Circulo Individualista Aves del Fuego – La Rivolta continua… fino alla Liberazione Totale!

Da Hommodolars Contrainformacion

Circulo Individualista Aves del Fuego

traduzione: tomo

Mercoledì, 7 settembre 2011

Noi combattiamo per la liberazione dell’individuo. Per la conquista della vita. Per il trionfo delle nostre idee. Per la realizzazione dei nostri sogni. E se le nostre idee sono pericolose, è perché noi siamo coloro che amano vivere pericolosamente. E se i nostri sogni sono pazzi, è perché noi siamo pazzi. Ma la nostra follia è la nostra grande saggezza…” [1].

Eccoli là, ancora una volta la vorace gioventù, distruggendo tutto, erigendo barricate, scontrandosi con la polizia, niente può fermarli… c’è fuoco e passione nei loro cuori, amore e odio dentro di loro, coraggio e decisione. La bellezza del caos è tornata per abbellire le strade, non è solo fuoco che adorna l’asfalto, è anche l’energia dei giovani, l’abolizione dei sessi, ognuno nella lotta…

Darà frutti questa lotta? Voler studiare solo per essere qualcuno nella vita? L’individuo che cerca la vera felicità, non si ferma a così poco, sa che può educare se stessa, e sebbene la strada sia più lunga, questo non la rende meno interessante, perché tutto il resto è interminabile…

Distruggere la scuola è possibile oggi, come è stato fatto nel colegio Guillermo Cruz de Estaciòn Central, nel colegio Gabriel Gonzales Videla, che ha protetto gli studenti del liceo Insuco 2 da un terremoto e anche il Politecnico di Arica; questi luoghi sono stati intenzionalmente dati alle fiamme da quei bellissimi pajarillas che capiscono che questa distruzione è un grande passo verso la conquista della vita…

Il viaggio è intenso e difficile, com’è sempre stato, quando individui stufi delle loro miserabili condizioni si organizzano ed attaccano. Non si può essere preoccupati per quelli che si organizzano solo per un colpo specifico sebbene sia solo per distruggere, perché a questo punto sappiamo che per costruire, dobbiamo distruggere…

E tutta la ragione che dicono di avere questi meschini politici quando parlano di problemi di educazione, non serve a niente, perché il malcontento cresce e avanza, sebbene i burocrati e gli uomini d’affari vincano quasi sempre alla fine.

E credono che reprimere la passione sia cosa facile, che con un po’ di lacrimogeno e un po’ di acqua spegneranno tutto questo, come ogni altra fiamma, quindi gli si deve ricordare che sono nel torto, ancora e ancora, quegl’idioti.

La notte illumina sempre i nostri passi, così come l’amore libero ci permette una felicità illimitata, per ritrovarci col bellissimo silenzio dell’oscurità, o ai piedi dei freschi raggi del sole che sorge; (raggi che non accarezzano quei lavoratori inetti che sbavano sulle finestre dell’autobus e sui vetri della metropolitana), correndo nel calore di una barricata, è magico, è qualcosa di supremo, o solo dio può esserlo? Noi bruciamo le chiese coi loro preti pedofili all’interno, guardiamo questi vili violentatori in faccia per sputargli addosso… un altro giorno arriva, ma questo è uno di quelli stupendi, perché uniremo il sole che ci accarezza con il suo ardore con un fuoco liberatore pieno di gioia e di speranza…

Ecco ancora una volta le barricate, con quelle forme sensuali disegnate dal fuoco, che un giorno è arrivato al magazzino La Polar fornito con la sua sporca merce. Ma i bravi ragazzi stanno arrivando, i vigili del fuoco, gli esseri più spregevoli, quei guardoni infami, che si lamentano di essere stati colpiti con le pietre quando stavano andando a spegnere il fuoco, ma ricordiamo ancora quando hanno dato le loro scale alla polizia per sgomberare le persone di Andha Chile che stavano occupando il Mapocho per un’esistenza dignitosa; i codardi sempre al servizio dell’autorità.

