(es/it) gabriel pombo da silva – no hay nada que reformar

No soy tan ingenuo para creer que esto que yo estoy viviendo aquí sea algo excepcional… y dado que “los presos” no han nacido aquí sino que provienen de un contexto social muy concreto no busco los responsables directos “sólo” entre los carceleros asalariados y la administración carcerlaria que, en suma, reproducen a microescala la política y los desvalores del Sistena y su “Suciedad”… No hay nada que reformar; todo debe ser demolido hasta los cimientos…

Se equivocan completamente quienes creen (o se imaginan) que mi radicalidad proviene de la indigestión de “utopías” y “teorías” varias… pues al fin y al cabo “mi radicalidad” se la debo al Sistema y su miserable Sociedad… o sea que si alguien quiere buscar a los responsables “teóricos” de mi radicalidad pueden empezar en los despachos de Instituciones Penitenciarias y dejar tranquilos a los poetas de la dinamita…

(…)

A mi nunca me han dejado indiferente los mendigos que llenan las metrópolis, los que embrutecidos de toda una vida de esclavitud asalariada terminan sus días refugiados en los hocios programados, el alcohol y/o las drogas… o quienes para sobrevivir venden sus cuerpos para satisfacer el placer de quienes pueden comprar cuerpos como si fuesen mercancías… pero no ha sido toda esta legión de miserables y explotadxs lxs que me han insuflado la fuerza, inspiración y dignidad necesarias para combatir el sistema que genera todo esto… de eso se han encargado mis hermanos de lucha: unos fueron “bandidos” y otros fueron revolucionarios… esa es la diferencia fundamental entre la mayoría de “anarquistas” y yo… yo no necesito de “excusas” y “sujetos” revolucionarios para enfrentarme al Sistema… yo odio el Sistema porque el mismo me enseñó a odiarlo… y en este camino de guerra frontal contra el Sistema voy aprendiendo quienes son mis cómplices y quienes mis enemigos más allá de “ismos” y “conceptualizaciones”…

aachen, julio 2011

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gabriel pombo da silva – non c’è nulla da riformare

Non sono così ingenuo da credere che quel che sto vivendo qui sia qualcosa di eccezionale… e dato che i “prigionieri” non son nati qui, bensì provengono da un contesto sociale molto concreto, non cerco i diretti responsabili “solo” tra i carcerieri stipendiati e l’amministrazione carceraria, che, tutto sommato, riproducono in microscala la politica ed i disvalori del Sistema e della sua “Sporcizia”… Non c’è nulla da riformare, tutto dev’essere demolito fin dalle fondamenta…

Si sbagliano di grosso quelli che credono (o pensano) che il mio radicalismo provenga dall’indigestione di “utopie” e “teorie” varie… in fin dei conti il mio radicalismo lo devo al Sistema ed alla sua miserabile Società… ossia, se qualcuno vuol cercare i responsabili “teorici” del mio radicalismo può iniziare dagli uffici delle Istituzioni Penitenziarie e lasciare tranquilli i poeti della dinamite

(…)

Non mi son mai stati indifferenti i mendicanti che riempiono le metropoli, quelli che abbrutiti da tutta una vita di schiavitù salariata terminano i propri giorni rifugiati negli ozi programmati, l’alcol e/o le droghe… o quelli che per sopravvivere vendono i loro corpi come si trattasse di merce… ma non è stata tutta questa legione di miserabili e sfruttati che mi ha insufflato la forza, l’ispirazione e la dignità necessarie per combattere il sistema che genera tutto ciò… di questo si sono incaricati i miei fratelli di lotta: alcuni sono stati “banditi” ed altri rivoluzionari… questa è la fondamentale differenza tra la gran parte di “anarchici” e me… io non ho bisogno di “scuse” e di “soggetti” rivoluzionari per scontrarmi col Sistema… io odio il Sistema perché esso stesso mi ha insegnato ad odiarlo… ed in questo percorso di guerra frontale contro il Sistema via via apprendo quali sono i miei complici e quali i miei nemici ben oltre gli “ismi” e le “concettualizzazioni”…

aachen, luglio 2011

 

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