Messico – Rivendicazione dell’invio del pacco bomba al professore dell’Instituto Tecnológico y de Estudios Superiores di Monterrey


Comunicato delle Individualidades tendiendo a lo salvaje (Its)

Il continuo sviluppo della tecnologia peggiora la situazione.

Quanto più cresce il sistema, più disastrosi saranno i risultati del suo fallimento.

Le entrate attribuibili direttamente alla nanotecnologia sono cresciute di circa il 42% tra il 2006 ed il 2011, e per la fine del 2011 si stimano entrare superiori ai 19.000 milioni di dollari (a).
Questo è solo un dato che dimostra come le mire del devastante progresso nanotecnologico si stiano abbattendo con maggior enfasi in Messico.
Come s’è detto in precedenza (b) (c), questo paese si posiziona assieme al Brasile come una delle migliori opzioni per investire nella nanoscienza in America latina.
Per questo, hanno posto all’interno delle aule universitarie d’ingegneria delle cattedre col fine della preparazione professionale di menti conformi che non desiderano solo il possesso di un pezzo di carta che accrediti i loro studi, ma che aspirano veramente a contribuire con le loro conoscenze scientifiche allo sviluppo ed all’avanzamento della nanobiotecnologia, per ottenere quel che il sistema vuole. La Dominazione totale di tutto ciò che è potenzialmente libero.

Ma fermiamoci un attimo e riflettiamo: quali sono i veri motivi che spingono gli scienziati ad inoltrarsi in questa nuova nanorivoluzione (d) tecnologica?
Molti degli scienziati diranno che lo fanno per “aiutare l’umanità”. Ma, ben oltre queste semplicistiche scuse, vi sono nascosti i loro bisogni psicologici chiamati attività di sostituzione. Per attività di sostituzione (e) intendiamo tutti quegli atti o compiti che hanno come obiettivo quello di giungere ad una finalità artificiale e non una finalità reale.
Gli scienziati dicono che creano nanotubi di carbonio, per esempio, per rendere la vita più comoda all’umanità, ma la vera ragione per la quale la gran parte di essi (f) lo fa è perché sente un gran coinvolgimento emotivo con il tipo di studio che porta avanti. Ovvero, non lo fa perché l’umanità viva “meglio” com’è sempre stato detto, ma per una vaga realizzazione personale e psicologica. Ed è cosi che giungiamo ad una rapida ed irrefutabile conclusione: la gran parte degli scienziati basa le proprie ricerche su contorte necessità psicologiche, su attività di sostituzione.

Continuando con il tema, in Messico ci sono già 650 nanotecnologi e la cifra aumenta (g), assieme al crescente interesse da parte di giovani indirizzati verso quest’area. Diversi fattori (già esposti nel precedente paragrafo e nella nota f) spingono sempre più “nuovi” cervelli ad impegnarsi a sostenere questo tipo di tecnologia che per ora non lascia intravedere pubblicamente lo sviluppo fatale e desolante che avrà in un futuro.

Il premio Nobel della Chimica, Harold Kroto ha affermato: “I Governi europei e degli USA dedicano grandi quantità di denaro alla nanotecnologia, a ricercare -per esempio- su come render invisibili i propri aerei” e “Se tornassimo al 1910, potremmo evitare d’aver investito nella chimica del XX secolo, evitando così il napalm o la bomba atomica”(h).
Harold sa e lo dice chiaramente che una catastrofe ambientale o umana si sta per verificare, com’è accaduto negli anni ’90 dopo aver ricercato nella chimica.
Chi conosce i problemi che avrà la tecnologia nanometrica quando interesserà tutti gli aspetti di questa vita artificializzata?
Alcuni scienziati si sono già resi conto delle catastrofiche conseguenze che potrebbe comportare l’aberrante fusione della nanotecnologia con l’intelligenza artificiale, l’elettronica molecolare e la robotica.
L’accelerazione sempre più rapida della Tecnologia condurrà alla creazione di nanociborgs che potranno autoreplicarsi automaticamente senza l’intermediazione dell’essere umano; questo è un fatto evidentemente preoccupante per questi scienziati che per anni hanno dato la loro vita alla creazione dell’autodistruzione umana.
Uno di tali scienziati è lo statunitense Eric Drexler, uno dei migliori ingegneri molecolari del suo paese e promotore della nanotecnologia a livello internazionale.
Altamente commosso, egli ha parlato della possibile espansione di una massa grigia (
grey goo in inglese) (i) causata da milioni di milioni nanoparticelle che si autoreplicherebbero volontariamente, senza controllo e dappertutto, distruggendo la biosfera ed eliminando completamente qualsiasi vita animale, vegetale ed umana su questo pianeta. La conclusione del progresso tecnologico sarebbe patetica, la Terra e tutti noi che ci troviamo in essa saremo trasformati in una gran massa grigia, in cui regneranno nanomacchine intelligenti.
Questa realistica ipotesi non l’abbiamo inventata noi che ci opponiamo all’avanzamento tecnologico ma, sorprendentemente, è stata prospettata da uno dei migliori scienziati nella storia degli USA.
Leggiamo le sue stesse parole:
“…[I nano] replicatori anticipati basati su auto-assemblaggio (…) potrebbero finirla con le piante, riempiendo la biosfera di fogliame non commestibile. [Nano]’Batteri’ onnivori resistenti potrebbero farla finita con i batteri reali: potrebbero disseminarsi come un polline soffiato, replicarsi rapidamente e ridurre la biosfera in polvere nell’arco di giorni…”
“… [Così] il primo [nano]replicatore assembla una sua copia in mille secondi, allora i due [nano]replicatori ne assemblano altri due nei successivi mille secondi (…) Dopo dieci ore, non ci sono 36 nuovi [nano]replicatori, ma più di 68.000 milioni. In meno di un giorno peserebbero una tonnellata, in meno di due giorni supererebbero il peso della Terra, in altre quattro ore supererebbero la massa totale del Sole e di tutti i pianeti…” (j).

