SEVERINO DI GIOVANNI – “IL TERRORISMO”

“In eterna lotta contro lo Stato ed i suoi puntelli, l’anarchico che sente su se stesso tutto il peso della sua funzione e dei suoi scopi emananti dall’ideale che professa e della concezione che ha dell’azione, non può molte volte prevedere che quella valanga che fra poco andrà a far rotolare per la china dovrà necessariamente urtare il gomito del vicino in astrattiva contemplazione delle stelle o calpestare un callo di un altro che s’impunta in non smuoversi, avvenga quel che avvenga intorno a lui. E’ l’inevitabile della lotta che lui non cerca a bella posta, ma che per un cumulo di casualità attraversa il suo cammino e fa succedere la nota violenta.

Non valgono a riparare l’inevitabile le solite recriminazioni, i “distinguo”, le serenate al pianto, le alambiccazioni d’azzeccagarbugli, le solite maledizioni e i ripudi: se sul cammino dobbiamo correre, non possiamo farlo sorretti e intralciati da un falso sentimentalismo improduttivo senza ostacolare ciò che si vuole condurre a termine dell’energica rivolta”.

saluti ribelli

Culmine

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Una risposta a SEVERINO DI GIOVANNI – “IL TERRORISMO”

  1. Severino Di Giovanni scrive:

    [TRADUZIONE AL SPAGNOLO:]

    “En la eterna lucha contra el Estado y sus puntales, el anarquista que siente en sí mismo todo el peso de su función y de su rebelión que emanan del ideal que profesa y de la concepción que tiene de la acción, no puede muchas veces prever que la avalancha que dentro de poco hará rodar por la ladera deberá necesariamente embestir el codo del vecino que está abstraído en la contemplación de las estrellas, o pisar el callo de otro que se obstina en no moverse, venga lo que venga en torno a él. Es lo inevitable de la lucha, que el anarquista no busca adrede, por puro gusto, pero que por un cúmulo de casualidades se atraviesa en su camino y provoca la nota violenta.

    No valen para reparar lo inevitable las acostumbradas recriminaciones, las ‘diferencias’, las serenatas al llanto, las alambicaciones leguleyas, las maldiciones de siempre y los repudios: si en el camino debemos correr, no podemos hacerlo parados ni impedidos por un falso sentimentalismo improductivo sin obstaculizar aquello que se quiere conducir como meta de la enérgica rebelión.”

    Saludos Rebeldes.
    Culmine.

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