Reivindicación de ataques contra la autoridad, el capital y por la propagación de la revuelta.
– Dia 28 de Noviembre: A las 15:00h de la tarde en el municipio de Montcada i Reixac se atacó la CCTV atacando con martillos y con cuerdas gruesas varias cámaras de (in)seguridad.
– Día 6 de diciembre: A las 7:30 de la mañana un grupo de compañerxs cortó la calle Tessàlia en el precario barrio de La mina, seguidamente se atacó una sucursal bancaria cercana en solidaridad con el compañero Alexis Grigoropoulos-Gregory.
– Día 12 de diciembre: Se cortó la calle Mercé Rodoreda a las 8.00h,después se arrojó pintura y se golpearon con piedras las vidrieras de diversas tiendas de cadenas de moda. Horas más tarde en vísperas de las 21:30h después de que finalizara la marcha en recuerdo del compañero Roger se atacaron diversas sucursales bancarias en Vila de gràcia.
– Día 19 de diciembre: Fueron atacados dos cajeros autómaticos de Caixa Catalunya en la calle Mare de Déu de Lorda con dos Cóctel Molotov a las 2:30h de la noche.
– Dia 20 de diciembre: A las 23:00h aproximadamente, se colocó una simple bomba de ruido en las afueras de la comisaria del barrio de Glòries de lxs Mossxs d’Esquadra. Horas más tarde y cerca de la 1:32 se atacaron diversas oficinas de seguros con martillos y palos de madera anchos.
¡Si desde pequeñxs nos oprime el capital, desde pequeñxs lucharemos contra el capital! ¡Por una insurrección autónoma y salvaje!
Estamos asistiendo a una etapa muy confusa e interesante a la vez. Las largas colas del paro, las decenas de paradxs esperando en las lonjas y obras que les den un puesto de trabajo a las 8 de la mañana, el canibalismo social, la miseria y podredumbre, la marginalidad de los suburbios y barrios satélites son ya una evidencia innegable. Sin embargo, ante las nuevas condiciones político-económicas que se dan o más bien, se radicalizan, todxs adquieren una posición dentro del conflicto social permanente. El sistema decide radicalizarse, perpetuar y aumentar el control total. La presencia de cámaras que convierten a paradas de metro o supermercados en bunkers se extiende y se extrapola al campo de las manifestaciones anticapitalistas.
El sistema se radicaliza, nosotrxs también. Al contemplar los exagerados dispositivos policiales, la omnipresencia de cámaras CCTV y demás peculiaridades de un sistema autoritario, entendemos que la única alternativa posible es la creación de un nuevo paradigma basado en las relaciones humanas afines. La proliferación de disturbios y acciones contra la autoridad y el capital son más necesarias que nunca. ¡Radicalizarse pues el sistema se ha radicalizado! Un soplo de aire fresco y un cambio generacional amplio, una forma de lucha basada en el ataque difuso, en la organización antiautoritaria y asambleas autónomas ajenas a organizaciones burocráticas. Saltarse las leyes pues solo así podremos conseguir el cambio que queremos.
No atacamos solo al capital como venganza de nuestra situación económica, lo atacamos por que simplemente, no nos gusta. No nos gusta esta vida condenada a puertas automáticas y rejas, a la calificación continua y al pensamiento único mercantil impuesto desde las escuelas, la religión y el arte moderno burgués. No nos gusta el urbanismo que solo busca aumentar la productividad de la explotación de lxs individuxs. Como jóvenes precarixs nos vemos perdidxs en el entorno de la exclusión social. No tenemos futuro laboral posible, se han cargado nuestro futuro antes siquiera de que tuviéramos conciencia. Por eso, no nos queda nada salvo que proliferar los enfrentamientos contra lo que no nos gusta, seguir con las acciones, ser irreductibles, agarrarnos a un clavo ardiendo y no dejarnos arrastrar por un país cada día más pobre.
Estamos del lado de lxs inmigrantes, de lxs sintecho, de lxs aprecariadxs, de lxs invisibles, estamos del lado de lxs que okupan y roban. Ante un mundo basado en construcciones sociales autoritarias no nos queda más que destruir y acabar con la certeza de la rutina, okupar y expropiar.
¡Un saludo a la gente subversiva de los suburbios y de los ghettos! ¡A lxs que conspiran! ¡A lxs que rompen los pivotes de las aceras y atacan a los bancos! Nos vemos en las barricadas, en la rebelión.
Viva Exarchia y la resistencia en los barrios.
¡Abajo el capital, el estado y el poder adulto!
¡Por la libertad del individuo!
¡Por el ataque difuso anónimo e incendiario!
¡ Por la resistencia armada del lumpen y de la clase aprecariada!
¡Por la resistencia combativa de las barriadas contra las políticas neoliberales!
¡Abajo el trabajo!
¡Viva la Acracia!
Alexandros, Mustapha, Roger, Patricia heras, ni olvido ni perdón.
Columna de Nihilistas.
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Barcellona – Columna de Nihilistas: la città delle bombe tornerà a bruciare.
