…mi auto-denomino Anarchico Antisociale. Perché considero che quelle che dobbiamo mettere continuamente in discussione sono le relazioni sociali in sé, la forma che hanno presso attualmente. Con le mie azioni e la mia critica ripudio la massa che mantiene tali relazioni alienate e che da esse è sostenuta. Sono nemico del regime e della stessa società nella forma oggi esistente. La fede nella maggioranza degli “oppressi”, il credo nella “discolpa” della sua passività ed il fatto che essa debba esser riconosciuta come “soggetto rivoluzionario in stato d’ipnosi” per l’oppressione che sta soffrendo non mi appartengono più…
Gerasimos Tsakalos
Ieri notte, 16 gennaio, la nostra cellula ha deciso di sferrare un colpo nel cuore del municipio di Ecatepec, nel Estado de México. Si tratta di una risposta all’appello di solidarietà per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco in vista del processo di alcuni suoi militanti imprigionati e la creazione della Federazione Anarchica Informale – Rete Globale.
Il nostro regalo notturno è consistito in una carica esplosiva, costituita da benzina e bombole di gas butano. L’abbiamo collocata su una finestra di una filiale della banca HBSC, in pieno centro di San Cristóbal Ecatepec, vicino al palazzo municipale, ad un centinaio di metri dal segretariato della pubblica sicurezza di Ecatepec, a pochi passi dalla zona delle banche vigilata da sbirri con le loro jeep e poco lontano da una caserma della Agencia de Seguridad Estatal.
Ancora una volta ci siamo presi gioco di tutta la loro sicurezza ed abbiamo fatto scoppiare la nostra bomba in uno dei luoghi più sorvegliati di questo municipio.
Dimostrando di nuovo che continuiamo a stare sul piede di guerra, che continueremo a fabbricare esplosivi artigianali che faranno scoppiare le orecchie sia alla società accomodata che alle autorità che ritengono di esser superiori per i loro inutili titoli professionali ed i mediocri carichi amministrativi.
Stiamo in guerra, l’abbiamo annunciato da quando abbiamo iniziato con i primi sabotaggi, e continueremo ad esserlo, anche se ci sono prigionieri, perquisizioni, montature, arresti, torture e morti. Noi proseguiremo comunque, perché è più grande la nostra rabbia incendiaria che tutto il loro armamentario ed equipaggiamento tecnologico-repressivo, che essi utilizzano contro gli individui antisociali, contro quelli che non si lasciano addomesticare, continueremo ad essere una molestia latente, continueremo a mostrare i denti e tirar fuori le nostre grinfie accada quel accada, malgrado tutto.
Approfittiamo di questo comunicato per esporre le nostre posizioni in merito alla creazione dell’offensiva insurrezionale internazionale in diversi punti:
a) Anni trascorsi di pratica ed anni a venire di alleanza internazionale
Col trascorre degli anni, s’è presentata da sé la strategia ogni volta più forte che ha la lotta insurrezionale ed eco-anarchica in Messico. Dalle nostre barricate, siamo stati partecipi della creazione della lotta contro il nemico. Ciascuna cellula o individuo come ritiene opportuno agire, con gli strumenti che ha nelle mani e con la creatività distruttrice che ci ha accompagnato nei numerosi attacchi contro delle multinazionali, imprese speciste nazionali, banche che finanziano il commercio delle biotecnologie ed affiliate ad organismi economici mondiali, attività individuali, chiese, centri commerciali, allevatori di uccelli, fattorie, macchine distruttrici della terra come auto da lusso e non, camion, autobotti, macchinari per la costruzione e l’urbanizzazione, istituti e università che utilizzano la vivisezione e ricorrono alla distruzione dell’ambiente come forma di remunerazione, commissariati delle polizie municipali, statali e ministeriali, posti fissi di controllo, laboratori mondiali, imprese di telecomunicazioni, blocchi stradali con barricate incendiarie in strade ed autostrade federali, negozi di pelletteria, corride, mattatoi industriali assieme a trasporti, istituzioni di governo che difendono falsamente l’ecologia, pubblici ministeri, procure, concessionarie di auto e di moto, antenne per la radiofonia, circhi, antenne telefoniche, pattuglie, sabotaggi di prodotti testati su animali, saccheggi, disordini, scontri diretti con la polizia, espropriazioni con poliziotti morti nel tentativo, minacce di bombe e attentati, attacchi seguiti dalle liberazioni di molti animali. Da sottolineare che in tutto questo c’è stato il lavoro di coordinamento tra le cellule, che in una o più notti d’azione hanno causato al loro passaggio perdite economiche per migliaia di pesos messicani.
