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19/08/2010 – CONCO (VI)
Informazioni tratte da Il Giornale di Vicenza:
“Blitz notturno nell’allevamento – Animalisti “liberano” 2000 visoni
Conco. Oltre 2000 visoni per i boschi di Conco. Nuova incursione da parte di ignoti, dopo quello del settembre 2008, nell’allevamento Savi di Gomarolo dove sono state aperte migliaia di gabbie che custodivano gli animali. Il fatto è avvenuto ieri (mercoledì 18 agosto, n.d.r.) attorno alle 14.30 dove sconosciuti hanno aperto una decina di varchi nella recinzione dell’allevamento per poi procedere allo scassinamento delle gabbie liberando i visoni. Che da subito hanno preso di mira i pollai della zona.
Il proprietario, Luciano Pozza, si è accorto dell’incursione quando è scattato il sistema d’allarme. Arrivato all’allevamento ha trovato centinaia di animali liberi nell’area delle gabbie, liberi ma terrorizzati. Pozza ha avvertito i carabinieri della stazione di Lusiana che si sono portati immediatamente sul posto e subito dopo ha attivato la catena di mutuo soccorso stabilito tra gli allevatori italiani per far fronte a situazioni del genere. Verso sera erano una trentina di allevatori arrivati da varie regioni d’Italia che, muniti di reti e trappole, cercavano di catturare più animali possibili. Sul posto anche due pattuglie del corpo forestale dello Stato.
«Non si rendono conto del danno che causano liberando animali non autoctoni nell’ambiente – spiega il comandante del coordinamento distrettuale del corpo forestale ad Asiago, Isidoro Furlan – I mustelidi, che hanno una buona capacità di adattamento, possono provocare un inquinamento biologico e, essendo dei cacciatori formidabili, provocare danni importanti».
Intanto, in poco tempo, le strade che circondano il Comune sono state costellate dai corpi straziati degli animali finiti sotto le ruote delle auto di passaggio costituendo anche un grave pericolo per la sicurezza stradale.
«Pensare che ancora oggi troviamo degli animali dell’ultima incursione – riferisce Pozza – Solo tra qualche giorno riuscirò a quantificare il danno economico ma di sicuro non è una ragazzata, questi erano ben organizzati. Basta vedere quanti danni sono riusciti a fare in poco tempo». Per ora non si fanno accenni su sospetti ma è chiaro che le piste sono due, o i malfattori sono da ricondurre a qualche gruppo ambientalista estremista oppure a qualcuno che c’è l’ha con il titolare visto che l’allevamento è stato oggetto di un incendio doloso nel 2005 e poi di una “liberazione” di animali il 25 settembre 2008.”