fonte: http://italy.indymedia.org/node/1027
Martedì 11 ottobre il tribunale di Bologna giudicherà se applicare o meno la sorveglianza speciale a Martino, uno dei 5 compagni arrestati lo scorso 6 aprile a Bologna e tuttora sottoposto a misura cautelare. Evidentemente 7 arresti, altre 7 misure cautelari, tra obblighi e divieti di dimora, il sequestro dello spazio di documentazione “Fuoriluogo”, i fogli di via, gli avvisi orali e le intimidazioni, alla questura ed ai poteri che difende non bastano. Eccoci allora a quello che utilizzando lo stesso linguaggio di chi reprime potremmo definire “un salto di qualità” nel tentativo di liberarsi una volta per tutte di quegli anarchici e di quei sovversivi che a Bologna danno così fastidio a politici e poliziotti: la repressione preventiva. Continua a leggere