Cile – Siamo tornati ad attaccare le loro vulnerabilità. Rivendicazione di diversi attacchi a Curicó

comunicato della PANDILLA ANTISOCIAL INSTIGADORES DE LA REVUELTA / nucleo estrategia ofensiva global

In questo grigio scenario della metropoli, pieno di povertà sociale e d’ingranaggi infetti, siamo tornati a scagliare il nostro odio nei labirinti della morte, cercando spazi vitali in cui far palpare la nostra vendetta, il nostro gruppo fidato assetato di fuoco ha plasmato in maniera tangibile il nostro impegno di distruzione e caos, siamo la nostra essenza lanciata come azione violenta contro la misera società, spargendo la nostra rabbia incandescente, cercando la fuga reale verso la libertà, questo è ciò che ci spinge e ci emoziona…

Nel mese di novembre abbiamo collocato una bomba assordante all’interno del supermercato Unimarc, tra la Alameda e Estado, il nostro obiettivo è stato centrato, visto che gli imbecilli che a quell’ora frequentavano lo stambugio si sono spaventati, mentre erano intenti alle allegre spese con la loro miseria quotidiana. Sul posto dello scoppio, in una delle porte di accesso, è giunta la polizia dando la sensazione di falsa sicurezza di fronte al nostro attacco, ma noi eravamo già lontani…

Una settimana dopo, abbiamo collocato un’altra bomba assordante presso le rovine della chiesa di San Francisco, posta in una zona bohémien nel barrio più benestante di questa fottuta città, speriamo aver inquietato la loro carina gazzarra o anche qualcosa in più…

Nel mese di dicembre, proprio il 30 in attesa dell’anno nuovo, abbiamo visitato il carcere di Curicó. Lì, abbiamo collocato due bombe assordanti progettate per far qualcosa in più che un semplice botto, proprio sotto il punto di vigilanza del fottuto carceriere. Si sarà certamente cagato di paura, mentre noi ridevamo lontano dal posto, in attesa del sorriso complice di qualche recluso…

Nella prima settimana di gennaio abbiamo attaccato gli uffici del centro di reinserimento sociale della gendarmeria. Pietre sulle vetrate e scritte come MUERTE AL CARCELERO sono ancora presenti al giorno d’oggi, in questo luogo. Segno della ribellione antisociale, letta dai tanti che oggi sono sottoposti alle misure restrittive in questo schifoso posto…

Vogliamo dedicare questi atti di violenza a quelli che mantengono la loro posizione di guerrieri all’interno delle celle della società e che non cercano la compiacenza del potere, con piagnistei segno di vittimismo. E’ per questo che non diamo la nostra solidarietà a tutti i prigionieri. Sarebbe come cadere nel mediocre assistenzialismo di alcuni, come per esempio per il “caso bombas” che già inizia a provocare delle repulsioni con gli appelli d’aiuto da parte di gruppi che si auto-denominano familiari ed amici, che sembrano essere dei soccorritori disperati. E’ un fatto l’invio di una lettera aperta in cui si chiede ad intellettuali e storici di esprimere il loro parere. Così non c’è parso strano che alcuni deputati di sinistra siano entrati in carcere, in cui sono sequestrati diversi compagni, ed abbiano mostrato la loro falsa preoccupazione per le condizioni vessatorie in cui vivono i prigionieri. Lo sporco gioco di questi bastardi dovrebbe ricevere nient’altro che il nostro profondo disprezzo e di certo saranno obiettivi dei nostri attacchi, che sia chiaro…

Indipendente dal caso per il quale sono sequestrati dei nostri compagni di lotta, sarà l’essenza della loro posizione, che non è altro che la propria politica individuale e morale, a determinare la nostra complicità, perché ci fa schifo l’ambiguità di alcuni che persino dicono di credere nella giustizia che li ha sotterrati nella tomba, ciò non è altro che codardia, possono imbellettarla come vogliono per noi fa lo stesso…

Un fraterno saluto ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, che la rivolta non conosce distanze ed il loro appello avrà la sua eco in queste strade…

A quelli che oggi incendiamo completamente la Tunisia e l’Algeria, anche a voi è diretta la nostra complicità guerriera. Che esploda il sentimento di vendetta nei vostri cuori. Certo, non cadremo nelle illusioni del momento. E’ la violenza in sé quella che ci commuove e la ribellione indomabile quella che ci affratella…