Un altro degli scienziati che s’è reso conto d’esser divenuto un ingegnere della distruzione della Natura Selvaggia (inclusa quella umana) spingendo l’auge della Tecnologia è l’informatico Bill Joy. Egli ha sostenuto: “… la robotica, l’ingegneria genetica e le nanotecnologie rappresentano una minaccia diversa rispetto alle precedenti tecnologie.
Concretamente, i robot degli organismi geneticamente modificati ed i ‘nanorobot’ hanno in comune un fattore particolare: sono capaci di autoriprodursi. Una bomba scoppia una sola volta; un robot, al contrario, può proliferare e sfuggire rapidamente a qualsiasi controllo…”.
“…Finire trangugiati in una massa grigia e viscosa sarebbe senza dubbi un finale deprimente per la nostra avventura sulla terra, molto peggio che il semplice fuoco e il gelo. Inoltre potrebbe accadere di continuo, basta un semplice -ops!- incidente di laboratorio…” (k).

Il lettori intelligenti si chiederanno: com’è che uno scienziato s’è reso conto di quel che sta producendo con i suoi saperi all’interno del Sistema Tecnologico Industriale a questo livello? Cos’è stato a spingerlo ad analizzare a fondo tale tipo di questioni, lui che è il co-fondatore di Sun Microsystems e co-autore del linguaggio Java e del protocollo JINI?
La risposta ce la fornisce egli stesso:
“Theodore Kaczynski, alias Unabomber, in diciassette anni di campagna terrorista le sue bombe hanno ammazzato 3 persone e ne hanno ferito molte altre. Uno di quelli gravemente ferito è stato il mio amico David Gelenter, uno dei ricercatori informatici più brillanti della nostra epoca, un vero visionario. Inoltre, come molti dei miei colleghi, sapevo che sarei potuto essere la prossima vittima.
Le azioni di Kaczynski sono criminali ed, ai miei occhi, sono il segno di una follia assassina. Evidentemente, ci troviamo in presenza di un ‘luddista’(l). Tuttavia, questa semplice constatazione non invalida il suo discorso. Mi costa, ma devo ammetterlo: il suo ragionamento è degno d’attenzione. ”

Si dica quel che si dica, Kaczynski, Unabomber, Freedom Club (o come si vuole chiamare) ha Ragione.

Di seguito, quel che Bill propone per evitare (secondo lui) la distruzione planetaria e l’estinzione delle specie umana e animali per l’avanzamento tecnologico è: “…rinunciare ad esse, restringere la ricerca in quei domini tecnologici che sono troppo pericolosi, ponendo limiti alla nostra ricerca su certi saperi”. Ma quel che egli non analizza è che la Tecnologia non si ferma mai, tende sempre alla Dominazione a maggior o minor scala.
Forse ci sono alcuni scienziati che credono che il proseguimento nello studio della nanotecnologia sia un errore immorale e che per tal motivo abbandonano i loro posti di lavoro ed accademici, ma ce ne saranno altri che continueranno la staffetta del progresso civilizzato che non si ferma dinanzi a nulla.

