(película) La Banda Bonnot

Para ver los subtítulos, haz click en el botón “CC”, en la parte inferior-derecha del video.

La Bande à Bonnot (en español, La Banda Bonnot) fue el nombre con el cual la sociedad francesa denomino a un grupo de anarquistas de principios del siglo XX (1911–1912).

Quienes despreciando la legalidad se enfrentaron a todo un país, rechazando someterse al trabajo asalariado. Enfocacando su accionar en el robo a mano armada, realizando decenas de atracos y homicidos, como también a la agitación y la lucha social.

Llenos del deseo de vivir y apropiarse en el presente de sus vidas. Valiendose del más novedoso invento de la época; el automóvil y de un elemento primordial para aquellos que deseamos vivir libremente; la voluntad.

Película

http://www.youtube.com/watch?v=WhmPq2CgMXY

Subtítulos por: http://centrosocialyculturallibertario.wordpress.com

DESCARGA LA PELÍCULA EN:

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CCF – Comunicato letto da Christos Tsakalos durante l’udienza del 16 maggio

traduzione dalla versione in spagnolo

Alcuni giorni fa, un’eccezionale notizia ha trasformato la lenta morte della prigionia in un segno di vita.
In Italia, i nostri fratelli e sorelle del Nucleo Olga FAI / FRI hanno gratificato Roberto Adinolfi, direttore della società di energia nucleare “Ansaldo Nucleare”, con 3 proiettili nelle gambe. Un nemico è caduto a terra ed è comparso un meraviglioso segno di guerra…
In questo stesso momento messaggeri della distruzione, vestiti di nero, continuano a portare dai luoghi più lontani la fiamma dell’anarchia.
Sono i fratelli e le sorelle della FAI boliviana che attaccano senza sosta la fredda immobilità della morte sociale. Questa volta hanno collocato un ordigno esplosivo in una concessionaria, importatrice di auto Renault. .
Abbiamo delle brutte novità per i fedeli delle leggi, cittadini di questo mondo.

Per tutti voi che vi nascondete dietro le vostre cravatte così serie, che lavorate nei vostri impersonali uffici, che vivete rinchiusi nei vostri appartamenti accomodati, che girate con le vostre maschere inespressive, che risiedete nella mediocrità dei vostri desideri e che dormite con sogni prestati:
Il vostro mondo è una ghigliottina che assassina la vita.
I vostri ideali si nascondono all’interno delle vostre pance bestiali e dei vostri cuori vuoti.

Questa società ha massacrato la nostra libertà, mentre i vostri soldati ci hanno rinchiusi nelle vostre carceri, lontano dai nostri fratelli e sorelle.
Ma possiamo sentire le loro voci.

Sono i cospiratori della FAI / FRI e gli anarchici d’azione dell’Internazionale Nera che giungono dall’ignoto accendendo migliaia di fuochi al tranquillo sonno della società.
Sono nostri fratelli e sorelle che, nel ridere, hanno le stelle negli occhi e quando piangono le lacrime diventano spine, pallottole, dinamite e pietre.
Siamo tutti noi che abbiamo scelto di abitare agli estremi. Siamo noi che non abbiamo patria e il cielo e le stelle sono le nostre case.
Siamo noi che distruggiamo sorridendo e appicchiamo le fiamme cantando.
E il Potere morirà, lo Stato morirà, la società morirà…
Perché solo al di fuori di qualsiasi convenzione, dovere, regola e società vi possono essere delle individualità autonome che s’alimentano del fuoco e del caos di un essere nonsottomesso.

Evviva i nostri fratelli e sorelle del Nucleo Olga
Evviva i nostri fratelli e sorelle della FAI / FRI

Cellula dei membri prigionieri della CCF

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Dichiarazione di Theofilos Mavropoulos, testimone durante l’udienza del 16 maggio del processo contro la CCF

Una pagina, una pallottola”

traduzione dalla versione in spagnolo
Crescendo in una società di sottomissione, rinuncia, ipocrisia, infamia e stasi, ho avvertito l’urgenza di vivere la mia vita come un essere umano e non un numero. Esser il protagonista della mia vita e non un passante. Soddisfare TUTTI i miei desideri qui e ora, ed evitare la palude di una attesa passiva. Così ho cercato di trovare una nuova strada, lontano dalla caccia senza fine per il potere.
Mi son subito reso conto che l’unico modo in cui uno può vivere senza il potere è quello di rivolgersi contro di esso. Contro le istituzioni, contro la società, contro le relazioni e le percezioni che emanano quella perversione umana per il desiderio che la gerarchia esista.

