómplice de una acomodadiza y silenciosa autocensura, expreso mi solidaridad escupiendo un poco de tinta y, tal vez, un trozo de mi negro corazón…

Y mi objetivo es humilde, estas palabras no buscan ser más que un abrazo a lxs leales a si mismxs, a lxs orgullosxs que con su mirada altiva no reniegan de su vida y actitud revolucionaria, consecuentes con la negación de la realidad, de esa realidad que siguen combatiendo dentro o fuera de una cárcel, esta carta es un fuerte abrazo que vuela rasante sobre miles de tormentosos kilómetros oceánicos y que en otra lengua -pero en el mismo idioma del apasionado amor por la libertad- intenta solidarizar con ustedes compañerxs que bebieron y siguen disfrutando del sabor de una vida libre, aún dentro de una celda.

Haris Hadzimihelakis, Panagiotis Argyrou, Giorgos Karagiannidis, Panagiotis Masouras, Konstantina Karakatsani, Aleksandros Mitrousias, Emmanuel Giospas, Nikos Vogiatzakis y Errikos Rallis a quienes el maldito Estado pretende encerrar por largos años para demostrar su poderío revanchista (no dudo que al poder le encantaría colgarlxs en una plaza pública) para amedrentar a quienes siquiera piensen en imitar su osadía y arrojo al asumirse en guerra contra la sociedad, tampoco dudo que sus convicciones y deseos no pueden ser aplastados por ninguna sucia jaula, porque lxs rebeldes que nunca se conformaron con aplaudir como espectadores la insumisión de otrxs no son fáciles de doblegar, para ustedes ingobernables van dirigidas estas palabras fraternas. Para los irreducibles individuos pertenecientes o no a la O.R. C.C.F. procesadxs en el caso “Halandri” mi más profundo Respeto y Fuerza.

¡Libertad para Constantino, Silvia y Billy presxs en Suiza!

¡Libertad para Francisco Moreno Orellana, Sergio Vasquez, Alberto Olivares, Juan Aliste, Marcelo Villarroel, Freddy Fuentevilla, Esteban Huiniguir, Patricio Gallardo, Alejandro Rodríguez presos en Chile!

¡A diez años de tu asesinato saludo tu memoria rebelde Carlo Guiliani!

¡Inmensa fuerza para el guerrero “Tortuga” (Luciano Pitronello)!

¡Energía a todxs lxs que “vuelan libres”!, porque estoy seguro que coraje hay de sobra para seguir besando apasionadamente la hermosa libertad…

El Viejo Loco (que también escucha cuervos en su cabeza)
Sudamérica, Julio 2011.

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Cile – Lettera del compagno Viejo Loco dai domiciliari

Lettera in solidarietà con i compagni e compagne della CCF, gli imputati nel “caso halandri” ed altri/e compagni/e prigionieri/e.

Che le ombre dell’eclissi non occultino la solidarietà. Che il sole continui a splendere!

(…) Accumuliamo odio,
finché scoppi e travolga tutta la canaglia.
Intanto continueremo a lottare,
le prigioni non sminuiscono le nostre forze, le accrescono.
Sappia signor giudice e sappiate tutti voi, la mascherata ci ha provocato solo schifo e sorriso,

più schifo che sorriso, schifo contro tutti voi perché siete dei vampiri”.
“Hazañas gubernamentales”, Periódico “La batalla” 1913.