La nanotecnologia si focalizzata e s’incentra in aree strategiche per il prosieguo della Dominazione, è per questo che nelle università si creano e si progettano nanomateriali e si ricerca sui nanosistemi (nanobiotecnologia). Tutto ciò non ha solo un obiettivo medicinale o di modifica genomica, ma una delle motivazioni più forti è quella di impiegare questo tipo di nanoconoscenze, all’inizio nel campo bellico. E’ per questo che s’investono milioni per coloro che fanno un passo in avanti nel campo dell’area nanomilitare.
La creazione di nanorobot o nanociborg è all’ordine del giorno. Non solo per distruggere i nemici, programmandoli per quando siano all’interno del corpo di qualche belligerante umano (o non) e si autodistruggano all’interno del cervello (o in qualsiasi altro organo), ma anche per evitare attacchi con armi biologiche, esplosive, chimiche, nucleari e radioattive ed anche affinché l’equipaggiamento militare sia molto più leggero, tra le altre cose.

Molti scienziati continuano ancora a lavorare seguendo il metodo della prova-errore, sperando morbosamente solo negli effetti che potrebbero avere milioni di nanoparticelle ingerite per via aerea dall’umanità ed, inoltre, influenzando l’ambiente in cui cerchiamo di svilupparci.
I geni e la particelle non funzionano in maniera isolata, bensì dipendono ed interagiscono all’interno di un sistema estremamente complesso che è il risultato di milioni anni d’evoluzione.
Alterarlo e modificarlo a piacimento della Tecnologia comporterà solo nuovi problemi e la auto-perpetrazione del sistema.

Sia le ditte che lo stato messicano attraverso gli investimenti stranieri, sono quelli che promuovono la domesticazione della Natura Umana Selvaggia e che spingono alla distruzione della Natura Selvaggia in quanto tale, obbedendo sommessamente all’inferma idea dell’avanzamento della Civilizzazione.
Le istituzioni governative, quali il Conacyt (Consejo Nacional de Ciencia y Tecnología) ed il SNI (Sistema Nacional de Investigadorxs) per adesso sono le due più importanti istituzioni federali che hanno a che vedere con l’evoluzione della Tecnologia in Messico. I suoi componenti si trovano da tempo nelle aule universitarie, realizzando filoni di ricerca e spingendo tutto alla non vita tecno-industriale che ci stanno imponendo.

Una delle principali università che hanno puntato allo sviluppo della nanotecnologia (e le altre tecnologie) in questo paese è l’Instituto Tecnológico y de Estudios Superiores di Monterrey, in maniera colloquiale chiamato Tec di Monterrey.

All’interno del suo personale docente c’è un’incredibile gamma di scienziati infermi che hanno contribuito a questo avanzamento che la Tecnologia vuole raggiungere, come per esempio Laura Palomares, ingegnere in Biochimica per quest’università privata, omaggiata nel 2009 con il premio dell’Academia Mexicana de Ciencias per la sua ricerca sui nanomateriali a partire dalle proteine da virus e da particelle metalliche (m), ottenuto attraverso la bionanotecnología. Palomares ha creato virus artificiali che possono combattere malattie come il rotavirus bovino.
S’è detto che questo nanovaccino è sicuro al cento per cento, ma di quante medicine non hanno detto la stessa cosa, mentre in seguito si sono verificate diverse malattie prodotte dalle reazioni di tali sostanze?
Per esempio, un vaccino iniettato nel corpo umano che possa guarire istantaneamente una frattura (ovvio, attraverso particelle modificate) suona piuttosto bene, ma cosa accadrà quando si scateneranno certe reazioni nell’organismo (o forse ambientali) causate da questi nuovi virus artificiali, mentre neanche se ne conosce la complessa struttura nanometrica?

