2 enero al 13 enero 2012. Resumen juicio politico del “caso bombas”

por  solidaridadporlxspresxs

*Atentado automotora Atal 27 de marzo 2007

Policías y testigos que escuchan el ruido terminan de declarar respecto a la explosión en dicho atentado. Donde resultaron un par de vidrios quebrados y un auto con daños menores ya que luego fueron arreglados y el auto vendido.


*Atentado Chilectra. 16 de Octubre 2007

Desconocidos dejan un artefacto explosivo durante la madrugada, presuntamente con TNT activado mediante mecha rompiendo vidrios de la sucursal Chilectra ubicada en gran avenida comuna de La Cisterna. En las cercanías de la sucursal se encuentran hojas con recortes de diario haciendo alusión a temas medioambientales y alzas de las cuentas. Se presentan testigos y dueños de locales aledaños que se enteran de la explosión al día siguiente observando los daños de la sucursal como también policías a cargo del procedimiento.

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Luciano – A 7 mesi dall’attacco fallito… Lettera ai cuori indomiti

trad. tomo / cenere

1 gennaio 2012, Santiago del Cile 

A 7 mesi dall’attacco fallito…

Lettera ai cuori indomiti

Mi riesce difficile iniziare a scrivere quando so di avere molto da comunicare e ancor più per star zitto, il silenzio è diventato un gran compagno e non invano, poiché i miei nemici desiderano questo, che comunichi che mi dilunghi sulle mie idee, che giustifichi la mia azione illegale, per poter applicare la legge antiterrorista e seppellirmi anche nella condizione in cui mi ritrovo, desiderano questo trofeo di guerra, un giovane con ferite multiple, prigioniero per non essersi auto ingannato con la comodità di una rivoluzione inquadrata nel politicamente corretto. Il potere agogna col mio giudizio, che la signora in casa dica al suo piccolo ribelle che così finiamo noi idealisti, noi che abbiamo il coraggio di sognare, che non pensano che si cominci con la ribellione propria dell’età e che se non si freni possa finire in conseguenze terribili, giustificare attraverso il mio esempio, il sistema carcerario, la repressione per il “bene dei nostri figli e del futuro”.

So che il potente lo vuole, o almeno lo spera, che in un modo o nell’altro mi manifesti pubblicamente, per questo ho preferito il silenzio, penso che in questi momenti sia molto meglio che parlino per me i miei compagni, conosciuti o meno, allo stesso modo in cui in interminabili giornate per la liberazione animale parlavo io per coloro che non potevano, credo che ora debba succedere lo stesso, perché sinceramente penso che gli altri compagni, anche da diverse parti del mondo già lo han fatto ed hanno avuto splendidi risultati, non solo con tutto ciò che riguarda la mia morale, ma con tutto ciò che riguarda la solidarietà, che oserei rappresentare come il primo pezzo di una grande fila di domino, nella quale si spinge il primo pezzo e il secondo colpisce il terzo e così via, dove la mia morale sarebbe diventata un altro pezzo del domino, nel quale anche si trova il danno verso il sistema nel rompere le sue logiche autoritarie, la stima che genera l’azione tanto a livello individuale quanto a livello collettivo, rappresenta anche un seggio in più nel conflitto con la realtà e quindi potrei passare giorni ad elencare i distinti effetti che può portare il fare un’azione solidale.

Tuttavia, come i miei nemici vogliono che comunichi, so che anche moltissimi compagni lo vogliono e sappiano che lo so e mi dispiace molto, perché son dovuti passare vari mesi nell’incertezza per ricevere qualche notizia, mi dispiace profondamente comunicare in queste circostanze, ero io quello che enfatizzava sempre che la solidarietà debba essere reciproca e credetemi che a me più di chiunque altro dispiace di non essermi pronunciato prima, sentivo che tradivo me stesso stando zitto. Gli darà fastidio che solidarizziamo con lui? Ho ipotizzato fosse ciò che pensavano interpretando il mio silenzio, ma ho una piccola e bella figlia che ha bisogno del suo papà, e non posso tradire nemmeno lei. Mi ha motivato al silenzio, i miei ideali mi motivano al dialogo e voi, miei compagni mi avete sempre incoraggiato ad una via di mezzo.

Non mi piace scrivere senza pensare a cosa voglio trasmettere e all’essere completamente capito, scrivere qualcosa nella mia situazione merita una profonda riflessione – ne è valsa la pena? Dal momento che nel mio caso, a differenza della maggior parte dei processi politici, che di solito sono montature, nel mio caso è provato, poiché ho davvero trasportato la bomba la mattina del primo giugno che aveva come destinazione la sede bancaria ubicata tra le calles Vicuña Mackenna e Victoria, nel centro di Santiago.

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Luciano – A 7 meses de fallar el ataque. Carta a los corazones Indómitos

1 de Enero 2012 Santiago $hile. 

A 7 meses de fallar el ataque
Carta a los corazones Indómitos

Difícil se me hace comenzar a escribir cuando sé que tengo mucho que comunicar y mas aún por callar, el silencio se ha vuelto un gran compañero y no en vano, pues mis enemigos desean eso, que me comunique, que me explaye con mis ideas, que justifique mi acción ilegal, para poder aplicar la ley antiterrorista y sepultarme incluso en la condición en la que me encuentro, desean ese trofeo de guerra, un joven con múltiples heridas, prisionero por no haberse autoengañado con la comodidad de una revolución enmarcada dentro de lo políticamente correcto. El poder ambiciona con mi juicio, que la señora en la casa le diga a su pequeño rebelde que así terminamos lxs idealistas, lxs que nos atrevemos a soñar, que ni lo piense, que se empieza con la rebeldía propia de la edad y que si no se frena puede terminar en terroríficas consecuencias, justificar a través de mi ejemplo, el sistema carcelario, la represión por el “bien de nuestrxs hijxs y el futuro”.