Rivendicazione di attacchi contro l’autorità, il capitale e per la propagazione della rivolta.
trad. tomo
– Giorno 28 novembre: alle ore 15.00 del pomeriggio nel municipio di Montcada i Reixac è stato attaccato il sistema CCTV, attaccando con martelli e con corde grosse varie telecamere di (in)sicurezza.
– Giorno 6 dicembre: alle 7.30 della mattina un gruppo di compagni ha bloccato via Tessàlia nel quartiere precario di La mina, successivamente è stata attaccata una succursale bancaria vicina in solidarietà con il compagno Alexis Grigoropoulos – Gregory.
– Giorno 12 dicembre: è stata bloccata via Mercé Rodoreda alle 8.00, poi è stata buttata vernice e sono state colpite con pietre le vetrine di diversi negozi di catene di moda. Ore più tardi, attorno alle 21.30 terminato il corteo in ricordo del compagno Roger sono state attaccate diverse succursali bancarie in Vila de gràcia.
– Giorno 19 dicembre: sono stati attaccati due bancomat della Caixa Catalunya in via Mare de Déu de Lorda con due molotov alle 2.30 di notte.
– Giorno 20 dicembre: attorno alle 23.00 è stata collocata una semplice bomba rumorosa fuori dal commissariato nel quartiere di Glòries de lxs Mossxs d’Esquadra. Ore più tardi e attorno all’1.32 sono stati attaccati diversi uffici di assicurazioni con martelli e spranghe di legno spesso.
Se fin da piccoli ci opprime il capitale, fin da piccoli combatteremo contro il capitale! Per un’insurrezione autonoma e selvaggia!
Stiamo assistendo ad una tappa molto confusa interessante allo stesso tempo. Le lunghe file di disoccupazione, le decine di disoccupati che aspettano che associazioni o luoghi gli diano un posto di lavoro alle 8 di mattina, il cannibalismo sociale, la miseria ed il putridume, la marginalità dei sobborghi e dei quartieri satellite sono già un’evidenza innegabile. Tuttavia, davanti alle nuove condizioni politico-economiche che ci sono o meglio, si radicalizzano, tutti richiedono una posizione nel conflitto sociale permanente. Il sistema decide di radicalizzarsi, perpetuare ed aumentare il controllo totale. La presenza di telecamere che trasformano fermate della metro o supermercati in bunker si estende e si estrapola nel campo di manifestazioni anticapitaliste.
Il sistema si radicalizza, e così facciamo noi. Contemplando gli esagerati apparati di polizia, l’onnipresenza di telecamere e gli altri particolari di un sistema autoritario, capiamo che l’unica alternativa possibile è la creazione di un nuovo paradigma basato sulle relazioni umane di affinità. La proliferazione di rivolte ed azioni contro le autorità ed il capitale sono più necessarie ora che mai. Radicalizzarsi poiché il sistema si è radicalizzato! Una boccata d’aria fresca e un cambio generazionale ampio, una forma di lotta basata sull’attacco diffuso, nell’organizzazione antiautoritaria ed assemblee autonome aliene ad organizzazioni burocratiche. Uscire dalle leggi poiché solo così potremo ottenere il cambiamento che vogliamo.
Non attacchiamo il capitale solo come vendetta per la nostra situazione economica, lo attacchiamo perché semplicemente non ci piace. Non ci piace questa vita condannata a porte automatiche e sbarre, alla qualificazione continua e al mero pensiero commerciale imposto dalla scuola, dalla religione e dalla moderna arte borghese. Non ci piace l’urbanistica che cerca solo di crescere la produttività dello sfruttamento egli individui. Come giovani precari ci vediamo persi nell’ambiente dell’esclusione sociale. Non abbiamo nessun possibile lavoro futuro, il nostro futuro è stato rovinato prima ancora che ne prendessimo coscienza. Così, non abbiamo niente eccetto il proliferare il confronto contro ciò che non ci piace, continuare con le azioni, essere irriducibili, aggrapparci ad un chiodo ardendo e non lasciarci trascinare da un paese ogni giorno più povero.
Siamo dalla parte dei migranti, dei senzatetto, dei precari, degli invisibili, siamo dalla parte di quelli che occupano ed espropriano. Davanti ad un mondo basato su costruzioni sociali autoritarie non ci resta altro che distruggere e finirla con la certezza della routine, occupare ed espropriare.
Un saluto ai sovversivi dei sobborghi e dei ghetti! A quelli che cospirano! A quelli che rompono i cardini del marciapiede ed attaccano le banche! Ci vediamo sulle barricate, nella ribellione.
Viva Exarchia e la resistenza nei quartieri.
Abbasso il capitale, lo stato ed il potere adulto!
Per la libertà dell’individuo!
Per l’attacco diffuso anonimo ed incendiario!
Per la resistenza armata della classe pezzente e precaria!
Per la resistenza combattiva delle barricate contro i politici neoliberali!
Abbasso il lavoro!
Lunga vita all’Anarchia!
Alexandros, Mustapha, Roger, Patricia Heras
Noi non perdoniamo, noi non dimentichiamo
Columna de Nihilistas