Anarchici sullo sciopero della fame nelle carceri argentine

Solidarietà ai prigioneri ed alle prigioniere in sciopero della fame.

La tortura è nata come un metodo dei governanti per far sì
che gli oppositori abbandonassero le loro convinzioni e
ritrattassero, legittimando gli oppressori di fronte alla
moltitudine. Oggi, la società si scandalizzerebbe se le
persone venissero torturate in pubblico; per questo la punizione
avviene in carcere, ipoteticamente meno “inumana” per non
uccidere direttamente ed alla vista di tutti.

Ma dietro le muta, alla tortura quotidiana della reclusione si somma la
miseria e la repressione del sistema personificato nei carcerieri.

Ma i e le sequestrati/e in questi centri di sterminio ancora una volta
hanno detto basta e da mezzogiorno del 18 marzo i detenuti rinchiusi
nei padiglioni 4, 10, 17 e 9 della Unidad Penal numero 9 de La Plata
hanno iniziato uno sciopero della fame contro l’indurimento delle
pene e delle leggi processuali. Nei giorni successivi si sono
associati a questa mobilitazione i detenuti rinchiusi nelle unità
21 di Campana, 45 di Melchor Romero, 1 di Olmos, 8 e 46 feminili e le
unità federali di Devoto e Marcos Paz.

Ovviamente, il Servicio Penitenciario Bonaerense ha incrementato la repressione
sui detenuti (in particolare da quando è iniziato lo sciopero
della fame) attraverso trasferimenti, minacce, impedendo l’accesso al
telefono, sequestrando i prodotti essenziali per sostenersi
fisicamente durante lo sciopero (succhi, brodi, zucchero, ecc.)…
oltre a non effettuare i dovuti controlli medici. Nel corso di questo
sciopero della fame, il 28 marzo, il miserevole modo d’agire da parte
dei carcerieri ha provocato la morte di Rubén Terzagui,
portatore di HIV e che da tanto tempo lottava per un trattamento
conforme alla sua situazione.

Solidarizziamo con i prigionieri, sapendo che affinché le lotte (questa e
tutte le altre) giungano a destinazione, il conflitto e la sua
diffusione devono estendersi in tutti i lati, essendo sempre più
gli oppressi che si ribellano per la libertà di tutte e tutti,
mettendo in pratica il mutuo appoggio e l’azione diretta contro lo
Stato e le istituzioni.

Fino a che ci saranno luoghi di reclusione non saremo liberi!

Abbasso le mura delle prigioni!

Anarquistas

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La libertà e lo Stato sono incompatibili

L’autorità è il Potere di decidere per gli altri, stabilendo relazioni
competitive ed oppressive in base al comando ed all’obbedienza ed,
infine, imponendoci l’esistenza di dirigenti, padroni, politici,
poliziotti…

Con lo Stato l’autorità si costituisce in un organo che gestisce e
cerca di ampliare e sviluppare le relazioni di Potere tra e sulle
persone, impedendo la solidarietà e l’auto-organizzazione
affinché i politici possano mostrarsi come degli organizzatori
e così poter dominare e parassitare sul popolo.

Politici ed imprenditori vivono dei nostri sforzi e per perpetuare questo
sistema di privilegi ci vogliono incutere paura attraverso la
repressione. Per questo hanno creato le leggi, le forze di sicurezza,
le carceri… !

Perché vogliamo relazionarci liberamente, senza dirigenti né diretti,
unendoci, proiettando e facendo ricorso al mutuo appoggio, lottiamo
per la distruzione dello Stato, totalizzatore e riproduttore
dell’oppressione e, di conseguenza, per la distruzione di tutte le
carcere in quanto sono le massime espressioni di Potere sugli
oppressi. Questi centri di punizione non possono esser mantenuti né
giustificati in nessuna maniera, nemmeno con l’esistenza di
violentatori o di assassini, poiché anche questi sono una
conseguenza di questa forma di vita miserevole ed alienante che
dobbiamo distruggere.

La reclusione è tortura e noi non saremo aguzzini di nessuno!

Con il mutuo appoggio, senza intermediari, e l’autogestione.

Con l’Anarchia!

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