Sé que el poderoso desea eso, o al menos lo espera, que de alguna u otra forma me manifieste públicamente, por eso preferí el silencio, pienso que en estos momentos es muchísimo mejor que hablen por mi, mis compañeros, conocidos o no, da igual, tal como en interminables jornadas por la liberación animal, supe hablar por el que no podía, creo que ahora debe suceder lo mismo, porque sinceramente pienso que otrxs compañerxs, incluso de diferentes partes del globo ya lo han hecho y han tenido esplendidos resultados, no sólo con todo lo que involucra a mí moral, sino con todo lo que involucra la solidaridad, la cual me atrevería a representarla como la primera pieza de una gran hilera de domino, en donde se empuja la primera y la segunda bota a la tercera y así sucesivamente, donde mi moral vendría a ser 1 pieza más del domino, en donde también está el daño al sistema al romper con sus lógicas autoritarias, la estima que genera la acción tanto a nivel individual como a nivel colectivo, además de representar un escaño más en el conflicto con la realidad y así podría pasar días enumerando los distintos efectos que puede llegar a tener una acción solidaria.

Sin embargo, tal como mis enemigos desean que me comunique, sé que muchísimos compañeros también los desean y sepan que lo sé y lo siento mucho, por que tuvieron que pasar varios meses en la incertidumbre para recibir alguna noticia, lamento profundamente comunicarme en estas circunstancias, fui yo el que siempre enfatizó que la solidaridad debía ser recíproca y créanme que yo mas que nadie lamentaba no haberme pronunciado antes, sentí que me traicionaba a mi mismo al callar ¿le incomodara que solidaricemos con él? Especulaba que pensaban al interpretar mi silencio, pero tengo una pequeña y hermosa hija que necesita de su papá, y tampoco puedo traicionarla a ella. Ella me motivo al silencio, mis ideales me motivan al dialogo y ustedes, mis compañerxs de siempre me incitaron al punto de medio.

No me gusta escribir sin pensar lo que quiero transmitir y que se entienda a cabalidad, escribir algo en mi situación amerita una reflexión profunda ¿vale la pena? Ya que en mi caso, a diferencia de la mayoría de los procesos políticos, que suelen ser montajes, en mi causa está acreditada, porque efectivamente yo portaba una bomba la madrugada del 1 de junio con destino a la sucursal bancaria ubicada en av. Vicuña Mackenna con Victoria, punto centro de la capital.

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Dichiarazione politica dei 9 prigionieri della CCF nel contesto del Caso Halandri


trad. tomo / cenere

i) L’“innocenza” della vittima e la “colpa” del “cacciatore”

E’ stata fissata per il 14 di dicembre la data d’inizio del secondo processo che vede lo Stato contro l’organizzazione anarchica rivoluzionaria CCF. Si tratta del processo per il caso di tre attacchi della CCF realizzati con artefatti esplosivi (casa del viceministro dell’Ordine Pubblico Hinofotis, Ministero della Macedonia e Tracia, abitazione della politica Louka Katseli), come anche per il possesso di un altro artefatto esplosivo. Il primo processo per lo stesso caso terminò nell’estate del 2010. Due membri della CCF, H. Hadzimihelakis e P. Argyrou furono condannati a 37 anni ciascuno, mentre lunghe condanne detentive furono inflitte anche agli altri accusati, quelli che non avevano nulla a che vedere con la nostra organizzazione. Ora saranno giudicati quattro membri della CCF (D. Bolano, G.Nikolopoulos, M. Nikolopoulos e H. Tsakalos) che erano ricercati e catturati quando si teneva il primo giudizio. Questo giudizio è il primo di una serie di processi che si realizzeranno contro di noi, processi che stanno formando un nodo gordiano che la procura ha costruito per affrontarci. La nostra opinione sulla giustizia è risaputa. Ce l’abbiamo scritta sotto le suole delle nostre scarpe più vecchie. Dichiariamo orgogliosamente la nostra “colpa” di fronte al sistema. Siamo nemici delle leggi, del Potere, della polizia, dei giudici, delle carceri, delle frontiere, dello sfruttamento e più in generale di questa civilizzazione di sottomissione e compromesso. Per noi non esistono innocenti. Esistono solamente scelte. Insorto o conformato, guerrigliero o suddito, essere umano o schiavo. Noi in questa vita abbiamo optato per essere lupi e non prede. Per questo vi doniamo l’“innocenza” di preda e conserviamo la “colpa” di cacciatore. Con questa idea vogliamo invertire le regole del giudizio che costoro hanno impostato. Come dopo la nostra sprezzante assenza di alcuni o come dopo la nostra presenza totalmente ostile là, abbiamo come obiettivo quello di causare piccoli e grandi cortocircuiti alla macchina giudiziaria. Nell’elaborare la nostra strategia, come giudizio centrale abbiamo scelto il processo per i 14 pacchi bomba che la nostra organizzazione ha inviato alle ambasciate e alle organizzazioni politiche e giuridiche internazionali. In quel giudizio siamo citati tutti noi 9 compagni della CCF che abbiamo dichiarato l’appartenenza. Nonostante tutto ciò, riteniamo che il processo che inizia il 14 di dicembre abbia anche la sua particolare importanza e merito.

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CCF – Aggiornamento sul secondo processo del caso Halandri (9/1/2012)

da  thisisourjob

trad. cenere(at)inventati.org

Ricordiamo che durante la scorsa udienza, che è avvenuta il 20 Dicembre 2011, gli accusati hanno richiesto di rimanere nella prigione di Korydallos al fine di avere una migliore comunicazione con i propri avvocati. Alcuni membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono stati già trasferiti a Korydallos per presentarsi presso le autorità che indagano su tutte le attività della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, ma i nostri compagni si sono rifiutati di rispondere all’invito senza mostrarsi a questo particolare “appuntamento”. Tuttavia, il 23 Dicembre 2011, i seguenti sono stati trasferiti in altre prigioni del paese senza avvertimento: Damiano Bolano, Haris Hatzmichelakis e Michalis Nikolopoulos a Trikala (in arrivo, un tentativo di separarli e mandarli in diverse celle è fallito perché i nostri compagni sono rimasti decisi e sono riusciti a rimanere insieme nella stessa cella); Giorgos Nikolopoulos a Komotini; e Christos Tsakalos a Grevena. Lo stesso giorno, altri due compagni – Giorgos Polydoros e Theofilos Mavropoulos, che ha partecipato alla tentata fuga e al sequestro di ostaggi a Korydallos insieme ai fratelli Nikolopoulos e Panayiotis Vlastos – sono stati trasferiti rispettivamente da Korydallos a Alicarnasso e Malandrino, dove rimangono ancora adesso. Va precisato che questo è stato il primo trasferimento di Mavropoulos, rimasto a Korydallos fin dall’arresto. Due giorni fa, i quattro accusati nell’attuale processo (Bolano, Christos Tsakalos e i fratelli Nikolopoulos) sono stati riportati a Korydallos.