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Equitalia: esplode ordigno a Viterbo

fonte: agenzia stampa, 18.05.2012

Un ordigno rudimentale, quasi certamente di produzione artigianale, è stato fatto esplodere durante la scorsa notte, davanti all’ingresso della sede di Equitalia a Viterbo. Non ci sono stati danni alle persone, anche perché a quell’ora, intorno a mezzanotte e mezza, gli uffici erano chiusi. La deflagrazione ha invece leggermente danneggiato il portone. Sono in corso indagini da parte della Digos per risalire agli autori del gesto.

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Continuación del segundo juicio de caso Halandri. Miércoles 16 de mayo.

recibimos y publicamos:

La audiencia empezó con la siguiente declaración leída por el compañero Christos Tsakalos:

Hace unos días una noticia excepcional transformó la lenta muerte de prisión en un señal de la vida.
En Italia, nuestros hermanos y hermanas de Célula Olga de la FAI/FRI gratificaron al Roberto Adinolfi, director de la empresa de energía nuclear “Ansaldo Nucleare”, con 3 balas en las piernas. Un enemigo cayó al suelo y un maravilloso señal de guerra amaneció…
En este mismo momento lxs vestidxs de negro mensajeros de la destrucción siguen llevando desde los lugares más lejanos la llama de la anarquía.
Son lxs hermanos de la FAI boliviana que atacan incansablemente la inmovilidad helada de la muerte social. Esta vez colocaron un artefacto explosivo en la empresa importadora de coches francesas Renault.
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Pieghevole in pdf – A 3 anni dalla scomparsa del nostro amico, fratello e compagno Mauricio Morales Duarte

riceviamo e pubblichiamo

La morte del nostro compagno Mauri ce l’accolliamo con tanto dolore, ma sappiamo che è una delle possibili conseguenze di una guerra contro la società e la sua oppressione, senza vedere tutto ciò in funzione del martirio o dell’eroismo, senza issarlo quale rappresentante di alcuna altra causa al di fuori di quella individuale, bensì rendendone visibile la memoria combattiva e l’apprezzamento dell’azione diretta violenta alla quale il compagno ha fatto ricorso assieme ad altre e multiformi tattiche di lotta.

Molti collettivi e individui rivendicano senza problemi dei vendicatori del passato e quelli che sono stati assassinati dalla polizia nel corso della guerra sociale, ma il caso del Punky Mauri è diverso. E’ sopraggiunta la critica da diversi circoli della sinistra pseudo-radicale e da alcuni gruppi di tendenza libertaria nei confronti del costante tentativo di mantenere fresca la memoria, le idee e i sogni di un anarchico d’azione contemporaneo. Noi ripudiamo questa falsa dicotomia perché riconosciamo il riscatto della memoria combattiva come un apporto alla continuità della lotta. Per questo noi, suoi amici e compagni, abbiamo fatto sì che la vita e le idee del Mauri trascendessero ben oltre il suo ambiente e le frontiere, senza santificarlo, ma mostrandolo con le sue inquietudini, contraddizioni e pratiche quotidiane. E’ così che adesso da diverse parti del mondo se ne rivendica la memoria.

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Caracas – Sommossa nel carcere La Planta, pesanti scontri armati.

Giovedì, 16 maggio, nel carcere La Planta di Caracas si è verificata una sommossa carceraria, con detenuti armati che hanno iniziato a dar fuoco a dei padiglioni. Le notizie sono discordanti. Fonti del regime bolivariano tendono a minimizzare la protesta, parlando di scontri armati tra bande rivali, con detenuti presi in ostaggio. Altre fonti parlano, invece, di scontri armati con agenti della Guardia Nacional, intervenuta anche con blindati. Mentre gli scontri sono durati per ore all’interno del penitenziario, all’esterno i familiari si sono scontrati con le forze antisommossa. In queste ore sta avvenendo il trasferimento dei prigionieri da La Planta ad altri penitenziari venezuelani. Le fonti ufficiali non ancora riescono ad avere un quadro preciso della situazione, lasciando intendere che all’interno del carcere ci sia un certo numero di detenuti deceduti.