Apriamo una parentesi. Molti diranno che la Tecnologia ha aiutato a che la medicina sia più efficace, e ci giudicano da inumani per il nostro netto rifiuto di un vaccino che curi il diabete (per esempio), ma in tal maniera si cade in una delle tante trappole del sistema.
Il Sistema Tecno-industriale ha sempre fatto credere che scopre questo tipo di cure affinché l’umanità viva meglio, in modo da essere rapida ed efficace nell’ambito della salubrità. Ma in tanti non si rendono conto che il sistema agisce così solo perché la gente sia ancor più dipendente ad esso, tutti stiano in salute (n) e continuino a ingrassare le fila della Megamacchina, in modo che continuino a lavorare, produrre e consumare, insomma in modo che il Sistema di Dominazione resti in piedi.
Ed è così, come il trucco più ingegnoso del sistema (o) si consolida, fortificando (ancor più) la visione di coloro che avversano noi che rifiutiamo in maniera radicale la Tecnologia (p).
L’utilizzo di virus modificati non è nuova all’interno della nanotecnologia. Scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT), assieme ad altri di Havard, hanno creato cellule che forniscono energia solare basandosi sul processo di fotosintesi delle piante. Ricordiamo che, affinché avvenga il processo, c’è bisogno di diversi fattori come l’acqua, il diossido di carbonio e la luce del sole. Invece, gli scienziati ci sono riusciti facendo ricorso alla nanotecnologia, separando l’ossigeno dall’acqua in modo che si produca idrogeno, il quale a sua volta resta immagazzinato per poi esser utilizzato nella produzione di energia. Il tutto viene realizzato modificando dei geni, attraverso un virus, in maniera che questo lo assorba e si produca la fabbricazione di cellule solari.
E’ il sogno di qualsiasi tecnologo ma, tutto sommato, è la Realtà.
Alcuni diranno, cosa ci sarà di male nel creare energia solare attraverso delle nanoparticelle modificate?
Its risponde: quando questi virus modificati ci colpiranno come conseguenza di una guerra nanobatteriologica, per qualche errore di laboratorio o per l’esplosione di una una nanocontaminazione che comprometta l’aria, il cibo, i mezzi di trasporto, l’acqua, insomma il mondo intero, tutti si renderanno conto -tutti quelli che difendono la nanotecnologia e quelli che non vi trovano un’apparente minaccia- che si tratta d’un errore gravissimo far sì che questa cresca tra di noi.

Come questa incosciente ricercatrice (Laura Palomares) ve ne sono altri all’interno del Tec di Monterrey.
Ne menzioneremo alcuni:
– il dottor Serguei Kanaoun del SNI col suo progetto di meccanica dei materiali composti (nanotubi).
– il dottor Alex Elías Zúñiga col suo progetto di nanomateriali per dispositivi medici.
– il dottor Marcelo Fernando Videa Vargas con la sua cattedra in Sintesi di materiali nanostrutturati.
– il dottor Joaquín Esteban Oseguera Peña con i suoi Trattamenti termochimici assistiti da plasma, ecc., ecc.

I corsi impartiti da quest’università privata e così prestigiosa nell’ambito nazionale e che indubbiamente sono complici diretti della distruzione, manipolazione e domesticazione della Terra sono i seguenti:

Ingegneria in biotecnologia-nanotecnologia.
Ingegneria in mecatronica.
Ingegneria in fisica industriale.
Ingegneria in meccanica elettrica.
Ingegneria in sistema digitale e robotico.
Ingegneria in tecnologie elettroniche.
Master in Scienze del Computo.
Ingegneria in tecnologie di informazione e comunicazioni.

All’interno dei progetti di tale area universitaria si trova il Centro de Desarrollo Empresarial y Transferencia de Tecnología (CEDETEC) che s’inquadra all’interno di una filosofia futurista chiamata Misión 2015, che punta allo sviluppo di ricerche e tecnologia di rilievo per il progresso nanobiondustriale per il paese in aree diverse.

Per giungere a questo, le autorità universitarie hanno creato il Congreso de Investigación y Desarrollo che presenta lavori per gli studenti ed i docenti del Tec in aree prioritarie per quest’invasione tecnologica, quali la Biotecnologia e Alimenti, Mecatronica, Nanotecnologia, Tecnologie di Informazione e Comunicazioni, Sviluppo Sostenibile, Marketing, Sviluppo Sociale ed Educazione, tra le altre.
Il CEDETEC è uno spazio in cui gli sforzi delle imprese, dello Stato e dell’università si fondono ed hanno come obiettivo quello di promuovere la creazione, l’attrazione del capitale e la crescita di imprese su base tecnologica e di alto valore per l’accademia.

Il Tec appartiene ad un altro progetto promotore dell’incubo tecnologico chiamato Cluster (q).
Il Cluster, che si trova a Nuevo León, ha come obiettivi lo sviluppo del capitale umano, il finanziamento e la sviluppo di progetti relativi a nuove applicazioni commerciali che prevedano l’applicazione di nanotecnologia (r).

