Con il nuovo anno, secondo il calendario dominante occidentale, facendo uso della parola tante volte messa in azione, abbiamo voluto ricordare il gesto insorto del quale si riempono la bocca le vetuste autorità.
Il percorso della molestia sociale divenuta azione diretta e vita nuova, divenuta ribellione costante, è stato ed è intenso ed inscalfibile. Sono stati superati luoghi austeri, fatti e rifatti mille volte, fatti e disfatti da numerosi esseri umani che si sono lanciati volontariamente, coscientemente e febbrilmente sul fertile campo della ribellione e della trasformazione continua, della permanente messa in discussione delle miserevoli condizioni in cui il dominio esercitato da diversi gruppi di potere, da soli o collusi, hanno basato la loro nefasta e criminale piramide. Condizioni miserevoli mutamente sopportate da coscienze che divengono cieche nel decifrare le regole della schiavitù e dell’oppressione, e ancor più nel distruggerle. Quest’incontrollabile fiammata s’è installata nel nostro territorio, lentamente e e felicemente, e la cosa ci riempie di gioia, rende reali le parole scritte e le storie già vissute, augura realtà a ciò che molte volte s’è discusso nei tanti incontri antistatali. E’ la prova irrefutabile contro quelli che disprezzano la potenza della decostruzione sociale. Essi vedranno il fuoco invadere le strade dalle loro vetuste biblioteche e potranno raccontare ai loro nipoti quel che altri hanno fatto. E’ la prova dell’impossibilità di fermare l’esistenza di zone insorte, di afferrare e distruggere il malcontento, fini sub-umani su quelli che legiferano le società basate sul furto e sull’accumulo.
All’indomabile esperienza della ribellione che s’ispira e anima senza frontiere, all’unisono tra il senza tempo ed il senza spazio, a questa scalata arieggiata che ha unito tutti quelli che lasciano la calma e mettono in azione nella quotidianità gli aneliti di libertà, noi auspichiamo intensa e buona vita per le prossime date, tanto quelle che hanno segnato la storia della resistenza quanto quelle che rinnovano l’interminabile calendario del desiderio di interrompere il bonaccia della distruzione di massa che portano avanti, da quel fatidico giorno in cui sono comparsi sulla terra i sinistri personaggi che distruggono la natura, che inquinano le acque, che adulterano gli alimenti, che vendono e comprano montagne, infine segni innumerevoli e non cancellabili di odio e di ambizione. Per essi fuoco, per noi un saluto.
Riteniamo opportuno rafforzare e riaffermare l’importanza e la trascendenza dei nostri fatti, quelli che senza dubbi hanno avuto la presenza necessaria per generare nuove conversazioni, nuove esperienze, che hanno ampliato e presieduto racconti che non parlano solo di storia ma della possibilità reale di creare e di vivere al coperto da forme di organizzazione emanate dal comunitario espresso sia in maniera collettiva che individuale, forme che s’elaborano nel falò della coscienza e della pratica. Spazi che si articolano e sperimentano percorrendo il vissuto e quel che c’è da vivere.
Spazi accurati della libertà ed infine impossibilmente tolleranti verso qualsiasi traccia d’autorità. Lavoro arduo quello di eliminare i gesti genuinamente cattolici e fascisti inculcati dalle società sulle quali sono focalizzate le nostre mire.
Rivolgiamo un appello ad esser consci di quel che s’è ottenuto dopo anni di lavoro non salariato e di studio non accademico, anni impossibili da riassumere in un numero non chiuso di “bombazos”. Un appello a ricordare ogni passo, ad inventarne altri, a tacere o parlare seguendo la pertinenza, a fare e disfare a nostro piacimento stando attenti ad ognuno degli spazi e dei momenti guadagnati, acuendo la fibra e la mira…
E’ questo un momento prezioso e preciso, scatenato con molto sforzo e coraggio, che scrive il suoi tempi e sceglie i suoi luoghi. Innumerevoli momenti di bella soddisfazione tatuati di polvere nera ci stimolano, altri indelebili di dolore immenso stampati con il rosso sangue ci accompagnano e ci rinforzano… tutto è parte di questa lotta senza fine, coraggio perpetuo per continuare a credere che questo mondo perverso possa andare a farsi fottere.
Rally Dakar:
Spettacolo dei potenti, abbiamo bombardato il tuo percorso in Argentina ed al tuo ingresso in territorio cileno, ma il silenzio della Pampa e del deserto hanno coperto i nostri passi. Abbiamo già pronto il prossimo attacco.
Grupo Antiautoritario Antonio Roman Roman