Grecia – Aggiornamenti sul processo a Aris Sirinidis

* actforfreedomnow.wordpress.com

# cenere

Dopo la rimozione della giuria dalla corte e dopo la decisione – solo dei giudici regolari – per il prolungamento della detenzione del nostro compagno Aris Sirinidis fino alla decisione del consiglio giuridico (che sarà riunito in maniera auto-designata il 5 maggio), che deciderà il prolungamento o meno della detenzione di Aris visto che lui è già in prigione da un anno. La corte ha chiesto un rinvio del processo all’8 giugno.

Dunque, tutti i ridicoli autoritari, giudici, antiterrorizzatori, impiegati della triade, ufficiali governativi, dovrebbero sapere di aver oltrepassato i limiti. Risponderemo collettivamente. Ci troveranno di fronte a loro. Ora e sempre, fino alla cessazione di questa vergogna e alla liberazione di Aris.

Non un’altra ora di prigione in più per Aris Sirinidis

La solidarietà è la nostra arma

Dopo i recenti metodi governativi, l’inaccettabile e senza precedenti cancellazione del processo di Aris e del prolungamento o no della sua detenzione (fino a quando il caso sarà esaminato dal concilio giuridico all’inizio di Maggio), crediamo che la nostra risposta, attraversi procedure collettive, debba essere diretta.

Questo caso riguarda tutti noi.

BASTA CON LE MONTATURE CHE HANNO AFFIBBIATO AD ARIS

LIBERTA’ PER ARIS SIRINIDIS

 

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Belgio – Proteste e fiamme nel mese di Aprile

* suieetcendres.blogspot.com

# cenere

19 Aprile

Anversa – Un prigioniero che veniva trasportato dalla prigione di Nivelles (sud di Bruxelles) ad una stazione di polizia ad Anversa per un interrogatorio in merito ad un furto, è riuscito a scappare dalla stazione di polizia. La polizia ha cercato di trovarlo con molti rinforzi e un elicottero, ma ha fallito.

Tournai – Alcuni negozi in un centro commerciale sono stati evacuati dopo un incendio scoppiato fuori il centro commerciale. Pedane di legno sono state bruciate dal lato del magazzino del centro commerciale. A causa del denso fumo, il centro commerciale è stato completamente evacuato. Nessuno è rimasto ferito. La polizia dice che non c’è dubbio riguardo al fuoco: è stato un incendio doloso. Continua a leggere

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Zurigo – 1 Maggio: solidarietà internazionale con i compagni/e prigionieri/e e per una prospettiva rivoluzionaria

Fra una settimana, è il primo Maggio a Zurigo, che affronterà anche il tema della solidarietà con i prigionieri politici. Durante il fine settimana ci saranno diversi momenti in cui si svolgeranno delle discussioni sui compagni prigionieri/e. Ci sono naturalmente anche per voi delle possibilità di fare qualcosa, cioè di intraprendere delle iniziative con vostre proposte e interessi!

Il fine settimana inizia il 30 Aprile a partire delle ore 14, con un’assemblea presso la Casa del Popolo (Volkshaus, Helvetiaplatz a Zurigo) dove varie delegazioni straniere parleranno sui prigionieri politici e le loro lotte. Ci saranno dei tabelloni con info, foto ecc. sui prigionieri politici. La mattina del 1.5 si parte alle ore 9.30 (Lagerstrasse, presso la stazione Centrale di Zurigo) con il Blocco Rivoluzionario dove ci sarà uno striscione in solidarietà con i prigionieri politici in modo tale da essere presenti nella manifestazione con un blocco dedicato ai prigionieri. Se volete, potete inviarci il vostro materiale, in modo tale da poterli mettere noi sui tabelloni. Ci saranno tavoli con del materiale Info, portate tutto quello che avete da metterci. Allo stesso tempo, ci sarà uno spazio dove poter condividere del tempo insieme. Essendo che non ci si vede cosi spesso…

Inoltre la mattina del primo Maggio durante la manifestazione, per rendere “presenti” i prigionieri politici nel blocco rivoluzionario, ci sarà un grande striscione, sul quale ci saranno sigle, nomi dei prigionieri. Ci sarà anche un grande striscione che verrà appeso lungo il percorso. Ecco a voi: tutte le bandiere e striscioni sono benvenuti! Durante il pomeriggio del 30 Aprile ci sarà la possibilità di fare striscioni sul posto con gli spray. Sarebbe bellissimo dare una bella e forte espressione politica unitaria in solidarietà con i prigionieri politici del mondo: che scenderanno in strada e piazza assieme a tutte/i noi!

Il pomeriggio del 1 ° Maggio a partire dalle ore 12 ci si ritroverà sul Revolutionärer Treff (Helvetiaplatz, di fronte Volkshaus) dove si saranno concerti, teatro, e tante possibilità di informare sui vari spunti politici: internazionalismo, scioperi, prigionieri, ecc. Venite, aderite e ognuno troverà una bella possibilità per aderire ad un primo maggio rivoluzionario unitario e forte. Lo slogan è ?informare-dibattere-agire?

In serata, a partire dalle ore 19h, nella Turnhalle sul Revolutionärer Treff (Palestra che si trova sul Revolutionärer Treff Helvetiaplatz) ci sarà la possibilità di partecipare con contributi, di ascoltare altri che intervengono sulla questioni Nucleari, lotte delle donne, Prigionieri, lotte contro la destra che si riprende la strade e tante altre.

 

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Grecia – Actualizaciones: Juicio contra Células del Fuego. Otros juicios. Carta de Rami Sirianos. Ataques.

Actualizaciones sobre presxs anarquistas en Grecia.

Un pequeño resumen de la última semana.

Juicio contra Células del Fuego
Sigue el juicio del llamado “caso Halandri” (hubo sesiones 18, 19 y 20 de abril), pero debido a la falta de cualquier noticia en la prensa no podemos informar sobre su desarrollo. Por un lado seguramente hay cierta voluntad por parte de las autoridades de tapar lo que sucede, especialmente que desde el inicio hemos visto muy clara la estrategia de despolitizar a ese juicio. Sin embargo, se trata también de la simple realidad capitalista y sus intencionalidades: un hecho que durante bastante tiempo ocupa los titulares y primeras páginas, en algún momento se vuelve poco “vendible” y en ojos de consumidor medio casi “deja de existir” remplazado por cualquier chorrada más fresca. En cada caso, según lxs abogadxs, los últimos días fueron declarando varixs familiares. Si en algún momento tendremos algo concreto seguiremos informando.
Lo único que pasó últimamente y está relacionado con el caso es el hecho que 14 de abril lxs abogadxs de Konstantina Karakatsani presentaron petición por su excarcelación, puesto que llegó el plazo de un año de su arresto. La compañera fue llevada al Tribunal de Apelaciones de Atenas en frente de cual se ha concentrado un pequeño grupo de solidarixs. La petición fue rechazada por unanimidad y Nina seguirá dentro. Continua a leggere

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$hile – Familiares de presos mapuche interrumpen misa en Catedral de Santiago

Mientras se realizaba la homilia por Pascua de Resurrección en la Catedral de Santiago, un grupo de mapuche irrumpió en la ceremonia protestando por los comuneros que mantienen una huelga de hambre en la cárcel de Angol.

La misa presidida por el arzobispo Ricardo Ezzati fue sorpresivamente interrumpida por un grupo de mapuche y familiares de los comuneros condenados por el ataque al fiscal Mario Elgueta en Cañete.

De inmediato personal de la Iglesia junto con Carabineros forcejearon con los manifestantes, logrando desalojarlos, siendo trasladados a la 1º Comisaría de Santiago.

Son 4 mapuche condenados a penas de 20 y 25 años por atentado contra un fiscal del Ministerio Público, quienes cumplen cerca de 40 días en huelga de hambre exigiendo la nulidad del juicio.

fuente: biobiochile.cl, 24.04.11

 

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Bologna – Attaccato il quotidiano la Repubblica: Merda scrivi, merda hai


La sede del quotidiano la Repubblica imbrattata con la scritta “Merda scrivi merda hai” e letame scaricato all’ingresso.

La procura di Bologna ha aperto un’inchiesta per imbrattamento sull’episodio vandalico alla sede di Repubblica: una scritta con lo spray sul muro interno del palazzo della sede (“Merda scrivi merda hai“) e letame scaricato nell’ingresso. Fascicolo conoscitivo, invece, sulla finta locandina di Repubblica messa in giro ieri e comparsa in piazza Aldrovandi.

fonte: stampa italiana, 23.04.11

 

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12-15 Maggio : Appello per delle azioni in solidarietà con i prigionieri bielorussi

* 325.nostate.net

# cenere

Sono passati 7 mesi da quando è iniziato il “caso incendi” in Bielorussia. Per tutto questo tempo i nostri amici e compagni sono stati dietro le sbarre. Erano iniziate detenzioni casuali di attivisti di diverse visioni politico-radicali nel settembre dello scorso anno, il caso è finalmente giunto alla fine – adesso è giunto al processo. Al momento 7 persone sono vittime delle investigazioni del “caso degli anarchici” e sono in arresto.

Mikalai Dziadikos è accusato di :

– organizzazione di una manifestazione illegale antimilitarista nel settembre 2009 contro una esercitazione militare tra Russia e Bielorussia, quando un Maggiore è stato colpito con un fumogeno

– L’attacco al casinò di Minsk nel dicembre 2009 come protesta contro la crescente disuguaglianza sociale

– Un attacco contro la sede della Trade Union Federation il 1° Maggio con la dichiarazione che lo stato le sue organizzazioni formali usano i lavoratori per i loro interessi, e non ne difendono i diritti, spesso impedendo ai lavoratori di cooperare tra di loro e organizzare scioperi. Mikalai potrebbe rischiare 10 anni di prigione.

