Comunikado públiko:
A todos y todas
Con estupor e indignación hemos asistido durante las últimas 2 semanas al show mediático-jurídico-político-policial más grandilocuente realizado en años y con la evidente pretensión de erigirse como la “solución final” a lo ke el Estado y el Poder definen hoy como el “bullado caso bombas”.
Detenciones por montones, construcción grotesca de verdades jurídicas, criminalización de afectos y persecución de ideas son sólo la punta del iceberg que se asoma komo expresión inekívoca de la ofensiva permanente en la que el Estado busca eliminar todo vestigio de lucha anticapitalista.
Hace 17 días, el sábado 14 de agosto, en horas de la madrugada fueron detenidas 14 personas y casi una veintena de domicilios allanados en diversos lugares de Santiago y Valparaíso en un operativo gigantesco que compromete el axionar de todo el entramado de represión, control y castigo del que dispone el Poder para su infinita perpetuación.
El Gobierno, las policías, jueces y fiscales, periodistas y gendarmes, opinólogos, “especialistas” y cientistas de todo tipo han consensuado un piso político para justificar ciegamente el actuar de la vedette jurídica del momento: el Enano Maldito, el fiscal Alejandro Peña.
En los hechos, el Estado, en la búskeda de darle perfectibilidad a la Ley Antiterrorista para continuar encerrando a los que ke luchan, la nutre de nuevos elementos para adecuarla a nuevas lecturas con las cuales poder ejecutar condenas que antes, al amparo de la precedente tecnicidad no podía realizar.
Conceptos como “liderazgo informal”, “sincretismo ideológico”, “organización ilícita informal”, “centros de poder”, vienen a situarse entre los presupuestos jurídicos con los ke hoy justifican la totalidad de su axionar represivo.
Hilvanando un collage de historias, en un cortar y pegar de situaciones ficticias mezcladas con trazos de realidad, se ha “elaborado una tesis” que hoy mantiene entre las rejas a un universo de personas con inenegables historias de lucha.
Ex prisioneros políticos del extinto Mapu-Lautaro y del Kolectivo de Presos Kamina Libre, jóvenes punk, estudiantes y okupas. Asalaridxs con hijxs y no asalariadxs sin hijxs. Amigxs algunxs, kompañerxs otrxs…
“Lxs perfectxs culpables” para coronar una etapa investigativa larga y costosa y ke continúa la escabrosa línea de los montajes: pruebas falsas, testigos protegidos, arrepentidos y soplones. Todo esto para sostener la formalización de “Asociación Ilícita Terrorista” responsable de 23 atentados explosivos desde el 2005, y en la ke el testimonio eskizoide de Gustavo Fuentes Aliaga –“El Grillo”- termina constituyéndose en la piedra angular de una farsa descomunal en la que colabora adjudicándose axiones que no cometió, involucrando gente con la que nunka estuvo, aportando datos sobre el funcionamiento de la realidad anárkika; en definitiva, hablando con la policía ke decía tanto odiar y esto ya no está en duda, evidencias hay por montones y de este personaje podemos esperar cualkier kosa.
Así el Estado ha combatido la Guerra de Liberación Mapuche.
Así lo ha hecho con expresiones proletarias anticapitalistas de este tiempo, y lo seguirá haciendo con todas lOs ke se rehúsan a vivir bajo los designios del Gran Dios-Kapital.
Komo se ha venido construyendo esta farsa, con la intensidad y potencia con la ke actúa el Estado, con la impunidad constante en la ke se mueven kienes lo sostienen, hoy no podemos pensar y creer ingenuamente en ke todo esto terminará pronto. Es más, las amenazas de nuevas detenciones, los hostigamientos ke superan toda lógika y la eterna complicidad de periodistas con policías ke fabrican escenarios virtuales para justificar su podrida represión, nos hablan de la urgente necesidad de multiplicar los gestos y axiones concretas de solidaridad comprometida con todAs lAs nuevAs perseguidAs.
En el vertiginoso tiempo del conflicto, nuestras certezas kaminan firmes junto a un odio ke se reproduce como fuerza subjetiva vital para poder enfrentar las siniestras práctikas del poder ke no entiende ke nuestra guerra no para ni con la kárcel, ni con represión, ni kon la muerte…
A todas y todos lxs compañerxs detenidxs nuestra total solidaridad, kariño y respeto con la trankilidad de saber ke los ciegos golpes del Opresor no harán más ke ensanchar la silenciosa Franja de Rebeldes e Insurrectxs ke no creen en su democracia ni mucha menos en su mierda de Estado-Kárcel-Kapital.
¡¡Por la multiplicación de la Resistencia Antiestatal!! ¡¡Por la destruxión de la Sociedad Karcelaria!!
¡¡Mientras exista Miseria habrá Rebelión!!