NON DEVIARE NEL COMBATTIMENTO

FINO AL TOTALE ANNIENTAMENTO DELLA SOCIETA’

AMORE RIBELLE VERSO I GUERRIERI DI OGGI E QUELLI CHE VERRANNO RIVOLTA DENTRO E FUORI LE PRIGIONI

PANDILLA ANTISOCIAL INSTIGADORES DE LA REVUELTA / nucleo estrategia ofensiva global

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nota di Culmine: il comunicato dei compagni di Curicó è volutamente polemico rispetto a quel che sta accadendo in Cile, in merito al “caso bombas”.

Per ovvie ragioni, Culmine non ha pubblicato degli aspetti che non ci appartengono. Ma adesso, approfittando del lancio della polemica, cerchiamo di fare il punto.

Tra i 10 arrestati, ce n’è uno – ex lautarista- considerato addirittura un leader della fantomatica associazione illecita terrorista che ha dichiarato di essere estraneo all’anarchismo e di credere nella giustizia. Ad oggi non ha rettificato questa sua posizione, questa è la ragione per cui in alcuni comunicati si parla di 9 arrestati e non 10 (http://culmine.noblogs.org/post/2010/08/29/carta-de-pablo-morales-desde-la-carcel-%E2%80%9Csoy-inocente-y-tengo-mi-conciencia-tranquila%E2%80%9D/).

Subito dopo il 14 agosto amici e familiari degli arrestati hanno iniziato a seguire il caso. In sé nulla di male, ma è che in taluni casi l’ansia di avere i propri cari in libertà li ha condotti a dei passi che non condividiamo. C’è una lettera aperta-appello rivolta agli intellettuali e storici cileni, affinché si esprimano sul “caso bombas” (http://solidaridadporlxspresxs.blogspot.com/2010/11/cartas-dirigidas-al-mundo-intelectual-e.html).

Ed almeno uno ha risposto con una sorta di saggio sulla brutalità del sistema democratico cileno (http://www.hommodolars.org/web/spip.php?article3726).

Ed infine, in questi giorni dei deputati d’opposizione hanno visitato la sezione di Massima Sciurezza del CAS, rilasciando delle dichiarazioni su quanto vessatorie siano le condizioni in cui vivono i compagni prigionieri – (http://solidaridadporlxspresxs.blogspot.com/2011/01/semana-de-agitacion-y-propaganda-1016.html).

Questi i fatti. Nulla di nuovo, altre volte nella stessa storia dell’anarchismo e i familiari e l’innocentismo hanno avuto il sopravvento, anche a costo di denigrare e non rispettare le volontà dei compagni imprigionati. Basti solo citare, come esempio, il caso della madre degli Scarfò (La madre de Josefa había estado en la Casa Rosada en el 31, implorando por la vida de su hijo, Paulino, que fue fusilado un día después que Di Giovanni. Josefa recordó: “Mi madre, una mujer tan noble, vino a arrodillarse para pedir clemencia por su hijo, mi hermano.” http://www.elortiba.org/severino.html).

Lunga è la lista dei politici che sono andati a trovare degli anarchici dietro le sbarre, ricordiamoci solo il caso di Sole e Baleno, con le successive polemiche e lettere esplosive (“I pacchi bomba” – http://ita.anarchopedia.org/Sole,_Baleno_e_Pelissero).

Idem il discorso relativo alle montature.

Pare sia unanime il riconoscimento che quella del procuratore Peña sia una colossale montatura ai danni di compagni e centri sociali. E’ bene, quindi, che ci si sforzi per rendere palese questo tentativo di caccia alle streghe.

Ma è un dato di fatto che in questa maniera passano in secondo piano gli oltre cento attentati esplosivi ed incendiari che stanno caratterizzando la storia recente ed il presente del Cile anarchico. In merito, segnaliamo – (http://culmine.noblogs.org/post/2011/01/09/hile-el-fuego-en-la-oscuridad-balance-sobre-la-campana-ofensiva-y-la-nueva-subversion-contra-el-estado-capital/).

Riguardo a tutta la polemica in corso, attendiamo che siano i compagni arrestati o indagati ad esprimersi, ovviamente solo quelli che non credono alla giustizia!!

saluti ribelli

Culmine, gennaio 2011

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