Rivendicazione dell’attentato esplosivo contro una concessionaria Renault in Messico

Con questo comunicato ci assumiamo la responsabilità dell’attentato esplosivo, all’alba di oggi, ai danni della concessionaria Renault. Anche se non ha avuto l’effetto sperato, per un guasto tecnico, ha ottenuto la “pubblicità” che gli è stata data.

Con tanta gente sprofondata nella povertà, il governo di Marcelo Ebrad (governatore del d.f.) ha deciso di spendere mille milioni di pesos per rimodellare il penitenziario nord. Con l’unico fine di ospitare sempre più detenuti, frutto della brutale repressione e dell’ingiustizia sociale. Sappiamo tutti che le carceri non sono un centro di ri-adattamento e se anche lo fossero si tratterebbe di un ri-adattamento allo stesso sistema capitalista che, sotto le precarie condizioni di vita, ci costringe a portare a capo azioni necessarie per poter sussistere, azioni che vengono definite atti delinquenziali e criminalizzati sotto la difesa totale della cosiddetta e tanto amata, dal potere, “proprietà privata”.
Non conforme con tutto ciò, il governo del d.f. (distretto federale, quello che comprende Città del Messico – ndt) pretende aumentare i prezzi della metropolitana, della luce, dei generi alimentari. Anche sapendo la situazione in cui vive la gran parte delle persone in Messico, il governo pretende spendere milioni di pesos in capricci come la nuova linea della metropolitana, per la quale ha sgomberato famiglie intere e disboscato interi ettari di zone verdi. E, adesso, dicci Ebrad… cosa è violenza per te?
Ampliare una prigione non è violenza? Le carceri non sono violenza? Il trattamento brutale riservato ai prigionieri di coscienza politica non è violenza? La repressione e la criminalizzazione dei movimenti sociali non sono violenza?
L’assassinio della natura, della bella fauna e della flora non è violenza?… Allora: non farti il risentito dicendo che noi siamo violenti… E se lo siamo, dietro c’è una buona ragione. E’ doveroso un vero e profondo dibattito all’interno dei movimenti sociali e della società sulle carceri e su come combatterle per avanzare in una vera trasformazione sociale.


Con questo comunicato vogliamo anche chiarire le seguenti questioni:

I – le células autónomas de revolución inmediata “Práxedis G. Guerrero’’ sono gruppi autonomi e indipendenti da qualsiasi organizzazione civile e riconosciuta, pertanto non abbiamo legami con:

le avanguardie politiche anarchiche ed il movimento anarchico in generale,

i gruppi della croce nera anarchica e di sostegno ai detenuti esistenti in Messico e nel mondo,

gruppi o collettivi di attività politica civile, qualsiasi spazio culturale o politico.
Questa precisazione non la facciamo perché siamo un gruppo separatista o perché ci crediamo migliori rispetto ad altre organizzazioni. Di fatto proviamo una enorme simpatia o affinità verso altri movimenti sociali e crediamo fermamente che in essi e nei loro progressi si trovi il vero cambiamento sociale. Questa precisazione la facciamo solo per strategia politica. Chi lo capisce, sa bene di cosa parliamo.
II – Noi delle C.A.R.I. non siamo l’avanguardia politica o armata, né cerchiamo di esserlo. Siamo un gruppo di sabotaggio economico e di attacco diretto contro i precursori dell’ingiustizia sociale e della
distruzione del pianeta, ovvero lo stato e il capitale.
III – Non facciamo petizioni al potere, perché non riconosciamo né manteniamo alcun tipo di dialogo o mediazione con il potere capitale e con lo stato, sebbene esprimiamo fermamente il nostro rifiuto al
piano A.S.P.A.N. Ugualmente, ripudiamo la frequente militarizzazione del paese che utilizza come pretesto il narcotraffico, ma sta creando le basi per una ben pianificata strategia di contro-insorgenza e di criminalizzazione dei movimenti sociali.
Il messaggio è ben chiaro: né un altro abuso contro i prigionieri, né un’altra prigione in questo mondo, solidarietà attiva e rivoluzionaria ai prigionieri politici e di coscienza.

Solidarietà attiva a: Amadeu Casellas in Spagna, Alex Osorio in Cile, Giannis Dimitrakis in Grecia, Daniele Casalini e Francesco Porcu in Italia, Marco Camenisch in Svizzera e tutti i prigionieri politici del Messico e del mondo.

Abbasso le mura delle prigioni!

Fuoco alle carceri assieme ai carcerieri!
Rivolgiamo un appello ad ampliare la solidarietà con la lotta di Amadeu Casellas, in quanto lo stato spagnolo è sul punto di assassinarlo e un saluto combattivo a tutto quelli che lottano.

Nella guerra sociale prendiamo posizioni e per una questione morale non
possiamo restare indifferenti dinanzi alla caduta in combattimento
dei nostri fratelli o alla situazione vissuta da milioni di
prigioniere e prigionieri sequestrati in questa guerra in tutto il
mondo. Giudici, gendarmi, magistrati e poliziotti sono e saranno ora
e sempre i nostri nemici e noi non ci fermeremo fino ad abbattere
l’ultimo bastione della società carceraria… siamo in guerra!

Prigionieri e Prigioniere in guerra, per strada!”

Mauricio Morales

Nella guerra contro lo stato e il capitale:

Células Autónomas de Revolución Inmediata: Praxedis G. Guerrero

Messico, 8 settembre 2009

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