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CCF – Segundo juicio del “caso Halandri”. Lunes, 9 de enero,día tercero.

Recordamos que en la anterior audiencia, que tuvo lugar el 20 de diciembre, se pidió que los acusados permanecen en cárcel de Koridallos en Atenas, para así facilitar comunicación con sus abogados. Varios miembros de CCF ya se encontraban en Koridallos para presentarse ante los fiscales que investigando el conjunto de las actividades de CCF les citaron a todos, pero ellos se negaron de asistir a esa “cita”. Sin embargo, el 23 de diciembre, sin aviso previo, fueron trasladados a diferentes cárceles del país: Damianos Bolano, Haris Hadzimihelakis y Mihalis Nikolopoulos a Trikala (al llegar allí les intentaron separar y meter en alas distintas pero los compañeros han permanecido firmes y lograron a reclamar quedarse en la misma celda todos los tres), Giorgos Nikolopoulos a Komotini y Christos Tsakalos a Grevena. También dos otros compañeros, Giorgos Polydoros y Theofilos Mavropoulos, que junto al Christos Tsakalos, hermanos Nikolopoulos y Panagiotis Vlastos participaron en el fallado intento de fuga y toma de rehenes, fueron llevados este mismo día de Koridallos, a Alikarnassos y Malandrinos respectivamente, donde permanecen hasta ahora. Se debe que señalar que ese fue el primer traslado de Theofilos, que desde su arresto permanecía en Koridallos. Hace un par de días los 4 acusados de juicio actual (Damianos Bolano, Christos Tsakalos, Mihalis y Giorgos Nikolopoulos) fueron llevados de vuelta a Koridallos.

Inmediatamente después de que los jueces leyeron los nombres de testigos de acusación citados para ésta audiencia, pidió la palabra Mihalis Nikolopoulos. El compañero quería, en nombre de todos 4 acusados, leer una declaración respecto a los traslados. En principio el presidente del tribunal durante bastante tiempo intentó no dejar que Mihalis hablase, hasta que éste tuvo que recordar que siendo acusado tiene prioridad de tomar la palabra antes de que lo harán los abogados de defensa. Sin embargo, el presidente varias veces intentó de interrumpir al Mihalis, evidentemente para hacer perderle su coherencia. En vano. Esta es la declaración completa:

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Buscate (Milano) – Rivendicazione attacco ELF contro cava

tratto da informa-azione.info

riceviamo da mail anonima:
“Il 9-01-2012 a Buscate (MI) nella cava di S.Antonio abbiamo dato fuoco ai mezzi di distruzione della terra, lasciando delle bottiglie incendiarie sotto due ruspe, un camion, il quadro elettrico del macchinario di lavorazione e in un ufficio sul quadro dei comandi. I boschi vengono rasi al suolo e la terra sventrata per produrre cemento che soffocherà altri luoghi. La cava un esempio eclatante di come la terra sia considerata solo materia prima da sfruttare per arricchire capitalisti e speculatori che la trasformeranno in nuovi palazzi, progetti edilizi, grandi opere come la tav o l’expo 2015 di milano, e in gabbie di cemento per individui sempre più alienati, lontani dai loro istinti e bisogni reali. Per dare un chiaro segnale contro la sempre più dilagante distruzione dei boschi e degli spazi selvaggi, lottiamo per un ecologismo radicale con azioni dirette. Non vogliamo migliorare o rendere “green” l’urbanizzazione, la vogliamo fermare! Andandocene da questi gironi danteschi abbiamo lasciato queste scritte: PIU’ BOSCHI MENO CEMENTO – NESSUN COMPROMESSO IN DIFESA DELLA TERRA.
ELF Fronte di Liberazione della Terra”

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Germania – Solidarietà con Sonja e Christian!

da  www.verdammtlangquer.org

Il 14 Settembre del 2011 Sonja Suder (79 anni) e Christian Gauger (70 anni) sono stati estradati in Germania, dopo 33 anni di esilio passati in Francia.

Christian e’ stato portato oltreconfine mentre giaceva in un’ ambulanza! Sonja e’ stata rinchiusa nella prigione di Francoforte-Preungesheim, Christian in una sezione ospedaliera del carcere. Nonostante il fatto che, in seguito ad un arresto cardiaco avvenuto nell’Ottobre del 1997, Christian sia costretto ad un costante sostegno medico e personale, il carcere gli e’ stato risparmiato solamente dopo oltre un mese; al momento deve recarsi due volte alla settimana alla stazione di polizia.

Sonja rimane in carcere a Preungesheim e dovrebbe essere al momento la persona di eta’ più avanzata all’interno delle carceri giudiziarie europee.

La procura ha formalizzato le accuse lo scorso Novembre e vuole fargli il processo nel 2012.

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(es-it) Declaración conjunta de prisioneros subversivos y revolucionarios en apoyo al compañero Luciano Pitronello

por liberaciontotal

Este texto ha sido escrito desde antes que Luciano ingresara al area de salud da la carcel de

Santiago uno. Su demora al publicar se debe a que adhieren a el los distintos compañerxs presxs bajo el estado $hileno, encarcelados en distintas prisiones, por lo tanto la difusion y redaccion de este se hizo muy dificultosa.

