Atene – Rivendicazione dell’attacco contro Goodys

da actforfree

trad. cenere(at)inventati.org

Il 2 gennaio uno dei nostri gruppi ha attaccato e distrutto la vetrina del fastfood Goodys così come le porte dìingresso dell’istituto privato di educazione “Domi” in Solonos street. L’attacco è stato realizzato a causa dell’udienza per il rilascio della compagnia prigioniera Stella Antoniou che è prevista per il 4 gennaio. La compagna soffre di seri problemi di salute. Al posto del rinvio da parte dello stato noi attiviamo l’intollerante solidarietà multiforme.

Adesso al fine di calmare le voci intorno al nome della Karakatsani, scegliamo di esporci nuovamente pubblicamente sulla questione visto che alcuni compagni hanno scelto di perpetuarla quando avrebbero dovuto aiutare a de-cristallizzarla nella forma che è insita nelle coscienze degli anarchici. La pubblicazione del nostro testo non era per niente un tentativo di infangare il nome della combattente prigioniera, ma un tentativo di mostrare correttezza politica. E in questa SPECIFICA situazione crediamo che (lasciando i gossip ai bar, e le questioni personali alle persone stesse) che la lotta (massimalista o no) dei compagni, per l’elaborazione e la realizzazione delle proprie richieste avrebbe avuto sicuramente migliori possibilità se fosse stata condotta da tutti gli accusati. Essendo d’accordo che le probabilità di successo erano probabilmente poche, il riconoscimento anticipato dell’inutilità del tentativo (da parte di una persona che come accusata ha un’opinione che conta) di certo non le ha aumentate.

Ovviamente il fatto che abbiamo sollevato questa questione è stato un atto consapevole, non accaduto in modo arbitrario e in nessun modo nel senso di “dillo ancora e ancora e qualcosa alla fine rimarrà”. Sappiamo che le possibilità di reazione vengono fuori, qualcosa che preferiamo rispetto al silenzio sull’incidente che significherebbe una mancanza del nostro discorso. Chiunque voglia, dopo questa dichiarazione, continuare a parlare del fango e della falsità può liberamente farlo. Sicuramente non riceveranno un’altra risposta da noi.

Siccome la questione può essere riciclata no-stop e sarebbe un errore strategico da parte nostra dire ancora altro in merito, chiarifichiamo: Questo specifico riferimento al nome della combattente è stato in nome di una corretta critica politica dei fatti, uno strumento molto utile per approfondire, comprendendo e arricchendo l’esperienza rivoluzionaria. Per finire, diventa ovvio che se i compagni non fossero stati permalosi, e le loro riflessioni non fossero state cosi poco buone su questa questione specifica, noi avremmo avuto il tempo di informarli sulla faccenda in un altro comunicato.

P.S. Ovviamente nel nostro precedente comunicato c’è stato un errore riguardo al processo dei compagni della CCF, visto che non era il caso dei plichi esplosivi sotto processo ma il secondo processo del caso Halandri che giudica i compagni latitanti durante il primo processo.

LIBERTA’ PER L’ANARCHICA STELLA ANTONIOU

Cellula di Solidarietà

In Carcere et Vinculis”

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