 

Ihar Alinevich è accusato di :

– L’attacco all’ambasciata Russa nel settembre 2010 in solidarietà con gli arrestati di Khimki

– L’organizzazione di una manifestazione illegale antimilitarista

– L’attacco al casinò di Minsk. L’attacco ad una filiale di Belarusbank il 1° Maggio come protesta contro il sistema finanziario mondiale. L’attacco contro un centro di detenzione nel settembre 2010 con la richiesta di liberare tutti i prigionieri. Ihar potrebbe rischiare 12 anni di prigione.

 

Aliaksandr Frantskevich è accusato di :

– Partecipazione ad una manifestazione illegale antimilitarista. L’attacco ad una stazione di polizia a Soligorsk durante la giornata di azione contro la polizia.

– Attacco hacker contro la pagina web del municipio di Novopolotsk. Aliaksandr potrebbe rischiare 10 anni di prigione.

Per il caso dell’attacco alla sede KGB a Bobruisk nell’ottobre 2010 come azione solidale con gli arrestati di settembre, Jauhen Vas’kovich, Artsiom Prakapenka e Pavel Syramolatau sono bersagli delle investigazioni. Tutti loro potrebbero rischiare 12 anni di prigione.


Va precisato che inizialmente tutti i detenuti erano accusati solo di uno degli episodi secondo l’articolo 339.2 (vandalismo), che prevede massimo 6 anni di prigione. Nel corso delle investigazioni sono stati aggiunti più episodi per ognuno degli accusati e l’articolo è stato sostituito dal 218.2(3) – distruzione intenzionale di proprietà con pena di 12 anni di prigionia. Tuttavia, le prove dell’accusa sono basate sulle testimonianze di due “testimoni” che hanno preso essi stessi parte alle azioni ma non sono stati accusati dei crimini.

Durante le investigazioni sono state interrogate più di 50 persone, 14 hanno passato da 3 a 9 giorni in strutture di detenzione. Tutte queste persone hanno subito forti pressioni psicologiche e in alcuni casi anche fisiche nel corso delle indagini.

Al momento la maggior parte degli accusati è allo stadio finale di presa di conoscenza con il materiale del caso. E’ molto probabile che le udienze cominceranno alla fine di aprile – inizio di maggio.

Ecco perché invitiamo tutti gli interessati a fare azioni di protesta tra il 12 e il 15 maggio 2011 contro le accuse ingiuste e di realizzare azioni di solidarietà con gli anarchici bielorussi. Sono benvenute azioni solidali di OGNI tipo così come altre azioni mirate al diffondere informazioni circa la situazione di repressione politica in Bielorussia, coinvolgendo anche difensori locali dei diritti umani per portare alla luce i problemi delle persecuzioni in Bielorussia.

Croce Nera Anarchica Bielorussa

Contatti

Belarus_abc@riseup.net

 

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Azione Rivoluzionaria – ALDO MARÍN PIÑONES

* en italiano: iconoclasta.noblogs.org

Notas biográficas

Aldo Marín Piñones nace en Vallenar, en Chile , el 27 de febrero de 1953

– trabaja como obrero en una fábrica chilena

– es detenido por la policía de Pinochet y conoce la cárcel chilena

– cuando sale a la calle se traslada a Cuba

– llega a Roma, Italia, en marzo de 1976, en posesión de un documento de  identidad válido para lxs refugiadxs

– trabaja como chofer

– se traslada a Turín, en el octubre de 1976, y trabaja ocasionalmente como peón de obras

– milita en Azione Rivoluzionaria

– muere por la explosión accidental de un artefacto que estaba confeccionado, en Turín, el 4 de agosto del 1977, junto con Attilio Di Napoli

 

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(en/it) Toronto, ON – Five banks vandalized in solidarity with struggles and prisoners

* waronsociety.noblogs.org

from anarchist news:

5 Banks in North Toronto were vandalized and redecorated on Sunday [April] 17th.

as an act of Anarchist solidarity with the Mapuche struggle for land, autonomy and freedom in Wamapu so called “Southern Chile.”

and as an act of Anarchist Solidarity with the Haudenesseunee Struggle for land, autonomy and freedom in the great lakes bio-region.

Most of all it is in solidarity for those in prison in both “Canada” and “Chile” who have struggled with dignity against our mutually repressive colonial states. For those who still have the will to refuse submission.

The banks targetted
two Bank of Montreals
two TD Canada Trusts
one Scotiabank

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Toronto – Colpite cinque banche in solidarietà con i prigionieri

# cenere

5 banche nella parte Nord di Toronto sono state colpite e danneggiate domenica 17 Aprile.

Come atto di solidarietà anarchica con i Mapuche in lotta per le loro terre, autonomia e libertà nella Wamapu o cosiddetto “Cile del Sud”.

Come atto di solidarietà anarchica con la lotta degli Haudenosaunee per le loro terre, autonomia e libertà nella bio-regione dei grandi laghi.

E soprattutto in solidarietà per i prigionieri in “Canada” e “Cile” che hanno lottato con dignità contro i nostri repressivi stati colonialisti. Per quelli che ancora hanno la volontà di rifiutare la sottomissione.

Le banche colpite :

2 Bank of Montreals

2 TD Canada Trusts

1 Scotiabank

 

 

 

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Publicación – El Sonido de la Explosión

* hommodolars.org

El contexto que se vive en este territorio donde bien sabemos hay 10 presxs en cárceles de máxima seguridad por el autodenominado caso bombas, sobrellevando una huelga de hambre por más de 54 dias, donde en la kalle se ve mas un movimiento pro presxs de anarquismo social, que la guerra descarnada como la que ha llevado el estado, sus instituciones y lxs eternxs enemigxs de la autoridad, donde aparte de haber compañerxs presxs , sabemos que hay compañerxs fugadxs, clandestinxs y cómo olvidarlo, Mauricio Morales muerto por una falla en el explosivo que cargaba decidido a atacar gendarmería. Donde las casas okupadas que se mostraban como un ataque integral hacia el enemigo con solidaridad y difusión de las ideas antiautoritarias fueron más que allanadas, destruidas y demolidas (sabemos que las okupas no son para siempre, menos en estos casos y un saludo fraterno a las casas que se mantienen en esta postura).

También vemos la magnitud que va tomando el efecto represión y la represión en sí en este y otros lugares, como lxs compañerxs que del otro lado de la cordillera también tienen pérdidas en esta guerra, lxs fugadxs están limpiando sus huellas y las acciones contra el poder se han evidenciado, la solidaridad de lxs compañerxs de esa región y otras van expandiéndose y aun ahora cuando las papas queman más que antes, hay muchxs que todavía siguen siendo ingobernables… a ellxs un cariño apostando por la expansión de la rabia y la libertad.

Además donde lxs más «antisociales» se ven enroscadxs en manifestaciones públicas violentas o no, sociales al fin y al cabo. Donde jamás sabremos, personas participan por el fetiche de sentirse que hacen algo, o por una verdadera solidaridad revolucionaria como a nuestro parecer debería ser, sin por supuesto jamás caer en la militancia excepcional.

Esta edición y las que seguirán saliendo con este nombre nacen de la necesidad de llevar y ocupar una de las técnicas más antiguas de la propaganda, el papel, sacar del internet los comunicados y así crear una publicación de noticias, análisis, solidaridad y ataques, haciendo lo posible por sacarla a la calle cada dos semanas, también por llenar solo un poco el espacio de la edición “presxs a la kalle” que ojala pronto vuelva a aparecer, un cariñoso saludo para ellxs. En el sonido de la explosión apostamos por una guerra responsable, critica y comprometida con la lucha que decidimos llevar.

Contacto: elsonidodelaexplosion[a]yahoo.com

Descargar Aquí

 

 

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$hile – Sujeto denunció que PDI lo contactó para “justificar detenciones” en caso bombas

fuente: prensa $hilena, 23.04.11

Juan Linares, ex integrante del MAPU, afirmó no haber aceptado el trabajo “como informante”.

Presentará un recurso de protección ya que dice ser víctima de persecuciones.

Juan Linares Ulloa, ex integrante del Movimiento de Acción Popular Unitaria (MAPU), aseguró que fue contactado por la Policía de Investigaciones para justificar las detenciones en el “caso bombas”.

Linares, de 37 años, relató que “me ofrecieron directamente trabajo como informante. Lo que necesitaban ellos era alguien que se infiltrara en el movimiento y empezara a delatar y a justificar las detenciones de los compañeros que están hoy día en huelga de hambre”.

El ex MAPU dijo que descartó la propuesta y que aclaró a la PDI que “soy de una sola línea y no soy informante de nadie”, además de recalcar que “llevo 18 años sin hacer nada, sin tener amigos que estén vinculados a ningún movimiento”.

Juan Linares, quien habló a los medios acompañado del diputado comunista Hugo Gutiérrez, presentará este lunes un recurso de protección ya que aseguró ser víctima de persecución en los últimos dos días.

El parlamentario aseveró que “la denuncia que va a hacer Juan Linares Ulloa es una denuncia que viene a demostrar de manera fehaciente que las policías y el Ministerio Público no están convencidos que las personas privadas de libertad sean los que forman parte de esta asociación ilícita”.

En tanto, el abogado defensor de Linares, Iván Villagrán, sostuvo que “nos complica bastante que se deterioren algunos estándares básicos de cómo se debe actuar en un estado de derecho por parte de las policías”.

Por ello enfatizó que el recurso busca que la PDI “responda por qué detiene a una persona sin ningún vínculo a un hecho y por qué lo trata de comprar como informante.

