Santiago del Cile – Brutalmente represso il corteo solidale con i compas in sciopero della fame

* solidaridadporlxspresxs

Oggi, mercoledì 6 aprile, si è giunti al 45° giorno di SCIOPERO DELLA FAME da parte dei prigionieri e delle prigioniere della montatura “caso bombas” per richiedere:
-LIBERTA’ IMMEDIATA
-NO AL PROCESSO CON LA LEY ANTITERRORISTA
-CAMBIAMENTO DELLE MISURE CAUTELARI (FINE DELLA CARCERAZIONE PREVENTIVA)
-FINE DELLA LEY ANTITERRORISTA E DEI SUOI TESTIMONI “SENZA VOLTO”
-FINE DELL’ARTICOLO 7 COMMA 19 DELLA COSITUZIONE (VOTO UNANIME PER OTTENERE LA LIBERTA’ CONDIZIONALE)
-RIVENDICAZIONE DEI DIRITTI CARCERARI

Purtroppo le condizioni di salute delle compagne Andrea Urzua e Monica Caballero sono peggiorate. Oggi, per andare al colloquio con gli avvocati, le compagne hanno dovuto usare delle sedie a rotelle. Inoltre, nel corso del pomeriggio le condizioni di salute delle due compagne sono peggiorate e sono state trasferite nell’ospedale penitenziario. Non avendo il permesso di vederle, non sappiamo qual è il loro attuale stato di salute.

DENUNCIAMO
Come ogni mercoledì, s’è tenuto un corteo solidale partito dall’incrocio tra Arturo Prat e Alameda e diretto verso le calles Alonso de Ovalle e Santa Rosa. Stavamo propagandando e leggevamo l’ultimo comunicato dei compagni dalla sezione di massima sicurezza, diffondendo la loro situazione, scandendo slogan per la libertà dei compagni e denunciando la montatura che li mantiene rinchiusi.
Ma al momento di giungere all’incrocio tra la
Alameda e Mc. Iver siamo stati BRUTALMENTE REPRESSI da agenti delle forze speciali dei carabineros, che si sono slanciati su di noi e ci hanno propinato colpi con le loro armi.
Sottolineiamo il modo d’agire ESAGERATO da parte dei carabineros che hanno provveduto a fermare delle persone senza alcun motivo, picchiandone altre, cercando di strappare gli striscioni, sequestrando megafono, biciclette, ecc… il tutto con la VIOLENZA e l’ABUSO DI POTERE concesso da una ridicola divisa, che li fa sentire padroni delle strade, capaci di vessare coloro che levano in alto la voce e manifestano.
Sono giunti al punto di ammanettare delle persone al recinto della biblioteca nazionale, anche degli anziani, ed a pestarle mentre erano a terra.
Dopo questo primo attacco, alcuni di noi ci siamo concentrati all’esterno del primo commissariato per chiedere informazioni sui fermati. Siamo rimasti in 20-30, fino a che sono giunti agenti delle forze speciali che senza dire nulla ci hanno spinti con gli scudi, picchiandoci con calci e pugni, oltre che con i manganelli.
DENUNCIAMO IL TERRORISMO POLIZIESCO col quale siamo stati repressi, ribadiamo che eravamo liberamente riuniti sul marciapiede e che sono stati gli agenti a colpirci. Per via di un calcio allo stomaco, una compagna è rimasta incosciente. Un altro compagno ha subito un principio di soffocamento mentre veniva caricato sul cellulare. Alla fine circa una decina di persone è stata costretta a salire sul cellulare.
DENUNCIAMO L’ESIBIZIONE DI ARMI DA GUERRA parte degli agenti delle forze speciali, al punto che delle munizioni sono cadute a terra.
Dopo il pestaggio, i compagni sottoposti a fermo sono stati trasferiti al terzo commissariato, noto per avere del personale più volte denunciato per aver abusato e pestato i detenuti.

Adesso, a mezzanotte, non abbiamo alcuna informazione sullo stato dei fermati; sappiamo solo che il fermo è avvenuto con il PEGGIOR SCENARIO DI TERRORSIMO POLIZIESCO.
Con i pestaggi pretendono seminare la paura, ma il fuoco solidale non si spegne così facilmente.
FORZA E SOLIDARIETA’ PER I FERMATI NEL CORTEO SOLIDALE
LIBERTA’ PER I E LE PRIGIONIERI/E IN SCIOPERO DELLA FAME PER LA MONTATURA “CASO BOMBAS”!

 

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