fonte: Fondazione Roscigna
Rivendicazione dell’attacco del 10 marzo 2010, in Patagonia argentina, nei confronti
dell’agenzia privata per i lavoratori del petrolio e del gas, da
parte della Cellula Armata per la Difesa della Paxamama (Madre
Terra, in lingua quechua) Marco Camenisch
Mercoledì notte abbiamo deciso di attaccare l’ufficio di “Obra Social
privada Petróleo y Gas” di Neuquén (Puelmapu –
terra mapuche dell’est). Abbiamo abbandonato i dialoghi e, senza
mediazioni, siamo passati all’offensiva perché questi tipi di
sette congregate solo distruggono, sfruttano ed inquinano le terre
fertili, lasciandole improduttive; oltre ad inquinare l’aria con
l’emanazione di gas tossici, con i quali dobbiamo convivere
quotidianamente (animali umani e non umani), provocando malattie e
morti che non siamo più disposti a tollerare. Ripudiamo tutti
quei personaggi che traggono benefici da questo tipo di “sviluppo”
a fini di lucro. Crediamo che queste tecniche capitaliste non siano
sostenibili, non lo è nessuna tra quelle pongono un prezzo
alla vita. Non siamo disposti a sostenere un sistema economico in
base allo sfruttamento delle risorse naturali!
Esigiamo il ritiro categorico di: proprietari terrieri, latifondisti,
agricoltori, investitori nazionali ed internazionali,
pseudo-forestali e qualsiasi espressione di sfruttamento e
distruzione di nostra madre terra; dei territori difesi e controllati
dagli Stati burocrati-capitalisti. Esigiamo, inoltre, il ritiro della
polizia (in divisa o in borghese) dai territori in conflitto dalle
comunità native.
La guerra è stata dichiarata da tempo e adesso siamo decisi ad
attaccare e difendere le terre usurpate dai poteri colonialisti.
“Homo homini lupus“.
Un saluto insorto a tutti i compagni che hanno deciso di passare
all’offensiva in questa lotta contro la bestia capitalista, che
giorno dopo giorno s’accanisce sempre più sulla madre natura.
Célula Armada por la Defensa de la Paxamama Marco Camenish
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la stampa patagonica riporta che l’ordigno ha causato danni a mura e
finestre, ma non ha provato feriti:
www.lmneuquen.com.ar/noticias/2010/3/11/57102.php