# cenere
Qualche giorno fa i poliziotti hanno invaso lo squat anarchico Nadir per la seconda volta. L’invasione è avvenuta dopo il pestaggio dei fascisti realizzato da ignoti compagni. Azioni anarchiche violente come queste rendono più bella la routine nelle strade delle metropoli. Allo stesso tempo comunque fanno arrabbiare la polizia, che cerca di vendicare i collaboratori feriti. Le perquisizioni al NADIR e la detenzione dei compagni sono un messaggio. Un messaggio che il ritorno del consumo nelle vetrine del mercato e del falso intrattenimento nei bar della noia, non può e non deve essere disturbato da azioni anarchiche violente che mostrano che ancora non abbiamo abbandonato le strade.
Lo squat anarchico NADIR costituisce una falla nell’architettura della legalità. Una dissonanza nell’unanimità della quiete che inevitabilmente diventa obiettivo della polizia. Comunque la repressione poliziesca uccide un’impresa anarchica solo quando questa è già morta nella sua sostanza più basilare, l’attacco contro l’autorità. I compagni del NADIR hanno dimostrato che sanno come onorare i valori e la sostanza dell’anarchia. Noi da dentro la prigione stiamo vicino a loro esprimendo la nostra piena solidarietà a loro e alla loro lotta.
NON UN MILLIMETRO INDIETRO, 9MILLIMETRI NELLE TESTE DEI POLIZIOTTI
PER UNA NUOVA ANARCHIA
SOLDIARIETA’ AI COMPAGNI DELLO SQUAT ANARCHICO NADIR
I prigionieri membri della OR Cospirazione delle Cellule di Fuoco prima fase – Federazione Anarchica Informale:
Christos Tsakalos
Mihalis Nikolopoulos
Gerasimos Tsakalos
Giorgos Polidoros
Panagiotis Argirou
Olga Economidou
Damianos Bolano
Giorgos Nikolopoulos
Haris Hadjimihelakis
e il prigioniero di guerra anarchico:
Theofilos Mavropoulos