L’individuo che si mobilita verso la più grande gioia possibile, non cadrà mai, il suo viaggio è unico e senza eguali, non c’è nulla che lo possa fermare, non saranno gli sbirri che lo picchiano coi manganelli, non sarà la morale che impone i suoi limiti, non saranno gli infiltrati della polizia che sporcano il suo cammino, non saranno il rumore delle sirene a zittirlo…

Noi scacciamo da noi stessi completamente queste terribili usanze, come l’uomo malvagio che per così tanto ci ha causato danno” [2], imponendo norme, morali, disciplina, dei e le loro dottrine idiote, noi dimentichiamo sempre la società e i suoi domini e ci lanciamo nudi in uno scontro con il nostro essere interno.

Oggi nelle nostre teste è il momento di uccidere gli sbirri, e questa, per essere sicuri, è una grande battaglia. È molto più facile tirare una rocca a un carro armato e credere che, da questo atto, segua subito la libertà. È molto più facile passare ore ed ore parlando di rivoluzione ed organizzazione. È molto più facile credere che andando in una libera università cambierà il mondo.

Studenti, non fatevi ingannare, ricordate che anche coloro che controllano il mondo hanno frequentato l’università, e per loro disgrazia, qualcuno ha studiato da sé. E cosa sono diventati? Esseri senza cuore capaci di torturare nelle loro prigioni e uccidere per qualche centesimo, e cosa dite ora? Che voi sarete un altro di questi? Questo resta da vedere…

La libertà è una forza vitale e assoluta, questo è ciò che ci deve unire, qualsiasi altra richiesta svanirà col tempo, ma se raggiungiamo la comprensione della vitalità della conquista della vita dell’individuo, non ci saranno leggi che lo possano fermare, nessuna paura che lo possa paralizzare, nessuna catena a legarlo, nessun dio che lo punisca se avanza fermamente verso l’emancipazione totale!

Ci sono coloro che ancora credono nella rivoluzione e a loro diciamo che la nostra è cominciata tempo fa, nel momento in cui abbiamo deciso di smettere di esser pecore e siamo diventati anarchici individualisti e nichilisti.

Dunque, noi non siamo spaventati di dire loro che oggi, la rivoluzione sociale è impossibile, perché questa società è marcia dall’interno, come prodotto del quale l’individuo è stato lentamente preparato con valori e un moralismo che lo distrugge completamente, e come? Un assaggio della frusta e della sua punizione, di un’educazione militarizzata, dell’opus dei dell’eccessivo cattolicesimo, e di una tradizione cristiana borghese, ecc… in sostanza, del sistema.

E ciò che è peggio è che queste persone si sentono orgogliose di essere umani e non animali, e come se non bastasse, schiavizzano e usano indiscriminatamente gli animali per prolungare le loro miserabili vite. Così, noi disprezziamo l’umanità, semplicemente perché il suo comportamento obbediente e alienato che fa di lei una schiava moderna, non è in noi.

In questo mondo di malattia, “ci sentiamo vivi quando rabbrividiamo col profumo dei fiori, con i canti degli uccelli, con le onde che si infrangono, col suono del vento, col silenzio della solitudine” [3], ci sentiamo vivi quando tremiamo con l’ardore del fuoco, con la carezza del caos, con le notti di rivolta…

Ci siamo lanciati nell’abisso, per rispondere alle voci dei nostri morti” [4], coloro che sono morti combattendo con le armi in mano ed immense stelle dorate nei loro occhi, coloro che sono immortali come el punky Mauri, come Claudia Lopez, chi in ogni notte trova se stesso a fronteggiare la morte così graziosamente. Sì, perché a quelli di noi che decidono di vivere una vita intensa e pericolosa, la morte li riceve a braccia aperte, li accarezza e li bacia…

Perché non ci fa paura la morte? Perché “siamo soliti pensare che la morte non sia nulla per noi, perché tutto, buono e cattivo, risiede nelle sensazioni e la morte è la privazione delle sensazioni. La morte non è nulla per noi perché quando esistiamo lei è assente e, quando la morte è presente, allora noi non esistiamo più.” [5]

