por grupodeapoyoamono.noblogs.org
Esta carta que desarrollamos en conjunto tiene por objetivo principal enviar nuestro apoyo, cariño y compañía al compa Francisco Moreno, quien fue golpeado por un bastardo carcelero del Módulo 35 de la cárcel de Santiago el pasado 16 de noviembre. Este carcelero es un suboficial de apellido Díaz, y es apodado “perfume de mujer” (por su supuesta opción homosexual), ese bastardo es el mismo que obligo a que le cortaran el pelo a Mono y a Zerman bajo amenazas, el mismo que cotidianamente humilla y golpea a presos con su actitud fascista.
Como claramente lo dijo Francisco, el carcelero lo golpeo porque el compa se mantiene digno y firme, sin agachar la cabeza, algo que al represor le molesto y “valientemente” , amparado por toneladas de concreto, por carceleros de menor rango esperando órdenes y por la mayoría de la población de presos cómplices y sumisos , es que se atrevió a golpear en la cara al compañero.
Independientemente si es un golpe o más, si quedan heridas o no, ninguna agresión puede ser tolerada, debemos denunciar públicamente para que lxs compañrexs en la calle hagan lo que estimen necesario. Nuestra lucha desde la cárcel persiste y no claudica, por eso hacemos de cada instante una continua batalla para permanecer irreductibles.
Junto con solidarizar con el compa golpeado, también queremos denunciar que por resolución del tribunal y a petición del abogado defensor, Francisco debería haber sido trasladado a la SMS (Sección de Máxima Seguridad) pero Gendarmería no acato la medida y se rehúsa a trasladarlo a esta cárcel.
Como segundo punto nos queremos referir a las protestas, a la lucha callejera y los hechos ocurridos en las últimas semanas. En el marco de la jornada de protestas a nivel latinoamericano del jueves 24 y antes de la marcha convocada en la tarde, es que la policía allana con sed de venganza el Liceo Darío Salas, que se encontraba okupado por estudiantes hace más de 6 meses. Lxs jóvenes resistieron orgullxsos y con fuerza frente a los agentes de la represión, teniendo estos últimos que reventar el portón a choques con su carro lanza gases. La policía dijo que había bombas molotov y decenas de jóvenes fueron detenidxs y soltadxs horas más tarde. Esto no es más que una clara evidencia del temor del Poder ante jóvenes que ven la lucha más allá de una reivindicación educacional y que no reconocen a los auto-proclamados “líderes del movimiento estudiantil”. Ejemplo de esto fue lo que ocurrió en Chillan tras la reunión de dirigentes faranduleros, donde uno fue increpado y “despeinado” mientras las calles ardían en llamas.
Ese mismo 24 de noviembre en calle Irarrázaval, fuera de un Gimnasio, un joven encapuchado fue agredido por un ciudadano-policía que trabaja ahí. El joven de 14 años quedo inconsciente y con graves lesiones, las personas que intervinieron impidieron que el agresor lo siguiera golpeando. El gobierno busca enfrentamientos entre civiles para justificar su represión y no hay que evitar esto, pues es el momento en que la gente toma posiciones: con la revuelta o con la represión. No hay que evitar el enfrentamiento con los ciudadanos-policías, pero hay que tener claro que a la hora en que éstos y los disturbios ocurren, las prioridades son los poderosos, sus propiedades y sus guardianes.
Un buen ejemplo de esto fue lo que ocurrió en el homenaje al bastardo de Krassnoff, donde un barrio de ricos fue arrasado por el germen de la memoria histórica y la revuelta. Sin permiso, a agitar y protestar.
¡¡Solidaridad con Francisco Moreno y Seba!!
¡¡Ninguna agresión sin respuesta!!
¡¡La revuelta es reproducible y contagiosa!
Zerman Elias, Preso Político Libertario
Gonzalo Zapata, Preso Político
Cristóbal Franke- Mono, Preso Político
Sección de Máxima Seguridad, Cárcel de Alta Seguridad.