Proponiamo un comunicato diffuso da parte dell’Anónima Solidaridad Anarquista che spiega meglio il contesto in cui s’è verificata questa sommossa.

Maggiori approfondimenti sui blog anarchici venezuelani:

anarcopunknoticias
periodicoellibertario

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Díptico en pdf – A 3 AÑOS DE LA PARTIDA DE NUESTRO AMIGO, HERMANO Y COMPAÑERO MAURICIO MORALES DUARTE

recibimos y publicamos

La muerte de nuestro compañero Mauri la asumimos con muchísimo dolor, pero la entendemos como una probable consecuencia en la guerra contra la sociedad y su opresión, sin verlo en función del martirio ni del heroísmo, sin erigirle como representante de ninguna causa más que la individual, sino visualizando la memoria combativa como la valoración de la acción directa violenta que el compañero utilizó junto a otras y multiformes tácticas de lucha.

Muchos colectivos e individuos reivindican sin problemas a vindicadorxs de antaño y a quienes han sido asesinadxs por la policía a lo largo de la guerra social, pero en el caso del Punky Mauri es distinto, vino la crítica de distintos círculos de la izquierda pseudo radical y de algunos grupos de tendencia libertaria por la constante intención de mantener fresca en la memoria las ideas y sueños de un anarquista de acción contemporáneo. Rechazamos esta falsa dicotomía porque reconocemos el rescate de la memoria combativa como un aporte a la continuidad de la lucha. Por eso sus amigxs y compañerxs intentamos que la vida e ideas del Mauri trasciendan más allá del entorno y de las fronteras, sin santificarlo, sino mostrándolo con sus inquietudes, contradicciones y practicas cotidianas. Es así como hoy desde diversas partes del mundo se reivindica su memoria.

Lamentablemente compañerxs asesinadxs por la represión son muchxs, pero la reivindicación pública de un compañero que muere manipulando un artefacto explosivo en momentos en que toda la sociedad buscaba un responsable por estas acciones, pone a todo un entorno de afines como el objetivo a exterminar.

El Poder pretende aniquilar ideas y practicas particulares, quedando a la vista la frenética persecución hacia personas que se asumen en su contra y defienden a viva voz la acción directa. Es así como algunxs compañerxs han sido encarceladxs y enjuiciadxs en el mediático caso bombas, con la clara intención de amedrentar a todxs aquellxs que han firmado frente al espejo el compromiso de enfrentarse con todas sus fuerzas contra la dominación.

En los últimos meses han sido enjauladxs Luciano Pitronello (quien resultó herido al instalar un artefacto explosivo en un banco) y Carla Verdugo e Iván Silva por portar material explosivo. Hoy, como hace siglos, siempre habrá quienes critiquen la acción directa violenta esperando la aceptación de las masas, guardando un silencio cómplice con el poder, evidenciando su timorata critica de escritorio hacía las prácticas de ataque del aquí y ahora.

Somos parte de un continuo histórico que abraza ideas de liberación y revuelta, sin menospreciar ni glorificar cada acción por número de ejecutantes o espectacularidad, entendiendo que el mejor momento o lugar para manifestar nuestro odio contra la sociedad y su opresión lo decide cada individuo.

¡A tres años de la muerte en acción del Punky Mauri sigamos empuñando prácticas de ataque!

¡Por la destrucción de la sociedad… que se expanda la peste negra!

 *****

díptico en pdf:

portada y contraportada díptico

interior díptico

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(it-es) Rami Syrianos inizia lo sciopero della fame

da 325

trad. ParoleArmate

Il 26 marzo sono stato trasferito dalla prigione di Nigrita al tribunale di Salonicco, a causa del processo a mio carico per l’esproprio all’asta di ODDY*.

Dopo l’ennesimo rinvio dell’udienza, sono stato riportato alla prigione di Nigrita lo stesso giorno. Lì ho rifiutato la perquisizione corporale, ancora una volta, che consiste nel levarsi le mutande (rinomata procedura chiamata “chinati e tossisci”). Mi hanno messo nelle “celle per i nuovi arrivati” per poi portarmi davanti al procuratore, che mi ha imposto il trasferimento disciplinare, accusandomi di “disobbedienza” e condannandomi ad un isolamento indefinito in questa cella particolare, non ufficialmente, fino a quando avrei accettato la perquisizione o sarebbe stato effettuato il trasferimento disciplinare.

