Seattle – Azione in solidarietà con Simos Seisidis


* pugetsoundanarchists

# cenere

Oggi a Seattle in solidarietà con Simos Seisidis un gruppo di anarchici ha calato uno striscione dal detto di un centro commerciale e un altro sulla strada. Lo striscione del tetto diceva “Libertà totale per l’anarchico greco Simos Seisidis. Chiunque difende una banca è un idiota o un poliziotto!” L’altro diceva “Né per pietà né per dovere ma perché siamo anarchici, la solidarietà è la nostra arma”. Torce e fumogeni sono stati gettati all’incrocio per bloccare il traffico dell’ora di punta e oltre duecento volantini sono stati gettati per terra nella strada. Abbiamo fatto ciò incuranti della presenza di una volante della polizia parcheggiata all’incrocio. La folla di passanti ha preso i volantini e parlava in modo eccitato riguardo a ciò che aveva visto, gli anarchici sono scomparsi in alcuni secondi. Le persone hanno commentato positivamente il “flash mob anarchico”, e una è anche salita sul tetto, legando lo striscione, poi ha alzato il pugno chiuso in aria con furore.

 

Testo del volantino

Se attacchiamo le banche, è perché consideriamo il denaro come causa centrale della nostra miseria.

A Seattle, come ad Atene, molte persone vivono in povertà, in una miseria quotidiana dove la vita diventa più che altro sopravvivenza, così come i padroni e le banche ci privano del tempo e della dignità. Sempre più persone vengono perseguitate, picchiate o uccise da mano poliziesca e statale. Il fine delle prigioni è distruggere la passione, di servire come deposito di indesiderabili, di spargere disperazione, di uccidere gli spiriti ribelli; di giustiziare, semplicemente.

Ma negli USA, come in Grecia, come ovunque, ci sono quelli che non si inginocchiano dinnanzi a questo sistema di sfruttamento. Ci sono quelli che si lasciano disperazione e paura alle spalle. Quelli che agguantano la vita. Quelli che agiscono. Oggi, 30 marzo 2011, inizia il processo per i “rapinatori in nero” ad Atene, Grecia. Esso riguarda la rapina del Gennaio 2006 nella National Bank nel centro di Atene, così come altre sei rapine in banca. E’ lo stesso caso per il quale l’anarchico Giannis Dimitrakis è stato condannato a dodici anni di prigione.

Oggi il nostro compagno Simos Seisidis è sotto accusa. E’ stato latitante per quattro anni, e quando è stato catturato gli hanno sparato alle spalle, colpendolo alla gamba che poi è stata amputata. Incuranti del crimine di cui egli viene accusato, l’infinita lotta per la libertà è il crimine che lui ha sempre commesso. Siamo sordi alle loro sentenze moralistiche. Sentiamo forte e chiaro l’urlo di libertà e la forza della passione mentre essi cercano di fermare quelli che non molleranno mai.

La solidarietà è la nostra arma! Morte allo stato greco! Morte a tutti gli stati!

Lo spettacolo desidera farci apparire spaventosi. Noi intendiamo essere molto peggio.

 

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