sciopero della fame 20 dicembre – 1 gennaio
Sullo sciopero della fame collettivo dal 20.12.09 al 1.1.2010 di alcuni liberi prigionieri anarchici
Noi, alcuni liberi prigionieri anarchici sequestrati dallo Stato e dal capitale tra l’altro in Svizzera, Germania, Italia, Spagna e Argentina, siamo d’accordo con la proposta del nostro compagno sequestrato in Germania Gabriel Pombo Da Silva di prender parte a quest’iniziativa.
Con la quale vogliamo anche commemorare il nostro compagno Mauricio Morales, caduto in combattimento come guerriero sociale nel maggio di quest’anno.
Siamo d’accordo che lo sciopero della fame è per noi prigioniere libere uno dei mezzi ed una delle espressioni per la partecipazione, la solidarietà ed il rafforzamento nella lotta sociale dentro e fuori contro la galera e la repressione, ma anche generalmente nella guerra sociale contro l’oppressione e lo sfruttamento.
Condividiamo anche le condizioni adeguate per poter iniziare spontaneamente ed autonomamente quest’iniziativa.
Inoltre, noi anarchici ed anarchiche della guerra sociale in prigione o fuori condividiamo l’esser guerriere e guerrieri e mai pure soldati delle varie espressioni, dei diversi gruppi, punti di riferimento e/o dogmi (neanche dei propri… ) di questa guerra sociale.
Ma noi prigionieri condividiamo anche che siamo dispersi a livello internazionale ed in qualche modo sempre isolati, o individualmente o in piccoli gruppi, e che siamo di generazioni ed esperienze, tendenze e contesti, ed in condizioni diverse.
Pur sulla base di forza dell’affinità sopra descritta in modo ovviamente molto rudimentale, è, da anarchici, anzitutto perché non siamo soldati ma guerrieri che a livello individuale o di gruppo agiamo e ci esprimiamo nei contenuti in modo autonomo ed indipendente.
Dall’altro lato, la massiccia limitazione repressiva della comunicazione tra noi e verso l’esterno, attuata soprattutto in Germania ed in Spagna, è un grande ostacolo e voglio ringraziare di cuore le compagne ed i compagni in Italia de il culmine (ma anche delle altre esperienze di solidarietà rivoluzionaria) per il loro grande impegno solidale (raccolta e diffusione delle partecipazioni, delle eventuali dichiarazioni, d’articoli e scritti e traduzioni spagnolo-italiano; vedi culmine@distruzione.org; culmine.noblogs.org), senza il quale la realizzazione e la diffusione di questa iniziativa sarebbe stata molto più difficile fino a impossibile. E solidarietà anche a loro, ora sotto processo e persecuzione politica mediante i soliti articoli associativi di fascista memoria ed internazionale restaurazione!
Riannodo anche alla mia dichiarazione per l’iniziativa 9-16 novembre e ricordo ancora Mumia Abu-Jamal, che più che mai è minacciato d’assassinio di Stato tramite i suoi giudici e codici.
Che dentro e fuori ci riguardano tutte/i noi in qualche modo e durezza dentro passaggi e situazioni inevitabili e molto reali, con cui, fino al raggiungimento del loro smantellamento, dobbiamo confrontarci in modo reale, accurato, vario e solidale. E spesso anche come questione nuda e cruda di sopravvivenza. Spesso inevitabilmente in modo contraddittorio, ma sempre come contraddizione anzitutto del sistema (per esempio la gestione politica del processo), poiché ogni forma di dominio per la propria sopravvivenza non può rinunciare alla forza di legittimazione di se stesso.
Saluto ed abbraccio qui con amore fraterno Gabriel e José in Germania, i compagni anarchici prigionieri in Alessandria, e in Italia anche Nicola de Maria e tutte le compagne e i compagni rivoluzionari in prigione a Siano ed altrove, i due compagni anarchici prigionieri in Svizzera, in Spagna, Francia, in Grecia Christos ed Alfredo ed ogni altra/o, in Cile ed Argentina Freddy e Marcelo ed ogni altra/o, insieme alle prigioniere politiche ed ai prigionieri politici della guerra di liberazione Mapuche. Ed ogni altra libera prigioniera e libero prigioniero, anarchica e anarchico e non, della guerra sociale in ogni dove!
Solidarietà con tutte le lotte dentro e fuori contro la galera, l’isolamento e la repressione in tutto il mondo.
Solidarietà con la lotta d’ogni persona e popolazione oppressa e sfruttata, contro lo Stato, il capitale, l’imperialismo, il patriarcato, contro ogni forma d’oppressione, di sfruttamento e d’addomesticamento.
Libertà e giustizia per ogni vita, come diritto naturale!
Una lotta che alla fine deve unirci, con ogni diversità, ogni lotta parziale. E che deve essere condotta per ogni vita in Terra.
L’unica alternativa: l’annientamento per tutte/i, e presto!
Mauri, Zoe, Edo, Sole, Diana e voi innumerevoli di prima e di oggi che siete cadute/i, dentro e fuori, nella lotta rivoluzionaria: la lotta continua, e si rafforza!
marco camenisch, lager d’annientamento “democratico”
Pöschwies,
Regensdorf, CH, 15 dicembre 2009