L’informazione mi colpisce come uno schiaffo feroce, condanne durissime per gli accusati di appartenenza alla Organizzazione Rivoluzionaria “Cospirazione delle Cellule di Fuoco” in Grecia, e non mi lascerò imbavagliare per il solo fatto di esser sotto processo e rinchiuso nella mia casa/carcere per il “caso bombas”, non sarò complice di una accomodante e silenziosa autocensura, esprimo la mia solidarietà sputando un po’ d’inchiostro ed, anche, un pezzo del mio cuore nero…

Il mio obiettivo è umile, queste parole non vogliono esser altro che un abbraccio ai leali con se stessi, agli orgogliosi che con sguardo altero non rinnegano la propria vita e l’atteggiamento rivoluzionario, coerenti con la negazione della realtà, quella realtà che continuano a combattere dentro o fuori d’un carcere, questa lettera è un forte abbraccio che vola rasente lungo migliaia di chilometri oceanici e che in un’altra lingua -ma con lo stesso idioma dell’amore spassionato per la libertà- cerca di solidarizzare con voi compagni e compagne che avete bevuto e continuare a farlo il sapore di una vita libera, anche all’interno di una cella.

Haris Hadzimihelakis, Panagiotis Argyrou, Giorgos Karagiannidis, Panagiotis Masouras, Konstantina Karakatsani, Aleksandros Mitrousias, Emmanuel Giospas, Nikos Vogiatzakis e Errikos Rallis e quelli che il maledetto Stato pretende rinchiudere per lunghi anni per dimostrare il suo potere vendicativo (non dubito che al potere piacerebbe impiccarli nelle pubbliche piazze) per intimorire quelli che ancora pensano di imitarne l’audacia e lo slancio nell’assumere la propria responsabilità nella guerra contro la società, non dubito nemmeno che le vostre convinzioni e desideri possano esser schiacciati da qualsiasi sporco tribunale, perché i ribelli che non si sono mai conformati nel plaudire come spettatori la non sottomissione degli altri non sono facili da piegare, a voi indomabili sono rivolte queste fraterne parole. Per gli irriducibili individui appartenenti o meno alla O.R. C.C.F. processati per il caso “Halandri” i miei più profondi Rispetto e Forza.

Libertà per Costantino, Silvia e Billy prigionieri in Svizzera!

Libertà per Francisco Moreno Orellana, Sergio Vasquez, Alberto Olivares, Juan Aliste, Marcelo Villarroel, Freddy Fuentevilla, Esteban Huiniguir, Patricio Gallardo, Alejandro Rodríguez prigionieri in Cile!

A dieci anni dal tuo assassinio, saluto la tua memoria ribelle Carlo Guiliani!

Forza immensa al guerriero “Tortuga” (Luciano Pitronello)!

Energia a tutti quelli che “volano liberi”!, perché son certo che ci vuole coraggio per continuare a baciare appassionatamente la meravigliosa libertà…

El Viejo Loco (che sente anche i corvi sulla sua testa)
Sud America, luglio 2011.

 

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Solidaridad con Silvia, Costa y Billy

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Trento – Sabotato distributore ENI

Apprendiamo dai giornali locali che nella notte tra il 15 e 16 luglio è stato attaccato un distributore Eni. Ignoti hanno imbrattato lo stabile degli uffici con vernice rossa ed iniettato poliuretano nelle pompe di benzina e nelle colonnine del self-service, rendendo inagibile buona parte del distributore per giorni. Nella rivendicazione riferimenti alla Libia ed agli arrestati di Bologna in aprile.

tratto da: http://www.informa-azione.info/trento_sabotato_distributore_eni

 

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(es/it) $hile – Ataque incendiario a Banco Santander en Antofagasta

Comunicado: INCENDIAMOS BANCO SANTANDER El jueves del 21 de Julio, decididos y convencidos en que ya debemos de dejar de acatar y comenzar a atacar y enfrentar directamente al estado/capital y su falsa realidad pacifista/conformista. Ante toda la violencia ejercida por la burguesía y la clase política, no nos han dado otra opción que contestarles con la misma violencia. Es así que como preparadxs para el ataque y para demostrar nuestro desprecio y descontento, incendiamos el banco Santander de la avda. Brasil, representante estructura del capital y su dominación. Nos fuimos con la satisfacción de haber interrumpido el sueño de lxs ricxs en sus residenciales y atormentar su buen dormir. No tendrán una vida en paz, mientras en las poblas y campamentos la gente siga comiendo mierda, siga siendo explotada y humillada. No pasaron más de cinco minutos para que se comenzaran a escuchar las sirenas de lxs perrxs policiales y lxs sumisxs bomberos, que se dirigían a proteger y resguardar la “propiedad privada”.

