Atene – Rivendicazione dell’attacco incendiario contro la OTE

* actforfreedomnow

# cenere

Rivendicazione dell’incendio di 12 auto della Greek Telecommunications Organization (OTE) ad Atene.

Come riesce la luce originata da una stella e riversa nell’oscura eternità a muoversi nell’immortalità? La stella muore, ma non la sua luce, così come il grido per la libertà.” N. Kazantzakis

Adesso, adesso il terreno è fertile per i frutti del raccolto che fioriscono. L’intensificazione della violenza rivoluzionaria contro gli autocrati delle nostre vite dovrebbe essere la priorità nei piani delle forze rivoluzionarie. […] Con la coscienza rivoluzionaria come punta di lancia, la continua guerra per la costruzione dei nostri autonomi codici di valori esistenziali e la distruzioni delle sovrane relazioni sociali e dell’autorità che invade ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

[…] Il movimento anarchico/rivoluzionario non dovrebbe in ogni caso essere limitato dal risultare socialmente condivisibile e accettabile a tutti visto che adesso è ovvio che esso incontrerà indifferenza e rassegnazione. Il pericolo di questo fallimento sta nell’inquinamento del movimento a causa del parassita dell’inattività che inoltre impoverisce il movimento in tutte le sue espressioni.

Possiamo dire quindi che siamo circondati da nemici invisibili ma anche da possibili compagni. Il continuo sviluppo dell’azione multiforme rivoluzionaria dovrebbe diventare lo strumento che farà cadere le maschere. […]

La strategia della guerriglia urbana va posta come obiettivo della radicalizzazione del movimento anarchico/rivoluzionario. Un anarchico dovrebbe essere organizzato e agire lontano da occhi e orecchie dei poliziotti nella chiara oscurità della cospirazione. Questo per chiarire che questo suggerimento […].

Come sostenitori dell’azione multiforme rivoluzionaria consideriamo il terreno della strada e più specificatamente quello dei cortei come un campo nel quale possiamo agire, evolvere e diffondere le nostre considerazioni. I cortei inizialmente rappresentano momenti di controinformazione, distribuzione di testi,volantini,scritte spray e stencil, interrompono l’ordinario operato della città e diffondono messaggi di guerra. Allo stesso tempo i cortei fungono da terreni di diffusione della violenza rivoluzionaria. Una violenza che in primo grado almeno non si scontra militarmente con i meccanismi repressivi né trasporta il conflitto nella sfere utopica della “battaglia finale”. La violenza che viene realizzata con pietre e molotov da minoranze che praticamente si scontrano con l’autorità crea l’esperienza del conflitto in un mondo nuovo, un’esperienza che sotto delle condizioni può concretizzarsi in seguito in coscienza rivoluzionaria. La violenza che viene praticata mira ad essere adottata da quanta più gente possibile. Lontana dal feticismo come “chiunque rompe le cose è uno di noi”, l’esperienza del conflitto per strada come primo livello di consapevolezza dell’importanza della partecipazione. Rovesciando il cliché del “i cortei sono fatti per le vittorie dei poliziotti” crediamo che nei cortei ciò che vinca sia l’esperienza e il vagabondaggio.

[…] Come rivoluzionari dobbiamo, attraverso il momento che è offerto dalla ben mirata azione rivoluzionaria, diffondere la nostra coscienza rivoluzionaria e le pratiche che la “accompagnano”, a tutti quelli che hanno occhi e orecchie aperti per vedere e sentire, lontani dall’epicureismo materiale, vicoli ciechi psicologici, droga televisiva e sottomissione.

Concordando con la proposta della Cospirazione delle Cellule di Fuoco della prima fase, abbiamo deciso di supportare promuovere praticamente la sua continuazione. Più pericolosi, imprevedibili e caotici che mai. Metodologie di guerriglia, infrastrutture e tattiche di battaglia sono già pronte nel “laboratorio” dello sviluppo rivoluzionario.

E ora un chiaro messaggio ai bastardi che sono sulla lista dei “soggetti interessati”: Figli di puttana, non vi sbarazzerete così facilmente della Cospirazione, non oggi, e mai fino a quando ci saranno decisi rivoluzionari pronti a fracassarvi le ossa.

Con grande gioia salutiamo la rete di combattenti dei Revolutionary Groups for the Spreading of Terror che hanno deciso di includere i loro preziosi servizi nell’organizzazione con il danneggiamento di una banca e l’incendio di quattro macchine della polizia municipale e del sindaco. Rispondiamo con calore e diciamo, stavolta andiamoci PIU’ PESANTE.

La seconda generazione della Cospirazione è qui e noi siamo presenti. Napoleone ha detto che la cosa peggiore che può subire una nazione è la trasformazione dei suoi territori in zone di guerra. Precisamente questa rabbiosa guerra civile rivoluzionaria all’interno del paese è ciò che dobbiamo intensificare fino ai limiti. Intensificare con ognuna delle nostre armi e non con le preghiere, noi affrontiamo il nemico. Dalla pietra alla pistola e dal manifesto all’espropriazione di cibo dagli scaffali dei supermercati. La macchina dello sterminio degli oppositori politici dello stato è a pieno regime. Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo al fine di diventare la sabbia nei suoi ingranaggi. Dobbiamo rappresentare un continuo problema per le catture dei rivoluzionari con continui colpi contro la pace sociale e la vita pubblica del paese.

Ogni giorno che passa le contraddizioni collidono, si mescolano, maturano, parlano. […]

[…]

Popolari umori altalenanti, privi di qualsiasi approfondimento dei sentimenti generati da un’oppressione di lunga durata, danno la loro posizione parziale, spasmodica “indignazione” sotto al sole nelle spiagge. La prospettiva rivoluzionaria richiede continuità, durata e la logica del rinvio “alla prossima stagione” non ci riguarda.

Fedeli dunque agli “appelli” rivoluzionari ma anche a noi stessi, abbiamo fatto ciò che è ovvio: continuare la guerra rivoluzionaria. Rivendichiamo pertanto l’incendio dei 12 veicoli della OTE (greek telecommunications organization) parcheggiate nel parcheggio esterno a Maroussi all’incrocio tra Hatziantoniou e Dionyssis street.

Fronte Rivoluzionario Internazionale

Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Cellula Luciano Tortuga

P.S. E se c’è una sola parola che si dovrebbe sentire agli angoli di questo mondo malato, non è altro che questa, RIVOLUZIONE, RIVOLUZIONE, RIVOLUZIONE, […]. Il momento è adesso. Non si ottiene nulla senza la lotta. Una lotta dura, spietata e sovversiva.

(L’assoluta distruzione, indicativa delle nostre intenzioni, che ci lasciamo dietro è dedicata al lupo Theofilos Mavropoulos).

P.S.2. Un profondo saluto ai compagni della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale. Solo con la guerra le nostre vite vivono e desiderano camminare insieme. Tieni duro Luciano!

 

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