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# cenere
“ (Terrorismo come azione di un innocente…) Da quando i ventenni vengono chiamati terroristi? Battezzati come cristiani a 2 anni e come terroristi a 22, lodati quando leggono anche libri non scolastici che poi vengono usati come prove a loro carico, indossano magliette bianche ai cortei e adesso bianchi giubbotti antiproiettile nei tribunali…”. Riflettiamo su questo…
Sono passati 7 mesi dal giorno in cui hanno arrestato mio figlio Giannis Skouloudis per l’incendio di alcuni veicoli della DEI (compagnia elettrica nazionale). Lui ha rivendicato l’azione subendo così la detenzione nella prigione di correzione giovanile di Avlona, così lo stato chiama questi moderni buchi infernali di anime.
Vedendo che la guerra si intensifica sempre di più, sento il bisogno di salutare, volendo dare forza e coraggio, tutti quelli che gli stanno vicino, quelli che resistono, che lottano e continuano a lottare dentro e fuori le prigioni contro questo marcio sistema che vuole renderci tutti schiavi. Contro la repressione, il baciare culi e arraffare tutto ciò che si può. Contro le buone maniere, il mito di una vita organizzata e il moderno stile di vita come ideale supremo di tranquillità, ordine e sicurezza.
Dalla mia posizione di genitore sono fiero di mio figlio e del suo comportamento ma anche di quello degli altri ragazzi che lottano per la libertà di pensiero e individuale.
E qualche parola per i genitori. Noi mettiamo i nostri ragazzi in questo mondo, li cresciamo ed arriva per noi il momento di permettere loro di condurci nel futuro. Noi cerchiamo di tenerli incatenati ancora al passato. Stiamogli vicino nelle barricate ed impariamo da loro.
Mando tutta la mia solidarietà a tutti i prigionieri politici ma anche a tutti quelli che fuori le prigioni continuano a lottare scegliendo il difficile cammino verso una libertà assoluta.
Giorgios Skouloudis
5 maggio