 

Declaración conjunta de prisioneros subversivos y revolucionarios en apoyo al compañero Luciano Pitronello.

Al amplio y difuso espectro revolucionario/ subversivo:

Nosotros combatientes de la libertad, desde el interior de distintos centros de exterminio hemos unido nuestras palabras para hacer de ellas un fuerte gesto que traspase el aislamiento con que el Poder intenta callarnos, para que nuestros gestos unidos lleguen a esos compañeros y compañeras que no dan ni un paso atrás ante el enemigo. Esta iniciativa

tiene por objetivo romper las lógicas con las que se sostiene la democracia, aquellos que con su moral ciudadana buscan aislar a compañerxs para relegarlxs al olvido, pero nosotros no nos atemorizamos y alzamos la voz para enviar nuestra fuerza y cariño al compañero Luciano Pitronello, quien tras los hechos de la madrugada del 1 de junio resultó gravemente herido.

No nos interesa el dilema de culpabilidad e inocencia , nuestro lenguaje no es el del Poder, puesto que no reconocemos a nadie que venga a juzgar nuestras decisiones, más que nosotros mismos. Nuestra responsabilidad no es la judicial, nosotros asumimos una responsabilidad política frente a nuestros compañeros de lucha, que nada tiene que ver

con sus leyes.

Es a raíz de siglos de opresión y explotación que a lo largo de la historia se han levantado diversas expresiones de resistencia y ofensiva contra los opresores. En $hile desde inicios del siglo XX se han venido desarrollando experiencias de lucha libertaria y autónoma, que

permanecen hasta hoy.

Hoy bajo un régimen democrático, heredero de la dictadura del tirano de Pinochet, la lucha revolucionaria/subversiva continua y toma nuevas fuerzas. Desde hace años que las multiformas de expresiones como jornadas de difusión, mítines, tokatas, publicaciones, etc, fueron haciéndose cada vez más frecuentes, como también otras formas de lucha, que fueron remeciendo la falsa paz de los opresores. Manos anónimas comenzaron a atacar símbolos materiales del Poder continuamente, con estallidos o incendios artesanales. Estos ataques si bien comenzaron a tener notoriedad desde el año 2004, no son más que la continuación de la

ofensiva y resistencia que militantes de organizaciones político-militares (MIR-FPMR-MJL) decidieron continuar tras la transición dictadura-democracia, pero la diferencia es que ahora la sedición se organiza de forma horizontal, de forma afín e informal.

Mapuche autónomxs, okupas, anarquistas, ex prisioneros políticos y ahora insurrectos jóvenes estudiantes son el enemigo interno del Poder, que a diario trata de ser aniquilado. A través de los medios de desinformación masiva los opresores han marcado el camino para la

represión, asi como también sádicamente se han burlado del doloroso accidente que enfrento Luciano. Todo esto bajo una supuesta campaña anti-terrorista, es aquí donde nos detendremos. Para el Poder toda persona en forma individual o colectiva que intente subvertir el orden impuesto es catalogada como terrorista, y no por la violencia con la que

las personas actúan, sino por su convicción y decisión de luchar. Para nosotros el único terrorista es el Poder, El Estado y el Capital, puesto que el terrorismo busca causar temor indiscriminado en la sociedad, y son solo ellos los que tienen la capacidad y recursos para imponerse sobre todxs los oprimidxs.

El Poder ya festinó con la lamentable perdida de Mauricio Morales, un valioso compañero anarquista, no solo celebrando su accidente sino también ilegalizando todas sus relaciones de amistad y compañerismo, el se suma a la larga lista de combatientes que han caído en la lucha contra la opresion. Y es por esto también, que ahora hay un compañero herido y secuestrado en circunstancias similares, es que el apoyo se hace indispensable

Reconocemos nuestras diferencias como individuos, pero estas no son limitancias para reconocernos como compañeros de lucha, incluso sin conocernos los unos a los otros, el amor a la libertad nos une y son las diferencias entre nosotros las que nos fortalecen. Es por eso que hacemos el llamado a solidarizar con el compañero Luciano/Tortuga. A no caer en el miedo que quiere imponer el Poder para aislar al compañero. El hecho de que un compañero anarquista haya resultado herido, este preso y enfrentando un proceso judicial es razón suficiente para apoyarlo y no dejarlo solo. No nos quedaremos impávidos mientras hacen de la tragedia un espectáculo, mostrándose como clara venganza contra quien ven como el rostro visible tras años de resistencia y ofensiva antiautoritaria.

Tampoco olvidamos el apoyo que antiguos prisioneros políticos recibieronen años anteriores, quienes estaban condenados por ajusticiamientos, expropiaciones o ataques explosivos, lo cual no fue impedimento para quepersonas consientes apoyaran las movilizaciones que permitieron que lxs compañerxs salieran a la calle, como un ejemplo valioso de lucha.

Que estas palabras de amor y libertad traspasen muros y rejas para llegar hasta Luciano y sus cercanos en este difícil momento. Compañero nuestros pensamientos están contigo, te enviemos nuestra fuerza para quesigas firme ante el enemigo, porque en la guerra social nadie esta solx, hacemos de la solidaridad nuestra mejor arma.

Con todxs lxs compañerxs caídxs en combate en la memoria, para ellos nuestro mejor homenaje es seguir luchando. Juventud combatiente, insurrección permanente.

¡¡Que la memoria histórica sepulte a quienes condenan el paso a la ofensiva contra el Poder!!

¡¡Mientras exista miseria habrá rebelión!!

¡¡Hacia la Liberación Total!!

¡Luciano- Tortuga a la calle, ahora!

pd: El compañero fue formalizado el 22 de Noviembre por una colocación de artefacto explosivo y por “adulteración de patente”, ademas se le investiga por otros ataques. En esa audiencia se decreto la prisión preventiva mientras dure la investigación por 70 dias.

Luciano se encuentra en el (ASA) Area de Salud de la cárcel concecionada Santiago Uno, él necesita un especial y constante tratamiento el cual se ve sujeto a la disposicion, voluntad y animo de los carceleros, siendo Gendarmería la institución responsable de que la salud del compañero no empeore.