La PDI solicitó la presencia de Juan Linares por una causa que data de 1991, cuando fue detenido por su vinculación al MAPU, sin embargo, en el 14 Juzgado le informaron que la causa estaba sobreseída.

 

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Barcelona – Secuestrados por el Estado chileno: dos acciones solidarias

* lahaine.org/index.php?p=22124

En respuesta al llamado de solidaridad a través de la propaganda y la agitación hecha por lxs compañerxs secuestrados por el Estado chileno desde el 14 de agosto del 2010, y a 60 días desde que iniciaron una huelga de hambre, se han realiados dos acciones solidarias en Barcelona:

– 2 cortes simultáneos en dos arterias importantes de la ciudad, desplegando lienzos alusivos a lxs compañerxs imputadxs por el “caso bombas” en chile y llamando a la solidaridad con lxs compañerxs en lucha encarcelados en distintas partes del globo, conmocionando el tránsito y afectando así la pasiva cotidianeidad del ciudadano común, ajeno en su desinformación de los golpes represivos que el poder desata contra los disidentes del capital en chile y el mundo.

– Despliegue de un cartel (lienzo) gigante en uno de los puntos más turísticos de barcelona – el parque guell – complementando la acción con el lanzamiento de volantes informativos. La elección de este punto no fue azaroso; el objetivo era irrumpir en una de las caras mas solapadas del capitalismo descarnado: el turismo, el cual en barcelona y en todas parts del mundo busca invisibilizar los conflictos y las luchas sociales y representa un forma de explotación encubierta tras las ostentosas camaras fotográficas de sus consumidores.

A través de estas acciones se ha buscado dar una señal de apoyo a lxs presxs politicxs de chile, con la firme convicción de ue la solidaridad es un arma ue debe utilizarse contra el poder en cualquier parte del mundo, trascendiendo el imaginario creado por los estados. las fronteras. Por estas mismas razones por medio de estas acciones hemos querido también saludar a todxs lxs luchadorxs del globo ue se encuentran encarcelados por el estado y el capital.

Libertad a lxs compañerxs anarquistas encarceladxs en grecia, italia, bielorrusia, en argentina y en todos los territorios donde la llama de la insurección se mantiene viva.

ABAJO LOS MUROS DE LAS PRISIONES ¡¡¡¡¡

SOLIDARIDAD ACTIVA Y SIN FRONTERAS¡¡¡¡¡

Solidarios Barcelona

 

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(es/it) Santiago de $hile – Ataque contra Banco BBVA


comunicado de lxs Desconocidxs por la libertad de lxs presxs…

En los momentos en que decidimos plantear nuestras vidas como un hecho de propaganda y pasar al ataque de esta sociedad carcelaria, descubrimos la complicidad de la noche como nuestra amante incondicional acariciando cada acción solidaria de cada unx de lxs compañerxs que toman por asalto la asquerosa cotidianidad que nos presenta el capitalismo en todo el mundo, es por esto que recurrimos a ella, para enviar un mensaje de libertad a lxs presxs, porque sabemos que cada ceniza que se desprende del fuego de cada barricada y cajeros quemados, abren las puestas de cada rincón abrazando a todxs nuestrxs hermanxs presxs en el planeta, atravesando por las grietas de los muros llegando a las mazmorras donde permanecen secuestradxs.

La noche del jueves 21 de abril, tras cumplirse 60 DÍAS EN HUELGA DE HAMBRE de lxs encarceladxs y secuestradxs por el MONTAJE “CASO BOMBAS” y sin ninguna respuesta por parte del Estado-Capital, un grupo de individualidades armadxs de nuestros corazones inundados por las ansias de libertad, unos cuantos panfletos, martillos, bencina y nuestros sueños indómitos e insurrectos, decidimos perturbar el orden social y el silencio cómplice de la ciudadanía frente a estos aberrantes montajes hacia quienes luchan por la libertad, atacando la sucursal del banco BBVA ubicada en las intersecciones de Rodolfo Phillipi con la Alameda en pleno centro de Santiago, destruyendo sus ventanales y posteriormente rociando bencina para prenderle fuego, demostrando a esta asquerosa sociedad que somos más que mercancía transable en el mercado y que las lógicas del dinero solo se perpetuán cuando ellxs mismxs la naturalizan. Se levantaron barricadas al costado sur de la Alameda obstaculizando el transito y lanzando panfletos, por la situación de nuestrxs hermanxs presxs y su inmediata liberación, (queremos dejar en claro que en ningún momento se ataco al transporte público como trata de tergiversar la prensa burguesa, si hubiese sido así varias micros hubiesen resultado destruidas) posteriormente se gritaron un par de consignas en solidaridad por lxs presxs del caso bombas y se mantuvo unos minutos el transito cortado para luego emprender la huida de lxs insurrectxs.

Esta acción enmarcada en el último día de la “Semana de Acción y Propaganda por la Libertad, del 14 al 21 de abril. Fin al presidio de lxs imputadxs del montaje caso bombas detenidxs el 14 de agosto de 2010”, demuestra que no tenemos miedo a su nueva división de estudios denominada Departamento de Orden Publico y que sus supuestos avances no hacen más que intensificar la solidaridad y el accionar de lxs rebeldes, que sus políticas de aterrorizar a la población y criminalizar la protesta social no funcionan y no funcionaran, ya que la semillas de libertad están fecundando sus nuevos frutos y la diáspora de lxs insurrectxs se ha emprendido por todo el territorio como ha quedado demostrado con las acciones solidarias en Italia, Inglaterra, Grecia, Argentina, Bolivia, Perú, Ecuador, Canadá, Venezuela, España, a lo largo de todo $hile y en muchos otros lugares del mundo, gritando que no podrán callar nuestros corazones indomables.

Es necesario dejar en claro que cada día es una oportunidad para denunciar los montajes político judiciales y el terrorismo de Estado, así que están muy equivocados si pretenden implementar sus políticas de orden público estratégicamente en fechas conmemorativas, ya que cada segundo que pasa es una oportunidad para asaltar la monótona cotidianidad y afilar nuestras ideas contra el Estado-Capital.

Extendemos este mensaje como un saludo solidario a todxs lxs compañerxs presxs en el mundo desde Bolonia hasta Argentina, desde Canadá a Perú, desde Bolivia a Grecia, de Francia hasta México y en cada rincón del planeta.

No nos detendremos hasta ver a nuestrxs hemanxs en libertad y que el montaje se termine por derrumbar, ni la represión, ni sus rejas nos callaran, exigimos:

-LIBERTAD INMEDIATA A LXS PROCESADXS POR EL MONTAJE “CASO BOMBAS”

-NO AL PROCESAMIENTO POR LEY ANTITERRORISTA

-CAMBIO DE MEDIDA CAUTELAR A LXS COMPAÑERXS (FIN A LA PRISIÓN PREVENTIVA)

-FIN A LA LEY ANTITERRORISTA Y SUS TESTIGOS “SIN ROSTRO”

-FIN AL ART. 7 INCISO 19 DE LA CONSTITUCIÓN (VOTO UNÁNIME PARA LOGRAR LA LIBERTAD CONDICIONAL)

-REVINDICACIÓN DE DERECHOS CARCELARIOS

QUE EL GERMEN DE LA REVUELTA SE PROPAGUE POR TODO EL TERRITORIO, LIBERTAD A LXS PRESXS DEL ABSURDO MONTAJE “CASO BOMBAS” AHORA!!!!

Que el miedo no destruya la solidaridad…

que la solidaridad destruya el encierro

Desconocidxs por la libertad de lxs presxs…

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VIDEOS:

http://www.youtube.com/watch?v=BTw4VTLP7U8

http://www.youtube.com/watch?v=GyKs1KySbEc

http://www.youtube.com/watch?v=fRr1-PR1UYg

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Santiago del Cile – Rivendicazione dell’attacco contro la banca BBVA

comunicato da: Desconocidxs por la libertad de lxs presxs…

Da quando abbiamo deciso di impostare la nostra vita come un fatto di propaganda e di passare all’attacco contro questa società carceraria, abbiamo scoperto la complicità della notte come nostra amante incondizionata, accarezzando ogni azione solidale di ognuno dei compagni che assaltano la schifosa quotidianità che ci presenta il capitalismo in tutto il mondo, è per questo che siamo ricorsi ad essa, per inviare un messaggio di libertà ai prigionieri, perché sappiamo che la cenere che viene rilasciata dal fuoco di ciascuna barricata e dai bancomat bruciati apre i posti di ogni luogo abbracciando tutti i nostri fratelli prigionieri nel pianeta, attraversando le crepe delle mura giungendo alle celle in cui essi sono sequestrati.

La notte di giovedì 21 aprile, al 60° giorno di SCIOPERO della FAME degli arrestati e sequestrati per la MONTATURA “CASO BOMBAS” e senza alcuna risposta da parte dello Stato-Capitale, un gruppo di individualità armate dai nostri cuori inondati dalle ansie di libertà, divolantini, martelli, benzina ed i nostri sogni indomiti ed insorgenti, ha deciso di perturbare l’ordine sociale ed il complice silenzio della cittadinanza di fronte a queste aberranti montature contro quelli che lottano per la libertà, attaccando la filiale della banca BBVA posta all’incrocio tra Rodolfo Phillipi con la Alameda, in pieno centro di Santiago, distruggendone le vetrate e successivamente versando la benzina e dandone fuoco, dimostrando a questa schifosa società che siamo ben altro che della merce negoziabile nel mercato e che le logiche del denaro si perpetuano solo quando essi stessi le naturalizzano. Si sono innalzate delle barricate sul fianco sud de la Alameda ostacolando il traffico e lanciando volantini sulla situazione dei nostri fratelli prigionieri e sulla loro immediata liberazione (vogliamo sottolineare che in nessun momento s’è attaccato il trasporto pubblico come cerca di manipolare la stampa borghese, se così fosse stato diversi autobus sarebbero stati distrutti), in seguito sono stati scanditi una paio di slogan solidali con i prigionieri del caso bombas e per alcuni minuti s’è mantenuto il blocco stradale per poi concludersi con la fuga degli insorti.