Tra i suoi soci ci sono Cemex (Cementos Mexicanos), l’Universidad Autónoma di Nuevo León, Sigma (impresa leader nella produzione e nella distribuzione di alimenti d’origine animale), CIQA (importante impresa specializzata nello sviluppo di nuovi materiali), Viakable (impresa strategica al servizio di importanti mercati a livello internazionale), Industrias VAGO (impresa che utilizza i nanotubi di carbonio realizzata dal Tec), Arizona State University (con il suo Istituto per i Nano-elettrici di Arizona), Nemak (impresa globale di produzione di componenti di alluminio tecnologico per l’industria automobilistica), I2T2 (Instituto de innovación y Trasferencia Tecnológica), Whirlpool, Cimav (Centro de Investigación de Materiales Avanzados del Conacyt) tra i tanti altri.

Tutte queste istituzioni, imprese, università ed annessi fanno parte di un progetto ancor più grande. Parliamo del PIIT (Parque de Investigación e Innovación Tecnológica) situato presso il municipio di Apodaca, in cui si concentra la parte più importante della zona industriale di Monterrey.
Secondo i suoi dati: le installazioni del PIIT contano su 70 ettari, sui quali convergono i progetti di 11 centri di ricerca di 7 università: la Autónoma di Nuevo León, l’Instituto Tecnológico de Estudios Superiores Monterrey, l’Universidad Nacional Autónoma de México, l’Universidad de Arizona, l’Universidad de Monterrey, Texas A&M y l’Universidad de Texas. Al Parco si sono associati centri di ricerca, sviluppo e tecnologia di imprese private come Motorola, Pepsico, Sigma Alimentos, Viakable, Qualita, Prolec-GE, Cydsa, Metalsa, Asociación de Fabricantes de Muebles, Asociación del Plástico e MTY IT ClusterLania (s).

Come si evince, il Tec di Monterrey non s’incentra solo nell’ara della tecnologia nanometrica, ma ha volto il suo sguardo anche all’informatica.
Quest’intero mondo dietro al computer che stanno creando le mostruose multinazionali è, evidentemente, un altro degli ingranaggi del Sistema di Dominazione.

Quotidianamente, ci rendiamo conto che l’essere umano si sta allontanando sempre più pericolosamente dai suoi istinti naturali, che si sta sommergendo in una falsa realtà costruita dalle reti sociali e dall’ossessiva idea dell’aggiornamento online attraverso gli spazi virtuali.
Viviamo nell’era digitale, il sistema è in costante dinamismo e non gli è bastato che tutti si alienassero con la televisione o i vizi contratti dalla vita civilizzata, ma ha dato vita ad una gigantesca rete informatica per la superproduzione quotidiana di sempre più automi che servano ciecamente al mantenimento dell’ordine predominante.

Il neurologo statunitense Gary Small(t) ha affermato che l’eccessivo uso di internet crea danno nel funzionamento del cervello, oltre ad alterare stimoli neuronali che fanno sì che le persone riducano le loro capacità per intessere una conversazione faccia a faccia.
Ciò vuol dire che la tecnologia informatica a grandi quantità sta isolando l’individuo e lo sta trasformando in un umanoide che preferisce trascorrere ore e giorni interi dinanzi ad un computer piuttosto che convivere con il suo piccolo circolo di esseri cari e/o vicini.
Inoltre, il quotidiano e/o eccessivo uso del computer e di internet fa sì che diminuisca la naturale capacità che abbiamo per captare dettagli all’interno di uno scambio di parole dirette con altre persone. Per i bambini piccoli o in pieno sviluppo le conseguenze potrebbero essere altamente pericolose, se si prosegue con questo stile di vita di dipendenza dal computer potrebbero presentarsi dei deficit di attenzione o delle iperattività in maniera estrema.
La forma di vita in cui si sviluppano certi individui all’interno della società tecno-industriale non aiuta in nulla, bensì li spinge a vivere in uno stato di crisi, alterazione e necessaria integrazione con l’ambiente tecnologico, mezzo costituito dalle reti sociali.
Fino a che si avranno più “amici” o visite all’interno di questa trappola del Grande Fratello ci si sentirà realizzati, con il desiderio di avere nuovi contatti, contribuendo al consumismo e quindi alla distruzione della Natura Selvaggia (inclusa quella umana).

Ma Gary Small non ha menzionato le conseguenze dell’uso del computer per allarmare, non l’ha detto affinché ci disfiamo della Tecnologia, l’ha detto in modo che si risolvano questi problemi per giungere alla finzione scientifica.
Gary, come altri scienziati fanno, attraverso dei laser stimola e monitora i circuiti neuronali affinché in futuro molte delle funzioni cerebrali possano esser manipolate con un telecomando. Se ciò non bastasse, attualmente stanno progettando dei piccoli circuiti da impiantare nel cervello e che saranno collegati a computer in maniera che le macchine comprendano sempre più la complessità del cervello (u).