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Cile – Lettera dalla Sezione di Massima Sicurezza in appoggio a Francisco Moreno
Questa lettera che scriviamo assieme ha il suo principale obiettivo di inviare il nostro appoggio, affetto e compagna al compa Francisco Moreno, che è stato picchiato da un carceriere bastardo del modulo 35 del carcere di Santiago, lo scorso 16 novembre. Questo carceriere è un sottufficiale di nome Díaz, e soprannominato “profumo di donna” (per la sua presunta scelta omosessuale). Questo bastardo è lo stesso che ha costretto a tagliare i capelli di Mono e di Zerman sotto minacce; ed è lo stesso che quotidianamente umilia e pesta i prigionieri con il suo atteggiamento fascista.
Come ha chiaramente detto Francisco, il carceriere l’ha colpito perché il compagno si mantiene degno e fermo, senza chinare la testa. Si tratta di comportamenti hanno dato fastidio al repressore e, “coraggiosamente” protetto dai suoi subalterni che solo attendono ordigni da eseguire e da detenuti complici e sottomessi, ha osato picchiare il faccia il nostro compagno.
Indipendentemente dal fatto che si tratti di un altri pestaggio, di eventuali ferite, nessuna aggressione può essere tollerata. Dobbiamo denunciare pubblicamente in modo che i compagni all’esterno facciano quel che ritengono opportuno. La nostra lotta dal carcere persiste e non vacilla, per questo facciamo di ogni istante una continua battaglia per restare irriducibili.
Oltre a solidarizzare con il compagno pestato vogliamo denunciare che, per risoluzione del tribunale e su istanza del suo avvocato, Francisco dovrebbe esser trasferito alla SMS (sezione di massima sicurezza), ma la Gendarmeria non riconosce la disposizione e si rifiuta di trasferirlo in questo carcere.
Come secondo punto, vogliamo parlare delle proteste, la lotta di strada ed i fatti avvenuti nelle ultime settimane. All’interno della giornata di protesta a livello latino americano, di giovedì 24 novembre, e prima del corteo del pomeriggio la polizia ha fatto irruzione con sete di vendetta nel liceo Darío Salas, occupato dagli studenti da più di 6 mesi. I giovani hanno resistito orgogliosi e con forza hanno fronteggiato gli agenti della repressione, costringendo questi ultimi ad abbattere il portone con un blindato lancia-gas, usato come ariete. Gli agenti hanno affermato di aver trovato molotov. Diversi studenti sono stati fermati e rilasciati qualche ora più tardi. Si tratta dell’ennesima dimostrazione del timore del Potere dinanzi a giovani che vedono la lotta ben più in là di una rivendicazione studentesca e che non riconoscono gli auto-proclamati “leader del movimento”. Un esempio è stato quel che è accaduto a Chillan dopo l’incontro dei pagliacci dirigenti del movimento, quando uno di essi è stato insultato e “spettinato” mentre le strade erano in fiamme.
Lo stesso 24 novembre, in Irarrázaval, all’esterno di un Gimnasio, un giovane incappucciato è stato aggredito da un cittadino-sbirro che lavorava lì. Il giovane, di 14 anni, è rimasto incosciente e ha riportato gravi lesioni. Delle persone sono intervenute per impedire che l’aggressore continuasse a pestarlo. Il governo cerca gli scontri tra civili per giustificare la sua repressione e per renderla inevitabile. Questo è il momento in cui la gente deve prendere le sue posizioni: o con la rivolta o con la repressione. Non si può evitare lo scontro con i cittadini-sbirri, ma è da tener presente che quando avvengono tali scontri le priorità sono i potenti, le loro proprietà ed i loro guardiani.
Un buon esempio di questo è stato quel che è accaduto duranti gli omaggi resi al bastardo di Krassnoff (noto torturatore del periodo di Pinochet – ndt), in cui in quartiere di ricchi è stato messo a ferro e fuoco dal germe della memoria storica e della rivolta. Senza permesso, ad agitare e protestare.
Solidarietà a Francisco Moreno e Seba!!
Nessuna aggressione senza risposta!!
La rivolta è riproducibile e contagiosa!
Zerman Elias, Prigioniero Politico Libertario
Gonzalo Zapata, Prigioniero Politico
Cristóbal Franke- Mono, Prigioniero Politico
Sezione di Massima Sicurezza, Carcere di Alta Sicurezza
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