 

Marcelo Villarroel

Juan Aliste Vega

Freddy Fuentevilla

Zerman Elias

Cristobal Franke- Mono

Gonzalo Zapata

Esteban Huiniguir

Miguel Sanchez

Francisco Moreno

Alberto Olivares Fuenzalida

 

* * * * *

Dichiarazione congiunta dei prigionieri sovversivi e rivoluzionari in supporto al compagno Luciano Pitronello

trad. tomo

Questo testo è stato scritto da prima che Luciano fosse internato nell’ospedale della prigione di Santiago Uno. Il suo ritardo è dovuto al coinvolgimento dei differenti compagni imprigionati sotto lo stato cileno, tenuti in differenti prigioni, quindi la diffusione e la redazione di questo è stata molto difficoltosa.

Dichiarazione congiunta dei prigionieri sovversivi e rivoluzionari in appoggio al compagno Luciano Pitronello

All’ampio e diffuso spettro rivoluzionario/sovversivo:

Noi combattenti della libertà, dall’interno di distinti centri di sterminio abbiamo unito le nostre parole per fare di esse un forte gesto che trapassi l’isolamento con cui il Potere cerca di zittirci, cosicché i nostri atti uniti arrivino a quei compagni che non fanno un passo indietro davanti al nemico. Quest’iniziativa ha come obiettivo rompere la logica con cui si sostiene la democrazia, quelli che con la loro morale cittadina cercano di isolare compagni per relegarli all’oblio, ma noi non ci lasciamo intimorire ed alziamo la voce per inviare la nostra forza ed il nostro affetto al compagno Luciano Pitronello, che dopo i fatti della mattina del primo giugno è rimasto gravemente ferito.

Non ci interessa il dilemma della colpevolezza o innocenza, il nostro linguaggio non è quello del Potere, dal momento che non riconosciamo nessuno che venga a giudicare le nostre decisioni, oltre che noi stessi. La nostra responsabilità non è quella giudiziaria, noi assumiamo una responsabilità politica di fronte ai nostri compagni di lotta che non ha niente a che vedere con le loro leggi.

È a causa di secoli di oppressione e di sfruttamento che nel corso della storia si siano alzate diverse espressioni di resistenza e offensiva contro gli oppressori. In Cile dagli inizi del XX secolo sono emerse esperienze di lotta libertaria ed autonoma, che continuano tutt’ora.

Oggi sotto un regime democratico, erede della dittatura del tiranno Pinochet, la lotta rivoluzionaria/sovversiva continua e assume nuove forme. Per anni le espressioni multiformi come giornate di diffusione, incontri, spettacoli, pubblicazioni, ecc si sono fatte sempre più frequenti, così come le altre forme di lotta, che hanno rotto la falsa pace degli oppressori. Mani anonime hanno iniziato ad attaccare materialmente i simboli del Potere continuamente, con esplosivi ed artefatti incendiari artigianali. Questi attacchi iniziavano ad avere molta notorietà dal 2004, non sono altro che la continuazione dell’offensiva e della resistenza che militanti di organizzazioni politico-militari (MIR-FPMR-MJL) hanno deciso di portare avanti dopo la transizione dittatura-democrazia, ma la differenza è che ora la sedizione si organizza in forma orizzontale, in forma affine ed informale.

Mapuche autonomi, squatters, anarchici, ex prigionieri politici e ora giovani studenti insorti sono il nemico interno del Potere, che cerca quotidianamente di annichilirli. Attraverso i mezzi di disinformazione di massa gli oppressori hanno segnato il sentiero per la repressione, così come hanno anche canzonato sadicamente il doloroso incidente che ha dovuto affrontare Luciano. Sotto tutta questa ipotetica campagna anti-terrorista, noi non ci scoraggeremo. Per il Potere tutte le persone in forma individuale o collettiva che intendono sovvertire l’ordine imposto sono catalogate come terroristi, e non per la violenza con cui le queste persone agiscono, ma per la loro convinzione e decisione di combatter. Per noi l’unico terrorista è il Potere, lo Stato e il Capitale, visto che il terrorismo cerca di incutere paura indiscriminatamente nella società, e sono soltanto loro ad avere la capacità e le risorse di imporre se stessi su tutti gli oppressi.

Il Potere ha già festeggiato con la triste perdita di Mauricio Morales, un coraggioso compagno anarchico, non solo celebrando il suo incidente ma anche illegalizzando tutte le sue relazioni di amicizia e di compagni, lui si somma alla lunga lista di combattenti che sono caduti nella lotta contro l’oppressione. Ed è anche per questo che ora c’è un compagno ferito e sequestrato in simili circostanze, è che l’appoggio si fa indispensabile.

Riconosciamo le nostre differenze come individui, ma questo non sono limiti per riconoscerci come compagni di lotta, anche senza conoscerci gli uni con gli altri, l’amore per la libertà ci unisce e sono le differenze tra noi che ci fortificano. È per questo che lanciamo un appello a solidarizzare col compagno Luciano/Tortuga. A non cadere nella paura che vuole imporre il Potere per isolare il compagno. Il fatto che un compagno anarchico sia rimasto ferito, sia prigioniero e stia affrontando un processo giudiziario è una ragione sufficiente per appoggiarlo e non lasciarlo solo. Non rimarremo impassibili mentre fanno della tragedia uno spettacolo, mostrandola come una chiara vendetta contro uno che vedono col volto scoperto dopo anni di resistenza ed offensiva anti-autoritaria.

Non dimentichiamo nemmeno l’appoggio che vecchi prigionieri politici hanno ricevuto negli anni passati, chi era condannato per assassinio, esproprio o attacchi esplosivi, che non è stato un impedimento per il fatto che persone coscienti appoggiassero le mobilitazioni che hanno permesso che i compagni scendessero in strada, come un esempio coraggioso di lotta.

