“Il nostro giorno verrà, il nostro giorno verrà”
Bobby Sands
O è già venuto?
Sono passati quei giorni quando i politici giravano per le città e i paesi promettendo il benessere e la prosperità della nostra nazione, applaudendo e stringendo mani.
Sono passati i giorni quando i poliziotti giravano spensierati senza giubbotti antiproiettile, con la pistola nella fondina fuori dalla stazioni di polizia e dai “luoghi di ritrovo” della città.
Sono passati i giorni dove i giornalisti erano delle persone della porta accanto, compassionevoli e comprensivi riguardo ai problemi della gente.
Sono passati i giorni dove i giudici e i pubblici ministeri emanavano sentenze e anni di pena come fossero noccioline.
Sono passati i giorni dove le spie si avvalevano dell’informale orgoglio sbirresco della prosperità sociale.
Sono passati quei giorni….
Quello che si fa poi ritorna indietro.
Verrà il giorno che i politici saranno picchiati ovunque essi andranno (se lo faranno) e sanguinanti scapperanno per salvare, non la propria carriera politica, ma la loro vita.
Verrà il giorno che i poliziotti gireranno in gruppi di dieci, si rifugeranno nelle stazioni di polizia dietro finestre blindate e quando usciranno per prendersi cura di un testimone di un caso non dovranno sapere se torneranno a casa quella notte.
Verrà il giorno che i giornalisti ci penseranno bene prima di avvicinare la penna al foglio.
Verrà il giorno che i giudici e i pubblici ministeri accetteranno come parcelle tutti gli anni di pena che hanno comminato.
Verrà il giorno che le spie non saranno più segrete ma verranno scoperte.
Verrà il giorno…
Verrà il giorno…
Noi siamo qui
Con la repressione, il terrorismo e più di 30 prigionieri e 10 accusati, la battaglia non è persa, né finisce bensì continua con ognuno di noi che conta le forze e colpisce dove è possibile. Ovunque.
Dalle proteste dei militanti alle pietre e alle bottiglie contro gli aguzzini della nostra libertà alle bombe contro le banche, le case dei politici e gli edifici governativi. Dagli attacchi spontanei contro i porci in divisa agli attacchi organizzati nel centro della città. Dagli attacchi incendiari contro una concessionarie di automobili a Maroussi ai plichi incendiari alle ambasciate di Svizzera e Cile a Roma. Ancora una volta restiamo in sostanza, di un umore aggressivo qualsiasi cosa significhi, una quantità di individui contro questa marcia esistenza che ci circonda. Fino alla distruzione di ogni cosa.
Così, partecipando alla chiamata dei Guerrieri della Coscienza Rivoluzionaria, abbiamo piazzato il 22 Dicembre un ordigno incendiario nel ristorante Pyrofania, rinomato punto di ritrovo di poliziotti dove questi godono di uno scontro del 15% offerto dal ristorante in questione, nell’area di Stravroupoli a Salonicco.
Infine salutiamo i compagni imprigionati Giannis Skouloudis e gli altri del caso Nadir, così come i quattro accusati (Sokratis Tsifkas, Babis Tsilianidis, Dimitris Fessas, Dimitris Dimitsiadis).
Noi dobbiamo dettare le condizioni.
Attuando la nostra azione di rifiuto.
PASSIAMO ALL’ATTACCO
Incendiary circles of Disarray (Circoli incendiari del Disodine)
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traduzione dall’inglese: * cenere