Mentre il fiume è in piena, cercano di interrare le acque di un furioso rivolo
Di fronte a un sistema in crisi che non ha niente da offrire non resta infine nulla da chiedere. Il capitalismo non è riformabile e la consapevolezza si fa strada.
Dalle strade della Grecia alle banlieues francesi, dalle insurrezioni arabe ai riot inglesi, dalle le esplosioni di piazza che travalicano lo studentismo a Roma, a Londra, in Cile alle fiamme nei Cie e alle battaglie in Valsusa, la rabbia si scatena.
Chi detiene il potere ha paura. Esaurita la carota della democrazia e dello stato sociale per ammansire gli animi ed evitare il dilagare delle rivolte, si passa senza tanti complimenti al bastone della repressione.
Il 12 dicembre a Bologna si terrà l’udienza di rinvio a giudizio per 27 imputati, appartenenti allo spazio anarchico Fuoriluogo, accusati di associazione a delinquere con finalità eversiva.
Il 13, 14 e 15 dicembre a Firenze ci saranno tre udienze del processo contro 19 anarchici accusati di associazione sovversiva.
Chi ha privilegi da difendere non può lasciare che chi ha sempre lottato, senza compromessi e deleghe, contro lo sfruttamento su cui si fonda questa organizzazione sociale possa continuare a diffondere le proprie idee, le proprie pratiche. In tempi gravidi di tensioni potrebbero diventare troppo condivisibili e allettanti.
Poco importa che da un punto di vista prettamente giudiziario gli impianti accusatori siano raffazzonati e scricchiolanti. Lo scopo è ricondurre impeti di ribellione sociale nell’alveo della cosiddetta galassia anarchica per farli poi passare, con l’ausilio dei media, come espressione di facinorosi privi di qualsivoglia coerenza e idea, votati al piacere della violenza indiscriminata.
Il 12 dicembre è l’anniversario della strage di Piazza Fontana che inaugurò l’avvio della strategia della tensione. Una strage voluta dallo stato, messa in atto dai fascisti e imputata agli anarchici. Quello del ’69 era stato il cosiddetto autunno caldo, le lotte operaie avevano raggiunto livelli intollerabili per il potere che doveva intervenire ad ogni costo pur di arginarle, spingendo verso una svolta autoritaria.
Oggi come ieri, ogni mezzo è lecito al fine di impedire che soffino venti di ribellione.
Oggi come ieri, chi si rivolta viene accusato di terrorismo, incarcerato e processato mentre i veri terroristi continuano a sfruttare, rinchiudere, bombardare, devastare e distruggere con guerre in nome del profitto e del dominio.
Rispondiamo alle accuse, ai processi, alla repressione rilanciando le lotte che costantemente e quotidianamente abbiamo portato avanti al fianco degli oppressi e degli esclusi, dei detenuti nelle carceri e nei Cie, degli sfruttati sul lavoro, di chi si oppone alle nocività, di chi ha scelto di sottrarsi alle maglie mortifere di questa società.
LUNEDI’ 12 DICEMBRE 2011 – BOLOGNA
ORE 10.00: PRESIDIO IN SOLIDARIETÁ CON GLI IMPUTATI in PIAZZA DEL NETTUNO
ORE 17.00: ASSEMBLEA PUBBLICA SULL’ATTUALE SITUAZIONE REPRESSIVA ED IL CONTESTO SOCIALE IN CUI É INSERITA presso il CIRCOLO IQBAL MASIH (via della Barca 24/3, bus 14 fermata Barca), a seguire CENA BENEFIT SPESE LEGALI
MARTEDÌ 13, MERCOLEDÌ 14, GIOVEDÌ 15 DICEMBRE – FIRENZE
GIORNATE DI MOBILITAZIONE IN SOLIDARIETÁ AGLI ANARCHICI SOTTO PROCESSO
Anarchici