Continuando con il tema dell’informatica, le famose reti sociali, Facebook in particolare, si sono trasformate nel centro d’attenzione della società tecno-industriale, in quanto in essa il sistema vede un importante alleato per il totale controllo del comportamento umano; in sé si tratta di un fattore fortemente minaccioso per l’ordine stabilito all’interno della Civilizzazione.
Uno dei tre leader di Facebook è Peter Thiel, un imprenditore statunitense che s’è prefisso la totale eliminazione del mondo reale o naturale e l’imposizione del mondo digitale.
Analizzando la cosa, possiamo notare che Facebook non è una semplice ed inoffensiva rete di comunicazioni, ma anzi un esperimento sociale di controllo mentale che il Sistema Tecnologico Industriale sta utilizzando con grande efficacia per escludere la Natura dal contatto umano, ovvero lo sviluppo a larga scala della totale alienazione degli individui nei confronti della Tecnologia.
Ma questo perverso imprenditore non è rimasto fermo, oltre ad essere un dei principali apportatori del menzionato strumento di controllo mentale, egli ha investito milionari profitti in ricerche sull’intelligenza artificiale e sulle nuove tecnologie capaci di allungare la vita dell’uomo attraverso la scienza. In questo s’è alleato con il Singularity Institute for Artificial Intelligence e con il gerontologo biomedico inglese Aubrey de Grey, che s’incarica in particolare di sviluppare una tecnologia altamente avanzata per la quale il periodo di vita di una essere umano si prolunga in maniera indefinita. In tal maniera, l’umano divenuto macchina è stato creato!

La gigantesca popolarità del mondo virtuale di Thiel è divenuta possibile perché le persone si lasciano condurre dai propri simili, come pecore che seguono il gregge senza ragionare sul perché lo fanno. Ciecamente, si lasciano condurre nell’attraente mondo del progresso tecnologico e nelle sue piccole ma importanti ramificazioni di odio esacerbato, inutile ed irreale.
Le caratteristiche che distinguono queste persone dipendenti dall’uso di internet per interagire “socialmente” sono i loro forti e marcati sentimenti d’inferiorità, mostrando una insicurezza con i consimili. Tuttavia, avere una persona “connessa” dietro un computer li fa sentire capaci di dir loro cose che non si azzarderebbero mai di tirar fuori durante una conversazione.
Ed è così che la Tecnologia la finirà con l’interazione sociale che è un impulso totalmente naturale. Qui non stiamo parlando di stabilire relazioni di amicizia in maniera indiscriminata (Its ripudia le amicizie ipocrite e la sovra-socializzazione), ma il fatto che all’interno di piccoli gruppi di persone care o affini la Tecnologia sta separando questa inter-connessione naturale riducendola a e-mail o a commenti digitali.

Sembra di star leggendo un racconto di fantascienza, ma non è così. Questo è quel che sta accadendo nella realtà e non affrontarlo ci trasformerà in codardi, pavidi e complici del sistema.
Son sempre più le innovazioni immesse affinché l’essere umano sia trasformato nel senso letterale del termine, in una macchina. Ad esempio, ci sono i microchips inseriti sotto la pelle che si stanno usando nel paesi del primo mondo, e le conseguenze già iniziano a notarsi.
Lo scienziato Gasson, membro della Scuola d’Ingegneria dei Sistemi dell’università di Reading in Inghilterra, è stato il primo caso che s’è saputo -nel 2010- del fallimento di questi microchips inseriti nel corpo (v).
Così sappiamo che Gasson è il primo umano infettato con un virus informatico. Sorprendentemente non si sta parlando del fatto che una macchina sia infettata da un virus, ma che un essere umano sia malato a causa di un virus da computer! Ciò nonostante, questo scienziato idiota si sente soddisfatto. L’ha già detto un altro dei suoi: la stupidita umana non ha limiti (w).

L’impulso che questi soggetti stanno danno alla Tecnologia è allarmante. Stanno provando su se stessi le loro tecniche di controllo e di manipolazione per poi, vedendone i fallimenti, migliorare e adattare alla maggioranza della popolazione queste abiezioni.