Questa azione è da inserirsi nell’ultimo giorno della “Settimana di Azione e di Propaganda per la Libertà, dal 14 al 21 aprile. Fine della carcerazione per gli imputati del caso bombas arrestati il 14 agosto 2010“, e dimostra che non abbiamo paura della nuova divisione di studi chiamata Departamento de Orden Publico e che i loro presunti progressi non fanno altro che intensificare la solidarietà e le azioni dei ribelli, che le politiche tese a terrorizzare la popolazione ed a criminalizzare la protesta sociale non funzionano e non funzioneranno, poiché i semi di libertà stanno fecondando i nuovi frutti e la diaspora degli insorti s’è diffusa su tutto il territorio, come dimostrato dalle azioni solidali in Italia, Inghilterra, Grecia, Argentina, Bolivia, Perù, Ecuador, Canada, Venezuela, Spagna, in tutto il Cile ed in molti altri posti del mondo, gridando che non potranno zittire i nostri cuori indomabili.

Bisogna mettere in chiaro che ogni giorno è un’opportunità per denunciare le montature politiche-giudiziarie ed il terrorismo di Stato, così che si sbagliano alla grande se pretendono implementare le politiche di ordine pubblico strategicamente nelle date commemorative, in quando ogni secondo che passa è una opportunità per assaltare la monotona quotidianità ed affilare le nostre idee contro lo Stato-Capitale.

Estendiamo questo messaggio come un saluto solidale a tutti i compagni prigionieri nel mondo da Bologna all’Argentina, dal Canada al Perù, dalla Bolivia alla Grecia, dalla Francia al Messico ed in ogni angolo del pianeta.

Non ci fermeremo fino a che non vedremo i nostri fratelli in libertà e la montatura finirà per cadere. Né la repressione, né le sbarre ci faranno tacere, esigiamo:

– LIBERTA’ IMMEDIATA AI PROCESSATI DALLA MONTATURA “CASO BOMBAS”

– NO AL PROCESSO PER LA LEY ANTITERRORISTA

– CAMBIAMENTO DELLE MISURE CAUTELARI PER I COMPAGNI (FINE DELLA CARCERAZIONE PREVENTIVA)

– FINE DELLA LEY ANTITERRORISTA E DEI TESTIMONI “SENZA VOLTO”

– FINE DELL’ARTICOLO 7 COMMMA 19 DELLA COSTITUZIONE CILENA (VOTO UNANIME PER OTTENERE LA LIBERTA’ CONDIZIONALE)

– RIVENDICAZIONE DEI DIRITTI CARCERARI

CHE IL GERME DELLA RIVOLTA SI PROPAGHI SU TUTTO IL TERRITORIO; LIBERTA’ PER I PRIGIONIERI E LE PRIGIONIERE DELL’ASSURDA MONTATURA “CASO BOMBAS”, ADESSO!!!!

Che la pausa non distrugga la solidarietà…

che la solidarietà distrugga la reclusione

Desconocidxs por la libertad de lxs presxs…

 

 

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Texto de Tsilianidis Babis, Dimtsadis Dimitris, Tzifkas Sokratis, Fessas Dimitris.

* http://barcelona.indymedia.org/newswire/display/418480/index.php

* en inglés: http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1285029

Es incendiado un vehículo del ΔΕΗ (compañía nacional de electricidad griega) en el centro de Salónica donde es detenido nuestro hermano y anarquista revolucionario Giannis Skoulodis. Se declaran en base a al testificación de los policías, 4 ordenes de detención en contra de nosotros.
El dilema se mantiene mínimamente y empezamos el por desgracia corto camino de la huida (y aunque corto, experimentado en el absoluto grado de dulzura, que las decisiones de vida en base a la conciencia y sus aplicaciones de guerra pueden regalar a quienes las detona). Viaje en el cual decidimos conscientemente dirigirnos a nuevas rupturas con la existencia y no a ser unos perseguidos asustados en la trayectoria que la antiterrorista y los jueces nos habían marcado. Teníamos que sobrevivir y para que esto sucediera dejamos de sentirnos víctimas y perseguidos, y nos denominamos a nosotros mismos culpables y perseguidores. Además la derrota para nosotros era y es una condición desconocida. Nos reagrupamos entonces y decidimos: “Vamos de nuevo, esta vez hasta el final”. Continua a leggere

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Bolonia – Carta de Martino desde la prisión de la Dozza

* ArdeMoyano Records – Jocker World Contrainformación

¡Terrorista es quien encarcela y deja caer bombas, no lxs que luchan contra ellxs!

Mi nombre es Martino, soy uno de lxs anarquistas detenidxs en Bolonia el 6 de abril a consecuencia de una nueva ola de represión orquestada por el Estado: una operación que llevó a la detención de cinco compañerxs, la expulsión de otrxs 7, un gran número de búsquedas (llevado a cabo simultáneamente en diferentes ciudades) e incluso el secuestro del espacio de documentación Fuoriluogo (que pasó de ser un hogar donde radicales textos críticos se distribuyen y que organiza cada semana eventos públicos, a ser una fortaleza inexpugnable de lxs terroristas), en una investigación en el que había trabajado el fiscal durante mucho tiempo y que, después de algunos ataques anónimos se produjo en la ciudad en una semana contra IBM[1], ENI[2], Emil Banca[3] y la Lega Nord[4], decidieron que era hora de seguir (aunque en el resumen de documentos que se entregó en el momento de nuestra detención, no hay ninguna referencia a estos hechos, con buena paz para los periodistas reaccionarios).

En un clima de linchamiento mediático destinado a intimidar a las muchas personas se unan a la lucha en la que lxs anarquistas están comprometidxs debido a la “tierra arrasada” en torno a ellxs (que con Maroni[5], anunció su descenso mortal en la ciudad) la detención de una persona era necesario.

Debido a que la policía está y ha estado ahí, todo está bajo control.

Somos lxs mismos de siempre: todas las expresiones de disidencia no recuperable debe ser desvirtuada, circunscrita a una “guerra privada” entre el Poder y sus enemigxs declaradxs, para calmar su trayectoria social y contrarrestar su potencial.

Como si, restando a lxs anarquistas, en este mundo de comodidades habrían sujetxs dóciles convencidxs de que viven en el mejor de los mundos posibles.

Sin embargo, observen que en el mundo en que vivimos, no hay necesidad de ser unx de lxs subversivxs: desde la inminente amenaza nuclear a la guerra de ocupación en Libia en el extranjero, la militarización sentencia a prisión a lxs inmigrantes en sus propias casas… la catástrofe diaria de la sociedad mercantil es sufrida por todxs.

En un momento en que la oscura resignación, que con demasiada frecuencia se cierne sobre la costa norte del Mediterráneo, está iluminada por las insurrecciones que inflaman la costa sur.

En un momento en que la OTAN emite un informe (Operaciones Urbanas en el año 2020) en donde sus analistas prevén escenarios para el año 2020, en los que se utiliza masivamente el ejército para sofocar las revueltas en los suburbios pobres de las grandes ciudades occidentales.

En tiempos de crisis, no debe sorprendernos que la propagación del ideal anarquista (especialmente si es defendido por individuos que no esperan con las manos juntas por la futura llegada de una humanidad federada y libre sino que, al contrario, luchan aquí y ahora poniéndose ellxs mismxs en juego) perturba los sueños de quienes mandan.

En realidad, cuando se ve claramente, en una sociedad como ésta la única “función” que es éticamente aceptable es la del enemigo interno:

-Yo no quiero ser cómplice de una sociedad que destruye la tierra en la que vive.

-Yo no quiero ser cómplice de una economía que, para sobrevivir, tiene que seguir las guerras y reducir al hambre a poblaciones enteras

-Yo no quiero ser cómplice de lxs guardias que raptan y asesinan en los cuarteles, en el CIE[6], en las comisarías y en las cárceles.

-Yo no quiero ser cómplice de una sociedad que desarrolla la nanotecnología y la modificación genética con el fin de controlar la vida y doblar los requisitos de su rentabilidad.

-Yo no quiero ser cómplice en el racismo de la caza de inmigrantes, la prisión que espera a quienes no se someterán a las leyes de un país donde los gobiernos pueden cambiar, pero siguen siendo las cámaras, palos y alambre de púas.

-Yo no quiero ser cómplice de la hipocresía religiosa y del turismo sexual que, a menudo, es su contraparte.

-Yo no quiero ser cómplice de la masacre en curso de millones de animales criadxs y engordadxs para servir de comida en la industria que envenena y mata de hambre, o para probar los productos y acceder a nuevos mercados (incluso si esto significa la invención de nuevas enfermedades para patentar nuevos medicamentos).

Por el contrario, saludo y abrazo a lxs que luchan contra todo eso: la solidaridad con lxs compañerxs de prisión en Italia, Suiza, Alemania, Francia, Grecia, España, Chile, Argentina, México y Estados Unidos, con lxs mapuche en lucha por su tierra, con lxs Freedom Fighters[7] en el Delta del Nigeria[8], la insurgencia en el Magreb y la lucha de todxs los que no conocen o no el nombre.

Gracias por la gran solidaridad mostrada hacia mí y lxs otrxs detenidxs[9].

¡Siempre de la parte de aquellos que, aplastadxs por un pesado cielo, optan por provocar la tempestad!

¡Cada vez más lúcida! ¡Cada vez más furioso! ¡Siempre con la frente en alto! ¡Siempre con rabia!