Che queste parole di amore e di libertà passino oltre le mura e le sbarre per arrivare fino a Luciano e coloro che gli stanno vicino in questo difficile momento. Compagno il nostro pensiero è rivolto a te, invidiamo la tua forza con cui rimani forte contro il nemico, perché nella guerra sociale nessuno è solo, faremo della solidarietà la nostra arma più potente.

Con tutti i compagni caduti in combattimento nella memoria, per loro il nostro miglior omaggio è continuare a lottare. Gioventù combattente, insurrezione permanente.

Che la memoria storica seppellisca chi condanna il sentiero dell’offensiva contro il Potere!

Fin quando esisterà la miseria ci sarà la ribellione!

Fino alla Liberazione Totale!

Luciano-Tortuga in strada, ora!

P.S.: il compagno è stato accusato il 22 novembre per “collocamento di ordigno esplosivo” e per “falsificazione della targa”, inoltre è sotto indagine per altri attacchi. Nella udienza preliminare gli è stata decretata la carcerazione preventiva per 70 giorni mentre le indagini continuano.

Luciano è nell’Area di Alta Sicurezza (ASA) della prigione di Santiago Uno, necessita di un trattamento speciale e costante in cui si vede soggetto alla disposizione, volontà ed animo dei carcerieri, essendo la Gendarmería l’istituzione responsabile che la salute del compagno non peggiori.

Marcelo Villaroel

Juan Aliste Vega

Freddy Fuentevilla

Zerman Elias

Cristobal Franke – Mono

Gonzalo Zapata

Esteban Huiniguir

Miguel Sanchez

Francisco Moreno

Alberto Olivares Fuenzalida

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(es-it) Finalizando un nuevo año de lucha, un saludo a lxs compañers clandestinxs y a lxs encerradxs por el poder.

por Anónimxs solidarixs

La guerra contra toda autoridad está encarnada por compañeros que afilamos nuestras ideas y prácticas compartiendo experiencias al calor de cada batalla. Los combatientes antiautoritarixs no somos soldados entrenados para anular nuestros sentimientos y afectos. Todo lo contrario, somos guerrerxs, animales humanos que odiamos, sufrimos, queremos, reímos y disfrutamos en nuestra opción por vivir dándole vida a nuestra libertad.

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Matias Catrileo Renace. Carta de los compañeros presos de la Lucha Callejera

por grupo de apoyo a mono

Matías Catrileo, Renace

Ya han pasado 4 años desde que escuchamos ese estremecedor llamado hecho por weichafe que defendían el cuerpo del compañero Matías, tras ser abatido a tiros por un bastardo. Matías y sus compañeros se encontraban recuperando un terreno ancestral usurpado por los latifundistas anti-mapuches de la familia Luchsinger.
Matías un joven libertario se traslado a la Araucanía en búsqueda de sus orígenes y llamado por su profundo respeto hacia la naturaleza, decidió tomar parte de la lucha directa por la autoderminacion y la autonomía del pueblo mapuche, en guerra contra el estado $hileno.
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Reivindicacion de ataques ocurridos a 4 años de la muerte de Matias Catrileo

por ORT-CAM

Comunicado:

Los Órganos de Resistencia Lafkenche declaran al pueblo mapuche y a la opinión pública nacional e internacional lo siguiente:

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Comunicados de la CAM con respecto a los 7 fallecidos en incendio de Carahue en la Araucania

Comunicado:

La Coordinadora Mapuche Arauco Malleco comunica al Pueblo Nación Mapuche, a las familias de los jóvenes trabajadores fallecidos y a la opinión pública en general lo siguiente: Continua a leggere

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Canada – Solidaridad y complicidad con lxs presxs del G-20!


por sabotagemedia.anarkhia.org

Solidaridad y complicidad con lxs presxs del G-20!

Ha pasado ya casi un año y medio desde que la movilización contra el G-20 en Toronto que fue lugar del arresto masivo más grande en la historia canadiense. Una operación de seguridad de mil millones de dolares enjaulando más de 1100 personas en el transcurso de un fin de semana con el fin de defender a una reunión de burócratas de las más ricas economías capitalistas. Un grupo de personas, muchxs de ellxs con la táctica “black bloc” (encapuchadxs todxs de negro), sin embargo, rompió esta paz social militarizada, una paz que existe para mantenernos obedientes y pasivxs a fin que el capital pueda fluir sin problemas. La masa negra atacó la propiedad corporativa y la policía, liberando espacios del control de la autoridad y apuntando para su destrucción los lugares del capital. ¿Qué respuesta más humana podría haber frente a un distrito financiero – un espacio urbano desprovisto de vida, subordinado a las necesidades del tráfico y del comercio, bajo la mirada de las cámaras de vigilancia, ocupada por la policía e infestada de tiendas corporativas y bancos – otra que destruirlo?

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“Clifton Brides” attaccata in Bristol

da: actforfree.nostate.net

trad. tomo

L’amore, l’elemento più forte e profondo in tutta la vita, il messaggero di speranza, di gioia, di estasi; l’amore, che sfida tutte le leggi, tutte le convenzioni; l’amore, il più libero, il più potente modellatore del destino umano; come può una forza tanto irresistibile essere sinonimo di quella povera piccola erbaccia generata dallo Stato e dalla Chiesa, il matrimonio?” – Emma Goldman 1910

Il matrimonio è un’istituzione del patriarcato ed uno strumento dello Stato.

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Melbourne: contrattacco contro la violenza dei controllori

da: 325.nostate.net

trad. tomo

Lunedì pomeriggio [19.12.11] un giovane che viaggiava su un treno Upfield nell’ora di punta è stato spinto all’estremo nel tentativo di scappare al terrore e alla punizione dei controllori e della legge.

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(es-it) Otra vez tras las rejas. Comunicado de Gonzalo Zapata y Cristobal Franke

por grupodeapoyoamono

Otra vez las rejas, los muros, las cámaras y esos pedazos de carne dentro de uniformes.

