Grecia – Note sull’ultima udienza del processo a Simos Seisidis (5/5/2011)

* waronsociety.noblogs.org

# Cenere

In aula, un quadro di Gesù è appeso alle spalle dei cinque giudici che siedono dietro la loro cattedra sopraelevata. Due videocamere sono appese sopra i giudici, in direzione dell’angolo dove ogni testimone dovrà testimoniare di fronte alla Bibbia. Simos Seisidis è seduto su un piccolo podio, circondato da incappucciati poliziotti dell’antiterrorismo armati di mitra. Lui tamburella le dita sul banco dietro al quale siede, gioca con una bottiglietta, e smuove il microfono avanti e indietro, apparendo fondamentalmente annoiato mentre fissa il vuoto. Fuori dal tribunale continua a piovere mentre iniziano a parlare i testimoni. Questo sarà l’ultimo giorno del processo.

Sua madre ha detto alla corte che il figlio è innocente e che, da quando era molto piccolo, è stato sempre preso di mira da quelli che avevano più potere di lui. Un giornalista dice alla corte che Simos è stato punito abbastanza a causa della mutilazione della gamba e che un concerto organizzato per lui aveva mostrato una grande varietà di persone provenienti da ogni classe venute in suo sostegno. Mentre continuano le testimonianze, Simos sorride e scherza in aula con i suoi amici che non lo vedono da molto tempo.

Un’altra sua amica testimonia che, dopo la rapina in banca attribuita a Simos, è stata pedinata dalla polizia e infine da essa rapita. E’ stata condotta nella stazione di polizia, le è stato chiesto di riconoscere Simos nelle foto, e quando ha detto che non lo riconosceva, la polizia ha detto che avrebbero arrestato il suo ragazzo se non confermava che il ragazzo nella foto era Simos. Lei ha detto alla corte che ciò che è successo a lei è successo anche a tante altre persone. Dopo la testimonianza della ragazza, è iniziata quella di un vecchio comunista. Ha detto alla corte che ha sofferto la repressione durante la dittatura e che lo stesso tipo di repressione sta ancora avendo luogo nella nuova democrazia.

Durante questa testimonianza, Simos ha chiesto scherzosamente di andare in bagno. Ha afferrato le sue due stampelle ed è stato scortato al piano di sopra dai poliziotti dell’antiterrorismo. Quando è ritornato, stava testimoniando il marito di sua sorella, il quale diceva ai giudici che la polizia si è vendicata nei confronti del suo amico, che essa si è basata su testimonianze forzate, e che quando a Simos è stata amputata la gamba, la polizia non ha permesso a nessuno dei suoi familiari di visitarlo. La gente in aula ha iniziato a farsi sentire dopo queste parole, essendo ancora arrabbiata per ciò che lo stato ha fatto al loro amico.

E poi è arrivato per Simos il turno di parlare. Appena ha iniziato a parlare, molte persone hanno iniziato a piangere. Non posso tradurre tutto ciò che ha detto, ma sono sicuro che abbia detto questo alla corte che lo stava giudicando: “Non mi aspetto nulla dallo stato. Voi siete lo stato. Non ho altro da dire.” Con queste parole, Simos ha chiuso.

Dopo una breve pausa, una tra i giudici ha iniziato a elencare le prove contro Simos. Appena ha iniziato la sua filippica inquisitoria, il cielo si è fatto pesantemente grigio. Tutto ad un tratto, c’è stato un lampo, seguito da un tuono. Tutti nell’aula hanno iniziato a sorridere e ridere. Quando ha finito, la difesa ha detto alla corte i motivi che rendono Simos innocente. Fatto ciò, il cielo lentamente si è schiarito. Dopo ciò, i giudici si sono ritirati nelle loro camere e tutti hanno atteso. Quando sono tornati, il verdetto è stato annunciato: Innocente. Tutti hanno gioito e sorriso. Anche se Simos dovrà restare in cella, il pericolo più serio è ora passato. Tutti hanno poi lasciato l’aula. Ma la tempesta era già passata e gli amici di Simos sono potuti tornare a casa senza inzupparsi di pioggia.

 

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