Por la anarquía,

Martino Trevisan.

 

Notas:

[1] International Business Machines (Máquinas Internacionales de Trabajos). IBM es una empresa multinacional estadounidense que fabrica y comercializa herramientas, programas y servicios relacionados con la informática.

[2] Ente Nazionale Idrocarburi (Empresa Nacional de Hidrocarburos) es una empresa italiana de energía eléctrica. Usa petróleo, gas natural y petroquímica.

[3] Emil Banca Crédito Cooperativo es un banco italiano que se especializa en préstamos.

[4] Lega Nord (Liga Norte) es un partido político italiano que cuenta explusivamente con el apoyo político del norte de Italia y es el máximo exponente del nacionalismo padano (que consiste en la lucha por la autonomía de varias regiones de Italia). Políticamente pertenece al populismo de derecha.

[5] Se refiere a Roberto Maroni, segundo al mando de la Lega Nord y ministro del Interior.

[6] El Centro di Identificazione ed Espulsione (Centro de Identificación y Expulsión) es el ente xenófobo italiano encargado de regular la inmigración.

[7] Luchadores de la Libertad, en inglés.

[8] El Delta de Nigeria es una región densamente poblada en el sur de Nigeria.

[9] Se refiere a lxs demás arrestadxs en los allanamientos: Robert Ferro, Nicusor Roman, Stefania Carolei y Anna Maria Pistolesi.

 

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Sevilla – Atacada una sucursal del banco Santander en solidaridad con lxs presxs encausadxs en Chile por “caso bombas”

* madrid.indymedia.org/node/17087

La noche del jueves 21, mientras lxs fanáticxs religiosxs en la ciudad de Sevilla celebraban la madrugada de su jueves santo, un grupo de anarquistas cabreadxs decidimos reventar una sucursal del Banco Santander para expresar nuestro rechazo al proceso represivo que esta aconteciendo en $hile (“caso-bombas”) y que tiene secuestradxs a nuestrxs hermanxs de ideas durante ya 8 meses.

Aprovechando el ruido de la lluvia y la oscuridad de la noche, apedreamos varias cristaleras agrietándolas, además de las pantallas automáticas de los cajeros, dejándolas inservibles, y dejamos nuestro mensaje en forma de pintada sobre su fachada:

LIBERTAD PRESXS ANTIAUTORITARIXS CHILE

EL CASO BOMBAS ES UN MONTAJE

Esta vez elegimos como objeto de nuestro deseo destructivo esta entidad bancaria, por los intereses que defiende directamente en el estado de $hile y la propagación de sus tentáculos capitalistas por aquellas tierras, donde es una de las principales potencias económicas.

Enmarcamos este gesto en la semana de agitacion y propaganda por lxs 14A, para mandarles fuerza y ánimo en la huelga de hambre que 10 de ellxs mantienen desde hace ya 60 días y cuyo objetivo es exigir su puesta en libertad, la no aplicación de la ley antiterrorista y la realizacion inmediata del juicio. Ya han conseguido el fin del plazo investigativo y el cese del regimen de aislamiento para los compañeros, recluidos en la carcel de alta seguridad, siendo estas dos de las reivindicaciones iniciales de la huelga de hambre.

Valoramos la lucha y la presión que desde dentro están llevando a cabo lxs compas, así como los logros que están consiguiendo con el apoyo y el abrazo incondicional de lxs que desde fuera continuamos en guerra.

Nos sobran los motivos y la convicción.

Por todxs lxs hermanxs guerrerxs caidxs y secuestradxs en diferentes rincones del mundo.

Por recuperar nuestras vidas de la apatía social: Procuremos que viva la anarquia!

Unxs cuantxs antisociales anonimxs!

 

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$hile – Enfrentamientos fuera de la Universidad de Santiago por lxs compas en Huelga de Hambre


* liberaciontotal

Nota por LT: Dos comunicados respecto a la misma acción solidaria.

1° Comunicado:

Las tres micros de pacos apostadas en diferentes puntos de la USACH no intimidaron ni detuvieron las ansias de solidaridad y fuego con que diferentes individualidades salieron a la calle el día jueves 21, enmarcado en la semana de agitación y propaganda por lxs presxs políticos del montaje “caso bombas”.

En medio de una mañana silenciosa y mientras los perros del capital engordaban y dormían en sus opulentas micros, solidarixs salieron a la calle para prenderles fuego, quienes los chanchos sorprendidos, solamente atinaron, como siempre, a huir.

¿Para qué tanto aparataje, micros y piquetes? Sí la calle es nuestra y quedó una vez más demostrada. La intimidación no tiene cabida en nuestras almas hambrientas de libertad y con nuestras armas enfrentaremos a todos quienes intenten quitárnosla.

El enfrentamiento duró un poco más de una hora, donde por lo menos tres perros fieles de Hinzpeter recibieron impactos directo del fuego emanado de nuestra rabia. La manifestación terminó con todxs los compañerxs libres y los pacos escondidos tras sus máquinas.

Resistan cabrxs, la solidaridad se convierte en acción y no están solxs. La subversión, la insurrección y la revuelta se contagia por doquier…

¡Presos y Presas del montaje “Caso bombas” LIBERTAD AHORA!

¡Fuego a la cárcel y sus guardianes!

 

2° Comunicado:

Aproximadamente 50 compañerxs venidxs de los más diversos lugares, nuevamente aparecimos de sorpresa por el frontis de la Universidad de Santiago, Usach, a la búsqueda de enfrentar a los perros del Estado. Los últimos días este lugar había estado plagado de una cantidad relativamente exagerada de “fuerzas especiales” (Lo único de especial que tienen es su curiosa voluntad por defender lo que no es suyo, por un sueldo de miseria, vaya contradicción…)

Desde el lunes, el frontis de la universidad se encontraba sitiado por un guanaco, un zorrilo, una micro con una cantidad desproporcionada de chanchos reculiaos y un retén con estas mismas características. Por lo demás, en el sector de rectoría se encontraba un retén y una micro durante algunos lapsus de los días anteriores. En el sector del metro Usach también se habían instalado a sapear. No sabemos cuál fue su motivación, pero tampoco nos importó, sólo cuestionamos su impresionante capacidad de delirar y llevar cantidades desproporcionadas de represores.

Curiosamente, hoy la realidad se había disminuído un poco, ya que sólo había tres micros rodeando la universidad, una de ella en el frontis; ese fue nuestro objetivo.

Salimos de sorpresa, ni nos escucharon, al vernos, estos valientes guardianes sólo atinaron a esconderse al interior de su putrefacto vehículo, el que hicimos mierda con puro fuego. Fue una de esas imágenes que te agrandan el corazón y te ponen los ojos vidriosos, al ver sus cobardes rostros sólo correr por sus vidas ante un grupo de valientes levemente armadxs.

El combate duró aproximadamente 45 minutos, en los que los perritos falderos de la burguesía ni siquiera se atrevían a acercarse mucho, lanzando una cantidad considerable de sus asquerosos gases.

Nuestro motivo: un apoyo incondicional a lxs compañerxs presxs políticxs que se mantienen hace 60 días en huelga de hambre. Muchxs de lxs participantes del lugar no compartían todas las ideas de quienes están en las mazmorras del Estado, pero no nos importa, actuaron igual. Nuestro fin será siempre la solidaridad entre revolucionarixs, esperamos que el aroma de nuestro combustible llegue a sus celdas, para darles un espaldarazo en estos duros momentos. Aguante.

Apuntamos a una solidaridad activa desde todos los frentes, esperando romper las barreras ideológicas que nos dividen, unificar nuestra acción para lograr el enfrentamiento con la burguesía, ese es nuestro objetivo.

Libertad a todxs lxs compañerxs prisionerxs del Estado. Solidaridad desde todos los sectores, cada pequeña batalla es un golpe que aporta, todo método es válido.

PD: Posteriormente fuimos encarados por un grupo de imbéciles de la facultad de Ciencias Médicas y algunas ingenierías, quienes intentaron enfrentar a algunxs compas que no se dejaron amedrentar. Esto no es primera vez que sucede. Los desclasados gritaban “Esto es contruir universidad”, mientras buscaban expulsar a lxs compas. No nos dan miedo, todo lo contrario. No nos convence su discurso barato, la universidad es una institución burguesa y todxs lo sabemos, pero quienes logremos ingresar a ella desde otros sectores, nos esmeraremos en buscar una vía para generar subversión en todos los espacios donde estamos presentes. Estamos en todos lados.

¡Arriba la juventud combatiente!
¡Libertad a lxs presxs de todo el mundo!
¡Fin al montaje “Caso Bombas”!
¡A multiplicar la solidaridad en todos lados, con todas las formas de lucha!

 

 

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$hile – Mitin en solidaridad con lxs compas a 60 días de Huelga de Hambre


* liberaciontotal

Ayer, jueves 21 de abril, a 60 días de iniciada la Huelga de Hambre de lxs compañerxs secuestradxs por el “caso bombas” numerosxs solidarixs se reunieron en la Plaza de Armas (pleno centro de Santiago) para exponer la situación de lxs compas.

Con una obra de teatro, panfletos, gritos y lienzos; el mitin se desarrolló sin mayores contratiempos, hasta que carabineros procedio a detener a un compañero que irrumpio en la Catedral de Santiago con gritos en solidaridad con lxs compas en Huelga de Hambre, mientras se desarrollaba la misa de la última cena.
La prensa (de TV y periódicos) que se encontraba en el lugar rapidamente se dispuso a captar solo lo que quieren mostrar (como ejemplo: “Carabineros detiene a sujeto tras incidente registrado en la Catedral de Santiago”, sin siquiera mencionar la situación de lxs compas o el mitin) por eso fueron sacados del lugar a gritos e insultos, hasta perros del sector se lanzaron contra los peridistas, quienes fueron resguardados por la policia al interior de la catedral.