¡Los ataques al capital aumentaran! ¡Contra este y cualquier tipo de orden! ¡Viva la Anarquia!

Pd: Podriamos decir que los pacos de Dichato andan puro tragando piedras? jaja, giles culios! Aguante Dichato, Resiste!

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Cile – Attacco incendiario al Banco Santander ad Antofagasta

Comunicato: ABBIAMO INCENDIATO IL BANCO SANTANDER Giovedì, 21 luglio, decisi e convinti che dobbiamo iniziare ad attaccare ed a scontrarci direttamente con lo stato/capitale e la sua falsa realtà pacifista/conformista,dinanzi alla violenza esercitata dalla borghesia e dalla classe politica, non abbiamo avuto altra scelta che rispondere con la stessa violenza. E’ cosi che, pronti per l’attacco e per mostrare il nostro disprezzo ed il nostro malcontento, abbiamo dato alle fiamme il Banco Santander della avenida. Brasil, struttura rappresentante del capitale e della sua dominazione. Ce ne siamo andati con la soddisfazione di aver interrotto il sonno dei ricchi della zona residenziale e di aver disturbato il loro buon dormire. Non avranno una vita in pace, finché nei quartieri poveri e negli accampamenti la gente continuerà a mangiar merda, continuerà ad esser sfruttata ed umiliata. Non sono trascorsi 5 minuti che si son iniziate ad ascoltare le sirene della polizia e dei sottomessi vigili del fuoco, che si recavano a proteggere e tutelare la “proprietà privata”.

Gli attacchi al capitale aumenteranno! Contro questo e qualsiasi altro tipo di ordine! Viva l’Anarchia!

ps: Potremmo dire che gli sbirri di Dichato stanno ingoiando pietre? jaja, giles culios! Resisti Dichato, Resisti!

(ndt: Dichato è una località nei pressi di Concepción fortemente devastata dal terremoto e che non ancora viene ricostruita. In questi giorni si stanno verificando violenti scontri tra la popolazione ed i carabineros)

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Grecia – Lettera di Theofilos Mavropoulos

* thisisourjob

# cenere

Theofilos Mavropoulos è stato arrestato due mesi fa dopo essere rimasto ferito durante una sparatoria con due poliziotti (che hanno avuto la loro) a nord di Atene. Ha passato diverse settimane al Red Cross Hospital prima di essere trasferito in un ospedale giudiziario e poi nel braccio A della prigione di Koridallos. Di seguito la sua prima lettera aperta.

* * *

Il ribelle è un kamikaze-qualcuno che semplicemente non accetta il destino che la macchina ha stabilito. E’ così che si cerca una vita degna di essere vissuta. Quelli che rifiutano completamente questa società hanno già affrontato il rischio della morte. La lotta conto l’esistente è un addio armato. Guerra o suicidio. – People Collaboratine to Achieve Negation (Toward the Outside)*

Il 18 maggio 2011, io ed un compagno ci siamo imbattuti per caso in una violante nel quartiere di Pefki. Volevano fermarci e noi abbiamo cercato di scappare, ma è andata male (un agente si è avventato sul mio compagno e lo ha immobilizzato mentre cercava di fuggire). Quindi, volendo noi districarci, ho fatto la scelta – scelta politica – dello scontro armato. Aspettando di fuggire dai mercenari armati della democrazia, visto che non potevamo permetterci di arrenderci senza combattere, ho deciso di prendermi il rischio, dando al mio compagno – che era disarmato – la possibilità di fuggire. C’è riuscito, usando la volante della polizia, ma io non ce l’ho fatta a causa delle mie ferite.

