fonte: Liberación Total
Una bomba è scoppiata all’alba di venerdì 30 ottobre davanti alla casa della ex ministro dell’Educazione, Marietta Gianakou, che attualmente fa parte del gruppo conservatore nell’euro-parlamento. Una chiamata anonima, alle 4.12, effettuata a due mezzi d’informazione ha avvisato che entro 20 minuti un ordigno esplosivo sarebbe esploso nella casa di Marietta, al civico 10 di via Demertzis, quartiere di Patissia, Atene.
La polizia è subito accorsa sul luogo ed ha evacuato l’abitazione. All’interno di una borsa è stato trovato l’ordigno. Alle 4.32 l’ordigno è esploso causando danni alla facciata ed anche ad un’auto parcheggiata nelle vicinanze. Non ci sono stati feriti. La polizia ha segnalato che l’ordigno consisteva di un recipiente metallico e di un sistema ad orologeria come detonante. L’attentato è stato rivendicato dalle “Conspiracy of the cells of fire.”
Un secondo attentato si è verificato nel centro della città di Salonicco. Un ordigno composto da bombole di gas da campeggio è esploso davanti al consolato spagnolo della città. L’esplosione ha provocato solo lievi danni, senza alcun ferito.L’attentato è stato rivendicato dalla “Camera internazionale per la diffusione della violenza rivoluzionaria” in solidarietà con Amadeu Casellas.
Inoltre, sono rimaste danneggiate 4 auto ed una moto per un’esplosione provocata da bombole di gas da campeggio poco prima della mezzanotte, nel quartiere ateniese di Kalithea.
Gli attentati si sono verificati pochi giorni dopo l’attacco armato ad un commissario nel nord di Atene, con il fermento di 6 poliziotti, dei quali uno si trova ancora in gravi condizioni. Un gruppo denominato “Organizzazione per l’Autodifesa Popolare Proletaria” s’è aggiudicato la responsabilità dell’attacco in una lettera inviata ad un quotidiano greco. Il nuovo governo greco, socialista, ha promesso di finirla con le attività dei gruppi anarchici e di estrema sinistra.