Fotos a continuación sacadas de OurWar: Mitin en el día 60 de la Huelga de Hambre.

 

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Polonia – Lienzos colgados en solidaridad con lxs presxs de Chile y Grecia en Cracovia


* liberaciontotal

Comunicado:

En respuesta a las manifestacione de este sábado pasado en solidaridad con lxs prisionerxs políticxs en Grecia y tomando en cuenta la llamada a una semana de acciones en solidaridad con lxs luchadores/as chilenxs decidimos tomar algunas inciativas en la ciudad de Cracovia, Polonia – el lugar, el país, donde nació el moviemento llamado ‘Solidaridad’, y donde parece ser que se ha olvidado esta palabra. Esta acción es la primera en una serie que se efectuarán. El lienzo se lee en 3 idiomas, primero en polaco, luego en griego y en castellano para lxs compañerxs.

Es fácil distraerse con la arquitectura pintoresca y de ensueño de Cracovia, así como con su vibrante vida nocturna, o su rica historia. ¿Pero cuál es el punto de aprender sobre la historia de lucha de este lugar y visitar museos si olvidamos las luchas del presente?. No nos dejemos desanimar por el espectáculo creado por y para los turistas, la presencia policial en todas partes, las camaras de seguridad, o incluse la bizarra existencia de neo-nazis. Por que, como en revueltas del pasado, esta ciudad, este país, Polonia, cosecha semillas de rebelión en todas las esquinas. Con amor y rabia profundos en nuestros corazones, ignoramos los riesgos.

¡Quemen las prisiones!

 

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Noticias de las compañeras Andrea y Mónica

* libertadalos14a

Las últimas informaciones respecto a la situación de las compañeras Andrea Urzúa Cid y Mónica Caballero Sepúlveda, son que permanecerán internadas todo el fin de semana, desde ayer jueves, en el hospital de la penitenciaría, debido a que ambas presentan un delicado estado de salud. Hace algunos días, habían estado presentando mareos, cefaléas prolongadas e incluso taquicardia.

La situación podrá empeorar si de aquí al 27 de abril, no se soluciona parte del petitorio de lxs compañerxs, en donde piden establecer una mesa de diálogo, pues de no conseguirlo, comenzarán una huelga de hambre seca, lo que siginifica dejar de consumir cualqueir tipo de líquido (incluída el agua); recordemos que el pasado 19 de abril, lxs comapñerxs optaron por radicalizar la huelga, quitando de su dieta las sales minerales y los líquidos exceptuando el agua.

El siguiente, es el petitorio de lxs compañerxs:

-LIBERTAD INMEDIATA
-NO AL PROCESAMIENTO POR LEY ANTITERRORISTA
-CAMBIO DE MEDIDA CAUTELAR A LXS COMPAÑERXS (FIN A LA PRISIÓN PREVENTIVA)
-FIN A LA LEY ANTITERRORISTA Y SUS TESTIGOS “SIN ROSTRO”
-FIN AL ART. 7 INCISO 19 DE LA CONSTITUCIÓN (VOTO UNÁNIME PARA LOGRAR LA LIBERTAD CONDICIONAL)
-REVINDICACIÓN DE DERECHOS CARCELARIOS

Dentro del mismo han precisado y exigido:

-PRESENTACIÓN DE UN PROYECTO DE MODIFICACIÓN A LA LEY ANTITERRORISTA 18.340 QUE INFLUYA DIRECTAMENTE EN SU PROCESO Y QUE INCLUYA LOS SIGUIENTES PUNTOS:
*FIN A LOS TESTIGOS ENCUBIERTOS
*MODIFICACIÓN AL ART. 7 INCISO 19 DE LA CONSTITUCIÓN REFERIDO AL VOTO UNÁNIME DE LA CORTE DE APELACIONES PARA CONSEGUIR EL CAMBIO DE MEDIDA CAUTELAR DE PRISIÓN PREVENTIVA A LIBERTAD CONDICIONAL
*CAPACIDAD DE TRIPLIFICAR LAS PENAS

Que el miedo no destruya la solidaridad…

que la solidaridad destruya el encierro
¡¡ SECUESTRADXS POR EL ESTADO A LA CALLE !!

 

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(en/it) Seattle: Capitol Hill Bank Attacked at Dusk in Solidarity with Prisoners


* pugetsoundanarchists.org

Today at around 9PM we attacked the Chase Bank on Broadway in Capitol Hill. About a dozen windows were broken. It’s important to note that this was done at time when Broadway is very busy with pedestrian and car traffic. One group of onlookers was heard saying “It’s not a big deal, they’re not hurting anyone” as people stood by watching, no one was seen calling the police and no one was chased. Fliers were thrown in front of the bank stating solidarity with the Chilean anarchists on their 60th day of hunger strike* as well as the non-cooperating Green Scare defendants serving time in prisons across the US. A short analysis of why one might attack a bank was inclued as well. No one was arrested.

______________________

This action was taken because banks are a clear symbol of the misery and slavery that we experience under capitalism. We chose to use solidarity as a weapon in our struggle against power because our passion for freedom knows no borders or prison walls.

Solidarity with the Chilean anarchists on hunger strike!
Strength and freedom to the non-cooperating Green Scare prisoners!
Prisoners to the streets!

for the proliferation of the attack,
-some anarchists

More information about the
Green Scare Prisoners: ecoprisoners.org

More information about the
imprisoned Chilean anarchists: santiaskoanarquista.noblogs.org

*This day was chosen in accordance with the Week of Agitation and Propaganda in Solidarity with the Chilean Hunger Strikers April 14-21 (http://anarchistnews.org/?q=node/14421)

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Seattle – Attaccata banca a Capitol Hill

# cenere

Oggi intorno alle ore 21 abbiamo attaccato la Chase Bank on Broadway a Capitol Hill. Circa una dozzina di vetrine sono state infrante. E’ importante notare che ciò è stato fatto nel momento in cui Broadway è molto trafficata sia a piedi che in macchina. Un gruppo di passanti li si è sentiti dire “Non è un gran problema, non stanno facendo del male a nessuno”, nessuno è stato visto chiamare la polizia e nessuno è stato inseguito. Sono stati lanciati volantini dinnanzi alla banca che rilanciavano la solidarietà con gli anarchici cileni al loro 60° giorno di sciopero della fame così come con gli accusati non-collaboratori di Green Scare, prigionieri negli USA. Una breve analisi del perché si potrebbe attaccare una banca è stato inclusa. Nessuno è stato arrestato.

Questa azione ha avuto luogo perché le banche sono un chiaro simbolo della miseria e della schiavitù che sperimentiamo sotto il capitalismo. Scegliamo di usare la solidarietà come un’arma nella nostra lotta contro il potere perché la nostra passione per la libertà non conosce frontiere o mura di prigione.

Solidarietà con gli anarchici cileni in sciopero della fame!

Forza e libertà ai prigionieri di Green Scare non-collaboratori!

Prigionieri per le strade!

Per la proliferazione dell’attacco.

Alcuni anarchici

 

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Santiago de $hile – Encapuchados prenden fuego a sucursal bancaria y protestan por caso bombas

Seis hombres cortaron el tránsito en Rodolfo Phillipi con Alameda e incendiaron cajeros automáticos del Banco BBVA. En tanto, en la Catedral, un joven fue detenido por interrumpir la misa para manifestarse en favor de los detenidos por ese proceso.

Vestidos de absoluto negro y con panfletos por el caso bombas, un grupo de seis encapuchados procedió a cortar el tránsito en la intersección de Rodolfo Phillipi con la Avenida Bernardo O´Higgins.
Según indicaron
testigos a La Tercera, el hecho se produjo aproximadamente a las 21.15 horas cuando los hombres arrojaron bolsas en la vía pública, las que posteriormente incendiaron, provocando la paralización de los vehículos que circulaban por la calle.
Acto seguido y
evocando consignas a los presos políticos, los encapuchados rompieron los ventanales de la sucursal BBVA, donde ingresaron hasta el área de los cajeros automáticos y tras rociar bencina procedieron a prenderles fuego.
Hasta la sucursal afectada llegó personal de Bomberos (Compañías 6°, 11° y 17° de la Región Metropolitana), quienes lograron controlar el siniestro, mientras c
arabineros realiza un operativo para dar con el paradero de los involucrados en la protesta.
Según información extraoficial,
uno de los manifestantes resultó con lesiones, luego que su ropa comenzará a incendiarse tras rociar bencina en la sucursal bancaria.
A esta hora, personal policial trabaja en el lugar y aún permanecen en la vía pública los panfletos en protesta por el caso bombas que fueron arrojados los sujetos.

INCIDENTE EN LA CATEDRAL
Otro hecho ligado a las protestas por el “Caso Bombas” se produjo esta noche en la Catedral de Santiago, donde un joven fue detenido por personal de Carabineros tras interrumpir la ceremonia oficiada por el arzobispo de Santiago,
Ricardo Ezzati, con el fin de manifestarse a favor de los detenidos en ese proceso.
El hombre, quien se encontraba junto a otras personas con pancartas, fue trasladado en medio de forcejeos hasta la Primera Comisaría de Santiago, donde se encuentra detenido.

 

fuente: prensa $hilena, 21.04.11

 

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$hile – Video más aclaración ¿Por qué el Caso Bombas es un montaje?


* materialanarquista

Bueno, les enviamos éste video porque ilustra bastante bien por qué el Caso Bombas es un montaje, y cómo ésto se demuestra en la realidad.