Come si può leggere nella critica contro la nanotecnologia, l’informatica, gli effetti e le conseguenze, sono molte le forti ragioni che abbiamo per aver realizzato l’attentato contro il Tec di Monterrey-Campus Estado de México la mattina di lunedì 8 agosto, di quest’anno.
Individualidades tendiendo a lo salvaje (Its) ha lasciato un pacchetto di messaggeria simulato all’interno del campus, il quale conteneva un ordigno pieno di dinamite, solfato ammonio (che ha agito come veleno), un tubo galvanizzato di 3/4 e di 8 pollici di diametro, fili rossi, una lampadina ed una pila quadrata.

L’ordigno era destinato al coordinatore del CEDETEC, dottor Armando Herrera Corral, ma pare che con quest’attentato abbiamo colpito due tecno-nerds con un sol colpo. Infatti, il direttore del dottorato in Scienze della Ingegneria e specialista nella costruzione di robot, Alejandro Aceves López, è rimasto anch’egli ferito per l’esplosione del nostro pacco bomba che, inoltre, ha provocato danni materiali in uno degli edifici interni del Tec.
Effettivamente, come menzionato dalla stampa (x), all’interno della piccola cassa di cartone (che conteneva l’esplosivo) abbiamo lasciato un messaggio che s’è frammentato con l’esplosione. Il messaggio conteneva una minaccia firmata dall’Its. E’ inutile che i periti lo ricostruiscano, perché già ne conoscono il contenuto e lo stiamo reiterando con questo comunicato.

Certo, una attentato di tale natura non s’era verificato negli anni precedenti nelle installazioni di questa università, ma ciò non vuol dire che si tratti d’un caso isolato. Abbiamo già colpito un’altra università nel passato, adesso in questa, provocando una grande commozione pubblica perché i feriti sono “maestri rispettabili” (per la società), esperti nel loro ramo (oltre ad aver realizzato l’attentato proprio nel giorno in cui gli studenti sono andati in vacanza e le autorità hanno inaugurato il Parque de Innovación y Transferencia Tecnológica del Tecnológico di Monterrey, Campus León, a Guanajuato), e considerato che il primo attacco ha lasciato un (per la società) “insignificante” vigilantes ferito presso la UPVM (y), per tal motivo non c’è stata una grande reazione.

L’avevamo già espresso in precedenza. Its agisce senza compassione e senza misericordia, accettando le proprie responsabilità in ogni azione, ovvero in detonazioni contro i responsabili immediati ed intellettuali della devastazioni della Terra.
Da sottolineare che Its non è un gruppo di sabotatori (non condividiamo la strategia del sabotaggio e del danno o distruzione della proprietà).
Da quando ci siamo costituiti, abbiamo preso la ferma decisione di colpire i responsabili diretti che spingono l’ambiente naturale alla vita artificiale; non le istituzioni ma gli individui in concreto.

Le condanne non si sono fatte attendere (z), ci chiamano terroristi quegli inutili membri della società industriale. Sappiate che prenderemo questo termine come un complimento. Ripetiamo, non siamo dei semplici bombaroli sabotatori, siamo più di questo e se ci catalogano come terroristi sono nel giusto. Infatti, il nostro obiettivo è quello di mutilare e persino ammazzare questi scienziati, ricercatori, cattedratici ed altre scorie che stanno riducendo la Terra in un mero sperpero urbanizzato.
All’interno del lavoro investigativo s’è menzionata la partecipazione di Sedena, PGR, Segob (federale), PGJEM, ASE ed altre corporazioni dedite alla sicurezza. Con il presente comunicato diciamo ad esse: cercate quel che volete, sarete di nuovo un fallimento!

Il leader del progetto di disegnare un robot umanoide (Alejandro Aceves López) ed uno dei leader del Parque Tecnológico (Armando Herrera Corral) da ora hanno tatuati sul loro corpo (con le loro ferite) le sigle del gruppo anti-industriale: Its.
E’ logico, continueremo con queste azioni. Quegli scienziati ed altra tecno-feccia devono pagare le conseguenze del loro agire, ed è meglio che avvenga per opera di alcuni terroristi selvaggi, come noi.

La Natura è il bene, la Civilizzazione è il male…

Individualidades tendiendo a lo salvaje.

