Genova, ordigno al terminal rivendicato dagli anarchici

fonte: ilsecoloxix.it, 02.09.10

Potrebbe essere di matrice anarco-insurrezionalista l’ordigno trovato stamani sul tetto di un camper adibito a ufficio mobile della polizia parcheggiato nella zona del terminal traghetti, nel porto di Genova. La Digos della questura genovese sta incentrando le indagini proprio sul mondo anarchico che, con questa azione, intenderebbe esprimere solidarietà ai detenuti di Marassi e di altri istituti di pena. L’azione è stata rivendicata attraverso una mail anonima sui principali siti antagonisti e anarchici.

Questo il messaggio: «Il 14 agosto a Genova è stata posizionata e accesa una scatola con 3 litri di benzina e innesco sul tetto di una stazione mobile della polizia parcheggiata nel porto, nella zona imbarco traghetti. Solidarietà ai prigionieri che lottano a Marassi e in tutte le altre carceri». La rivendicazione, inviata da una mail anonima è siglata «Anticarceraria e prigionieri». La Digos ritiene che si sia trattata di un’azione di basso profilo.

L’ordigno è stato confezionato con una scatola di cartone di un toner per stampante e conteneva un maglione di lana intriso di benzina, una bottiglia incendiaria da due litri, innescato con cubetti di combustibile per camini, fiammiferi ed una sigaretta. Il tipo di innesco (comune nell’area anarchica) è lo stesso utilizzato nell’aprile scorso per un attentato ai ripetitori di telefonia mobile sulle alture di Genova. L’ordigno potrebbe esser stato calato dall’alto, da una strada sopraelevata, con un filo sul camper della polizia marittima molto probabilmente nelle ore notturne. La polizia scientifica sta facendo accertamenti specifici sul materiale che componeva l’ordigno.

LA CRONACA

Un ordigno incendiario è stato collocato su una stazione mobile della polizia parcheggiata davanti al terminal traghetti.

L’azione, sventata grazie al’intervento della polizia, è stata rivendicata da un gruppo anarchico riconducibile all’area “Anticarceraria e prigionieri” con una mail anonima sul sito di Controinformazione e Lotta alla repressione.

Il testo della rivendicazione descrive a sommi capi l’azione e conclude motivando il gesto «in solidarietà ai prigionieri che lottano a Marassi e in tutte le altre carceri». L’ordigno ritrovato stamani è stato confezionato con una scatola di cartone contenente un maglione di lana intriso di benzina e una molotov e innescato con cubetti di combustibile e fiammiferi.

Il tipo di innesco avrebbe convinto gli inquirenti della bontà della rivendicazione: è stato infatti usato in diverse azioni dimostrative soprattutto nell’Italia del nord. Secondo le prime informazioni, la scatola sarebbe stata calata da una strada sopraelevata sul mezzo della polizia che si trova in una zona adibita a parcheggio dei mezzi della questura.

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