Il motivo per il quale io e il mio compagno non ci siamo fermati per il controllo dei documenti è perché consapevolmente abbiamo scelto la clandestinità rivoluzionaria – la scelta finale, obbligatoria di quelli che si rifiutano di permettere alla “Legge” di arrestarli.

Essere clandestini significa vivere sul manico del coltello, facendo scelte complicate, e assumendo un alto livello di rischio. La “legalità” è infatti di uso ovvio per un’entità rivoluzionaria.

Senza pensarci, per i rivoluzionari che arrivano al dilemma del “se arrendersi o no”, quanto sia facile o difficile “vendere la propria pelle” dipende dalle precedenti esperienze di disobbedienza. Come nel caso dei “rapinatori in nero”, che giusto qualche anno fa hanno scelto la libertà clandestina rispetto all’arresto e alla prigionia, e specialmente Simos Seisidis, che si è rifiutato di fermarsi ad un controllo dei documenti e ha perso la gamba in una sparatoria con la polizia. Esempi come questi, oltre ad altri, riempiono i nostri cuori con orgoglio e forza. Continua a leggere

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Uruguay – ¡Periódico Anarquía Nº15 en las calles!


Varios son los ejes sobre los que quiso apoyarse este nuevo número del periódico, nada planeado en verdad solo salió así. Uno es el hecho del problema del planeta, su vida, nuestra vida en él. El cómo tiene eso que ver con nosotros, nuestras vidas, nuestros barrios. En qué tiene que ver con nuestro ir a trabajar, visitar a alguien, acostarse con una amante, soñar, pelear y apropiarse o destruir el lugar de trabajo. Continua a leggere

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(es/it) Mónika Caballero en solidaridad con lxs compañerxs de la CCF, del primer juicio en el “caso halandri” y con Silvia, Costa y Billy.

A la espera del comienzo del juicio del mediático espectáculo político-jurídico-policial llamado “caso bombas”, rompo la quietud del arresto domiciliario para enviar un fraterno saludo a lxs compañerxs de la o.r.cc.f. que el día de ayer se dio por termino al primer juicio. Las medidas ejemplificadoras y de venganza por parte de los poderosxs se hicieron ver en el territorio dominado por el estado griego.

Puede parecer una pésima estrategia para alguien que está arriesgando una pena de 20 años de prisión (acusada de participar en una inexistente asociación ilícita terrorista y la colocación de artefactos explosivos) solidarizar con personas que se declaran culpables pero no me interesa entrar en la lógica de lxs opresores y mirar impávida como encarcelan a guerrerxs que ese enfrentan a esta sociedad y pasaron convencidos a la acción atacando . La solidaridad con quienes han pasado a la ofensiva siempre ha sido criticada por seudorevolucionarios que ven las practicas antiautoritarias como una bonita moda de juventud, pero cuando la guerra acarrea altos costos se hacen a un lado y son meros espectadorxs de una batalla que no les dio los ovarios ni cojones para seguir, tampoco se trata de hacer una inmolación grupal o entregarnos en bandeja al enenemigx, pero ¿que pasaría si no se hacen gestos solidarios con quienes han sido golpeados por el capital? ¿es menos peligroso apoyar solo a quienes son juridicamente inocentes? , soy anarquista y no me interesan las leyes de la sociedad. La solidaridad no es solo una palabra rimbombante de comunicados, es practica material y concreta.
Sin importar en donde se encuentre un antiautoritarix enjauladx no puede sentirse solx. Mañana ya puede ser tarde….
Para ustedes apresadxs del “caso Halandri”;
Leo sus comunicados y declaraciones muchas de sus letras las hago mías y las guardo como un hermoso tesoro, sin siquiera en ocasión alguna haber intercambiado palabra los llamo compañerxs y sus largas condenas me calan hasta los huesos.
La hegemonía del poder usa (usará)las mismas estrategias, el proceso que se está llevando en este lugar del mundo es una mala copia de otros procesos, el de ustedes será un modelo a seguir para muchísimos gobiernos es como “la gran victoria antiterrorista” pero estas ideas están desde que existe la mas bella desobediencia, no se derrotan es mas se fortalecen en otrxs que las llevan tatuadas en el pecho. Imagino la cara de gozo de los carceleros al ver los cuerpos de tan dignas personas tras los barrotes, la ira y el asco me embriagan al tan solo intentar ponerme en su lugar. La cárcel, la muerte y la fuga están dentro del ADN de lxs irreductibles, son los costos de morder las cadenas.
Las murallas y las fronteras nos separan las ideas nos unen.
Un mínimo gesto….espero que les robe una sonrisa en estos duros momentos.
Aprovecho la ocasión para enviar un abrazo solidario a Silvia, Costa y Billy
Les regalo un poema de Sandra Trafilaf , prisionera política de dictadura militar de Pinochet escrito en 1984 aproximadamente

