(it-en) In solidarietà con gli autori della tentata evasione dal carcere di Korydallos

Oggi abbiamo provato a fare qualcosa. Di guadagnare la nostra libertà ed il proseguimento della guerriglia urbana. Abbiamo perso una battaglia, ma non abbiamo perso la guerra e continueremo a lottare per vincerla. Siamo un’organizzazione che lotta per gli ideali di una vita libera e senza alcuna autorità.” Christos Tsakalos

Quale miglior approccio ad un processo imminente se non il tentativo di riottenere una libertà sottratta dallo stato, senza aver cura dei tempi prestabiliti dalla routine giudiziaria? Perché non riaffermare ancora una volta, nel tentativo di fuggire dal carcere, la propria irriducibile individualità, venendo meno al ruolo di prigioniero automa? Il desiderio di libertà arde in ogni cuore ribelle come un incendio che divampa forte e fiero. Impossibile da fermare esso cresce, sempre più. Inarrestabile.
Dentro come fuori in passato, i compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, protagonisti del tentativo di fuga del 13 Dicembre dalla prigione di alta sicurezza di Korydallos, hanno ribadito la propria volontà indomita di affrontare in prima persona i propri aguzzini. Agendo così, stavolta con il valido e puntuale supporto del prigioniero P. Vlastos, anch’egli evidentemente deciso a concretizzare la propria necessità di fuga, hanno dimostrato ancora una volta la loro radicale e radicata autodeterminazione, consapevoli delle proprie capacità e delle proprie posizioni, mostrando nuovamente la propria incompatibilità con la normalità carceraria. Forse, adesso, i tre carcerieri che per ore sono stati tenuti in ostaggio si sono fatti un’idea di cosa può voler dire essere privati della libertà, condividendo una sorte che affrontano decine di prigionieri dignitosi, sequestrati giornalmente nelle celle della prigione di Korydallos.
L’azione diretta al posto della rieducazione e del reinserimento, il coraggio e la volontà di contrattaccare al posto del compromesso. Respingere, dunque, ogni compromesso, ogni tentativo di riposizionamento all’interno della società, ed agire con ogni mezzo per la totale rovina di quest’ultima. Rifiutare le perquisizioni corporali e le umiliazioni perpetrate dai carcerieri, reagire all’attacco costante del sistema penitenziario e dei suoi rappresentanti, rigettare l’intero meccanismo giudiziario, organizzare e dar vita ad una evasione, armandosi e tenendo con se degli ostaggi. Seminare il Terrore sulle certezze di chi, come le guardie carcerarie, pensava di poter continuare indisturbatamente a torturare liberi individui seppur rinchiusi nelle gabbie della società e, più in generale, sulle certezze di chi china il capo, felice di essere e di restare uno schiavo compiacente al servizio del Capitale e delle sue metropoli.
Ecco la dimostrazione che neanche il carcere può sradicare l’atteggiamento profondamente illegalista di chi non scende a patti con nessuno, consapevole delle proprie azioni e di quali idee giacciono dietro ad esse. Cosciente di non dover aspettare alcun permesso per prendersi ciò che vuole, ben sapendo di dover farlo da solo, con violenza e nichilismo.

TOTALE COMPLICITA’ CON I PRIGIONIERI MEMBRI DELLA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO!
ONORE A P. VLASTOS, PRIGIONIERO OSTILE ALL’ANNICHILIMENTO CARCERARIO!
SOLIDARIETA’ A TUTTI I PRIGIONIERI DIGNITOSI!
NIENTE MENO CHE IL TUTTO!

e naturalmente ci auguriamo che i prossimi tentativi di evasione
abbiano successo!

Maurizio De Simone e Federico Buono – Edizioni Cerbero

Cenere e Tomo – ParoleArmate

* * * 

In solidarity with the authors of the attempt of evasion from Korydallos prison

What better approach to an uopcoming trial if not the attempt to regain a freedom taken away by the state, without taking care of the established times of the judicial routine? Why not reaffirm once again, in an effort to escape from prison, own irreducible individuality, reneging the role of prisoner automaton? The desire of freedom burns in every rebel heart as a fire that rages loud and proud. Unableto stop it grows, more and more. Unstoppable.

Inside as outside in the past, some of the comrades of the Conspiracy of Cells of Fire, protagonists of the escape attempt of 13 December from the high-security prison of Korydallos, reiterated their indomitable will to face in person their torturers. Acting like this, this time with the valuable and timely support of the prison P. Vlastos, who was apparently decided to concretize his need to escape, they have once again demonstrated their radical and rooted self-determination, aware of their skills and positions, showing once again their incompatibility with the normality of prison.

Perhaps, now, the jailers who where held hostages for hours have been made an idea of what it can mean being deprived of freedom, sharing a fate that is addressed by dozens of decent prisoners, daily kidnapped in the prison cells of Korydallos. Direct action instead of rieducation and reinsertion, the boldness and the will for counter-attacking instead of compromise.

Reject, then, every compromise, every attempt of re-positioning inside society, and act by all means for its total downfall. To deny total perquisitions and the humiliations perpetrated by jailers, to react to the constant attack of the penitentiary system and its agents, to spurn the whole judicial apparatus, to organize and to effect an evasion, self-arming and holding hostages. To disseminate Terror on the assuredness whose, as the jailers, thought he could keep on torture without troubles free individuals, even if locked-up in the cages of society and, more in general, on the assuredness whose bows his head, glad to be and to remain a willing slave in the service of the Capital and its metropolises.

Here is the demonstration that neither prison is able to deracinate the deeply illegalist attitude of an individual that doesn’t meet half way with anyone, aware of its own actions and of the thoughts behind them. Conscious of the fact that he doesn’t have to wait any permission to take what he wants, knowing that he has to do it alone, with violence and nihilism.

TOTAL COMPLICITY WITH THE PRISONERS MEMBERS OF CONSPIRACY OF CELLS OF FIRE!

HONOUR TO P. VLASTOS, HOSTILE PRISONER TO THE PRISON ANNIHILATION!

SOLIDARITY TO ALL DIGNIFIED PRISONERS!

NOTHING LESS THAN EVERYTHING!

And we wish of course that the next evasion attempts will be successful

 

Maurizio De Simone e Federico Buono – Edizioni Cerbero

Cenere e Tomo – ParoleArmate

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