Rivendicazione da parte del Fronte Rivoluzionario Internazionale – Comportamenti devianti per la diffusione del terrorismo rivoluzionario – Cellula di attacco riflessivo

* http://actforfreedomnow.blogspot.com/2011/02/international-revolutionary-front.html

trad. Cenere

E la porta della prigione sbatte alle tue spalle. Adesso sei lì, uscito vivo dal tuo arresto, sei arrabbiato per non essere stato più attento, ti preoccupi se arresteranno altri, cerchi di capire cosa sanno, se un avvocato è raccomandabile e ovviamente attento a nascondere cosa pensi. La pistola, i documenti falsi, i tuoi vestiti, tutto loro, la divisa azzurra della prigione che ti gettano in faccia e le scarpe che sono troppo grandi per te-per prenderti in giro o perché loro al momento credono che i “terroristi” sono enormi-la tua faccia è cambiata. Ti guardi attorno e osservi con cautela lo spazio vitale dei tuoi prossimi anni”

(Klaus Viehmann)

Quando un compagno viene catturato, guerra, attacchi riflessivi, attacco alla società capitalista. Quando un compagno muore, guerra, vendetta, pagheranno in qualche modo, tutti devono essere in grado di capire il costo della morte. Per ogni compagno che è perseguito dallo stato, guerra, solidarietà alle scelte politiche che lo hanno condotto in questa condizione, aumentando l’azione rivoluzionaria e continuando la lotta rivoluzionaria/anarchica. L’intensità della guerra rivoluzionaria ha adesso raggiunto un livello molto alto e senza precedenti. Gli arresti dei compagni susseguono ad ancora altri arresti, le forze rivoluzionarie si ergono dinnanzi al nemico. Negli ultimi mesi, dopo l’appello internazionale della Cospirazione delle Cellule di Fuoco all’azione riguardo al processo dei suoi membri, anarchici, rivoluzionari e altri accusati è iniziata una serie di azioni internazionali rivoluzionarie-aggressive in solidarietà alla luce di un Fronte Rivoluzionario Internazionale. L’internazionalizzazione della resistenza è una sfida costante per noi e la consideriamo essenziale per il rafforzamento della guerra rivoluzionaria. Basandoci su questo concetto, per esprimere la nostra solidarietà come un nuovo tentativo di contribuire in questa direzione internazionale, abbiamo bruciato una compagnia che produce materiale militare che ha collaborato col governo cileno.

Adesso in questa prima fase la scommessa della globalizzazione per il processo di un’organizzazione rivoluzionaria dovrebbe far capire che dobbiamo prendere con l’ottica della dialettica rivoluzionaria la prospettiva di un’internazionalizzazione globale dell’Azione Rivoluzionaria non solo per i processi o le circostanze politiche. Organizziamo le nostre forze e attacchiamo gli stati ad un livello globale. Il tentativo di organizzare una forza anarchica rivoluzionaria globale è adesso una realtà. Lo scambio di esperienze, critiche, appelli, saluti, analisi di considerazioni politiche con i compagni ribelli di tutto il mondo adesso è una possibilità che non possiamo sprecare.

La consapevolezza, il risultato, l’organizzazione, l’individualità sono le armi più importanti che ogni anarchico che ha autostima e mira alla distruzione dello stato e della società capitalistica dovrebbe far evolvere definitivamente. Come anarchici dobbiamo sapere che le nostre scelte rivoluzionarie non indietreggiano di fronte all’imprigionamento o anche nel caso della nostra morte. Tutte queste sono situazioni che dobbiamo tenere a mente e costantemente pensarle in modo da non restare senza parole in una cattiva situazione. Crediamo che in una guerra che è condotta in diversi livelli non possiamo non cercare di vincere solo sul campo militare. C’è da dire che la nostra lotta è soprattutto politica. Comunque in caso di imprigionamento crediamo che non dobbiamo nascondere nulla delle nostre opinioni politiche e idee. Ecco perché consideriamo un comportamento indegno come una sconfitta politica.