Rejas y puertas metálicas
rondan este submundo
intentando aprisionar nuestra alegría de vivir
y amar
las cartas de mis camaradas
revolotean
en este improvisado escritorio
gritos y voces a lo lejos
confundiéndose con sus palabras
recuerdos confusos, oscuros
de ráfagas asesinas
y sin embargo
aún permanezco impregnándome de luchas
y victorias.
No estoy sola”

Mónika Caballero
Anarquista en espera de juicio


Pd: Agracesco a cada individuo y/o colectividad que difunde cada comunicado y hace posible la interaccion con lxs compañerxs

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Mónika Caballero in solidarietà con i compagni della CCF e con Billy, Silvia e Costa

In attesa dell’inizio dello spettacolo mediatico politico-giuridico-poliziesco chiamato “caso bombas”, spezzo la quiete degli arresti domiciliari per inviare un saluto fraterno ai compagni della o.r.cc.f. che ieri hanno visto concluso il loro primo processo. Le misure esemplari e vendicative da parte dei potenti si sono fatte vedere nel territorio denominato dallo stato greco.
Può sembrare una pessima strategia, da parte di chi sta rischiando una condanna a 20 anni di carcere (accusata di partecipazione ad una inesistente associazione illecita terrorista ed il collocamento di ordigni esplosivi), solidarizzare con persone che si dichiarano colpevoli, ma a me non interessa entrare nella logica degli oppressori ed osservare impavida come imprigionano i guerrieri che si scontrano con questa società e che attaccando sono passati convinti all’azione. La solidarietà verso coloro che sono passati all’offensiva è sempre stata criticata degli pseudorivoluzionari che vedono le pratiche antiautoritarie come una buona moda giovanile, ma quando la guerra comporta alti costi si fanno da parte e divengono dei meri spettatori di una battaglia della quale non hanno ovaie né palle per continuare, non si tratta nemmeno di fare una immolazione di gruppo o di consegnarci facilmente al nemico.

Ma cosa accadrebbe se non si fanno azioni solidali verso coloro che sono stati colpiti dal capitale? E’ meno pericoloso sostenere quelli che sono giuridicamente innocenti? Sono anarchica e non mi interessano le leggi della società. La solidarietà non è solo una rimbombante parola da comunicati, è pratica materiale e concreta.
Senza interessarsi dove si trovi, un antiautoritario in gabbia non può sentirsi solo. Domani potrebbe esser già tardi…
Per voi prigionieri del “caso Halandri”:
leggo i vostri comunicati e dichiarazioni, molte delle vostre parole le faccio mie e le conservo con un bel tesoro, senza aver mai avuto l’occasione di scambiare una parola con voi vi chiamo compagni e compagne e le vostre pesanti condanne le sento tutte fino alle ossa.
L’egemonia del potere usa (userà) le stesse strategie, il processo che si sta conducendo in questo luogo del mondo è una brutta copia di altri processi, il vostro processo sarà un modello da seguire per moltissimi governi, sarà come ” la grande vittoria antiterrorista”. Ma tutto ciò accade dove c’è la disobbedienza più bella. Le idee non si sconfiggono, anzi si rafforzano in altri che le portano tatuate nel petto. Immagino la faccia da goduria dei carcerieri nel vedere i corpi di persone così degne dietro le sbarre, l’ira e lo schifo mi inebriano al solo tentativo di stare al vostro posto. Il carcere, la morte e la fuga sono nel DNA degli irriducibili, sono i costi per aver morso le catene.
Le muraglie e le frontiere ci separano, le idee ci uniscono.
Un minimo gesto….spero che vi strappi un sorriso in questi duri momenti.
Approfitto dell’occasione per inviare un abbraccio solidale a Silvia, Costa e Billy
Vi regalo una poesia di Sandra Trafilaf, prigioniera politica della dittatura militare di Pinochet, scritta verso il 1984.