Io sono, da allora, in questo speciale regime di detenzione, aspettando il trasferimento.

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(it-es) Indonesia – Eat e Billy condannati a 1 anno e 8 mesi

fonte: NEGASI: Saluran Bebas Informasi dan Agen Provokasi

trad. inglese 325

trad. ParoleArmate

I due combattenti a Yogyakarta, Billy Augustan e Reyhard Rumbayan (Eat) sono ritornati in aula per l’ottava udienza. Questa si è tenuta il 15 maggio 2012. Billy e Eat sono stati condannati a 1 anno e 8 mesi. I compagni sono in prigione dal 7 ottobre 2011, poco dopo il loro attacco riuscito ad un bancomat. Nell’udienza, tenutasi presso il tribunale distrettuale di Lahore, il verdetto per le azioni dei due combattenti rivoluzionari è stato letto dal giudice Mulyanto. Entrambi sono stati

considerati colpevoli di aver causato l’incendio e l’esplosione secondo l’articolo 187, paragrafo 1 del codice penale. Il processo alla Long Live Luciano Tortuga Cell / FAI – FRI riprenderà con la risposta dei compagni rivoluzionari Billy e Eat. Ancora non si sa la data.

Forza ai combattenti!

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(es-it) CCF – Continuación del segundo juicio de “caso Halandri”y Solidaridad con Olga Ikonomidou

La última actualización fue publicada aquí:
http://vivalaanarquia.espivblogs.net/?p=12750

Continuación del segundo juicio de “caso Halandri”. Viernes, 11 de mayo.

Aparece finalmente el ex-jefe de la Unidad Antiterrorista, D.Horianopoulos, citado como testigo de acusación. A pesar de que era él quien montó, por lo menos al nivel operativo, los arrestos de Halandri, ahora intenta presentarse a sí mismo como un simple “empleado de oficina” que desde su despacho firmó las citaciones y estaba al corriente sólo gracias a otros oficiales de la Antiterrorista. Su táctica ahora es “no sé, no he visto y no he escuchado nada”. Dijo que no hubo ningunas observaciones ni seguimientos hasta el 20 de septiembre de 2009, pues 3 días antes del allanamiento de la casa de Haris Hadzimihelakis en Halandri y que la única información que ayudó a la Policía apuntar a dicha casa vino de…una anónima llamada telefónica.
Los compañeros Christos Tsakalos y Mihalis Nikilopoulos iban preguntando, con insistencia y repetidamente, cómo puede ser eso si ciertos artículos aparecidos en la prensa burguesa bastante tiempo antes revelaron algo contrario.  Continua a leggere

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In merito a una dissociazione!

Culmine riceve e pubblica*

In questa città di Genova pare che esistano, quantomeno virtualmente, alcuni libertari e qualche anarchico, occasionalmente(?) cittadinisti, che sentono e manifestano la loro paura di essere colpiti dalla repressione.

Accampando pretestuose motivazioni metodologiche ed etiche hanno ben pensato di prendere preventivamente le distanze, come in una partita di scacchi si anticipa le mosse del nemico, dissociandosi (senza peraltro, che nessuno li avesse ancora associati).

Nel loro scritto sono preoccupati delle indagini che la questura svolge a loro carico ed esaltano le loro gesta pubbliche e collettive nei vicoli genovesi. Vivono la frustrazione di non essere riusciti a svegliare quel tanto osannato sociale e sentono l’esigenza di disprezzare azioni altrui. Sentono l’esigenza di chiarire ( agli inquirenti?) che stanno combattendo su un altro lato della barricata. Lo fanno in un momento strategico, adesso che qualcosa succede nella “loro” città e non molto tempo fa quando, per loro stessa ammissione, sarebbe stato utile.

Non pensiamo ci possa essere alcun dibattito portato avanti con chi si “difende” con meschine dissociazioni, solo che si chiamino le cose con il proprio nome e una dissociazione non diventi un “mettere i puntini sulle i”.

I soliti due rompicoglioni

Genova 17/05/2012

___________

nota di Culmine: Il comunicato de “I soliti due rompicoglioni” è in riposta ad un anonimo comunicato di dissociazione apparso su lombardia.indymedia.org/node/45805 , non pubblicato da Culmine perché non ci è mai stato inviato.

