Tunisia – Da DE SIDI BOUZID a BAL-EL-QUED

originale in francese: non-fides.fr

tratto dalla versione in inglese su actforfreedomnow

traduzione: cenere

CONTRO IL REGIME DELLO STATO, DEL POTERE E DEL DENARO

La povertà in Nord Africa è aumentata dall’inizio dell’anno. Il prezzo del cibo si è impennato, c’è sempre meno lavoro, riducendo ancora di più la pietosa gamma dei mezzi per la sopravvivenza di ognuno. Stanno tirando fuori il vecchio trucco della “crisi”, facendoci credere che la miseria e la rivolta sono dei nuovi fenomeni prodotti da essa, mentre loro sono vecchi tanto quanto il denaro e l’autorità. Solo alcune scintille in Tunisia hanno scatenato il fuoco in una situazione già esplosiva, come in Algeria.

Attaccati sbirri, edifici governativi, scuole, dogane, stazioni di polizia, magazzini, concessionarie di auto, banche e obiettivi economici, si organizzano barricate. Al contrario di cosa sta dicendo il potere e i giornalisti-poliziotti, queste rivolte non sono limitate a qualche categoria (“giovani”, “laureati”, “disoccupati”, “estremisti”) ma sono espressione della maggioranza, e gli obiettivi sono chiari.

Dall’altra parte, la risposta dello stato è ugualmente chiara: in Tunisia, i poliziotti rispondono alle barricate col fuoco dei fucili, lasciando a terra dozzine di morti. Anche in Algeria, migliaia di arresti, torture, detenzioni e omicidi, mentre le condanne sono iniziate e continueranno. Come sempre, come dovunque, la guerra sociale sta infuriando, costringendo ognuno a scegliere uno schieramento.

Già i parassiti democratici e religiosi si stanno affrettando a trasformare queste rivolte in proposte politiche, invocando riforme e cambi di regime, per deviare questa rabbia espressa difatti contro ogni forma di regime o di governo. Essi stanno già preparando il seguito, aspettando di ricollocare il controllo la dittatura sotto un controllo democratico, in altre parole, di rendere accettabile il potere.

Noi che viviamo in democrazia, possiamo dire che anche se le condizioni quotidiane di vita sono meno dure che sotto una dittatura, le libertà democratiche non ci hanno mai resi liberi. La libertà che desideriamo, solo essa, è totale e incondizionata. Pertanto questo vento insorgente, come in Grecia da Dicembre 2008 e in Francia dal 2005, scalda i nostri cuori.

Ecco perché vogliamo dar fuoco alle braci, e la diffusione della rivolta.

Qui, ovunque,adesso, sempre.

La rivoluzione deve venire dai bassifondi, perché solo proiettili ed esplosioni vengono dall’alto.

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