Cancelli e porte metalliche

circondano questo sottomondo

cercando d’imprigionare la nostra gioia di vivere

e di amare

le lettere dei miei compagni

svolazzano

in questa scrivania improvvisata

grida e voci da lontano

si confondono con le loro parole

ricordi confusi, oscuri

di raffiche assassine

e tuttavia

mi impregno ancora di lotte

e di vittorie.

Non sono sola”


Mónika Caballero
Anarchica in attesa di giudizio


Ps: Ringrazio ciascun individuo e/o collettività che diffonde ogni comunicato e rende possibile l’interazione con compagni e compagne.

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Atene – Rivendicazione dell’attacco incendiario contro la OTE

* actforfreedomnow

# cenere

Rivendicazione dell’incendio di 12 auto della Greek Telecommunications Organization (OTE) ad Atene.

Come riesce la luce originata da una stella e riversa nell’oscura eternità a muoversi nell’immortalità? La stella muore, ma non la sua luce, così come il grido per la libertà.” N. Kazantzakis

Adesso, adesso il terreno è fertile per i frutti del raccolto che fioriscono. L’intensificazione della violenza rivoluzionaria contro gli autocrati delle nostre vite dovrebbe essere la priorità nei piani delle forze rivoluzionarie. […] Con la coscienza rivoluzionaria come punta di lancia, la continua guerra per la costruzione dei nostri autonomi codici di valori esistenziali e la distruzioni delle sovrane relazioni sociali e dell’autorità che invade ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

[…] Il movimento anarchico/rivoluzionario non dovrebbe in ogni caso essere limitato dal risultare socialmente condivisibile e accettabile a tutti visto che adesso è ovvio che esso incontrerà indifferenza e rassegnazione. Il pericolo di questo fallimento sta nell’inquinamento del movimento a causa del parassita dell’inattività che inoltre impoverisce il movimento in tutte le sue espressioni.

Possiamo dire quindi che siamo circondati da nemici invisibili ma anche da possibili compagni. Il continuo sviluppo dell’azione multiforme rivoluzionaria dovrebbe diventare lo strumento che farà cadere le maschere. […]

La strategia della guerriglia urbana va posta come obiettivo della radicalizzazione del movimento anarchico/rivoluzionario. Un anarchico dovrebbe essere organizzato e agire lontano da occhi e orecchie dei poliziotti nella chiara oscurità della cospirazione. Questo per chiarire che questo suggerimento […].

Come sostenitori dell’azione multiforme rivoluzionaria consideriamo il terreno della strada e più specificatamente quello dei cortei come un campo nel quale possiamo agire, evolvere e diffondere le nostre considerazioni. I cortei inizialmente rappresentano momenti di controinformazione, distribuzione di testi,volantini,scritte spray e stencil, interrompono l’ordinario operato della città e diffondono messaggi di guerra. Allo stesso tempo i cortei fungono da terreni di diffusione della violenza rivoluzionaria. Una violenza che in primo grado almeno non si scontra militarmente con i meccanismi repressivi né trasporta il conflitto nella sfere utopica della “battaglia finale”. La violenza che viene realizzata con pietre e molotov da minoranze che praticamente si scontrano con l’autorità crea l’esperienza del conflitto in un mondo nuovo, un’esperienza che sotto delle condizioni può concretizzarsi in seguito in coscienza rivoluzionaria. La violenza che viene praticata mira ad essere adottata da quanta più gente possibile. Lontana dal feticismo come “chiunque rompe le cose è uno di noi”, l’esperienza del conflitto per strada come primo livello di consapevolezza dell’importanza della partecipazione. Rovesciando il cliché del “i cortei sono fatti per le vittorie dei poliziotti” crediamo che nei cortei ciò che vinca sia l’esperienza e il vagabondaggio.