Il saggio (il fiero individuo) né rifiuta la vita né teme la morte, perché per lui non è un fardello essere vivo, né è un male non esserlo.” [6]

E’ vero, noi vogliamo tutto, sogniamo enormi banchetti ed evitiamo pane e tè, vogliamo grandi orge e rigettiamo la monogamia. Crediamo nell’amore libero perché noi sappiamo “che la gelosia, ed esclusivamente le storie d’amore, la fedeltà coniugale uccide parte dell’io, impoverisce la personalità sentimentale, limita orizzonti analitici, tra le altre cose. Ed inoltre, nell’amore come in qualsiasi altra cosa, è solo l’abbondanza che annichilisce la gelosia e l’invidia…” [7] vogliamo correre insieme agli animali nei campi e nelle foreste, vogliamo farci il bagno nudi sulle spiagge, nei fiumi e nei laghi e non finire in un recinto per indecenza.

Riaffermiamo il diritto di vivere nudi, di toglierci i vestiti, di vagare nudi, di unirci tra nudisti senza nessuna preoccupazione di scoprire la resistenza del corpo alla temperatura, questo per affermare il diritto alla disposizione della corporalità individuale…” [8]

Se ci sono quelli che sminuiscono la nostra bellissima solitudine, allora proponiamo loro libera associazione anziché una società (società = appartenenza forzata). Noi siamo egoisti, ma il nostro egoismo è generoso. Cosa significa? Che possiamo dare qualcosa o preoccuparci per qualcuno che consideriamo nostro amico, semplicemente perché è un’emozione scelta, a differenza dei compagni, perché nella maggior parte delle situazioni non li scegli, li incontri soltanto in qualche conflitto globale o particolare e perché non puoi aspettarti nulla da loro.

La società cilena si sta agitando, sa che c’è un conflitto e non sa quando finirà, ci sono studenti feriti, due morti e alcuni in prigione, ci sono altri in sciopero della fame, la tensione cresce, è visibile nelle strade ogni volta che c’è un giorno di azione e protesta, il confronto tra contestatori pacifici e violenti continua ad aumentare, così tanto che hanno scoperto il cappuccio a qualche encapuchadxs. Questi pseudo-rivoluzionari hanno anche spento le barricate, agendo come polizia “ad honorem”. Attenti, cari cittadini, la guerra civile non ci spaventa…

La violenza liberatoria è l’unico modo per porre fine alla sofferenza quotidiana dell’individuo e alle crudeli tragedie che flagellano gli umani e gli animali di questa terra.

La violenza è giustificabile solo quando necessaria per difendere se stessi, o se desideri, gli altri dalla violenza. L’oppresso e il povero sono costantemente in uno stato di legittima difesa, quindi la loro violenza contro i loro sfruttatori ed oppressori è sempre giustificata. Al di là di questo, due persone per vivere in pace, devono entrambi volerla; se uno dei due insiste nel voler forzare l’altro (con la fame) a lavorare, studiare, seguire le sue leggi, l’oppresso, se vuole mantenere la sua dignità come individuo e non esser ridotto alla più abietta schiavitù, nonostante tutto il suo amore per la pace e l’armonia, non avrà altra scelta se non resistere con la forza con mezzi appropriati per le circostanze…

Ogni cambiamento reale dovrà necessariamente essere violento, anche se la violenza è in sé un male. Bisogna essere violenti perché sarebbe una pazzia sperare che i privilegiati riconoscano il danno e l’ingiustizia dei loro privilegi e si decidano a rinunciarvi volontariamente. Bisogna essere violenti perché la violenza rivoluzionaria transitoria è l’unico mezzo per porre fine alla violenza maggiore e perpetua che tiene schiava la maggioranza degli esseri umani e degli animali…

Oggi vogliamo presentare il punto di vista anarchico individualista-nichilista di questo conflitto, anche per ravvivare le idee catturate su carta che alcune persone hanno fatto su certi temi che risultano tangenziali. La nostra intenzione non sarà mai quella di parlare come autorità o di guidare un gregge.