Volvemos a este espacio físico por el que pasamos varios meses, y que aunque fuesen años seguiría siendo ajeno. Los tribunales y la cárcel son las herramientas del enemigo para castigar, pero nosotrxs no nos acostumbraremos nunca al encierro, nunca reconoceremos su justicia y haremos de cada día una constante lucha por nuestras convicciones.

El 26 de diciembre a petición de nuestros abogados se realizo una audiencia con el fin de terminar con la prisión preventiva, ese mismo día salimos de la UEAS (Unidad Especial de Alta Seguridad) donde fuimos recibidos en la calle por nuestros seres queridxs.

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(es-it) Situacion de presos de la lucha callejera: Francisco Moreno condenado y en la calle. Mono y Gonzalo nuevamente en prision

por grupodeapoyoamono

Aclaración de Grupo de Apoyo a Mono: El dia 4 de enero tanto Mono como Gonzalo tienen orden de ingreso a la SMS-UEAS para el dia jueves 5 durante la mañana. Se publicara a la brevedad una carta de ambos compañeros relatando un poco acerca de esto. Reiteramos el llamado a seguir solidarizando con todxs lxs compañerxs secuestradxs por el Poder.

Francisco Moreno condenado a 3 años y un dia, pero en la calle:

El 14 de julio del 2011 Francisco es detenido en una multitudinaria marcha estudiantil, acusado de lanzar una bomba molotov contra la embajada de Brasil donde resulto un policía antidisturbio herido y otro con quemaduras de gravedad.

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Estados Unidos: ataque incendiario a 14 camiones de una empresa cárnica

fuente: Resurgir Salvaje

En un comunicado anónimo, el Frente de Liberación Animal se adjudicó el incendio de 14 camiones en Harris Ranch, uno de los más grandes corrales de engorde del país, ubicado en Coalinga, California.
Según los informes, el incendio se produjo en un área cercada durante la madrugada del domingo. Un comunicado del FLA se adjudicó el incendio el lunes, y el corral de engorde confirmó que 14 camiones fueron quemados.
También conocido como “Cowschwitz”, Harris Ranch (también llamado Harris Farms) envía más de 250.000 vacas al matadero por año.

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(es-it) Mono – A Todxs Quienes Seguimos Luchando por la Liberación a pesar de la Adversidad

por   grupodeapoyoamono

Este texto fue redactado dias despues de que Mono se entereara acerca delintento de fuga de algunos compañeros de la CCF. Ahora que se encuentra en la calle continuo con la idea de hacerlo publico lo que estaba acordado para este día, el ultimo del año.

A Todxs Quienes Seguimos Luchando por la Liberación a pesar de la Adversidad

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Roma – Alf attacca Burger King

fonte:directaction.info

La notte del 2 gennaio 2012 abbiamo fatto visita al burger king di roma quartiere eur, distruggendo le vetrine e incendiando parte dell’edificio. Nessuna tregua per gli assassini dei nostri fratelli! ALF

video:  alf

 

 

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Publicación anticivilización Rabia y Acción n°9

Rabia y Acción.

N°9/Enero 2012/México.

.:LEER y/o DESCARGAR:.

Editorial:

Saludos a lxs afines!

Este nuevo numero de Rabia y Acción contiene un listado de acciones, que fuera de nuestras ideas decidimos publicar pues lo tomamos como un recuento contabilizado de lo que ha pasado año con año por estas tierras.
Queremos recalcar el punto en el que, nosotrxs no estamos de acuerdo con muchas de las ideas que se plasman en comunicados o con las revueltas populares que se han dado en México (ni en ninguna otra parte del mundo) mas sin en cambio consideramos que muchas de esas revueltas han servido para que varixs individuos se cuestionaran la realidad, se dieran cuenta que andar dentro de movimientos de masas no sirve de nada y se posicionaran en contra de todo lo que nos impide alcanzar la autonomía individual y grupal en nuestro circulo de afines.
Si bien, este numero es un trabajo de la recepción de información que nosotrxs fuimos recabando desde hace algunos años y decidimos publicarla ahora. (Queremos recalcar que las acciones en el listado que vienen señaladas como provenientes de la ciudad de Acapulco en Guerrero nos han llegado por medio de un mail anónimo para que se publiquen en este numero).

Como se pudieron dar cuenta, todxs aquellxs que se topen con esta publicación, la portada es la foto del ataque que sufrieron dos tecnólogos del Tec de Monterrey en agosto del 2011 por un grupo meramente anti-industrial.
Esa foto no solo es una imagen que circulo esos días por las noticias y que ocupo las primeras planas de los periódicos, es la imagen de una acción que cambio y reforzó la perspectiva de muchxs individuos con respecto a las ideas anti-civilización y anti-industriales. No alabamos a lxs compas que llevaron a cabo dicha acción (y otras desde abril de 2011) simplemente reconocemos tanto su discurso como su accionar en contra de la tecnología y la sociedad tecno-industrial y desde luego que no lxs consideramos como parte de un montaje ritualista-satanista como algunxs sin sentido lo han mencionado.
Necesitamos pocxs Kaczynskis de calidad que Bonnanxs de cantidad!

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Amigxs de la Tierra / FAI – Incendio di auto a Buenos Aires

23 novembre, Culmine / traduzione: Fenrir

Comunicato:

La società moderna è stata manipolato dalla classe politica in maniera eccezionale, mai si è raggiunto un livello così alto di accettazione come è quello dei cittadini di oggi di fronte alle regole emesse dai governanti e dai potenti che dominano il mondo. Poiché attraverso il terrorismo di stato è stato dimostrato che la ribellione viene punita con la reclusione, la tortura, l’omicidio o il rapimento, i soggetti non mostrano segni di voler cambiare nulla fino a quando un movimento di massa non gli garantisca il mantenimento della poca libertà che già avevano. Quasi nessuno ormai è sorpreso dal controllo esercitato dai governanti sul popolo con il posizionamento di telecamere in tutti gli angoli della città, perché sono stati convinti che sia necessario il “male minore” della restrizione di movimento piuttosto che il “male maggiore” che potrebbe causare all’ordine esistente la possibilità di scelta di dove ognuno possa muoversi e perché.