[…] Come rivoluzionari dobbiamo, attraverso il momento che è offerto dalla ben mirata azione rivoluzionaria, diffondere la nostra coscienza rivoluzionaria e le pratiche che la “accompagnano”, a tutti quelli che hanno occhi e orecchie aperti per vedere e sentire, lontani dall’epicureismo materiale, vicoli ciechi psicologici, droga televisiva e sottomissione.

Concordando con la proposta della Cospirazione delle Cellule di Fuoco della prima fase, abbiamo deciso di supportare promuovere praticamente la sua continuazione. Più pericolosi, imprevedibili e caotici che mai. Metodologie di guerriglia, infrastrutture e tattiche di battaglia sono già pronte nel “laboratorio” dello sviluppo rivoluzionario.

E ora un chiaro messaggio ai bastardi che sono sulla lista dei “soggetti interessati”: Figli di puttana, non vi sbarazzerete così facilmente della Cospirazione, non oggi, e mai fino a quando ci saranno decisi rivoluzionari pronti a fracassarvi le ossa.

Con grande gioia salutiamo la rete di combattenti dei Revolutionary Groups for the Spreading of Terror che hanno deciso di includere i loro preziosi servizi nell’organizzazione con il danneggiamento di una banca e l’incendio di quattro macchine della polizia municipale e del sindaco. Rispondiamo con calore e diciamo, stavolta andiamoci PIU’ PESANTE. Continua a leggere

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Bologna – Incendiato capannone Facoltà di Agraria

fonte: il resto del carlino

Bologna,  21 luglio 2011 – Un vasto incendio ha interessato la scorsa notte una delle sedi della Facoltà di Agraria dell’Universà di Bologna. Le fiamme sono divampate poco prima delle 4 in un capannone di circa 500 metri quadrati di via del Florio, a Ozzano Emilia, dove si trovano alcuni laboratori del Dipartimento di Scienze degli Alimenti. Laboratori che avrebbero dovuto aprire tra qualche mese e ospitare un allevamento di polli per uno studio sulla nutrizione animale.
Sono intervenute sei squadre dei vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte per spegnere l’incendio. Dalle prime informazioni, il rogo ha danneggiato seriamente l’edificio, facendo crollare il tetto. I carabinieri e la Procura hanno avviato accertamenti per fare luce sulle cause.

Nonostante l’assenza di scritte o rivendicazioni, secondo i carabinieri l’incendio è sicuramente doloso.
L’edificio andato a fuoco attualmente era in fase di allestimento per ospitare, da settembre, un allevamento di polli per uno studio sulla nutrizione animale. All’interno c’erano solo suppellettili, oltre a una ventina di polli che sono morti bruciati.

Chi ha appiccato il rogo avrebbe accatastato alcuni bidoni in plastica al centro della struttura, per fare attecchire meglio le fiamme. Poco lontano dal capannone andato distrutto c’è la sede di un’altra facoltà, quella di Veterinaria, che in passato è più volte finita nel mirino di gruppi animalisti: blitz dimostrativi contro le sperimentazioni su animali, che venivano prontamente rivendicati. Questa volta i danni sono più seri, ma la matrice dell’attentato non è stata chiarita.
Le indagini sono affidate alla Sezione Investigazioni Scientifiche dei carabinieri.

 

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