Ahora bien, hay que hacer una pequeña aclaración. Éste video corresponde a El Mercurio OnLine TV (EMOL TV), y lo primero que llama la atención es por qué EMOL se interesa en hacer la entrevista si ya se sabía de antemano cuál era el posicionamiento de Lorena Fries respecto al Caso Bombas. En noviembre de 2009 El Mercurio ya trazaba las pautas de lo que sería la Operación Salamandra[1], que culminó con los 14 arrestos y 10 encarcelamientos. Lo que hizo desde fines de 2009 hasta el 14 de agosto de 2010 fue sólo preparar terreno para una jugosa noticia que mostrar a la ciudadanía: lxs primerxs terroristas post-transición eran capturadxs. La posición que tomó EMOL para aquel maldito 14 de agosto fue sacar a luz sólo la opinión de la Fiscalía, tildándolxs a ellxs de ‘buenxs’ y a lxs okupas de ‘malvadxs’.

Pues bien, la interrogante sigue: ¿Por qué EMOL hizo ésta entrevista?. La respuesta es deducible sólo si se rastrea las columnas terroristas de EMOL. Pasados unos meses, El Mercurio comenzó a tomar distancia de la dureza de la Fiscalía, comenzó a mostrar un poco de la otra gran cara de la moneda. Técnicamente, EMOL se pasó al otro lado de la pista, porque de no hacerlo y de seguir dando abasto de los medios con que dispone para su libre uso por parte de la Fiscalía, hubieran tenido que hacer frente a un nuevo despliegue del fotogénico lienzo: EL MERCURIO MIENTE.

El Mercurio ha dado duras batallas contra lxs desposeídxs, y las ha ganado todas, pero la más difícil batalla fue revertir ese lienzo desplegado en la Universidad Católica, y luego limpiar la imagen de su colaboración con el gobierno de EE.UU. para derrocar a Allende en septiembre de 1973. Es por eso que ahora tiene que estar del lado de ‘los progres’, porque EL CASO BOMBAS ES UN MONTAJE y EMOL no puede darse el lujo de ser tan car’e raja (está bien serol un poquito, pero mucha desfachatez pasa la cuenta). En resumen, EMOL toma la posición del maricón democratacristiano: ir donde calienta el sol.

Pero bueno, de algo que sirva el diario más puto de Chile…

¿Por qué el Caso Bombas es un montaje?[2]

http://www.youtube.com/watch?v=myY5pAP51Ag

* * *

Notas:

[1] Véase http://hommodolars.org/web/spip.php?article3753

[2]: Como siempre, en la descripción del video ponemos a libre disposición el link de descarga en formato .FLV para darle el uso que se desee.

ArdeMoyano Records – Jocker World Contrainformación

 

 

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$hile – Acción iconoclasta en San Miguel

* libertadalos14a

En el contexto de la semana de agitación y propaganda decidimos cortar calles, colgar lienzos y lanzar palomas en la intersección de La Marina con la Panamericana (San Miguel) durante la madrugada ( 6:30 am ) del día miércoles 20 de Abril.

Sobre esta acción, manifestamos lo siguiente:

-Libertad a lxs compañerxs del 14 de Agosto, en huelga de hambre.

-Desprocesamiento de lxs 4 compañerxs anarquistas en Argentina, por el ataque a la embaja de Grecia.

-Libertad a Karina (la Gallega), Diego y Leandro secuestradxs por el Estado Argentino.

¡¡¡A quienes niegan lo establecido, sin bajar la mirada, saludos iconoclastas!!!

Para lxs que no se sienten forzadxs en obedecer para vivir en sociedad, ni lxs que se sienten ligadxs ni por la mas mínima cèlula del cuerpo a ella. Saludos de violencia a todxs lxs negadorxs de lo establecido!

¡libertad iconoclastas!

Libertad a lxs presxs del 14A en huelga de hambre

LIBERTAD A TODXS LXS PRESXS POLÌTICXS DE LAS CÀRCELES DE LA SOCIEDAD.

 

 

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Argentina: solidaridad desde Bahía Blanca con lxs presxs en Chile


* vivalaanarquia

A 60 días de iniciada la huelga de hambre que 10 compañerxs llevan a cabo para liberarse de un montaje mediatico-policial que lxs mantiene encanadxs desde el 14 de agosto pasados, decidimos hacer un pequeño acto de solidaridad. Pintamos pardes y prendimos gomas en la entrada del ejército argentino para hacer visible que el denominado “caso bombas” no es más que un armado judicial que el Estado Chileno inventó para infundir miedo y debilitar los múltiples y diversos movimientos de personas que sueñan y luchan por un mundo sin opresión.

Un abrazo para lxs valientes compañerxs que arrisgan su vida para conseguir la libertad.

lxs bisnietxs de la heroica Huelga General de 1907 iniciada en Ing. White

 

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(en/it) Responsibility Claim for arson attack on Polihni Town hall – Thessaloniki

* actforfreedomnow

In the early hours of monday 11/4 with 2 homemade incendiary devices, we attacked the former Town hall of Polihni. We perceive the attack on the infrastructures of the enemy an essential piece of the multiform revolutionary field.

The choice of the date 2 days before the examination of the imprisonment of revolutionary Giannis Skouloudis is in order we remind to his persecutors that for each loss new attacks will.

The action is dedicated to anarchist revolutionaries D.Fessas, Ch.Tsilianidis, D.Dimtsiadis, S.Tzifkas, the denier of work Rami Sirianos as well as to the imprisoned members of Conspiracy Cells of Fire.

Everything continues…

P.S. Although even the cops realized, obviously the recent arrested from the raids in houses of comrades have nothing to do with this attack. When however the state finds a reason to attack because of guerrilla attacks, our answer should be even more intense.

Informal Anarchist Federation / Cell of Aggressive Conscience

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Salonicco – Rivendicazione dell’attacco incendiario contro il municipio di Polihni

# cenere

Nelle prime ore di lunedì 11 aprile con 2 dispositivi incendiari artigianali abbiamo attaccato l’ex municipio di Polihni. Consideriamo l’attacco contro le infrastrutture del nemico una parte essenziale del terreno della rivoluzione multiforme.

La scelta di agire 2 giorni prima del riesame dell’imprigionamento del rivoluzionario Giannis Skouloudis è per ricordare ai suoi persecutori che per ogni perdita ci saranno nuovi attacchi.

L’azione è dedicata agli anarchici rivoluzionari D. Fessas, Ch. Tsilianidis, D. Dimtsiadis, S. Tzifkas, al nemico del lavoro Rami Sirianos così come ai prigionieri membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Tutto continua..

P.S. Anche se i poliziotti lo hanno realizzato, ovviamente i recenti arrestati nei raid nelle case dei compagni non hanno nulla a che fare con questo attacco. Quando comunque lo stato trova un motivo per attaccare a causa degli attacchi di guerriglia, la nostra risposta dovrebbe essere anche più intensa.

Informal Anarchist Federation / Cell of Aggressive Conscience

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Santa Cruz – Nuevamente SOLIDARIDAD DESDE BOLIVIA


* materialanarquista

El día 19 de abril, como a las 12 de la tarde irrumpimos la tranquilidad del consulado de $hile en Santa Cruz, Bolivia. Aprovechando que se encontraba la Canciller y el personal de turno, desplegamos un lienzo bien grande con frases en apoyo a lxs compañerxs secuestradxs en $hile, y que se encuentran en huelga de hambre desde hace casi dos meses. También lanzamos panfletos al aire y gritos de solidaridad.

Aprovechamos el contexto de la semana de agitaciòn por la liberación de lxs presxs caso bombas, para mandarles un caluroso abrazo desde acá lejos, mucha fuerza a ellxs, sus amigxs y familia, asi como tambien a los presos politicos Mapuche que estan en su segunda huelga de hambre en menos de un año, habiendo soportado mas de 82 dias de ayuno, hoy recurren nuevamente a esta forma de presion para que se apuren sus procesos y le quiten las absurdas condenas de mas de 15 años cada una, por robo de madera y amedrentamientos a los terratenientes del wallmapu entre otras, para todos ellos y sus familiares y amigos todo el newen de la ñuke mapu.

Kontra el e$tado kapital y sus burdos montajes

a desatar la ofensiva en todas sus expresiones

Mónica Caballero
Andrea Urzúa
Pablo Morales
Rodolfo Retamales
Vinicio Aguilera
Felipe Guerra
Carlos Riveros
Camilo Pérez
Francisco Solar
Omar Hermosilla
A LA KALLE!!!!

 

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Santiago de $hile – Corte de calle


* libertadalos14a

Corte de calle en solidaridad con lxs hermanxs secuestradxs por el ”caso bombas”, en las intersecciones de las calles A. Vespucio con Av. El descanzo, comuna de maipú, a las 6 am, en la madrugada del miércoles 20 de abril.

PRESXS EN GUERRA A LA KALLE!

 

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Nuovo comunicato dei compagni e delle compagne in sciopero della fame

* solidaridadporlxspresxs

SCIOPERO DELLA FAME CONTRO LA LEY ANTITERRORISTA, PRECEDENTI, OBIETTIVI E NECESSITA’

La collocazione di circa 130 ordigni esplosivi contro entità pubbliche e private dal 2005 ad oggi ha comportato il lavoro di 4 procuratori con dedizione esclusiva per chiarire questi fatti. Essi hanno delegato le indagini agli apparati di intelligence della polizia – carabineros e PDI (BIPE e DIPOLCAR)-, questi ultimi hanno portato avanti perlomeno 8 filoni d’indagine sulle possibili partecipazioni in questi attentati, ovvero: GAP-BLP, ex sovversivi, CRA settori organizzati di Villa Francia, Centri Sociali Occupati, biblioteche popolari, Brigada Anticapitalista y Mapuche. Hanno avuto a disposizione decine di milioni di pesos cileni con l’obiettivo di seguire e spiare circa 500 sospettati, senza riuscire a verificare alcun reato contro di essi, con l’esito di una indagine senza arrestati fino all’agosto del 2010. Tale scenario ha portato gli attori e gli agenti del presunto Stato di Diritto ad una collusione all’interno della loro casta col fine di ridisegnare la strategia repressiva ricorrendo alle pratiche del terrorismo di Stato,. ereditate dalla dittatura militare, pianificando anche un potente show mediatico-poliziesco che additasse i presunti sospetti ed i presunti colpevoli. Poco prima di sferrare il colpo hanno reclutato un p.m. ambizioso e carente di etica, diverso da quelli che hanno indagato in precedenza, che non s’erano fatti intimidire da prepotenti funzionari produttori del sensazionalismo televisivo.

