Grecia – Lettera di Giannis Skouloudis

* http://actforfreedomnow.blogspot.com/2010/11/letter-from-giannis-skouloudis-from.html

traduzione: Cenere

Nelle prime ore di mercoledì 13 Ottobre, durante la mia fuga dal parcheggio della Public Electricity Company, dopo l’incendio di alcune delle sue macchine, mi sono trovato circondato da poliziotti. Dopo ciò sono stato condotto, con le manette dietro la schiena, in una volante della polizia greca, aspettando che il fuoco si espandesse come dicevano loro, al fine di trasferirmi al GATH ( stazione di polizia di Salonicco ).

Il momento del mio arresto ha rappresentato anche l’inizio di una permanente guerra psicologica che è andata avanti, con le risapute tattiche della polizia greca riguardo alla gestione di queste situazioni. L’assortimento è stato variegato. Dagli avvisi “fraterni” degli idioti e i commenti come “tu vedi nemici dove non ce ne sono” a giudizi umilianti contro di me e i miei compagni. Dalle domande amichevoli in spazi confortevoli con succo d’arancia, a interrogatori lunghi e atteggiamenti minacciosi nel tentativo di distruggere e offendere la mia dignità. Dalle perquisizioni domiciliari ai mandati di cattura che puntano a prendere di mira e incriminare i miei amici stretti e i miei compagni. Tutto ciò alla luce della nuova ed evoluta politica antiterroristica. Per adesso sono imprigionato nel carcere di Avlona. Mi rendo conto della mia posizione, non più come un detenuto perseguito per le sue azioni, ma come prigioniero di guerra ostaggio del nemico. In uno spazio di isolamento, il cui ruolo è funzionale al controllo e all’emarginazione di ogni elemento pericoloso e minaccioso per i piani del regime, esso è tagliato via dagli spazi della legalità, del compromesso e della subordinazione, disturba la normalità del flusso sociale e non si uniforma alle sue regole. Ogni elemento che non è produttivo nella rete sociale, che non applica giustamente la funzione che gli è stata imposta, di attivarsi sotto il dogma dell’ordine e della sicurezza, e che non contribuisce alla promozione e al mantenimento di uno stile di vita umiliante e degradante. Infine, chiunque lotta, è organizzato, attacca e mira al fine della guerra rivoluzionaria che viene per scuotere le fondamenta del moderno mondo capitalistico.

Io sono a favore di questa guerra rivoluzionaria, a favore del multiforme processo e sviluppo rivoluzionario, principali forme del rifiuto dell’esistente, della coscienza rivoluzionaria e della necessità dell’azione, che mira alla frattura totale e alla decostruzione di ogni sistema, relazione ed etica che opprima la persona libera, avendo già capito e sentendomi pronto per affrontare il costo della mia scelta.

Per queste ragioni rivendico l’attacco incendiario, a Salonicco all’incrocio tra M.Alexandrou e Edison street, nel parcheggio delle vetture della Public Electricity Company. Volendo con questo colpo rivelare un altro aspetto ostile, un altro pezzo del meccanismo di proprietà del governo.

SOLIDARIETA’ AI 4 COMPAGNI ACCUSATI PER LO STESSO CASO, SALUTI MILITANTI A TUTTI QUELLI CHE CONTINUANO A LOTTARE DENTRO E FUORI LE SBARRE.

Giannis Skouloudis

Prigione di Avlona

5 Novembre 2010

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Nella prima mattinata del 13 Ottobre, un furgone della Public Power Corporation (DEI) è stato dato alle fiamme nel centro di Salonicco grazie a un ordigno incendiario realizzato con bombolette di gas da campeggio, benzina e una miccia. Il veicolo è stato completamente incenerito, ma il 19enne compagno Yiannis Skouloudis è stato arrestato “ in flagranza “. Quella stessa mattina, la stessa operazione di polizia-media che abbiamo visto così tante volte: i maiali perquisiscono le case dei compagni e dei familiari, analizzando computer, hard disk, libri anarchici, mentre i giornalisti celebrano il “clamoroso successo” delle autorità. Ma gli accusatori e i giudici non si fermano qui. Secondo loro, “ci deve essere un’organizzazione”, così quattro mandati di cattura. Quattro compagni, dai 19 ai 22 anni, fanno perdere le loro tracce. Venerdì, 15 Ottobre, un presidio solidale dinnanzi alla corte dove Skouloudis stava partecipando all’udienza. Piccoli scontri fuori tra compagni e polizia dentro e fuori la corte, con feriti da entrambe le parti (inclusa la madre di Skouloudis). Le finestre della corte e del vicino furgone della polizia vengono rotte. Lunedì, 18 Ottobre, Skouloudis si presenta dinnanzi al giudice e rivendica l’incendio del furgone della DEI, ma rifiuta di testimoniare riguardo al resto. La mattina dopo è stato trasferito ad Avlona nel centro di detenzione speciale per minori, dove Panayiotis Masouras è attualmente detenuto per il caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

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