Cile – A QUELLI CHE HANNO IL SANGUE NELLE VENE

Non inizierò accarezzandovi con parole di ringraziamento rivolte a voi che vi siete preoccupati ed avete solidarizzato con la mia persona. Questo bisogno nasce da noi stessi, senza il quale non potremmo vederci allo specchio la mattina senza vergognarci. La verità è che ho sempre saputo chi sarebbe stato al mio lato, senza preoccuparsi della mia responsabilità negli attentati esplosivi. In ogni sguardo e azione complice, è lì dove s’alimenta la fratellanza scolpita con lo scalpello negli anni della lotta anti-capitalista. E’ la stessa sensazione della quale abbiamo tanto parlato dopo la morte del punky Mauri o la fuga del Hiena (nomignolo di Diego Ríos – ndt), resistendo incappucciati su di un tetto o sul banco degli imputati. L’energica fierezza ed il sostegno incondizionato sono ciò che mi nutre, rafforza e gonfia il petto di una orgogliosa morale anarchica.

Se le “prove scientifiche” del nemico sono l’incombustibile amicizia tra un guerriero morto ed un/una insorgente dichiarato/a, allora sono condannato! Sono “colpevole” per la loro patetica giustizia e orgoglioso griderò ai quattro venti che ho conosciuto, ho vissuto e sono cresciuto con l’anarchico Mauricio Morales Duarte, orgoglioso griderò ai quattro venti che condivido molte delle sue idee e che sorrido ogni volta che ascolto lo scoppio delle bombe, orgoglioso griderò ai quattro venti che credo nella violenza rivoluzionaria così come nella rivolta individuale e quotidiana. Sono quello che sono, anarchico in guerra contro qualsiasi autorità, un/una irriducibile nemico/a del potere.

Lo scenario è cambiato da quando il procuratore Peña ha assunto il pomposo “caso bombas”. Certo, la sua ambizione ed il sostegno del governo gli permettono l’audacia di lanciarsi in acque melmose, luogo in cui i suoi predecessori non si sono mai avventurati per mancanza di prove. Il suo gioco lo si intuiva arrivare, mille volte se n’è parlato e discusso… Bisogna mostrare risultati, il governo di Piñera ha una bassa percentuale di gradimento nei sondaggi e tira fuori il procuratore stessa, con lo show teleguidato più grossolano dell’anno. Hanno paura che gli ingovernabili, i senza partito di sempre offuschino la luccicante festa del bicentenario. Bisogna gettare il bambino con l’acqua sporca, facendo dimenticare a suon di alcol e di grigliate l’umiliante sfruttamento quotidiano! Niente né nessuno possono cercare di interrompere la celebrazione della sottomissione, è giunta l’ora di finirla con i sospettati di sempre!

Oggi, qualsiasi ingenuo appello, qualsiasi nota o immagine scaricata da Internet sono una prova inoppugnabile di responsabilità in qualche attacco materiale ai simboli del capitale. Nella sua ignoranza il pigmeo “giustiziere” (allusione alla bassa statura di Peña – ndt) non capisce la nostra maniera di organizzarci. Ed è così che il suo piccolo e strutturato cervello non concepisce l’orizzontalità e l’autonomia individuale e m’insulta nel cercare di voler incastrare dei pezzi nel suo fittizio puzzle. La sua “associazione illecita terrorista” sostiene che ci sarebbero capi, esecutori, collaboratori, ecc.; in definitiva ruoli e funzioni specifiche tipici di una organizzazione gerarchicizzata e questo mi offende nel più intimo della mia indomabile essenza rivoluzionaria. Il circo ha le gallerie piene, ilseñor corales” è il nano Peña, i pagliacci di oggi hanno cambiato i nasi rossi con i microfoni e le telecamere, le belve sono in gabbia, mentre gli obbedienti spettatori-cittadini applaudono impazienti, in attesa del prossimo spettacolo.

Tuttavia non possiamo coprire il sole con le dita. Voi ed io siamo stati complici del silenzio, e dobbiamo esser autocritici. Se oggi ci sono compagni in gabbia ed altri ricercati per le allucinazione del “grillo”ed un testimone nascosto -ma non tanto per non sapere che si tratta del vicino hippy della Sacco y Vanzetti- è colpa nostra, dobbiamo riconoscere i nostri errori e non ripeterli per avanzare con colpi sempre più sicuri.

A continuare senza paura, con maggior slancio depurando la nostra cultura cospirativa ed a riempire i nostri corpi della bellissima parola: sedizione!

Dentro o fuori le gabbie… sempre in conflitto permanente con il potere.

¡Que viva la Anarquía!

El Viejo loco.

Chiarimento: scrivo in prima persona, assumendomi la responsabilità delle mie parole e non di una fantasmagorica terrificante organizzazione.

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