Sono tanti i comunicati e le dichiarazioni che stanno uscendo in questi giorni, noi pubblicheremo -condividendone o meno il contenuto- solo quelli che verranno inviati alla nostra e-mail: iconoclasta(at)riseup.net

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Anarchici, W la FAI!

Articolo di Luciano Lanza, 16 maggio 2012

su Il Fatto

Oggi pubblico l’editoriale che comparirà nel numero di giugno di A rivista anarchica. un periodico nato nel 1971 e che è stato fra i protagonisti della campagna per la liberazione di Pietro Valpreda. 

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Se reanuda juicio político del “Caso Bombas”.

Rechazado con multas y costas la petición de la fiscalía y el ministerio del interior

por  solidaridadporlxspresxs

La vida es entre otras cosas

una continua superación de obstáculos

Tras la “recusación” presentada por la fiscalía sur y el Ministerio del interior que pretendía suspender y anular el juicio por completo, la corte de apelaciones decidió sobre la continuidad del caso.

El mismo viernes 18 de Mayo, los 3 jueces cuestionados por la fiscalía responden con un breve y conciso informe respecto a sus supuestas “predisposiciones” durante el juicio.

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Cso Casa Naranja (mx) – Proyecto insurreccional según Bonanno

por espora.org/casanaranja

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Belgio – Fuochi, sabotaggi ed evasioni di aprile

da  suieetcendres

trad. ParoleArmate

2 Aprile

Seraing – Due cestini sono stati bruciati nel cortile di una scuola. Il fuoco ha raggiunto una parte dell’edificio, e almeno un’aula è andata distrutta. Anche l’impianto elettrico ha subito grandi danni.

3 Aprile

Bruxelles – Circa 10 parlamentari del partito di destra FDF hanno ricevuto minacce di morte via mail. La polizia ha rinforzato le misure di sicurezza per questi membri del parlamento europeo.

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Mariano Comense (CO) – ALF libera 50 galline

fonte 50 CHICKENS LIBERATED

“Nella notte del 5 Maggio 2012, in un momento dove tutti gli occhi sono puntati sul destino dei cani rinchiusi nel lager di Green Hill di Montichiari(Bs) Italia, siamo penetrati in un allevamento di galline a Mariano Comense (Co) e dato la libertà a più di 50 individui.
Questi animali hanno una famiglia che li aspetta per garantire loro una vita libera e serena fino alla loro morte naturale.
Con questa azione vogliamo anche sottolineare l’enorme sofferenza e mattanza di milioni di animali destinati alla morte per soddisfare il palato dell’oppressore umano e speriamo che tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno preso parte alla lotta contro Green Hill e non solo vegani, ma semplicemente “amanti dei cani”, comprendano che tutti gli animali devono vivere liberi e che nessuno si dovrebbe arrogare il diritto di rinchiudere un altro essere vivente in una gabbia o capannone, e sfruttare il suo corpo o il suo lavoro.
Vogliamo con questa azione, dimostrare la nostra vicinanza e solidarietà a coloro che il 28 Aprile 2012 hanno dato la libertà ai prigionieri evasi dal lager Green Hill ed in particolare ai 12 arrestati in seguito a questa azione a viso scoperto che rimarrà nella storia della liberazione animale.
Così come siamo sempre vicini a tutti i prigionieri per atti di liberazione animale, umana e della terra.
Tutti gli animali liberati con azioni dirette, sono stati fortunati e non hanno dovuto aspettare la decisione del senato italiano nell’attesa che la cultura antispecista si faccia breccia fra le mille leggi che consentono lo schiavismo animale, il nostro dovere rimane quello di continuare a dare libertà e una speranza di vita a più individui possibile.
ALF

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(gr) Δίκη ΣΠΦ- Δήλωση για FAI

fonte: athens.indymedia.org

του πυρήνα φυλακισμένων μελών της ΣΠΦ που διαβάστηκε από τον Τσάκαλο Χρήστο στο στρατοδικείο του Κορυδαλλού

 

Πριν λίγες μέρες μια έκτακτη είδηση μεταμόρφωσε τον αργό θάνατο της φυλακής σε σημάδι ζωής.