Inoltre, come dato di fatto se non supporti totalmente le tue idee politiche e azioni al fine di ridurre la tua condanna tu automaticamente riduci le scelte e la tensione della tua lotta da dentro le mura. “Sicuramente ci sono macchinazioni e casi che criminalizzano le relazioni tra individui, ma non va detto che il nostro ruolo di ribelli è di concentrarci li e non proporre niente. I ribelli non sono avvocati che mirano a riconsiderare le loro posizioni nell’arbitrarietà di poliziotti e giudici. Invece, questo è il loro ruolo” (G. Tsakalos). In relazione a questo discorso è molto importante valutare la conseguenza delle parole e delle azioni dei prigionieri di guerra. Una valutazione fondata sulla pratica attraverso la solidarietà rivoluzionaria. Inoltre siamo vicini ai nostri compagni imprigionati nella prigione di Avlona per il caso Nadir. Loro hanno scelto di contrattaccare da dietro le mura esprimendo le loro idee politiche, mentre partecipano insieme ad altri compagni di Salonicco all’astensione dal vitto carcerario in solidarietà con i compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco sotto processo. Vogliamo dichiarare che indipendentemente dalle situazioni per le quali un ribelle anarchico è accusato (ad esempio un incendio o uno scontro o lotta armata) il suo comportamento dentro le mura non deve essere determinato dai mezzi che ha usato o da cosa lo ha portato in galera ma dalla sua percezione politica e dalle idee che non sono né modellate o influenzate dalla mentalità legalistica. E stiamo dicendo che anche i compagni arrestati per situazioni “minori” (solo legalmente) rispetto ad altre sono vicini ai compagni che hanno situazioni più gravi, mentre sarebbe possibile per molti pensare che loro non dovrebbero dir nulla visto che in ogni caso saranno rilasciati presto (cosa che è inoltre dubbia). “Non chiediamo qualcosa di piccolo. Quello che stiamo cercando è la guerra stessa e con essa la mano che prenderà la nostra, dopo una vittoria, ma soprattutto dopo una sconfitta che mai sarà accompagnata dalla ritirata. La mano che mira senza esitazione, qualunque cosa e a chiunque stia mirando e la nostra mano. Diretta e tra gli occhi. Perché la lotta non finisce mai, ma esplode solamente“. “Giovedì 13 gennaio i nostri compagni Dimitri Fessas, Babis Tsilianidis, Dimitris Dimtsiadis e Sokrates Tzifkas che erano latitanti dopo l’arresto del ribelle Giannis Skouloudis sono stati arrestati dall’unità antiterrorismo. I compagni non si sono pentiti, dicendo di essere ribelli anarchici che non riconoscono il processo. Non hanno nemmeno nominato avvocati per provare la loro intolleranza verso il sistema giuridico e le sue leggi così come nella “libertà” che esso concede (difesa legale). Per questa situazione è stata arrestata anche l’anarchica Fee Meyer. Crediamo che le azioni pubbliche degli anarchici in relazione all’arresto dei quattro compagni di Salonicco siano inaccettabili. Il fatto che ci sono stati appelli pubblici per l’arresto “ingiusto” di Fee Meyer, la criminalizzazione delle sue relazioni amichevoli, il modo in cui i media hanno gestito il suo caso e molte altre cose mirate a confondere la situazione. Crediamo che questo sia ipocrita quando quattro compagni non hanno nemmeno il loro avvocato e hanno detti agli investigatori che non si pentono in quanto ribelli anarchici. Questo prova ancora una volta che alla fine l’”innocente” merita più “innocente” solidarietà legalistica. Una volta ancora la solidarietà prende la forma cristiana della simpatia. Dopo l’arresto dell’anarchico e membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Michalis Nikolopoulos abbiamo subito deciso come risposta minima alcuni colpi riflessivi. Così, da giovedì a sabato abbiamo fatto una serie di attacchi incendiari mirati a rispondere col minimo all’arresto del nostro compagno. Ovviamente sappiamo che queste azioni sono state riflessive e comparate con il colpo della cattura sono minime, così promettiamo colpi più potenti.

Rivendichiamo gli incendi di:

Un Mc Donald’s ad Atene

Municipio di Zografou

Municipio di Kaisariani

Il tentato incendio di Marks & Spenser storse e Fred Perry in una strada piena di negozi a Kifissia.

Sfortunatamente per noi, qualcuno ha segnalato la presenza di tre pacchi incendiari che sono stati neutralizzati dai poliziotti.

p.s. 1. Diamo il benvenuto a tutti gli appelli dei gruppi ribelli che invitano all’azione e rispondiamo con un nuovo giro di guerra spietata.

p.s. 2. Buona forza e coraggio ai compagni sotto processo condotti nella prigione di Koridallos dove conducono la loro lotta contro le autorità giudiziarie. Resistete compagni, nulla viene lasciato senza risposta.

p.s. 3. Lunedì mattina il compagno Rami Syrianos è stato arrestato per una rapina a mano armata ed è stato incarcerato. Buona forza nella tua lotta compagno.

SOLIDARIETA’ A TUTTI I PRIGIONIERI DI GUERRA DIGNITOSI

ONORE A LAMPROS FOUNTAS MEMBRO DI “LOTTA RIVOLUZIONARIA”

Fronte Rivoluzionario Anarchico – Comportamenti devianti per la diffusione del terrorismo rivoluzionario – Cellula di Attacco Riflessivo

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