La peste nera s’è anche diffusa in diverse città degli stati del nord, del sud e del centro della repubblica messicana. Di fronte a tutto ciò lo Stato ha risposto dando il via ad indagini, valutazioni e riscontri delle azioni dirette rivendicate e non, così come delle persone (anarchiche e studenti) collegate o meno a dei discorsi radicali.
La lotta è via via aumentata e questo lo si può chiaramente vedere con il caso dei prigionieri come Adrian Magdaleno nel Distretto Federale e Braulio Arturo Duran di León Guanajuato (Abraham López è stato liberato il 7 dicembre 2010).
Lo stato messicano voleva ostaggi e li ha avuti. Ha pensato che avremmo smesso con gli attentati diretti contro lo stato-capitale, ma così non è stato. Questo s’è visto in maniera evidente quando Adrian è stato condannato a quasi 8 anni di carcere agli inizi del 2010. Bombe e attacchi incendiari hanno riempito di caos Città del Messico ed i municipi del Estado de México, come risposta. Non facciamo un solo passo indietro, mostriamo che siamo furiosi, arrabbiati. Lo Stato ha cozzato e cozza contro una resistenza ancor più grande di quella che è solita vedere con la gran parte dei gruppi clandestini di struttura gerarchia. Perché noi non abbiamo capi, né comandanti ai quali obbedire. Siamo acerrimi nemici di qualsiasi autorità e l’abbiamo dimostrato con il nostro modo d’agire con cellule, affini ed informali.
La lotta, come abbiamo detto, è aumentata sia in Messico che nello scenario mondiale. Un’opportunità nell’unire gli sforzi e nel realizzare azioni violente contro i nostri nemici, assieme ad affini sconosciuti di diverse parti del globo terracqueo. E’ un’opportunità completamente diversa rispetto a quella dei vecchi gruppi d’azione radicale.
L’unità dell’organizzione internazionale è quel che più teme lo stato-capitale. Diversi individui sparsi di diversi paesi realizzano azioni rivendicandole con il nome di una Federazione Anarchica Informale, è quel che noi cerchiamo per la diffusione della peste nera, per la propagazione del caos e la distruzione di tutto quel che distrugge il mondo in cui cerchiamo di crescere come individui liberi e selvaggi.
Per questo motivo, ci associamo pubblicamente alla creazione ed allo sviluppo della Federazione internazionale, sappiamo che alcuni gruppi che si uniranno ad essa difendono interessi classisti, sociali, popolari e vittimisti (rispetto ai quali noi siamo contrari), ma per questo siamo qui, non solo per collocare bombe ma anche per discutere e dibattere le nostre idee.
Dichiariamo anche che le cellule che sottoscrivono il presente comunicato hanno deciso di smettere di rivendicare le azioni con quei nomi. Adesso le nostre rivendicazioni recheranno il nome Frente de Liberación de la Tierra/Earht Liberation Front e/o Frente de Liberación Animal/Animal Liberation Front.
b) Re-evoluzione per combattere le basi del sistema
Le nostre idee si sono evolute e cambiate col trascorrere degli anni. Abbiamo smesso di essere attivisti animalisti e ci siamo convertiti in fieri guerrieri anti-civilizzazione.
Le idee devono cambiare, devono re-evolvere in seguito ai costanti cambiamenti che si producono nel mondo.
