A partire da questa rivendicazione, Culmine inizia a diffondere delle comunicazioni o scritti di una certa importanza avvalendosi anche dell’ausilio del traduttore automatico. Chi è abituato a tradurre sa molto bene quanto lacunosa e ridicola possa essere una traduzione automatica, ma è anche vero che non siamo studenti di in un corso di filologia classica. Siamo in guerra contro l’esistente e ci preme che degli scritti circolino tra i compagni, anche con il rischio che si possano commettere degli errori in buona fede.
Per gli storici dell’anarchismo, Severino era un autodidatta della peggior specie, di quelli che continuavano a far errori grammaticali, a differenza dei grandi del pensiero libertario dell’epoca. Ma l’armonia delle sue bombe continua ancora ad esser percepita da noi refrattari delle accademie, a differenza dei tomi impolverati dei suoi contemporanei sottoposti alla “critica roditrice dei topi”.
Saluti ribelli
Culmine
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Rivendicazione dell’attacco esplosivo al consolato di Salonicco
Imprigionato dagli anni ’80, da oltre 20 anni, l’anarchico Amadeu Casellas paga il prezzo della scelta individuale. Accusato di rapinare banche che servivano per finanziare occupazioni di fabbriche ed azioni dirette, un momento in cui la massa e l’individuo, i ribelli e il governo avevano istituito una forza integrata all’interno del proletariato spagnolo. Il governo spagnolo noto per le sue pratiche repressive, il risultato di pericoloso per la stabilità sociale, il movimento rivoluzionario per molti anni, cercando e, infine, è in grado di essere diffuse per mezzo di assimilazione e di persecuzione, per isolare e testare la parte più attiva del rivoluzionario ieri e oggi. Come risultato, molti attivisti possono trascorrere tutta la vita in carcere e anche morire in essa.
Le battaglie dietro le sbarre non si fermano. I detenuti, nonostante le condizioni di devastante esperienza all’interno del carcere, non si sono fermati nella lotta per i “diritti”, ma soprattutto per la loro stessa dignità.
Uno di questi è il Casellas, che con scioperi della fame e molti altri tipi di denunce dimostra che mai la lotta per un rivoluzionario finisce e continua ad esistere in tutte le circostanze possibili. Dopo gli atti di sabotaggio, l’occupazione ed i percorsi dinamici che hanno avuto luogo in Spagna, abbiamo deciso di onorarlo con un dispositivo incendiario davanti al consolato spagnolo di Salonicco in solidarietà al-attivista anarchico Amadeu Casellas.
Lo sciopero della fame può essere fermato, ma la lotta continua.
Fino alla liberazione del prigioniero, fino alla distruzione di tutto il mondo. Ultima carica.
Camera Internazionale per la diffusione della violenza rivoluzionaria