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trad. cenere(at)inventati.org
14 Dicembre
Mercoledì notte la maggior parte delle macchine di vendita e obliterazione biglietti della linea Sydenham è stata sabotata.
Ci stipiamo in questi tubi di ferro come sardine. Costretti a sopportare la scomodità giorno dopo giorno, venendo letteralmente distrutti dalla società. Il caldo, l’odore, il sudore sono insopportabili. Ci aggrappiamo ad un piccolo stupido cerchio, annaspando per respirare e spostando il nostro peso da un piede all’altro, soffrendo la noia e mormorando scuse ai viaggiatori che stiamo urtando e soffocando, non possiamo fare a meno di pensare al bestiame ammassato che viene trasportato al macello. Perché il lavoro e il consumismo sono il macello delle nostre menti, e della libera volontà.
Il sistema di trasporto pubblico è un apparato essenziale della democrazia capitalista. Viene svolto con il fine di trasportare efficientemente gli abitanti delle metropoli verso le loro case, posti di lavoro e negozi. Rendendo possibile il nostro sfruttamento da parte di manager e padroni. Limitando le nostre azioni al lavoro o al consumismo.
Siamo soggetti alla costante sorveglianza nelle stazioni, tram, bus e treni. Il personale di sicurezza silenziosamente osserva gruppi di monitor dietro migliaia di telecamere. Guardando con aria vigile comportamenti “sospetti”. I controllori ci terrorizzano nel pagare ogni giorno, non sono altro che rinforzi armati del capitalismo che usano violenza e multe per garantire i profitti delle compagnie che fanno milioni di dollari al giorno sulla nostra necessità di andare e tornare dal lavoro.
Ci rifiutiamo di dare altro denaro per far diventare i ricchi più ricchi. Sono parassiti che ci stanno succhiando via il sangue. Vaffanculo. Non pagheremo affinché il ricco abbia un viaggio gratuito nel lusso.
Trascorriamo tutta la nostra giornata al lavoro che odiamo, creando profitto per i padroni che ci umiliano. E con magri guadagni torniamo a casa e compriamo l’illusione della felicità e della libertà che troviamo negli ultimi elettrodomestici, o vestiti, auto, e altri prodotti che ultimamente non ci danno né felicità né libertà. Le nostre case sono diventate solo dei posti dove transitiamo dai precedenti giorni di lavoro e aspettiamo che la sveglia interrompa il nostro sonno e ci segnali di tornare a lavoro.
E ora le guardie che ricoprono il loro ruolo di rinforzi armati dei profitti del capitalismo ci minacciano con violenza e multe se rifiutiamo questo sfruttamento.
Noi non chiediamo un trasporto pubblico più economico, efficiente o più puntuale. Noi attacchiamo questo intero modo di vivere. Anche renderlo gratuito non ci soddisfa. Viaggiamo già gratuitamente ogni giorno e ci rifiutiamo di pagare o di sottometterci al terrorismo dei controllori. Non è abbastanza evadere la tariffa o dare il nostro biglietto al passeggero che sale a bordo, una ribellione invisibile contro queste circostanze che tutti odiamo. Questo intero sistema deve essere attaccato e sabotato.
RIFIUTO DI PAGARE IL BIGLIETTO
CONTRO LA SVALUTAZIONE DELLE NOSTRE VITE
CONTRO IL TERRORISMO DELLE GUARDIE
SOLIDARIETA’ A TUTTI I VIAGGIATORI CHE NON PAGANO!
Artful fare dodgers