$hile – 2 COMUNICADO ABUELO

bomba orsini

Anarquista que no huela a prisión, no puede autodeclararse como tal

Apreciamos mas la libertad que la vida…

podréis inferir el horror que tenemos ala servidumbre

-Antupillan,1593-

Hoy mas que nunca tenemos que afilar nuestras garras “golpear donde duele “escribia un veterano y barbudo saboteador, multiplicando las acciones contra el estado y el capital, respirando profundo, evaluando y reflexionando sobre nuestro ataque. Mas allá de la violencia revolucionaria y la “satanizada” propaganda por el hecho, abriendo nuestros barretines para que nuestras armas sean acariciadas por el aire de septiembre, armas viejas y archiconocidas de seguro, pero no por ello oxidadas; ¡ Propaganda y acción directa!, Que como las antiguas “Orsini” llevan incrustadas un sin numero de detonadores, afiches, libros, panfletos, lienzos, paginas Web, okupas, marchas, actividades, barricadas y de las que despiertan asustados sus explotadores a media noche, que ninguna falte porque ninguna sobra.

Escuchamos al diminuto y fantasioso fiscal peña;”propagar la guerra social” salio de su infecta boca, sigamos intentando agrandar las evidentes y groseras grietas del sistema y su ideología capitalista rociando con gasolina el descontento que siempre a revoloteado entre nosotrxs lxs oprimidxs, haciendo contagioso el sabotaje y transformándolo en una practica cotidiana (como la evasión del Transantiago por ejemplo) solo así, podremos “propagar la guerra social”

Enjaulando a diez amantes de la libertad el poder intenta debilitarnos a sabiendas de nuestros diferentes matices anticapitalistas y de la diversidad de nuestros grupos de afines, la autoridad trata de estancarnos en discusiones estériles, seamos mas operativxs, no nos estanquemos exclusivamente en la ayuda a lxs presxs (tampoco lxs olvidemxs “a su suerte”), ni en actividades contra la prisión y la sociedad carcelaria, a ese terreno desea restringirnos el enemigo, a una especifica y parcializada lucha, fuguémonos de esa trampa con nuevas fuerzas démosle continuidad al conflicto contra la autoridad, avanzando sin titubeos hacia la destrucción del poder.

A todxs lxs que escabullen del monstruoso aparataje jurídico-policial, sigan volando libres, abrazos incendiarios hermanxs.

Saludxs a todxs lxs irreductibles enemigxs del poder, que septiembre se ilumine con el fuego de sus miradas.

Desde la cárcel de máxima seguridad…

El abuelo, enfermo de Anarquía

Santiago, 27 de Agosto del 2010

PD: A lxs que abandonan la lucha, se traicionan, a lxs que le dan la espalda a un/a compañerx, se traicionan. A lxs que dejan que la cobardía y la comodidad inunden sus neuronas, se traicionan y nos traicionan, se igualan al despreciable televisado delator y ya no podrán mirarnos de frente sin bajar su cabeza, por que tienen claro que se esfumaron sin pelear, que su rebeldía no era mas que un parche mal cosido en su roñosa ropa, solo estética vacía y pomposa palabrería.

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Cile – Secondo comunicato de EL ABUELO

Un anarchico che non puzzi di prigione, non può dichiararsi tale

“Apprezziamo più la libertà che la vita…

potreste inferire l’orrore che abbiamo alla servitù”

Antupillan,1593-

Oggi più che mai dobbiamo affilare le nostre grinfie per “colpire dove gli fa male”, come scriveva un veterano e barbuto sabotatore, moltiplicando le azioni contro lo stato ed il capitale, respirando profondamente, valutando e riflettendo sul nostro attacco. Ben al di là della violenza rivoluzionaria e della “demonizzata” propaganda per il fatto, togliendo i nostri berretti in modo che le nostre armi siano accarezzate dall’aria di settembre, armi vecchie e certo arcinote, ma non per questo ossidate. Propaganda ed azione diretta! Come le vecchie bombe “Orsini” che hanno incrostate un numero notevole di detonatori, manifesti, libri, opuscoli, striscioni, pagine web, spazi occupati, cortei, iniziative, barricate e quelle che svegliano spaventati gli sfruttatori a mezzanotte, che non manchi nessuna di queste armi perché c’è bisogno di tutte esse.

Ascoltiamo in piccolo e fantasioso fiscal peña. “Propagare la guerra sociale” è uscito dalla sua bocca infetta, mentre noi continuiamo ad ingigantire le evidente e grossolane crepe del sistema e della sua ideologia capitalista versando la benzina sul malcontento che ha sempre messo in subbuglio noi oppressi, rendendo contagioso il sabotaggio e trasformandolo in una pratica quotidiana (come l’evasione del Transantiago, per esempio – società del trasporto pubblico di Santiago del Cile, ndt). Solo così potremo “propagare la guerra sociale”.

Mettendo in gabbia 10 amanti della libertà il potere cerca di debilitarci, sbagliando, sapendo delle nostre diverse sfumature anticapitaliste e della diversità dei nostri gruppi affini. L’autorità cerca di farci impantanare in sterili discussioni. Dobbiamo esser più operativi, non dobbiamo impantanarci solo nell’aiuto ai prigionieri (e nemmeno lasciamoli alla “loro sorte”), né in iniziative contro la prigione e la società carceraria, su un terreno sul quale desidera restringerci il nemico, in una fuga specifica e parziale, rifuggiamo da questo tranello con nuovi forze e diamo la continuità al conflitto contro l’autorità, avanzando senza esitazioni verso la distruzione del potere.

A tutti quelli che si son sottratti al mostruoso apparato giuridico-poliziesco, che continuino a volar liberi, un abbraccio incendiario fratelli e sorelle.

Un saluto a tutti gli irriducibili nemici del potere, che settembre s’illumini con il fuoco dei loro sguardi.

Dal carcere di massima sicurezza…

El abuelo, malato d’Anarchica

Santiago, 27 agosto 2010

p.s.: a quelli che abbandonano la lotta: tradiscono se stessi. A quelli che girano le spalle a un compagno: tradiscono se stessi. A quelli che fanno sì che la codardia e la comodità inondino i loro neuroni: tradiscono se stessi e ci tradiscono. Divengono uguali al disprezzabile delatore televisivo e già non potremo guardarci in faccia senza che abbassino lo sguardo, perché sanno bene che sono svaniti senza lottare, che la loro ribellione non era che una toppa cucita sui loro rognosi vestiti, solo vuota estetica e fumoso chiacchiericcio.

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