Aggiornamenti sui nuovi arresti per il caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

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trad. Cenere

Nella giornata di lunedì, 14.03.2011, un’operazione coordinata della Divisione responsabile per i crimini speciali e violenti (DAEEB) e l’unità speciale antiterrorista (EHAM) ha perquisito due abitazioni – una in Nea Ionia nella periferia di Volos, e una nel quartiere nord di Atene Cholargos. Cinque persone sono state arrestate a Nea Ionia, tre delle quali avevano un mandato d’arresto con l’accusa di appartenere alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco: Il 25enne Giorgos Nikolopoulos (latitante dall’ottobre 2009, è fratello di Michalis Nikolopoulos, arrestato il 19.01.2011 e che dopo ha ammesso di essere un membro della Cospirazione delle cellule di fuoco), il 24enne Damiano Bolano (latitante dall’ottobre 2009, è l’unico non greco arrestato perle accuse in merito alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, la stampa di destra sta facendo trambusto circa le sue origini albanesi), e il 32enne Christos Tsakalos (latitante dal novembre 2010, una settimana dopo che suo fratello Gerasimos Tsakalos è stato arrestato insieme a Panayiotis Argyrou con l’accusa di invio di pacchi bomba). Tutti e tre sono stati accusati di “essere membri di un’organizzazione terrorista”, “creazione e possesso di materiale esplosivo e ordigni esplosivi in una cospirazione per causare pericolo pubblico verso terzi e verso le persone”, e “detonazione, dopo l’uso di materiale esplosivo, che avrebbe potuto causare pericolo verso terzi e verso le persone”. Qualche tempo fa, tutti e tre erano già stati considerati come “capofila della Cospirazione delle Cellule di Fuoco”.

Gli altri due arrestati a Nea Ionia sono la 31enne Olga Economidou e il 29enne Giorgos Polydoras. In accordo alle fonti poliziesche, nell’appartamento di Nea Ionia sono stati trovati tre AK 47, sette pistole, un revolver calibro .38, 5000 proiettili, due confezioni di 6 kg di TNT, alcune uniformi di polizia, parrucche, walkie talkie, sette false carte di identità, due paia di targhe false, quattro minicamere, una macchina per la laminazione, adesivi, e altro materiale per creare documenti. In uno dei computer loro suppongono di aver trovato delle bozze e la versione finale di comunicati e testi ( il “International Call”, ecc.. ) così come il logo usato recentemente dalla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. In più, una macchina con targa falsa è stata trovata piuttosto vicina all’appartamento. La macchina era stata rubata due notti prima. Lunedì pomeriggio, la polizia ha perquisito le case dei genitori degli arrestati (sei case perquisite, nessun ritrovamento) insieme alla perquisizione dell’appartamento a Kallithea affittato un mese fa da Christos Tsakalos sotto falso nome. Lì, i porci hanno sequestrato 35 valige piene di vestiti e utensili, due carte di identità false, tre portatili, una pistola, cinque minicamere, e un’altra macchina per la laminazione.

Nel frattempo, a Cholargos i maiali hanno arrestato due persone, una delle due è stata rilasciata subito dopo a causa della mancanza di prove. L’altro arrestato è il 26enne Costantinos Papadopoulos.

Ovviamente, la stampa sta celebrando con titoli come “Catturati i leader delle Cellule”, “La triade delle Cellule in manette”, “stavano progettando attacchi esplosivi e rapine”, ecc. Basandosi su piccole informazioni date dalla polizia (che per il momento “sta continuando l’investigazione” e non salta a pompose conclusioni”, la stampa sta facendo il loro lavoro, indicando altre persone ed insinuando collegamenti con altri gruppi come Setta dei Rivoluzionari e Brigada Rivoluzionaria (che hanno realizzato 12 attacchi esplosivi tra il 2006 e il 2008). I sei arrestati inoltre sembrano correre il pericolo di essere accusati di diverse rapine in banca fatte negli ultimi anni da gente che indossava uniformi della polizia. Le analisi balistiche hanno confermato che tutte le armi trovate sono “pulite”, significa che non sono state mai usate in attacchi compiuti negli ultimi anni.

Nel pomeriggio di martedì, tutti e sei gli arrestati sono stati condotti davanti all’accusa. Sono stati trasferiti dalla stazione di polizia alla corte suprema di Atene, dove c’è stato un piccolo corteo di una ventina tra familiari e gente solidale. Nonostante la soffocante presenza poliziesca, sono stati scanditi slogan quando sono arrivate e poi entrate nel garage dell’edificio le camionette dell’unità antiterrorismo. Lunedì a Nea Ionia i compagni hanno organizzato un corteo spontaneo formato da circa 50 persone nello stesso quartiere dove i nostri compagni sono stati arrestati.

Gli avvocati denunciano il maltrattamento (pestaggi, bruciature di sigaretta) subito dagli arrestati al 12° piano della stazione di polizia di Atene, dove l’unità antiterrorista ha i suoi uffici. Giorgos Polydoras e Christos Tsakalos sono stati inoltre accusati per l’invio dei pacchi bomba l’1.11.2010 mentre Damiano Bolano e Giorgos Nikolopoulos sono già stati condotti in prigione. Il 16 marzo, tutti e sei sono stati di nuovo portati davanti l’accusa per rilasciare dichiarazioni circa le armi che sono state trovate. Costantinos Papadopoulos ha detto che non ha nulla a che fare con la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, ma ha dichiarato di essere un anarchico. E’ stato rilasciato su una cauzione di 10.000 euro, ma gli è proibito lasciare il paese e dovrà firmare nella stazione di polizia del suo quartiere tre volte al mese. I cinque arrestati di Nea Ionia si sono rifiutati nuovamente di partecipare ai procedimenti e non hanno detto nulla. Sono stati condotti in carcerazione preventiva. Adesso, tutti e cinque sono accusati di essere membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, e inoltre del “possesso di armi”. Pubblicheremo informazioni e contatti dei cinque compagni appena saranno disponibili.

 

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