Marcelo Villarroel Sepúlveda
Prisionero Libertario
Axel Osorio
Cárcel de Alta Seguridad – Stgo – Chile
Martes 31 de agosto de 2010.-
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Cile – Comunicato di Marcelo e di Axel sul “brulicante caso bombas”
Comunicato pubblico:
A tutti e tutte
Con stupore ed indignazione abbiamo assistito, nelle ultime 2 settimane, allo show mediatico-politico-poliziesco più magniloquente realizzato negli anni e con l’evidente pretesa di ergersi come la “soluzione finale” di quel che lo Stato ed il Potere definiscono oggi come il “brulicante caso bombas”. .
Diversi arresti, grottesca costruzione di verità giudiziarie, criminalizzazione di affetti e persecuzione di idee sono solo la punta dell’iceberg che s’affaccia come evidente espressione dell’offensiva permanente con cui lo Stato cerca di eliminare qualsiasi residuo di lotta anticapitalista.
17 giorni fa, il 14 agosto, all’alba sono state arrestate 14 persone e quasi una ventina di abitazioni perquisite in diversi luoghi di Santiago e Valparaíso in una gigantesca operazione che ha visto impegnata tutta la rete di repressione, controllo e castigo di cui dispone il Potere per il suo infinito perpetuarsi.
Il Governo, le polizie, i giudici ed i procuratori, i giornalisti ed i carcerieri, gli opinionisti, gli “specialisti” e i professionisti d’ogni genere hanno dato l’avallo ad piano politico per giustificare ciecamente il modo d’agire della vedette giuridica del momento, il “Maledetto Nano”, il procuratore Alejandro Peña.
Nei fatti, lo Stato, nel tentativo di perfezionare la Ley Antiterrorista per continuare a rinchiudere quelli che lottano, la dota di nuovi elementi per adeguarla alle nuove letture con le quali poter comminare più condanne di prima, cosa che a livello tecnico non avrebbe potuto fare.
Concetti come “leaderismo informale”, “sincretismo ideologico”, “organizzazione illecita informale”, “centri di potere” si pongono tra le fondamenta giuridiche con quali oggi si giustifica la totalità dell’agire repressivo.
Imbastendo un collage di storie, un copia e incolla di situazioni fittizie mischiate a tracce di realtà, s’è “elaborata una tesi” che oggi mantiene dietro le sbarre un universo di persone con innegabili storie di lotta.
Ex-prigionieri politici dell’estinto Mapu-Lautaro e del Kolectivo de Presos Kamina Libre, giovani punk, studenti e squatter. Alcuni con lavori salariati e figli ed altri senza lavoro né figli. Amici alcuni, compagni altri…
“I perfetti colpevoli” per coronare una tappa investigativa lunga e costosa, che continua la scabrosa linea delle montature: false prove, testimoni protetti, pentiti e delatori.
Il tutto per sostenere la formalizzazione dell’accusa di “Associazione Illecita Terrorista”, responsabile di 23 attentati esplosivi a partire dal 2005, in cui la testimonianza dello schizzato Gustavo Fuentes Aliaga –“El Grillo”- finisce con l’essere il perno di una farsa fuori dal comune, dove egli collabora aggiudicandosi azioni che non ha commesso, infamando persone con cui non ha mai avuto a che fare, fornendo dati sul funzionamento della realtà anarchica, parlando con la polizia che tanto diceva di odiare. Non ci sono dubbi, ci sono molte evidenze che da questo personaggio possiamo attenderci qualsiasi cosa.
In questo modo lo Stato ha combattuto la Guerra di Liberazione Mapuche.
Così ha fatto con le espressioni proletarie anticapitaliste di questi tempi e continuerà a farlo con tutti quelli che rifiutano di vivere sotto i disegni del Gran Dio-Capitale. Come s’è venuta a costruire questa farsa, con l’intensità e la potenza con la quale agisce lo Stato, la costante impunità in cui si muovo quelli che lo sostengono, noi noi possiamo pensare e credere ingenuamente che tutto questo terminerà presto. Non solo, le minacce di nuovi arresti, le intimidazioni che superano qualsiasi logica e l’eterna complicità dei giornalisti con le polizie che fabbricano scenari virtuali per giustificare la loro schifosa repressione, ci parlano dell’urgente bisogno di moltiplicare le azioni ed i gesti concreti di solidarietà concreta con tutti i nuovi perseguitati.
Nel vertiginoso tempo del conflitto, le nostre certezze camminano ferme assieme ad un odio che si riproduce come vitale forza soggettiva per poter affrontare le sinistra pratiche del potere che non capisce che la nostra guerra non si ferma con il carcere, la repressione, la morte…
A tutte e tutti le/i compagne/i arrestate/i la nostra totale solidarietà, affetto e rispetto con la tranquillità del sapere che i ciechi colpi dell’Oppressore non faranno altro che aumentare la silenziosa Frangia di Ribelli ed Insorti che non credono nella loro democrazia e tanto meno nella loro merda di Stato-Carcere-Capitale.
Per la moltiplicazione della Resistenza Antistatale!! Per la distruzione della Società Carceraria!!
Fino a che ci sarà Miseria ci sarà Ribellione!!
Marcelo Villarroel Sepúlveda
Prigioniero Libertario
Axel Osorio
Cárcel de Alta Seguridad – Santiago – Cile
martedì, 31 agosto 2010