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Messico – Lettera bomba esplode presso l’Università Politecnica di Hidalgo

fonte: stampa messicana, 8 dicembre 2011

trad. fenrir(at)riseup.net

Una lettera bomba inviata all’Università degli Studi di Hidalgo (UPH) ha causato lesioni non gravi ad un insegnante dell’istituto, dicono le fonti del Ministero della Pubblica Istruzione dello Stato e la casa degli studi. L’incidente è avvenuto circa alle 17,00 ore di ieri nelle strutture universitarie situate nel comune di Zempoala e in cui sono iscritti 3.064 studenti.

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Coalinga (USA) – Incendiati 14 camion da bestiame

da directaction.info

trad. cenere(at)inventati.org

Intorno alle 3:40 di domenica, 8 gennaio, 14 camion da bestiame sono stati bruciati alla harris feeding company a Coalinga, California. I contenitori di accelerante sono stati piazzati sotto una fila di 14 camion con 4 timer digitali usati per innescare 4 dei contenitori di corda imbevuta di kerosene al fine di infiammare gli altri 10 (una tattica usata da Home Alone 2 [se volete usarla assicuratevi di usare kerosene, la benzina si asciuga troppo velocemente]). Non eravamo sicuri di quanto bene sarebbe andata, cosi abbiamo aspettato fino all’uscita di notizie prima di scrivere questo, eravamo molto contenti nel vedere 14 camion “andarsene completamente” e alcuni “completamente sciolti al suolo”.

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(es-it) Barcelona – Columna de Nihilistas: La ciudad de las bombas volverá a arder.

Reivindicación de ataques contra la autoridad, el capital y por la propagación de la revuelta.

–           Dia 28 de Noviembre: A las 15:00h de la tarde en el municipio de Montcada i Reixac se atacó la CCTV atacando con martillos y con cuerdas gruesas varias cámaras de (in)seguridad.

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Resumen Juicio Politico del “Caso Bombas”: 18 Diciembre -30 Diciembre 2011

da   solidaridadporlxspresxs

El juicio continua contra l@s 5 acusad@s, actualmente se esta hablando de cada atentado por los cuales están acusados los compañeros.

Atentado a la Agencia Nacional de Inteligencia (ANI).

Terminan de declarar tanto los policías, peritos y testigos de la explosión, incluyendo el barrendero que fue victima circunstancial del atentado quedando solo con daños catalogados como leves.

El artefacto explosivo estaba compuesto por un balón de gas de 2 kilos relleno con pólvora activado con un sistema de relojería que habría fallado y fue activado por la manipulación del barrendero.

El grupo “Fuerzas autonómicas y destructivas León Czolgoscz” se adjudico el atentado, ver aqui

El compañero Francisco Solar se encuentra acusado de participar en esta detonación por la declaración del delirante Gustavo fuentes aliaga (el grillo).

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(es-it) $hile – Sobre los hechos ocurridos en la noche del 21 de diciembre en las cercanias del metro ula

fuente:  hommodolars

Sobre las 21 horas llegamos magicamente con 3 camionetas blancas con acelerador turbo-nitro apoximadamente 10 a 12 individualidades alocadxs enkapuchadxs, con la intencion de robar esos jugosos dispensadores llenos de papel teñio ehhh!! y bueno al momento de tomar el equipamiento notamos que habiamos traido la piola hechiza, esa compra en la feria y chachamo que se venia la desgracia… entonces procedimos a enganchar los cajeros y amarrarla a una de la camionetas todo esto a vista y paciencia de la noña ciudadania basura… mientra el resto de individuxs cortaba la calle pareciendonos a esos capuchas que pelean contra la yuta en las marchas… entonces la camioneta alfa2k golpeo el primer tiron y… nada… el segundo y… se cortooo la weaa!! y ahi dijimo… “estamos en proulemas oh oh…” y sin saber que hacer cachamo que en la eskina estaba mirando el pelao-nazi.vende bombas !! habia salido de a cana… oh que buena cuea nuestra frustracion nos llevo a con una tarjeta que habia quedado atrapada en un dispensador de unx ciudadanx que descuartizamos ahi mismo, sakar 200 lukas y decirle ” hey tu nazibomber!” a lo cual el respondioo siii que ondastika?? necesitamo de tu mercancia!! esta bien… a lo cual de su mochila nos concedio por la modica suma de 199 mil pesos un exitintor cargado de negra con una mecha casera de inminencia… entonces salio corriendo y encendimo las mecha lo tiramos adentro del banco estado y corrimos hacia nuestras camionetas blancas con nitro-turbo que digna del delorian volaron y nos llevaron a lugares seguros resguardados por guardas de las farc y al-kaeda …

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México – Bomba en cajero Santander, en Villahermosa, Tabasco


fuente: prensa mexicana, diciembre de 2011

Autoridades de la Procuraduría General de Justicia iniciaron investigaciones a raíz del un siniestro provocado en el interior de un cajero bancario ubicado en exclusiva zona de la ciudad.

El o los responsables arrojaron en las primeras horas del día una bomba de fabricación casera (molotov) en el interior del cajero de la institución bancaria Santander Serfin, ubicada sobre la avenida Adolfo Ruiz Cortines en el fraccionamiento Loma Linda. Continua a leggere

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Atene: Giro di vite da parte della polizia e arresti dopo un’azione diretta in Exarchia

tratto da it.contrainfo

Oggi (03/01/2012) la Cellula Solidale “In Carcere et Vinculis” ha rivendicato la responsabilità per l’attacco – probabilmente con dei martelli – nell’edificio in via Solonos, nel centro di Atene, del 2 Gennaio 2012. Verso le 22.30 hanno rotto le vetrine del fast food Goody’s e del IEK Domi, un’istituto privato per qualificazioni professionali in solidarietà con la prigioniera anarchica Stella Antoniou. Con nostra grande sorpresa, il comunicato non ha menzionato il fatto degli arresti e della repressione attuati dalla polizia dopo questa azione.

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