La conceria di Benetton batte cassa e il governo argentino paga

fonte: le pecore nere

Forse non tutti sanno che Benetton possiede una grande conceria in Patagonia e che, sfruttando la crisi economica mondiale, tale attività imprenditoriale tira avanti con i sussidi agli operai da parte del governo argentino. Questa la cronaca di un giornale argentino.

Trelew – Dopo aver investito circa 15 milioni di dollari per metter in marcia, nel parco industriale della città patagonica di Trelew, una conceria che si pensava potesse trattare 60.000 cuoi al mese, il gruppo italiano Benetton ha posto il freno a mano al progetto.  Adesso nell’enorme installazione di 15.000 metri quadrati, con macchinari importati dall’Italia, lavoreranno meno di 10 operai. Compañía de Tierras Sud Argentino, la filiale locale del gruppo italiano, pensava che la conceria Fabril Patagónica divenisse un gradino in più nel processo di integrazione verticale dei suoi affari con gli ovini.

Tuttavia, colpita da una caduta delle vendite per via del contesto internazionale, Fabril Patagónica ha oggi un deficit mensile superiore ai 130.000 dollari. Tale situazione di crisi ha permesso a Benetton di accedere al programma di riconversione produttiva (Repro) che consiste in sussidi che lo Stato argentino elargisce ai lavoratori. In pratica lo Stato consegna ad ogni lavoratore 600 pesos mensili, a patto che il padrone non licenzi gli operai.

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