Στην Ιταλία οι αδελφοί και οι αδελφές μας του πυρήνα Ολγα FAI/IRF , φιλοδώρησαν τον διευθυντή Roberto Antinolfi της εταιρίας πυρηνικής ενέργειας Ansaldo Nucleoro με 3 σφαίρες στα πόδια. Ενας εχθρός έπεσε κι’ ένα υπέροχο σινιάλο πολέμου ανέτειλε…

Την ίδια στιγμή μαυροντυμένοι αγγελιοφόροι της καταστροφής συνεχίζουν να μεταφέρουν απ’ τα πιο μακρινά μέρη την φλόγα της αναρχίας.

Είναι τα αδέλφια της FAI Βολιβίας που επιτίθενται ακούραστα στην παγωμένη ακινησία του κοινωνικού θανάτου. Αυτή τη φορά τοποθέτησαν εκρηκτικό μηχανισμό σε εισαγωγέα αυτοκινήτων της γαλλικής Ρενώ.

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Rivendicazione dell’incendio del veicolo di Themis Skordeli (candidato di Golden Dawn)

da actforfree

trad. ParoleArmate

Da 3 anni e mezzo è scoppiata l’infame guerra agli immigrati di Ag. Panteleimonas. E tu di certo fin dall’inizio sei stato in prima fila nei raid quotidiani. Sei stato in prima linea nel ripulire la piazza della tua zona e hai anche chiuso i cortili. Ti sei aggirato per i canali tv e con orgoglio hai vomitato il tuo veleno razzista trasformandolo in uno spettacolo mediatico.

E quando hai pensato che la paura si fosse impossessata di chiunque avesse una religione diversa e di qualunque straniero nel tuo quartiere, hai organizzato nuove ronde razziste in un altro quartiere, un po’ più distante.

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Il carcere nel cervello…

Culmine riceve da RadioAzione

E’ oramai chiarissima l’intenzione, da parte dei media, di dare più eco al rumore che causa il ferimento ad una gamba di un dirigente dell’Ansaldo Nucleare che le migliaia di vittime che negli anni il nucleare stesso ha provocato, anche per colpa di gente come Adinolfi. Si chiede a voce forte l’intervento dell’esercito, ma questo non ci meraviglia. La stampa nazionale, ed i media tutti, sono da sempre la voce dei partiti e delle questure. In un clima che inizia a riscaldarsi la voce del governante di turno, del politico o del questurino si alza attraverso le pagine dei quotidiani cercando di creare un clima di terrore generale che possa togliere l’attenzione dagli avvenimenti che stanno caratterizzando questo ultimo anno il “bel paese”.

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(es-it-en) Solidaridad con David desde Buenos Aires.

extraído desde  periodicoanarquia

    Desde Buenos Aires nos envían el siguiente comunicado:

Hoy, Mártes 15 de Mayo, entramos en la embajada de Uruguay en Buenos Aires y repartimos volantes en solidaridad con David, exigiendo su inmediata libertad.
Desde aquí nos expresamos más allá de las fronteras, entendiendo su lucha como la lucha de los explotados en todo el mundo contra este sistema de dominación.
¡Compañero David te queremos en la calle ahora!

Las fotos son de los afiches pegados cerca de la embajada de Uruguay en Argentina en solidaridad con David.

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Villa Alemana, Cile – Cartolina dal Juzgado de Garantía

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Caso Bombas: aggiornamento processuale e nuove dal Cile

In questi mesi Culmine ha via via pubblicato tutti i resoconti processuali redatti dai compagni e dalle compagne del blog solidaridadporlxspresxs, ovvero gli amici ed i familiari degli arrestati il 14 agosto 2010, a Santiago del Cile.

Il processo di primo grado sta divenendo uno dei più lunghi della storia giudiziaria cilena, con udienze quotidiane che si stanno protraendo da mesi. La ragione è fornita dalla impressionante mole di presunte prove da parte dell’accusa, sull’ordine delle migliaia, e dei testimoni dell’accusa, centinaia e quasi tutti sbirri.

Purtroppo, non abbiamo mai avuto il tempo necessario per tradurre le cronache giudiziarie, ben dettagliate, dei compas cileni; anche perché spesso ci sono delle differenze a livello procedurale che, se non spiegate, rendono difficile la comprensione di tali scritti.

Un esempio è proprio dato da quel che sta accadendo in questi giorni.

In pratica, la procura -rappresentata da un pool di magistrati della Fiscalía sur- ha tentato di far annullare il processo, chiedendo la destituzione di ben 3 giurati colpevoli d’aver ostacolato la ammissibilità di presunte prove a carico dell’accusa. Nello specifico, si trattava di “prove” sulla presunta colpevolezza di Omar, ossia il compagno accusato di aver finanziato il gruppo, ricevendo contributi dall’estero, dall’Europa in particolare.