In questa maniera, contrattato il commediante, il governo ha fatto un nuovo passo per giungere al suo scopo nella persona del ministro degli Interni Hinzpeter, che dal giugno 2010 ha sollecitato il procuratore nazionale Sabas Chahuan, segnalandogli “abbiamo bisogno di risultati concreti nelle indagini”. Quest’ultimo gli ha risposto: “Bisogna dare una nuova focalizzazione all’indagine” (13/06/10).Così, e come diretto risultato di tali pressioni che in maniera inedita hanno messo in discussione la presunta indipendenza tra i diversi poteri dello stato, è stato destituito il p.m. Armendariz ed è entrato in scena il mediatico procuratore capo della Fiscalía Sur, Alejandro Peña, che si porta dietro denunce per violenza familiare e pratiche antisindacali. Egli può agire con l’avallo del ministero degli Interni. La sua prima mossa è stata quella di trasferire le competenze dall’8º Juzgado de garantía di Santiago all’11º di San Miguel; in quanto quest’ultimo è un suo vero feudo, luogo in cui conta che non si guardi per il sottile sull’inconsistenza delle prove. Il passo successivo è stato quello di passare le veline della polizia ai quotidiani “El Mercurio” e “La Tercera” relative ad un inventato profilo dei presunti installatori di bombe, i leader con un trascorso sovversivo, il fatto di abitare in case occupate, l’adesione all’ideologia anarchica, i vestiti scuri ed i trasferimenti in bici, tra altre stupidaggini. Seguendo questa trama, dopo 58 giorni dall’assunzione dell’incarico, Peña e compagnia hanno scatenato il feroce attacco repressivo chiamato “operación salamandra”. All’alba del 14 agosto, 14 persone sono state arrestate, 4 di esse già interrogate in precedenza dal p.m. Armendariz sono state liberate per insufficienza di prove. Il 23 agosto 2010, il governo nella persona del ministro Hinzpeter si congratula con Peña; la stessa cosa fa pochi giorni prima il presidente Piñera, segnalando che è “cambiata la mano” e che “questo governo non lascerà nulla in sospeso”. In tal maniera si rende palese la connivenza tra la Fiscalía Sur ed il governo, situazione che alla fine ha portato a premiare in modo pubblico e sfacciato il menzionato A. Peña con un posto di rilievo all’interno del ministero degli Interni, da dove potrà continuare a seguire e qualificare il modo d’agire repressivo suo e del governo. Il suo compito, tra le altre cose, sarebbe quello di monitorare e disarticolare qualsiasi movimento sociale di resistenza, inclusi scioperi, licenziamenti, cortei ed altri conflitti. Per questo si può affermare che Peña è passato ad essere “giudicante e accusatore” allo stesso tempo.

Oggi, a più di 8 mesi di sequestro da parte dello stato, noi stiamo effettuando uno sciopero della fame a tempo indeterminato, sciopero iniziato il 21 febbraio. Due sono le rivendicazioni principali: libertà immediata per gli imputati di questo mal chiamato “caso bombas”e l’abrogazione della ley antiterrorista. Fino ad ora abbiamo contato sul generoso e cosciente supporto di diverse espressioni solidali, sia individuali che organizzate, che s’è tradotto in presidi, forum, dibattiti, diverse e molteplici iniziative, tutte quante espressioni concrete del necessario mutuo appoggio tra sfruttati ed emarginati, appoggio senza il quale non avrebbe senso questa mobilitazione.

Oggi, il nostro più completo ripudio della ley antiterrorista, delle sue implicazioni e conseguenze, si manifesta anche in una specifica modifica di alcuni dei suoi aspetti più odiosi e repressivi, come la figura dei “testimoni protetti” e la richiesta del voto unanime per ottenere la liberazione da parte della corte d’appello, come richiesto dall’articolo 7 comma 19 della costituzione politica cilena.

Per questo lanciamo un appello a che ci si pronunzi in relazione all’urgenza con la quale il ministero degli Interni ritiri le sue denunce per l’applicazione della ley antiterrorista in questo caso, visto anche lo spettacolo di aggiustamenti e connivenze, che ha svelato recentemente l’impresentabile trasferimento del p.m. Peña proprio nell’ufficio di tale ministero che si occupa di monitorare il conflitto sociale. Come corollario, ne vengono premiate le manipolazioni, piuttosto discutibili sia eticamente che professionalmente. Ed è così che la trama della montatura “caso bombas” diviene chiara ed evidente.

Ci sembra doveroso far presenti le irregolarità, i vizi e gli errori del processo giudiziario al quale siamo sottoposti, il tutto nel contesto di una denuncia in merito presso la Corte Interamericana de Derechos Humanos; mettendo in rilievo i legittimi dubbi e la messa in discussione sulla necessaria imparzialità processuale che si presume garantisca un giusto processo.

Consideriamo anche importate realizzare tutte le doverose gestione in modo da stabilire una concreta istanza che permetta che le nostre richieste siano conosciute e dibattute da tutti gli attori che si vedono implicati, viste le specifiche caratteristiche di questo processo penale. Per questo tutti quelli che possono contribuire alla realizzazione di questo fine, sono chiamati a farlo.

Infine, esigiamo la fine delle permanenti molestie da parte della gendarmeria cilena verso gli imputati di questo mal chiamato “caso bombas”, che si traducono nella impossibilità di comunicare tra noi che siamo reclusi in piani diversi di uno stesso modulo, all’interno del CAS. Adesso, che ciascuno faccia il suo, qualsiasi apporto solidale è benvenuto.

Informiamo che se le nostre richieste non dovessero esser ascoltate, a partire dal 27 aprile radicalizzeremo la nostra mobilitazione adottando le misure che stimeremo necessarie.

IN CILE NON C’E’ TERRORISMO!!

FINE ALLA LEY ANTITERRORISTA !!

FINO A CHE NON CROLLI LA MONTATURA REPRESSIVA GIURIDICO_POLIZIESCA!!

¡¡PRES@S A LA CALLE !!

Andrea Urzúa

Mónica Caballero

Rodolfo Retamales

Felipe Guerra

Camilo Perez

Carlos Riveros

Omar Hermosilla

Vinicio Aguilera

Francisco Solar

Pablo Morales

2011-04-20

 

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La Memoria como Acción

* rojoscuro

Escritos en memoria de nuestra querida compañera Claudia López.

Enviado a nuestro correo electrónico por

Algunos insurreccionalistas que no claudican.

“¿Cúantos son los muertos que han caído producto de las balas y las armas de los defensores del orden existente? ¿Cúantos otros han elegido un camino cuya siguiente parada sea ésta? o ¿Cúantos más han muerto sin el llanto de sus seres queridos porque sencillamente no los tenían bajo el lodazal de la aberración social ? Muchos, millones, incontables…Quizás una pregunta sin respuesta, ya que de nada nos sirve enumerarlas y darles un nombre a cada una de estas muertes, sin darse cuenta que ellas vienen engendradas por un sistema esclavista y criminal que intenta borrar cualquier atisbo de humanidad. ¿Por qué hablar de muertos cuando nuestros actos son para darle vida y continuidad a lo mas hermoso del vivir? Sencillamente porque la memoria y el recuerdo no pueden ir ligados a algo artificial (o superficial) sino a cosas tangibles, a la realidad pura en que vivimos. Es en este sentido, que nuestra memoria no es simplemente el recuerdo de viejas épocas, como batallas de guerra sino del más bello presente cargado de rebeldía indómita que destruye la amnesia social en la que vivimos. Esta es la única forma de romper el aislamiento, el olvido al que nos obligan y brindarles la exquisitez de la rebelión. Y aún me pregunto, ¿Cúantos muertos son? o mejor dicho ¿Cúantos más serán?…

La memoria histórica no sirve de nada si no va cargada de un componente directo que enfrente la autoridad de nuestro tiempo, si se eleva ante todo la imagen más que los actos y su contenido, si se relega el recuerdo a un minúsculo ghetto de amigos y conocedores, en definitiva: si ésta no ataca la realidad concreta, esa que intentan maquillar con docilidades y “hacernos creer que éste es el mejor de los mundos posibles”, pero ¡no! somos hijos rebeldes y subversivos.

Han pasado casi 13 años desde que un 11 de Septiembre de 1998 caíste bajo las balas policiales mientras combatías en una de la tantas barricadas que aquella noche ardian como lo hacen hoy nuestros corazones. Caíste en tu última danza de guerra, aquella que brillará para siempre en el recuerdo de quienes tomamos tu vida como un ejemplo de combate en el presente. Ni mártir ni martirilogio; simplemente reproducción y contagio de lo más hermoso ( y duro) del combate. Jamás heroína, simplemente una de las tantas (y tantos) que sacaron las lecciones más duras de la historia: asumir su responsabilidad dentro del espectáculo estatal y combatirlo hasta las últimas consecuencias.”

(del prólogo de la publicación)

Descargar aquí:

http://www.mediafire.com/?l4kakrxela6n49w

 

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