Atene – Aggiornamento sul processo ai membri di Lotta Rivoluzionaria (14/11/11)

da actforfree.nostate.net

trad. cenere(at)inventati.org

5° Giorno – lunedì, 14 novembre 2011

Avete intenzione di avere un processo con dei testimoni o con la prova dello scenario dell’Antiterrorismo?

Questa è essenzialmente la domanda dinnanzi al tribunale antiterrorista di Koridallos, prima dell’inizio dell’udienza con l’esame dei testimoni dell’accusa. Legalmente, questa domanda prende la forma di una disputa da parte della difesa con l’esame di testimoni come Kostandinos Papathanasiou, agente di polizia, capo del 1° dipartimento di sicurezza interna del Management and Facing of special crimes (DAEEB) nome formale dell’infame Antiterrorismo.

Cercheremo di spiegare il più semplicemente possibile la sostanza di ciò, al fine di far capire anche a tutti quelli che non sono conoscitori della legge.

Il codice penale, -non solo quello esistente, ma anche quello prima del 1950- vieta di esaminare come testimone chiunque sia stato coinvolto negli interrogatori per il caso in questione. Questa è una grande protezione dei diritti dell’accusato, perché queste precise persone sono a conoscenza del caso e hanno formato, in un primo grado o altro, il contesto nel quale questo caso va in tribunale per essere processato. Dunque, viene considerato dall’inizio che questi non sono testimoni disponibili, ma hanno un’opinione sul caso e sugli accusati (non importa se a favore o no). Oltre alle opinioni che hanno, molte volte hanno un interesse personale dal risvolto del processo in accordo al contesto che essi stessi, attivi negli interrogatori o nelle fasi preliminari, hanno creato. Un/una poliziotto/a, per esempio, non vuole un caso dove la sua “montatura” si dimostra un fiasco ed ecco perché come testimoni agiranno con pregiudizio per i casi delle loro “montature”. Come piccola garanzia, l’articolo 211 del codice penale vieta ai testimoni che hanno svolto interrogatori o fasi preliminari nel caso, di testimoniare. C’è, attualmente, una legge che vieta anche ai segretari delle fasi preliminari di testimoniare, oltre alle persone che hanno la responsabilità della “montatura” di un caso, come il poliziotto in questione.

Vediamo, quindi, qualcosa sul poliziotto in questione, come descritto dai numerosi dettagli degli avvocati difensivi.

M. Daliani ha presentato il contesto legale sul quale poggiano le obiezioni della difesa. L’articolo 211 del codice penale vieta ai testimoni di testimoniare se hanno fatto interrogatori, perché sospetti di pregiudizio e difesa degli interessi vengono fuori, l’articolo 33 del codice penale definisce chi sono quelli che svolgono interrogatori preliminari, definendo chiaramente che essi sono tutte le azioni avvenute nel contesto degli interrogatori preliminari. Solo l’interrogatore preliminare ha conoscenza del fascicolo del processo, mentre gli estranei ad esso non hanno diritto di conoscere (quindi, la conoscenza di Papathanasakis è una conoscenza da interrogatorio preliminare). Esso è iniziato al Department of criminal prosecution against life al GADA (stazione centrale di polizia di Atene), dopo la morte di Lambros Foundas, mentre il giorno dopo già il 1 dipartimento del terrorismo interno del DAEEB era attivo, capo del quale è Papathanasakis. Questo è mostrato chiaramente dai timbri sui documenti ufficiali. Papathanasakis ha riunito tutto il materiale, ha dato l’ordine alla scientifica analizzare diverse prove, ha chiesto l’abolizione della riservatezza di alcune linee telefoniche, ha informato l’interrogatore, ha firmato l’intero elenco dei risultati quando il fascicolo del processo è stato trasferito al pubblico ministero. Lui stesso ha dato una testimonianza preliminare nella quale non ha nessuna prova, comunque ha proseguito la valutazione di tutto il materiale. Inoltre ha testimoniato alla corte d’appello speciale, dove ha chiesto di usare i suoi appunti in modo da non dimenticare nulla. Lui sembra avere una conoscenza dettagliata, perché è stato interrogatore preliminare e capo del dipartimento che l’ha fatto. Per ciò, lui ha interesse nel dire che la sua versione è quella giusta. E’ da notare che lui è l’unico dei testimoni dell’accusa che si riferisce ad alcuni accusati, come Stathopoulos. Ecco perché dovrebbe essere escluso.

Anny Paparoussou ha continuato, letto la testimonianza di Papathanasakis, nella quale include un grande elenco di azioni preliminari alle quali ha partecipato : ha chiesto la revoca della riservatezza di alcune linee telefoniche, ha fatto elenchi di prove, di documenti per il fascicolo del caso, i documenti del DAEEB per la corte speciale d’appello ecc. Quasi tutto il fascicolo del caso è fatto da lui. Lui ha realizzato compiti preliminari e di interrogazione. Ha menzionato diversi incidenti, non di sua conoscenza immediata, interpretandoli. Lui è quello che ha dato significato all’intero caso. Per Nikitopoulos questo significato definisce l’importanza. Ha valutato due incontri, che chiunque poteva, e lo ha definito membro dell’organizzazione. Ha mandato le conclusioni dell’interrogatorio in forma di saggio.