Siamo la negazione della negazione, siamo un incubo eterno per coloro che pretendono di egemonizzare l’anarchismo o continuare col vecchio e marcio concetto della lotta di classe, siamo chiari su ciò che crediamo e vogliamo, non ci interessa fare una buona impressione sulle persone, per noi la guerra di classe è morta, il povero ruba al povero, nelle strade è il proletariato che reprime il proletario insorgente, gli schiavi moderni che aggiungono un anello alla loro catena ogni giorno, si sono inginocchiati al consumo.

Cosa farebbe la gente se chiudessimo tutti i loro fast food?

Cosa farebbe la gente se bruciassimo tutti i suoi negozi?

Cosa farebbero gli studenti se rompessimo le loro scuole e università?

Cosa farebbe la società se si distruggessero i ripetitori dei loro amati telefoni e internet?

Per riassumere, cosa farebbero i proletari se gli dessimo indietro la loro vita? Crediamo che ci cercherebbero e dopo averci trovato ci ucciderebbero, ma ciò che non sanno è che noi siamo già morti, e purtroppo i morti non possono essere uccisi…

La rivolta è qui, dobbiamo accrescere la nostra partecipazione, il nostro generoso egoismo ha bisogno di contribuire, per ora, alla lotta, per chiamare e organizzarci per fini specifici come la distruzione, il godimento, l’essere amorevolmente compagni, l’incontro con il caos, avanzare verso l’alba del nulla creatore, quindi tornare nei nostri nascondigli, per gioire e danzare con gli uccelli, per nutrirci dell’energia degli alberi, per sentire la brezza dell’oceano, per sentire l’affascinante melodia del vento…

L’abbiamo già detto e lo ripeteremo: la nostra rivoluzione è già iniziata, la facciamo ogni giorno, facendo l’amore libero, dichiarandoci contro ogni dio e religione, decostruendo il linguaggio dominante che ci impongono, opponendoci apertamente ad ogni società, la facciamo smettendo di essere donne e uomini e diventando esseri umani unici.

Si lamentano, ragionevolmente, che gli anarchici individualisti e nichilisti non hanno un programma o offrono un progetto pseudo-rivoluzionario, né sono interessati ad inserirsi in qualsiasi tipo di società. Per metterla sul quantitativo: tra occupazioni illimitate, nostra è la ricerca per la soddisfazione totale, la gioia infinita, il piacere, la felicità eterna, la rivoluzione individuale qui e adesso. Dopo tutto, diremo loro: solo il tempo dirà chi raggiungerà i suoi obiettivi… è l’ora della tragedia sociale!

Noi distruggeremo, ridendo.

Noi bruceremo, ridendo.

Noi uccideremo, ridendo.

Noi esproprieremo, ridendo. E la società cadrà. La patria cadrà. La famiglia cadrà. Tutto cadrà, quando l’uomo libero sarà nato. È arrivato il tempo di affogare il nemico nel sangue…[9].

Per un’Unione Internazionale di Egoisti. ALL’ALBA, LA NOTTE CADRA’!

 

Bibliografia:

1, 4 e 9: Renzo Novatore – Verso il Nulla Creatore.

2, 5 e 6: Epicuro – Vari testi

3: Emile Armand – Per Sentirsi Vivi

7: Emile Armand – Amore tra Anarco-Individualisti.

8: Emile Armand – Nudismo

Nota: Se abbiamo deciso di usare alcune citazioni letteralmente e altre solo in parte, è solo per discutere su individui che hanno dato le loro vite nel pensiero e nell’azione di un ideale: la LIBERTA’ INDIVIDUALE!

Nota 2: Un abbraccio gigante alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, specialmente ai suoi prigionieri, per il suo enorme contributo alla lotta individualista-nichilista.

Nota 3: Saluti a tutti i membri della FAI / Federazione Anarchica Informale.

Nota 4: Amore a tutti i prigionieri.

Nota 5: Al nostro caro fratello Luciano: solo con l’azione diretta violenta pagheremo il tuo omaggio, le nostre mani sono ora anche le tue, molta forza.

 

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