Alla fine è stato rigettato questo tentativo della procura, che avrebbe portato all’annullamento di tutta la fase dibattimentale, e adesso il processo continuerà con l’esame dei testimoni a carico della difesa. Due sono i testimoni citati dalla difesa che tanto scalpore stanno suscitando: il ministro degli Interni e l’ex-procuratore Peña, cioè l’artefice del Caso Bombas. Il ministro le sta provando tutte per non testimoniare, proprio perché dovrebbe dire la verità sulle pesanti ingerenze del potere esecutivo nelle attività di quello giudiziario.

Ricordiamo che sono 5 i compagni sottoposti a questo procedimento giudiziario: Felipe, Monika e Francisco accusati di collocazione di ordigni esplosivi, e Omar e Carlos accusati di finanziamento delle attività illecite.

Un breve aggiornamento su altre vicende giudiziarie che coinvolgono compagni cileni:

– a breve inizierà il processo contro Luciano “Tortuga” Pitronello, anarchico cileno-italiano rimasto ferito durante l’esplosione dell’ordigno che stava collocando in una banca.

– in agosto continuerà il processo per il Caso Security, in cui sono imputati Marcello Villarroel, Juan Aliste e Freddy Fuentevilla. Il caso riguarda una rapina ad una banca conclusasi in una sparatoria e conseguente decesso di uno sbirro. Un altro compagno, per fortuna, è uccel di bosco.

– Indagini aperte, per la durata di 100 giorni, contro Carla e Ivan, due compagni catturati da poco mentre trasportavano un ordigno esplosivo.

– Per fortuna, continuano senza esito le ricerche di compagni che hanno scelto la clandestinità.

Concludiamo, ricordando il 22 maggio. Tre anni fa, il Punky Mauri ci ha lasciati mentre trasportava un ordigno destinato alla scuola per carcerieri. Per l’occasione ci saranno diverse iniziative di memoria e di lotta.

Saluti ribelli,

culmine, 16 maggio 2012

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Continúa el juicio del Caso Bombas

desde la prensa chilena, 15 mayo 2012

El dia de hoy se realizo la audiencia en la Corte de Apelaciones, que pretendia anular el juicio del Caso Bombas, desestimando a los jueces que llevaban la causa.

La Tercera Sala de la Corte decidio que los tres cuestionados por el Ministerio Publico y por el Ministerio del Interior por una presunta parcialidad, seguiran en sus cargos, sin acoger la acusacion que estos habian presentado anteriormente. Las razones de la Fiscalia intentaban desacreditar el juicio con respecto a la desestimacion de una gran cantidad de pruebas, que segun ellos, eran de gran importancia a la hora de la investigacion y posterior acusacion.
Todo esto ocurre cuando en estos dias debia ser citado a declarar el ministerio del interior, Rodrigo Hinzpeter

Además, la Corte fijó una multa para los demandantes.

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Santiago, Chile – De la memoria a la calle / A tres años de la muerte en acción del Punky Mauri

 

extraido de materialanarquista

DE LA MEMORIA A LA CALLE
A tres años de la muerte en acción del Punky Mauri.

LUNES 21 DE MAYO


Pasacalle 13.00hrs desde Cueto con Andes

Actividad central 14.00hrs Plaza Yungay
Olla común
Musica en vivo
Teatro
Tizada
Payasos
Micorfono abierto
Ferias Libertarias
Stand informativos
Talleres
Expo dibujos y fotos

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Vertice Abisso numero-Foglio Egoista Nichilista 4

Questo è il file per scaricare il numero quattro di “Vertice Abisso“:

This is the link for the download of number four of “Vertice Abisso“:

http://www.mediafire.com/?vy9h8i8vwhqlf12

In questo numero:

Editoriale: La Sacra Sindrome

Ritorna il boato delle parole armate

CCF – 250 nuove accuse, comunicato di rivendicazione

Lettera di Theofilos Mavropoulos in merito alle 250 accuse

Maurizio De mone – Il pugnale avvelenato del nichilista, dibattito con Entropia – II Giustizia

Redazione Edizioni Cerbero – La rivendicazione di un di-rompimento singolativo, dibattito con Entropia – I Solidarietà

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contatti:

VerticeAbisso(at)distruzione.org

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Trasferito il prigioniero Juan Carlos Rico Rodríguez

Informiamo che il prigioniero Juan Carlos Rico Rodríguez è stato trasferito dal carcere di Zuera (Saragozza) a quello di Puerto Santa María. Le condizioni di prigionia sono addirittura peggiorate, non potendo accedere all’ora d’aria se non dopo una duplice perquisizione corporale. Anche in questo carcere, il compagno è sottoposto all’isolamento; condizione che perdura da molto.

