Pacco incendiario a Berlusconi dalla Grecia Due indagati

fonte: stampadiregime

Sono anarchici greci accusati di attentato con finalità di terrorismo. La Procura ha affidato le perizie sulle impronte digitali e sulla natura dell’esplosivo trovato nella notte tra il 2 e il 3 novembre su un aereo fatto atterrare al Marconi

Bologna, 28 giugno 2011 – Due anarchici greci, Hristos Tsakalos e Giorgos Nikolopoulos, sono indagati per il pacco incendiario diretto al premier Silvio Berlusconi che fu individuato a bordo di un aereo, allo scalo Marconi di Bologna, la sera del 2 novembre 2010. L’accusa e’ quella di attentato con finalita’ di terrorismo e Berlusconi e’ indicato come parte lesa nel procedimento.

I due anarchici appartengono alla Ccf, la Cospirazione delle cellule di fuoco, l’organizzazione che ha rivendicato l’invio di alcuni dei plichi incendiari partiti dalla Grecia ai primi di novembre 2010 alla volta di alcune citta’ europee e nello specifico ha rivendicato anche quello diretto a Berlusconi. Tsakalos e Nikolopoulos sono stati arrestati dalle autorita’ greche lo scorso 14 marzo a Volos, in quanto sospettati di aver inviato il pacco diretto al premier Berlusconi. La notizia si apprende oggi perche’ i due attivisti greci, nei giorni scorsi, hanno ricevuto in carcere (dove sono tuttora detenuti in Grecia) un avviso a comparire inviato dalla Procura a Bologna, dove oggi e’ stata disposta una consulenza balistica che dovra’ fare luce sull’esplosivo di cui era composto il pacco per Berlusconi.

La perizia, disposta dal pm Enrico Cieri, prevede una serie di accertamenti sul tipo di esplosivo e sara’ svolta dalla Gabinetto di Polizia scientifica del ministero dell’Interno. L’invito a comparire inviato ai due greci (di fatto un atto tecnico a garanzia degli indagati, a cui gli inquirenti danno la possibilita’ di nominare dei propri consulenti che prenda parte agli accertamenti) e’ stato mal interpretato dal mondo dell’antagonismo, che ci ha visto una sorta di ‘convocazione’ da parte delle autorita’ giudiziarie italiane. Sul sito Inform-azione, dove compare una sorta di nota scritta e firmata proprio dai due indagati, non solo si parla di “escalation repressiva interstatale” ma addirittura si ipotizza che le autorita’ greche abbiano “occultato” questo documento in combutta con le autorita’ investigative italiane. Ecco un passaggio della nota: “Siamo convinti che la mossa diretta contro di noi da parte della Polizia e delle autorita’ giudiziarie italiane, con l’aiuto dei loro omologhi greci, sia il culmine della guerra anti-rivoluzionaria internazionale che sta tracciando una linea retta, seguendo la repressione generalizzata contro i circoli sovversivi”.

Di certo, assicurano, non collaboreranno in alcun modo ne’ mai risponderanno agli inquirenti italiani, cosi’ come hanno gia’ fatto con le autorita’ greche: “Ribadiamo in maniera tassativa che ci rifiutiamo di comparire dinanzi alla Procura italiana, in quanto essendo guerriglieri urbani anarchici non riconosciamo alcun potere che abbia la competenza a processarci”.

 

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