La militarizzazione in atto

riceviamo e diffondiamo

Gennaio del 2011

Una piccola sintesi della militarizzazione in atto nei paesi del blocco NATO e in alcuni dei paesi tra i suoi più stretti alleati……

SPAGNA

Probabilmente tutti hanno già notato che all’inizio di dicembre il governo/re spagnolo aveva dichiarato uno “stato di allarme” (la prima volta in democrazia) in seguito allo sciopero dei controllori del traffico aereo.

C’è chi dice che i controllori sono stati manipolati o incastrati di modo da arrivare a una situazione da “permettere”, oltre ad una più facile privatizzazione di AENA (il servizio statale aeroportuale e di controllo del traffico aereo), l’uso dei soldati per prendere il comando degli aeroporti e fare così un primo passo grosso verso la militarizzazione, in

piena sintonia con il rapporto UO2020 della NATO… Tutto ciò mentre, curiosamente, il ministro degli interni spagnolo parlava di un “colpo di stato dei controllori”!

Questa ipotetica manipolazione non è qualcosa che possiamo verificare al cento per cento, comunque è chiaro che se non fosse stato lo sciopero, avrebbero trovato una qualsiasi altra situazione per mettere in piedi questo precedente che ora apre totalmente la via verso la militarizzazione del territorio. Il linciaggio giuridico e mediatico nei confronti dei controllori è incredibilmente massiccio… qualcosa forse di “suggestivo” per chi non fa parte di un settore del genere o per chi semplicemente (e probabilmente a differenza di tutti i controllori) si sente in conflitto con questa società. Al di là di quanto sia delicato come lavoro visto che ogni giorno le vite di migliaia di persone dipendono da loro, i controllori di traffico aereo spagnoli guadagnano molto bene. Quindi, se decidono di punire anche questi lavoratori, in un certo senso privilegiati e tradizionalmente poco rivoltosi, si può prevedere quale sarà la politica nei confronti di chi non si adegua, non ubbidisce, o semplicemente non produce, si pensi agli zingari, ai clandestini, agli studenti in lotta, ai disoccupati, ai precari…

C’erano già state delle mosse in direzione della militarizzazione, sin da quando Zapatero, più di un anno fa, aveva dichiarato il modello italiano di militari nelle strade “interessante”. Quella che segue è una lista di alcuni esempi della “via spagnola”.

Un regio decreto dell’inizio di quest’anno ha conferito ai soldati il rango di “agenti dell’autorità” in caso di “emergenza” (ovviamente un’emergenza può essere qualsiasi cosa, è comunque il governo a stabilirla). Questo vuol dire che di fatto ai militari in Spagna potrebbero essere dati poteri di polizia in qualsiasi momento, visto che le “emergenze” non mancano mai.

Qualche anno fa fu creata la Unidad Militar de Emergencias, un corpo d’élite che fa tutto quello che già facevano i vari servizi d’emergenza, solo che ovviamente sono dei militari e, in quanto soldati, sono votati ad una cieca obbedienza (e proprio questi militari, della UME, sono stati usati durante lo sciopero dei controllori, arrivando assieme alla Guardia Civil, con pistole spianate e forzando i lavoratori a tornare ai posti di lavoro). Questa unità che viene definita “fidata” sarà usata sempre più spesso in casi del genere, anche se la propaganda ha costantemente legato la propria immagine all’intervento di salvataggio contro calamità (più o meno) naturali. Ci sono 4.310 soldati e tra il 2006 e il 2009 pare che il governo abbia speso 4.500 milioni di euro per la sua creazione. Fanno parte della facciata buona dell’esercito, loro sono quelli che ti aiutano perché c’è troppa neve o in caso di incendio di un bosco o durante un’alluvione… però questa virtuosa facciata non impedisce loro di mostrarsi anche minacciosamente, con delle baionette sui loro fucili, come si può ben vedere dal web se si ha la curiosità di visitare il loro sito.

Nello stesso modo, con la questione dei “pirati” nelle acque della Somalia e, in particolare, con il sequestro della nave basca “Alakrana”, ci fu di nuovo un lavoro mirato a convincere le persone che i militari (nonché i mercenari) operano nel nome del bene comune, tanto nazionale quanto internazionale.

Nel frattempo, circola la voce che ci sia anche un’unità di paracadutisti che si allena specificamente per affrontare i disoccupati, mentre, un po’ più di un mese fa, qualcuno ha visto delle unità dell’esercito che stavano facendo manovre ed esercitazioni sulle strade delle colline intorno a Barcellona. Leggere qualcosa sul rapporto UO2020 chiarisce tutti i dubbi:

come già sperimentato in Italia, il potere vuole da una parte abituare le popolazioni alla vista dei soldati e, dall’altra, dare ai soldati la possibilità di allenarsi sul territorio dei futuri conflitti.

Non è solo la Spagna ad accelerare con la militarizzazione interna…

GERMANIA

Durante l’ultima “Love Parade”, c’erano dei militari a controllare e si occupavano delle operazioni di soccorso. Inoltre, un paio di settimane fa, la polizia tedesca ha chiesto aiuto ai militari perché “non riesce a fare tutto quello che c’è da fare” (in seguito alle solite scoperte di minacce di terrorismo islamico, ecc.).

FRANCIA

Durante le rivolte di Grenoble e Saint-Aignan nel luglio del 2010, è stato usato l’esercito per sedare i ribelli. Nel frattempo, il governo sta creando (o probabilmente ha ormai già creato) un’unità di 10.000 soldati, specifica per situazioni di “crisi nazionale”, cioè da usare su territorio nazionale (non all’estero!).

CILE

Oltre alla militarizzazione in seguito al terremoto di quest’anno, il governo ha dichiarato che sta parlando con la sua controparte spagnola per importare l’esperienza dell’UME (già menzionata sopra) e copiare la sua struttura/funzionalità.

ARGENTINA

Dal primo di gennaio del 2011, 6.000 militari della Gendarmeria Nacional stanno pattugliando le strade di Buenos Aires per “approfondire le attività di prevenzione, e garantire la sicurezza dei cittadini”.

BRASILE

Dopo la presenza e il protagonismo del suo esercito durante la militarizzazione di Haiti, alla fine di novembre il Brasile ha militarizzato varie favelas a Rio de Janeiro per “contrastare le bande di narcotrafficanti”. Però, guarda caso, sono stati subito inviati nelle favelas numerosi architetti, a darsi da fare per trasformare, civilizzare, rendere controllabili e inglobare i quartieri poveri in vista dei Mondiali del 2014 e delle Olimpiadi del 2016, programmate per quella stessa città.

GRECIA

Alcuni mesi fa, durante lo sciopero dei camionisti che paralizzò il paese nel giro di pochi giorni, è stato usato un decreto chiamato “coscrizione civile”, già usato varie volte durante gli ultimi decenni. Con questo decreto obbligano gli scioperanti a tornare al loro lavoro, con la minaccia di multe e condanne di reclusione, e nel frattempo mettono l’esercito a fare il lavoro interrotto dallo sciopero. Ciò è un buon esempio di come costringono a partecipare alla loro società militarizzata.

GRAN BRETAGNA

Qualche settimana fa ci fu la proposta di mettere ex-militari nelle scuole, per “migliorare la disciplina” e cose del genere… però va detto che già dalla fine degli anni ’40 esiste la Combined Cadet Force, che in pratica sono dei corpi militari di ragazzi, all’interno delle scuole. Si sa che gli inglesi stanno sempre all’avanguardia!

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