Siamo accusati di “resistenza”: ebbene sì!
fonte: scheggia.noblogs.org
Un giornalista ha scritto che sabato a Rovereto c’era aria di
carnevale, festa, coriandoli – ma purtroppo gli anarchici hanno
rovinato tutto. Già, coriandoli, mascherine, shopping e una
bella sfilata di neofascisti: questo doveva essere il pomeriggio
roveretano del 13 febbraio.
Invece una trentina di compagni sono scesi in strada per non permettere ai
fascisti di Fiamma Tricolore di marciare indisturbati. E certo per
questi ultimi non sarebbe stato facile passare se non fossero stati
accompagnati e difesi, come di consueto, dai loro protettori in
divisa (il Battaglione di Laives dei carabinieri e il reparto Celere
di Padova e Mestre, giunto dalla Valsusa…).
I giornalisti – che qualche tempo fa avevano fatto finta di
indignarsi per i pestaggi compiuti dai militanti della Fiamma e per
gli inneggiamenti a Hitler e a Mussolini contenuti nei loro siti –
ora sottolineano che la manifestazione dei “giovani di destra”
era autorizzata e che gli anarchici sono dei violenti. Noi avevamo
promesso pubblicamente che i neofascisti non sarebbero mai più
scesi in piazza senza problemi a Rovereto. Siamo gente di parola.
Carabinieri e polizia – contrariamente a quanto riportato dai giornali –
hanno caricato a freddo, in modo premeditato, puntando
sistematicamente alle teste (undici manifestanti sono poi finiti al
Pronto Soccorso). Con i compagni ancora in strada, la versione on
line de “L’Adige” parlava già di tre arresti (che
puntualmente sono stati notificati quattro ore dopo).
Fascisti-sbirri-giornalisti: tutto da copione. Il candidato sindaco
della Fiamma a Rovereto (D’Eliseo) è l’ex comandante della
caserma dei carabinieri. E infatti i suoi amici in uniforme si sono
scatenati per bene.
L’ordine era partito dal ministero degli Interni: caricare qualunque
contestazione alle commemorazioni delle “vittime delle foibe”. E
così infatti è accaduto nei giorni scorsi in diverse
città italiane.
Ora tre compagni – Poza, Jeppo e Ivan – sono nel carcere di Rovereto.
Quello della Fiamma era un appuntamento nazionale, con la presenza
annunciata del segretario Romagnoli. Nonostante questo, i fascisti
erano una sessantina, e hanno dovuto cambiare percorso per la
presenza dei compagni.
Rivendichiamo a testa alta la determinazione di essere scesi in strada decisi,
nonostante la sproporzione tra noi e le forze dell’ordine. I
giovani che si sono difesi compatti con tutte le loro forze dalle
cariche brutali degli sgherri sono un esempio di coraggio e di
memoria viva dei partigiani che hanno combattuto il nazifascismo.
A chi dice che ci vogliono altri mezzi per contrastare il fascismo,
rispondiamo: trovate i vostri, purché nessuno rimanga in
silenzio.
Ai sinistri che hanno permesso che la falsificazione della “questione
foibe” diventasse verità ufficiale, diciamo: vergogna! Non
condannate il colonialismo italiano di ieri perché sostenete
apertamente quello di oggi.
Contro il fascismo e chi lo protegge!
Jeppo, Ivan e Poza liberi subito!
anarchiche e anarchici