La legislazione “antiterrorista” ha una relazione immediata con la materia in questione, ha precisato D. Vagianou. Come risultato di questa legislazione è stato aggiunto al codice penale, l’articolo 253A, che riguarda azioni investigative per casi di “terrorismo”. Esse sono state fatte da Papathanasakis come capo in carica. E’ stato il protagonista nelle procedure di interrogatorio con un contenuto politico. Ha avuto compiti direzionali, è stato il direttore d’orchestra. E’ inaccettabile che lui testimoni, perché consapevolmente o inconsapevolmente cercherà di giustificare ciò che ha fatto.

P. Roumeliotis è tornato alle questioni legali e ha descritto le azioni di Papathanasakis, che sono quelle che il codice penale considera azioni interrogatorie. Secondo la legge, ha precisato l’avvocato, addetti agli interrogatori sono quelli che realizzano un arresto o attività di secondo grado, chi semplicemente è presente e firma, senza far nulla, e lascia che qualcuno coordini tutto. Il senso della legge dice che l’impiegato specifico è soggetto ad ogni pressione e quindi non sarà obiettivo. Papathanasakis non cita solo incidenti, ma trae conclusioni che conducono a specifiche condanne. Per esempio, penalizza un incontro. Da questo caso spera in una migliore valutazione professionale, senza scordare che questi casi hanno maggiori benefit etici e professionali, ci sono taglie, che significano guadagni economici. Se Papathanasakis testimonia, ci sarà un distacco dai valori di un “giusto processo”, come definito dall’articolo 6 della convenzione europea per i diritti civili.

H. Ladis ha notato che tutte le richieste pre processo sono state rigettate dalla corte. In alcune di esse c’era una base legale, come ad esempio l’obiezione per i reati politici, mentre in questo caso non esiste. La dimenticanza dell’articolo 211 del codice penale è una fondamentale dimenticanza della legge, che è stata applicata in questo tempo. Basandosi su ciò anche il secreterio degli interrogatori viene escluso dall’essere testimone e questa è una risposta alla legittima protesta di ogni accusato che qui ha dei pregiudizi a carico. In questo caso, il testimone è la figura basilare del pregiudizio. Lui diventa un testimone, perché non è mai stato testimone in niente e fa una semplice mistura, trasformando in testimonianza tutto ciò che si è fatto, al fine di creare una specifica immagine contro gli accusati. Cosa diremi agli accusati che dicono che quelli li hanno trattati nell’intera procedura? Perché 4-5 poliziotti come testimoni, se ci sono, non possono testimoniare ciò che hanno fatto? Perché portano quelli che si presuma abbiano riferito le cose a Papathanasakis? Se rigettata questa domanda, ha continuato, sarebbe come se speraste che questa legge venisse abolita. Nel frattempo, ci sarà un grande colpo al sentimento di giustizia che ha ogni cittadino.

Laconic K. Dailianas, è stato d’accordo con i colleghi che lo hanno preceduto e ha notato dal contenuto di due testimonianze di Papathanasakis che viene fuori il fatto che lui testimonia nulla di sua conoscenza, ma ciò che ha saputo dal suo operato come impiegato negli interrogatori.

Sappiamo che è chiaro di cosa si tratta. Abbiamo notato che si tratta di una svolta nella tattica dell’Antiterrorismo. Nei processi alla 17N e a ELA non era spuntato per testimoniare neanche un naso dell’Antiterrorismo. Solo due agenti si erano presentati al secondo processo di ELA, per “scaricare” la falsa testimonianza dove uno aveva “riconosciuto” G. Serifis in un’azione di ELA a Perissos. Cercarono di “scaricarlo”, perché lo scenario dell’Antiterrorismo aveva collocato G. Serifis nella 17N e non in ELA e la falsa testimonianza rovinava il loro scenario. Quando gli furono chieste cose in generale sul caso, si rifiutarono di rispondere, riferendosi al divieto specifico della legge (avevano svolto compiti preliminari)! La stessa risposta venne data dai giudici e dall’accusa agli avvocati difensivi in entrambi i processi, dove si chiedeva di citare agenti dell’Antiterrorismo per testimoniare : non possiamo convocarli perché hanno svolto compiti preliminari ed è vietato dall’articolo 211 del codice penale. Hanno eretto un muro protettivo intorno agli agenti dell’Antiterrorismo, perché li considerano utili per questi processi con altre “prove” (nel caso della 17N con le “confessioni” di chi aveva cooperato, nel caso di ELA con gli “archivi Stasi” e tre falsi testimoni civili).

Nell’attuale processo a Lotta Rivoluzionaria non hanno altro modo di “legare” alcuni degli accusati oltre alla “materia” dell’Antiterrorismo. Ecco perché si sono rivolti al campo del dipartimento per creare uno scenario e presentarlo. Pensano che lui possa farcela in aula, al contrario di quelli che hanno fatto la sorveglianza. Questa è la sostanza. Vogliono fare il processo usando come principale testimone lo sceneggiatore dell’Antiterrorismo, rompendo una delle cose basilari dell’attuale legislazione e inaugurando un nuovo periodo, durante il quale porteranno un agente dell’Antiterrorismo come specialista e lo scenario che presenterà sarà preso come prova incontrovertibile.

Dopo tutti i discorsi degli avvocati, il processo è stato rinviato a lunedì 21 Novembre, a causa del discorso di S. Fitrakis assente per malattia. Gli altri avvocati difensivi hanno chiesto un’interruzione dall’inizio dell’udienza.

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