Restare con l’antiquata idea di difendere gli interessi degli “oppressi” e delle masse idiote, significa restare in un discorso vecchio di diversi secoli e non rendersi conto che i tempi sono cambiati e che la libertà individuale e la riappropriazione della vita naturale selvaggia sono quel che importano adesso. Non riusciamo a comprendere come alcuni continuino ancora a rivendicare cause vittimistiche come la povertà (ad esempio), senza notare che quelle stesse persone non fanno nulla per se stesse, per liberarsi, perché sono interessate arrivare ad esser come i multimilionari dei loro capi. Non comprendiamo quando menzionano povertà e miseria ed al contempo dicono di non voler esser l’avanguardia. Tuttavia, all’interno del loro discorso rivolgono un appello alla gente, affinché “si svegli”, come se le masse fossero pronte ad ascoltare. Tutte queste persone che continuano a menzionare tali cause, tipiche delle sinistre, stanno cadendo nel gioco del sistema, diffondendone i valori. Aiutando il sistema a migliorare ed a tappare le crepe con riforme in modo che tali persone si sentano contente ed abbiano una auto-realizzazione che indichi loro che stanno facendo “qualcosa di buono”, per il bene degli altri. Il loro inutile sentimento altruista li castra e non permette di vedere quali sono i veri problemi: il sistema di dominazione, la civilizzazione, l’addomesticamento ed il sistema tecno-industriale.
Abbiamo scelto la nostra strada e ci rivendichiamo come guerrieri selvaggi contro la civilizzazione, antisociali, anticlassisti, terroristi internazionalisti e partecipi della guerra antisociale. Con cellule decentralizzate, tutte senza un leader, tutte formate da individualisti affini riuniti nell’informalità organizzativa, che attentano contro le basi del sistema con l’utilizzo dell’azione diretta violenta e radicale. Questo è ciò che siamo e che continueremo ad essere.
c) Compagni/e prigionieri/e.
La situazione dei prigionieri e delle prigioniere in ciascun paese è diversa. Questo lo sappiamo. Ciò non vuol dire che le carceri siano più carine in Europa o in qualsiasi altra parte del mondo. Sappiamo che le carceri sono meri centri di addomesticamento che lo stato ha creato per trattenere le persone che non rispettano la morale della società, che non rispettano le leggi, che sono incorse in qualche attacco finanziario, morale, fisico o psicologico contro l’autorità e per queste ragioni si trovano imprigionate.
La nostra posizione sui compagni prigionieri sarà sempre quella della solidarietà diretta, diffondendo il fuoco per la libertà di quelli che non conosciamo, ma dei quali condividiamo parole ed azioni, sia in Messico che nel resto del mondo.
Gli stati devono comprendere che fino a che i nostri compagni continueranno ad esser processati, arrestati e perseguitati, noi continueremo a restare in guerra, attaccando i suoi punti vulnerabili ed aprendo sempre più varchi dai quali possiamo svignarcela per sabotarne economicamente le proprietà.
Non è una coincidenza l’attacco contro la banca HSBC, con esso emettiamo una minaccia diretta contro le autorità che sentenzieranno sul compagno Braulio Duran a León Guanajuato. Il compagno viene accusato di un attacco proprio contro una filiale di questa banca, avvenuta nella città di León, nel settembre 2009. Li avvisiamo, se condanneranno il compagno Braulio con anni di carcere, che si aspettino le conseguenze. Le reazioni non si faranno attendere…
Concludendo con i punti che volevamo esporre, inviamo un saluto alle cellule, ai gruppi ed agli individui che stanno impostando la formazione della Federazione Anarchica Informale – Rete Globale. Che le frontiere non dividano il nostro istinto di libertà.
Libertà per Panagiotis Argyrou, Gerasimos Tsakalos e gli/le implicati/e nel caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia!
Libertà per i/le compagni/e prigionieri/e del 14 agosto in Cile!
Libertà per Adrian Magdaleno e Braulio Duran!
Fraternamente:
Frente de Liberación de la Tierra (FLT)
Frente de Liberación Animal México (FLAM)
Frente de Liberación Animal – Comando Verde Negro (FLA-CNV)
Comando de Individuos Libres, Peligrosxs, Salvajes e Incendiarixs por la Peste Negra (CILPSIPN)
Ludditas contra la Domesticación de la Naturaleza Salvaje (LDNS)
Columnas Terroristas de lxs Revolucionarxs de Negro (CTRN)
Ex integranti della Célula Eco anarquista por el Ataque Directo (CEAD)
Ex integranti della Brigada de Acción Revolucionaria por la Propaganda por el Hecho y la Acción Armada – Simón Radowisky (BARPHAA-SR)
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trad. Culmine