# cenere
Il verbale di perquisizione e di sequestro riguardo alla perquisizione nella casa di Hadjimihelakis è stato rigettato in quanto falso dagli avvocati degli accusati, nell’udienza di oggi. Il motivo è stata la testimonianza di Afrodite-Nina Hadjimihelakis, madre di Manos Giospas e zia di Haris Hadjimihelakis, che (nel verbale) appare come presente alle tre giorni di perquisizioni nel presunto “covo” dove hanno avuto luogo le operazioni. Afrodite ha dichiarato in aula che è stata presente solo nelle prime ore della perquisizione e dopo è tornata a casa sua, quindi al primo piano, sopra il presunto “covo”, visto che era agli arresti domiciliari.
Secondo lei, le perquisizioni sono finite due giorni dopo, i poliziotti dell’antiterrorismo sono andati a casa sua e le hanno chiesto di firmare il verbale di sequestro, un documento di 73 pagine che recava la data di due giorni prima. Lei si è rifiutata di firmarlo.
Il documento ha la firma di nove pubblici ministeri che, come è stato menzionato nel verbale, erano presenti durante l’operazione. La testimone ha dichiarato di aver presenziato per quattro ore ma che non ha visto pubblici ministeri.
Dopo la sua testimonianza gli avvocati della difesa hanno prodotto un’obiezione circa la falsità del documento e hanno chiesto che i pubblici ministeri che avevano preso parte alla perquisizione fossero chiamati come testimoni.
Lo spettacolo continuerà lunedì 4 aprile.