Note:
(a) Dati da
El Economista del 28 febbraio 2011.
(b) Primo comunicato delle
Individualidades tendiendo a lo salvaje (Its), relativo all’azione con pacco bomba contro il responsabile di Ingegneria in Nanotecnologia dell’Universidad Politécnica del Valle de México (UPVM), il 14 aprile di quest’anno. Una guardia di sicurezza è rimasta gravemente ferita.
(c) Secondo comunicato delle
Its, relativo all’azione ed alla minaccia di un ordigno esplosivo contro l’area di Nanotecnologia della stessa università, il 9 maggio dell’anno in corso. Non pubblicato dalla stampa che, nel vedere che il primo attentato era stato rivendicato dalle Its, ha deciso non farlo conoscere.
(d) Anche se nei nostri precedenti comunicati abbiamo menzionato termini come rivoluzione e rivoluzionari, l’abbiamo fatto all’interno di un ragionamento. In effetti noi critichiamo ed eliminiamo questi termini, considerando che ci sono individui o gruppi che si sentono gli illuminati ad auto-proclamarsi in quanto tali.
Il sistema ne è l’esempio. S’è preso gioco dei “rivoluzionari”, in quanto esso è l’unico che è rivoluzionario, ovvero quello che ha cambiato tutto in una maniera radicale, tendendo all’artificiale e sprezzando il naturale. Il principale esempio è la Rivoluzione Industriale, seguito adesso dalla Nanorivoluzione tecnologica.

(e) Per approfondire su questo termine, leggere il Manifesto di Unabomber: La società industriale ed il suo Futuro.

(f) L’altra parte degli scienziati porta avanti questo stesso tipo di tecnologie dominanti per ottenere un alto status sociale attraverso il prestigio nazionale ed internazionale, pubblico o privato, in qualsiasi forma. L’idea altruista che gli scienziati ricerchino sulle nanotecnologie o tecnologie simili per aiutare gli altri è totalmente scartata.
(g) Dati da
El Economista del 28 febbraio 2011.
(h) Conferenza presso l’Universidad Pública di Navarra, Spagna, 9 marzo 2011.
(i) Termine usato nel libro di Eric Drexler “
La nanotecnologia: il risorgimento della macchine di creazione“, 1986).
(j) Passaggi dal libro citato di Drexler.
(k) Estratti dal testo di Bill Joy “Perché il futuro non ha bisogno di noi”.
(l) Qui, Bill non ha approfondito quel che Ted è in realtà.
Il termine luddista veniva dato a quegli artigiani inglesi quando la Rivoluzione Industriale ebbe inizio. Quegli artigiani dovettero lasciare i loro posti di lavoro per via dell’avvento delle moderne macchine. Allora, in risposta a tale situazione iniziarono a sabotare le macchine, ma non lo facevano perché volevano distruggere il nascente progresso tecnologico o perché avevano una critica radicale nei confronti di quel che il sistema stava facendo con le macchine, ma come una semplice ripercussione psicologica nel veder perduti i propri posti di lavoro. Analizzando tutto ciò, non possiamo categorizzare Kaczynski come un semplice luddista o neo-luddista, perché è stato e continua ad essere più di questo.
(m) Contribuì anche alla creazione di una presunta cura contro il presunto virus dell’influenza, secondo
La Jornada de la ciencia.
(n)
Its considera che la salute all’interno della Civilizzazione sia un concetto fuori luogo, non può esserci una presunta salute quando l’ambiente è malato.
(o) Per approfondire questo tema, leggere
Il trucco più ingegnoso del Sistema di Ted Kaczynski.
(p) Magari può sembrare controproducente parlare contro la Tecnologia ed allo stesso tempo utilizzare una macchina per poter scrivere questo tipo di critiche e di rivendicazioni. Tuttavia,
Its lo considera come una necessità per incoraggiare tutti quegli individui e/o gruppi a continuare, dando vita alla guerra contro il sistema e non restando solo all’ambito critico-letterario. Detto questo, non giustifichiamo la Tecnologia, in alcuna maniera.
(q) Termine inglese che significa insieme o gruppo.
(r) Informazione presa dalla visione e missione del Cluster.
(s) Informazione dei clienti e contribuenti del PIIT
(t) Gary Small è autore del libro
Cervello Digitale, è uno dei più importanti neurobiologi degli USA. Inoltre, è direttore del centro di ricerche sulla memoria e l’invecchiamento dell’Istituto Semel di Neuroscienza e Comportamento Umano della University of California Los Angeles (UCLA).
(u) Intervista a Gary Small:
Internet rende agile il cervello?
(v) Jordan Hall del 26 maggio 2010.
(w) Einstein ha detto – Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. E non sono così sicuro sulla prima…
(x) 10 dati dell’esplosione del Tec di Monterrey.
El Universal EdoMex, 8 agosto dell’anno in corso.
(y) Ordigno esplode nell’università di Tultitlán; c’è un ferito grave.
Milenio, 20 aprile di quest’anno.
(z) CNDH sporge una querela per l’esplosione al Tec.
El Universal, 8 agosto di quest’anno.

 

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