Il recapito di Juan Carlos:

Juan Carlos Rico Rodríguez

C.P. Puerto III (Mód. 15)

Carretera Jerez-Rota Km.5

11.500 Puerto Santa María (Cádiz)

España

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(pdf) Revista Infierno N°5

Publicación anárquica por el desmadre y la revuelta

 

Ya en la calle y en la red el número 5 de esta revista anárquica por la extensión del pensamiento y la revuelta.

En este número:

– Estorbos del silencio
– El problema del empleo
– Nuestra proyectualidad insurreccional
– La muerte de la revolución
– Joseph Déjacque y el comunismo libertario

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Anarchaos e il giornalismo di regime, niente da spartire

riceviamo da anarchaos

“Anarchaos e il gionalismo di regime, niente da spartire” Abbiamo ricevuto questa e-mail, con cui una giornalista in carriera di La7, o presunta tale, ci chiede un’intervista.

Che vi sia dietro un intento poliziesco oppure no, in ogni caso non ci importa nulla di dare informazioni (e a che titolo poi?) alla stampa di regime; la stessa che accorre commossa quando i pezzi grossi dello Stato e del Capitale si fanno male ma che se ne frega di quelli che ogni giorno crepano nei CIE, nelle fabbriche, nelle carceri, in mezzo al mare, o si ammazzano per la miseria in cui sono costretti a vivere. Non abbiamo nessuna intenzione di prestare il fianco all’ennesima pantomima mediatica, strumento di quotidiano rimbambimento democratico, utile solo a riempire di inutili fandonie gli ignari telespettatori.

Noi tramite il sito cerchiamo di fare della controinformazione anarchica, e per farlo pubblichiamo tutto ciò che è attinente alle tematiche anarchiche; in questo caso, ad esempio, abbiamo pubblicato sia la rivendicazione degli attentatori di Adinolfi che dei commenti critici in proposito. Una cosa è certa, non piangiamo per la salute (peraltro pare in miglioramento) di uno che ha sulla sua coscienza tumori e leucemie in mezza Europa. Non siamo in grado di mettere in contatto l’avvenente Valentina, con “i protagonisti” – come li chiama lei. Ci chiede se “è possibile farlo spiegare da chi ne fa parte (RIBADISCO IN FORMA ANONIMA)”. Non è possibile perché non abbiamo la benché minima idea di chi sia stato e non ce ne frega nemmeno nulla di saperlo. E se lo avessimo saputo, non ve lo avremmo certo detto. Quel poco che sappiamo, è quello che abbiamo pubblicato (sempre citando altre fonti, spesso la stessa stampa: in questo caso il Corriere).

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(es-it) La Paz, Bolivia – Reivindicación ataque explosivo contra automotora Imcruz


En una sociedad que ha destruido cualquier posible aventura, la única aventura posible es destruir esta (la) sociedad.”

El capital es global, se expande por sobre todo el planeta, y si alguna vez existió un afuera, ya no queda hoy la más remota posibilidad de algún intento de autoexilio, más que el de la apatía y el de la resignación. Claro está que la extensión del capital no puede ser reducida a una mera cuestión geográfica o a su comprensión territorial, sino que su generalización viene dada, sobre todo, también por su representación y reproducción en cada aspecto de la “vida” o en su constreñimiento (coerción), en cada relación de humanxs entre sí, o en cada relación de humanxs con su entorno y/u otras especies el capital está presente (es consumado) como causa y como efecto, a la vez, ya sea de manera ideológica y/o material. El Capital y el Estado dentro del proceso/progreso de la civilización es la confluencia y apogeo de todos los sistemas de opresión, dominación y explotación, en él se han perfeccionado, adaptado e integrado, y el escenario histórico e indisociable de todas estas formas de autoridad (de clase, género, raza, especie, etc.) no ha sido, ni será otro que la sociedad.

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