sciopero della fame 20 dicembre – 1 gennaio
La notte del 25 dicembre è stato collocato un ordigno incendiario in una macelleria della ditta assassina Friosa, a Santiago.
L’ordigno era costituito da un bidone contenente benzina, circondato da spugne, attivato da un semplice timer chimico e nascosto sotto il tetto del centro di sterminio, in modo che il fuoco si propagasse meglio.
Il fuoco è riuscito distruggere gran parte del tetto di quello schifoso cimitero, in cui esseri vengono venduti come semplici oggetti di consumo.
Abbiamo dato fuoco a questo luogo perché in esso riconosciamo un sintomo evidente delle relazioni di potere esistenti nella società, imposte al fine di mantenere un sistema basato sull’annientamento e sullo sfruttamento, così come lo sono le carceri, le scuole, le fabbriche, le caserme, ecc.
Quest’attacco è in sostegno ai compagni che si trovano in sciopero della fame, non come sacrificio ma come gesto d’amore e d’agitazione, dimostrando che il carcere non li annienta e che la guerra si combatte sia dentro che fuori.
Alla memoria di tutti i compagni caduti in questa guerra, com’è il caso della cara compagna Soledad Rosas che prese la decisione di finirla con la vita mentre era detenuta. Così come il caro compagni Mauricio Morales che è morto per lo scoppio accidentale dell’ordigno che aveva con sé per attaccare la scuola dei carcerieri. In questa guerra, dichiarata da secoli, nessun compagno è solo né dimenticato!
A Diego Ríos, la tua fuga, che facciamo nostra, è un’azione continua per la distruzione di tutte le carceri e le gabbie. Le tue parole sono forza ed energia per tutti noi che attacchiamo il potere ed è per tal motivo che con queste fiamme ti accompagniamo nella tua fuga.
fonte: Liberación Total